Jensen Huang (NVIDIA): 'L'AI non è una nuova bolla delle Dot-com, ogni GPU è accesa e lavora'
Jensen Huang, CEO di NVIDIA, ha respinto il paragone tra il boom dell'AI e la bolla delle Dot-com: oggi ogni GPU è in uso, segno di una domanda reale di calcolo. L'intelligenza artificiale, spiega, richiede potenza in tempo reale e dà vita a un'industria basata su "fabbriche di intelligenza".
di Manolo De Agostini pubblicata il 11 Novembre 2025, alle 06:31 nel canale WebNVIDIA










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26 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoOggi il costo di far funzionare un servizio AI è superiore a quello che è il valore aggiunto, ergo non è economicamente sostenibile.
Oggi tutti usano l'AI per fare qualsiasi cosa solo perché chi fornisce i servizi di generazione ci sta rimettendo a favore della diffusione e del convincimento (chiamiamolo pure la creazione di dipendenza) sostenuto dalle banche.
Ma alla fine bisogna arrivarne a una, che nel mondo economico sostenuto da quello finanziario significa che o fai utili o chiudi.
Huang può dire quello che vuole dato che lui è il principale beneficiario degli investimenti sulle infrastrutture, ma nasconde il fatto che il lavoro che queste GPU fanno è per il 90% inutile.
Alcune funzioni sono importanti, aiuteranno l'uomo nei lavoro più difficili e complicati, così come le applicazioni biomedicali o quelle militari che non badano a spese pur di ottenere l'1% in più di precisione nel colpire il bersaglio corretto.
Ma il resto morirà perché non economicamente sostenibile. Generare gattini azzurri non porta valore a nessuno. E quelli che vogliono fare "vibe coding" si scontreranno con il costo reale del servizio, non quello "della prima dose".
I licenziamenti di oggi sono fatti sulla base di costi dell'uso dell'AI insostenibili. Non bastano gli abbonamenti da 20/100 euro al mese per pagare i costi reali di energia, ammortizzazione dell'infrastruttura e creazione dei modelli. Infatti non c'è nessuna azienda che opera con l'AI che ha fatto utili con questa tecnologia.
OpenAI, che è solo una delle tante aziende che operano nell'AI indebitate, ha raggiunto la soglia di 1.4T dollari investiti (si chiamano debiti) da ripagare in 5 anni. Io ho già fatto e pubblicato i conti perché ciò sia sostenibile.
Invito chiunque pensa che la cosa sia sostenibile a rifarli e dirmi se davvero credono che sia realizzabile.
Il castello di carte, che ha già raggiunto una bella dimensione, prima o crollerà. Magari furbamente lo sgonfiano piano piano, perché altrimenti la botta sarebbe tremenda visto i soldi in gioco.
Rimarranno pochi servizi e quasi tutti di carattere privato. Gli altri costeranno tantissimo per il privato e le aziende dovranno meglio valutare la questione licenziamenti a favore dell'uso della AI perché non sarà più così conveniente.
E Huang, dopo questa scorpacciata, dovrà trovare un altro modo di vendere il suo silicio.
Dimentichi però che c’è l’open source. La Cina sta investendo molto nell’AI, e molti dei modelli da loro rilasciati sono open weight e si possono usare in locale, direttamente a casa propria. Inoltre, con i nuovi modelli MoE, la necessità di avere hardware e schede video da 7000-8000 euro viene sempre meno. Magari la bolla scoppierà, ma di certo non si può fermare il continuo sviluppo dell’AI. Ormai molta gente la usa quotidianamente per studiare, imparare, tradurre e risolvere problemi complessi. Fermarne lo sviluppo, sarebbe come fare un passo indietro di dieci anni a livello tecnologico
Non dimentico nulla. L'open source non è nulla di utile in questo caso perché pubblico o privato il modello va sempre addestrato su un server con i controcaxxi e qualcuno dovrà pur pagarlo. Insieme a quelli che il modello lo hanno addestrato. Tutti quei costi vanno coperti in un modo o nell'altro.
