Jensen Huang (NVIDIA): 'L'AI non è una nuova bolla delle Dot-com, ogni GPU è accesa e lavora'

Jensen Huang (NVIDIA): 'L'AI non è una nuova bolla delle Dot-com, ogni GPU è accesa e lavora'

Jensen Huang, CEO di NVIDIA, ha respinto il paragone tra il boom dell'AI e la bolla delle Dot-com: oggi ogni GPU è in uso, segno di una domanda reale di calcolo. L'intelligenza artificiale, spiega, richiede potenza in tempo reale e dà vita a un'industria basata su "fabbriche di intelligenza".

di pubblicata il , alle 06:31 nel canale Web
NVIDIA
 
24 Commenti
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AlexSwitch11 Novembre 2025, 09:24 #11
Guarda che senza finanza, visti i capitali richiesti, l'IA non sarebbe nemmeno partita e/o sarebbe ferma al palo! Se crolla il castello finanziario che sorregge tutto l'infrastruttura, hardware e software, questa volta si porta giù tutto.

No money -> No IA!!
AtaruGolan11 Novembre 2025, 09:41 #12
Originariamente inviato da: AlexSwitch
Guarda che senza finanza, visti i capitali richiesti, l'IA non sarebbe nemmeno partita e/o sarebbe ferma al palo! Se crolla il castello finanziario che sorregge tutto l'infrastruttura, hardware e software, questa volta si porta giù tutto.

No money -> No IA!!



Hai ragione, all'inizio la finanza è stata indispensabile: senza i capitali di partenza, l'IA non sarebbe mai decollata.
Ma quella fase è finita.
I finanziamenti iniziali sono già stati investiti, le infrastrutture costruite, le GPU acquistate, i datacenter eretti, e i modelli di base addestrati.
La macchina ormai esiste.
Quello che vediamo adesso non è il "finanziamento della rivoluzione", ma la speculazione sulla rivoluzione.

Oggi si buttano soldi su soldi per inseguire rendimenti a breve termine, per far salire le azioni e permettere agli investitori di uscire prima del crollo. Ma la base tecnologica sotto è ormai solidissima, e non sparirà anche se il mercato dovesse sgonfiarsi.
È come costruire una città e poi giocare in borsa con i mutui: anche se la borsa crolla, la città resta in piedi.

Le grandi aziende hanno già capito dove stanno andando le cose.
Hanno investito miliardi, ma sanno che nel lungo periodo ne risparmieranno trilioni.
Perché l'IA è la chiave per tagliare il loro costo maggiore: gli esseri umani.
Un'azienda con centinaia di sedi nel mondo, alcune di proprietà, altre in affitto, con decine/centinaia di migliaia di dipendenti: può chiuderle, venderle, automatizzarle.
Ogni sede smantellata, ogni lavoratore licenziato, ogni funzione centralizzata in un modello linguistico rappresenta miliardi di risparmio.
E questo processo è già cominciato.

Chi parla ancora di "finanziamenti fondamentali" fotografa un passato che non c'è più.
Ora i fondi servono solo a gonfiare il valore azionario e a garantire profitti a chi specula, non a sostenere la tecnologia.
E i giganti lo sanno benissimo: Microsoft, Google, OpenAI, Meta, Dell, Musk… tutti sanno come andrà a finire.
Sanno che anche se la bolla scoppia, la tecnologia resta e continuerà a sostituire persone con processi.

E qualcuno dice: "sì, ma senza esseri umani chi comprerà?".
Il problema è che fino a quando gli esseri umani esistono, devono comprare.
Devono lavorare, pagare, consumare.
E chi controlla i sistemi produttivi e informativi controllerà anche il modo in cui quelle persone vivono e spendono.
È un ciclo perfetto di dipendenza.

Per questo non è fantascienza parlare di un mondo "cyberpunk".
Le grandi corporazioni che governano al posto degli Stati non sono un sogno distopico: sono semplicemente l'estensione logica di un capitalismo tecnologico che ha trovato la formula per autoalimentarsi senza più limiti morali né politici.
È la stessa mentalità che l'umanità ha sempre avuto solo che ora è confezionata meglio, più elegante, più silenziosa… e infinitamente più potente.
ninja75011 Novembre 2025, 09:58 #13
Originariamente inviato da: AlexSwitch
Comunque sia, notizia di pochissimi minuti fa, la giapponese SoftBank ha liquidato completamente il suo stock di azioni Nvidia pari a 5.8 Miliardi di USD.
L'operazione è stata portata a compimento nonostante SoftBank abbia riportato profitti superiori alle attese.
Rimane da capire se questa mossa sia riferibile alla natura di " venture capitalist " di SoftBank , oppure sia un primo segnale di calo di fiducia nel settore IA.

https://finance.yahoo.com/news/japans-softbank-says-sold-shares-074049107.html?guccounter=1&guce_referrer=aHR0cHM6Ly93d3cuZ29vZ2xlLmNvbS8&guce_referrer_sig=AQAAALtlxXyZehE6Lq7Y48cOaHBhuUYvpf2Sq-gEJvbI-QR2B3ngotD7XEQVd_sLUQA75CGBFJ9BM3LpLcNusj7F8_DSqf7yqWKB9Bw0SYTSl3UZXTWF4lgG01g4ILucT0JQoYDlfzZOSC-p4kVHhsXfv8KVqJSJuWdH-6Awp6covqzp


eppure il titolo continua a salire
AlexSwitch11 Novembre 2025, 10:10 #14
Originariamente inviato da: AtaruGolan
Hai ragione, all'inizio la finanza è stata indispensabile: senza i capitali di partenza, l'IA non sarebbe mai decollata.
Ma quella fase è finita.

I finanziamenti iniziali sono già stati investiti, le infrastrutture costruite, le GPU acquistate, i datacenter eretti, e i modelli di base addestrati.
La macchina ormai esiste.
Quello che vediamo adesso non è il "finanziamento della rivoluzione", ma la speculazione sulla rivoluzione.

Oggi si buttano soldi su soldi per inseguire rendimenti a breve termine, per far salire le azioni e permettere agli investitori di uscire prima del crollo. Ma la base tecnologica sotto è ormai solidissima, e non sparirà anche se il mercato dovesse sgonfiarsi.
È come costruire una città e poi giocare in borsa con i mutui: anche se la borsa crolla, la città resta in piedi.

Le grandi aziende hanno già capito dove stanno andando le cose.