Molta gente ha sostituito parte ella propria capacità cognitiva con gli LLM, ma questo non significa che se lo potrà permettere anche in futuro quando il loro uso arriverà a costare qualche migliaio di dollari l'anno. Ed è imprescindibile che questo avverrà perché come detti le aziende che forniscono i servizi AI hanno costi fuori di testa per far andare tutta la baracca.
Oggi il costo di far funzionare un servizio AI è superiore a quello che è il valore aggiunto, ergo non è economicamente sostenibile.
Oggi tutti usano l'AI per fare qualsiasi cosa solo perché chi fornisce i servizi di generazione ci sta rimettendo a favore della diffusione e del convincimento (chiamiamolo pure la creazione di dipendenza) sostenuto dalle banche.
Ma alla fine bisogna arrivarne a una, che nel mondo economico sostenuto da quello finanziario significa che o fai utili o chiudi.
Huang può dire quello che vuole dato che lui è il principale beneficiario degli investimenti sulle infrastrutture, ma nasconde il fatto che il lavoro che queste GPU fanno è per il 90% inutile.
Alcune funzioni sono importanti, aiuteranno l'uomo nei lavoro più difficili e complicati, così come le applicazioni biomedicali o quelle militari che non badano a spese pur di ottenere l'1% in più di precisione nel colpire il bersaglio corretto.
Ma il resto morirà perché non economicamente sostenibile. Generare gattini azzurri non porta valore a nessuno. E quelli che vogliono fare "vibe coding" si scontreranno con il costo reale del servizio, non quello "della prima dose".
I licenziamenti di oggi sono fatti sulla base di costi dell'uso dell'AI insostenibili. Non bastano gli abbonamenti da 20/100 euro al mese per pagare i costi reali di energia, ammortizzazione dell'infrastruttura e creazione dei modelli. Infatti non c'è nessuna azienda che opera con l'AI che ha fatto utili con questa tecnologia.
OpenAI, che è solo una delle tante aziende che operano nell'AI indebitate, ha raggiunto la soglia di 1.4T dollari investiti (si chiamano debiti) da ripagare in 5 anni. Io ho già fatto e pubblicato i conti perché ciò sia sostenibile.
Invito chiunque pensa che la cosa sia sostenibile a rifarli e dirmi se davvero credono che sia realizzabile.
Il castello di carte, che ha già raggiunto una bella dimensione, prima o crollerà. Magari furbamente lo sgonfiano piano piano, perché altrimenti la botta sarebbe tremenda visto i soldi in gioco.
Rimarranno pochi servizi e quasi tutti di carattere privato. Gli altri costeranno tantissimo per il privato e le aziende dovranno meglio valutare la questione licenziamenti a favore dell'uso della AI perché non sarà più così conveniente.
E Huang, dopo questa scorpacciata, dovrà trovare un altro modo di vendere il suo silicio.
Mi spiace, ma con questo tipo di analisi dimostri solo di non lavorare in una multinazionale o, se ci lavori, che la tua azienda non si sta ancora muovendo concretamente verso la sostituzione del personale con l'IA.
Perché chi lavora davvero in quei contesti, oggi, lo vede con i propri occhi, certo sempre se sa guardare o se non è troppo in baso per accorgersene.
Hai letto il mio discorso solo in parte, non ho mai detto che non ci sarà un impatto economico o che la bolla non possa scoppiare.
Ho detto che la bolla colpirà solo la superficiele IA pubbliche, quelle consumer, le app "creative" usate per giocare o fare video virali. Quelle sì, sono gonfiate e in gran parte inutili.
Ma le vere IA, quelle interne alle aziende, non moriranno. Sono già radicate nei processi produttivi, nei flussi decisionali, nella gestione operativa, e quando si dice già significa già operativa, già facendo guadagnare (con il risparmio)
Il punto è proprio questo, molti parlano di "IA che non genera utili" perché guardano i servizi visibili al pubblico.
Ma sotto c'è un mondo invisibile, quello dei sistemi aziendali che già ora stanno eliminando ruoli, snellendo reparti e sostituendo competenze.
Io ci lavoro dentro. E ti assicuro che non sono teorie o articoli di giornale, politicamente collusi, sono dati, decisioni, metriche operative.
Le grandi società non licenziano perché "non hanno soldi".
Licenziano nonostante gli utili record.
Perché l'obiettivo non è recuperare capitale, ma ottimizzare l'organico in base a ciò che l'IA ormai riesce a fare in autonomia.
Non sostituisce subito l'intero lavoro, ma ne svolge una partee questo basta per tagliare personale.
Un reparto di 100 persone diventa di 70, poi di 40, poi di 10.
Questo è già in corso, solo che avviene in modo graduale e silenzioso per evitare panico o reazioni politiche, se non vedi, se non ci sei dentro, se non hai l'abilità a vederlo, ovviamente non si sa ed è quello che vogliono.
Le IA pubbliche servono solo come paravento, raccolgono dati, addestrano modelli e distraggono l'opinione pubblica e perchè no, si fanno qualche entrata con abbonamenti.
Le vere IA, invece, sono proprietarie, interne, non accessibili, e stanno rivoluzionando le strutture aziendali senza clamore, al massimo, per alcune cose mettono persone esterne (outsourcing) in paesi a basso costo tanto il knowhow viene fornito da IA.
Ti invito, sinceramente, a provare dall'interno: entra in una multinazionale, parla con chi lavora su scala globale o prendi una posizione che ti faccia vedere le cose, osserva le strategie e poi mi dirai cosa vedi, se resti onesto e non colluso dalla stessa società.
Capirai che la narrativa "la bolla farà crollare tutto" è ingenua. La bolla, se mai scoppierà, farà male a chi ha investito denaro. Ma non fermerà chi sta già investendo sull'eliminazione dell'uomo dal processo produttivo.
Le multinazionali europee e italiane che vedi oggi non sono il centro del mondo, non hanno fondi e possibilità delle multinazionali ultra migliardarie (si parla da oltre 60/100 miliardi di dollari), saranno semplici affittuari di IA sviluppate altrove.
Il vero poteree il vero pericolo è già in mano a queste Big, che per quanto si pensa che le "nostre" società sono forti, non sono nemmeno briciole in confronto ai veri big.
Però i soldi in ballo stavolta mi sembrano molti di più, e soprattutto questi investimenti circolari tra queste grandi aziende molto capitalizzate fanno un pò paura.
Se crollano le borse è un problema grosso con tutti i soldi che ci sono sul piatto.
Però i soldi in ballo stavolta mi sembrano molti di più, e soprattutto questi investimenti circolari tra queste grandi aziende molto capitalizzate fanno un pò paura.
Se crollano le borse è un problema grosso con tutti i soldi che ci sono sul piatto.
Esatto, finalmente un commento lucido.
La differenza tra la bolla .com e l'attuale corsa all'IA è proprio nella scala e nella natura del capitale in gioco.
Con le dot-com si trattava di investimenti "esterni" a internet fondi di venture capital che speculavano su aziende nate grazie alla rete.
Oggi, invece, le stesse Big Tech sono sia il capitale che il mercato.
Sono loro a investire, a vendere, a comprare e a controllare la catena completa, dal silicio alla distribuzione del software, dall'energia, ai dati.
Ed hai perfettamente ragione nel dire che se crollano le borse, la botta sarà devastante perché, ormai l'IA non è un settore, è un pilastro dell'intero sistema finanziario.
Le stesse borse dipendono dagli algoritmi per le analisi, dalle IA per la previsione, e dai datacenter per la gestione, tutto gira intorno.
È il paradosso perfetto, la finanza sostiene l'IA, e l'IA regge la finanza, sicuramente se e quando troverò tempo preparerò una stagione di AI paradox su questo.
Ecco perché lo scenario peggiore non è la "bolla che scoppia", ma il crollo controllato, lo "sgonfiamento intelligente" una cosa ben studiata.
Un ridimensionamento lento, in modo che i giganti possano consolidare infrastrutture, ridurre costi umani e mantenere il controllo anche durante la crisi, ed eliminare non poche "concorrenti".
Basta pensare, uno scoppio chi può reggerlo e chi no?
In sintesi, anche se scoppia la bolla, l'IA resta.
L'unica cosa che cambierà davvero è chi resterà in piedi: e a restare saranno quei colossi per cui l'essere umano è solo un costo eliminabile per risparmiare miliardi.
Per questo credo e ribadisco che prima o poi, probabilmente entro il 2030, una larga fetta della popolazione si troverà senza lavoro stabile. Non si creeranno "nuove opportunità" in grado di assorbire quella massa; non arriveranno miracoli redistributivi di scala immediata; i "redditi universali" e i benefit non saranno sufficiente a mantenere vite dignitose per tutti, le tasse aumenteranno per quei pochi che sopravivono ed hanno ancora un lavoro.
Rimarremo con giganti sempre più potenti, capaci di condizionare governi e politiche; le reazioni popolari sono possibili, ma senza risorse e potere organizzativo molte rivendicazioni si spegneranno. Le conseguenze sociali saranno drammatiche, disperazione diffusa, sofferenza e in scenari estremi, vittime in numeri molto alti.
Questo non è fantascienza è la logica di un capitalismo che, trovata l'efficienza assoluta, trasforma le persone in spesa da tagliare. Se non la interrompiamo con leggi, politiche industriali e tutele sociali robuste, il risultato sarà una società meno giusta e più fragile.
Ogni giorno c'è la possibilità di parlarne, e io lo faccio.
Ho scritto, documentato, segnalato ciò che sta realmente accadendo dentro molte società, (a parecchie istituzioni Europee).
Ma una sola voce che denuncia cose che "loro già sanno" non basta, servono più voci.
Il problema è che la maggior parte delle persone non vuole capire.
Non per colpa o ignoranza, ma per una reazione naturale, negare ciò che fa paura, ciò che è troppo grande per essere accettato è un meccanismo di difesa umano, un Bias ormai stra studiato conosciuto e spesso sfruttato da politica e persone senza scrupoli, quello che posso fare è cercare di far aprire gli occhi.
I governi, dal canto loro, sanno perfettamente a cosa stanno andando incontro, ma preferiscono tacere.
Sanno che loro, in un modo o nell'altro, si salveranno.
E soprattutto, non vogliono inimicarsi i colossi che ormai dettano le regole dell'economia globale.
Il copione è sempre lo stesso, l'abbiamo visto ripetersi per migliaia di anni nel corso dell'umanità.
Solo che questa volta la differenza è enorme, questa volta l'evoluzione è di massa, e colpisce l'unica cosa che ci rende umani l'intelletto l'unica cosa che ci può dare la possibilità di almeno avere una possibilità di poter continuare.
Quando elimini la mente come fattore distintivo, l'essere umano almeno quello povero perde la sua funzione nel sistema, un qualcosa che costa, inquina e non produce, uno scarto, un peso, un qualcosa da eliminare.
E la sua eliminazione diventa, agli occhi dei potenti, una soluzione sostenibile.
Meno persone = più risorse = Meno consumo = meno inquinamento.
Si rallenta il cambiamento climatico e si "risolvono" molti problemi ma al prezzo di milioni di vite cancellate.
Chi resterà saranno i dominatori e i loro servitori, quelli che si accontenteranno di obbedire pur di sopravvivere.
Certo, il rischio di guerre è reale, ma non sarà l'IA a dichiararle come molti pensano o come dice la fantascienza,
sarà l'uomo che ordina all'IA di colpire l'uomo, l'uomo che insegna all'IA chi è importante e chi no, quale razza vale di più e di meno e quale livello sociale uno deve avere per poter proseguire.
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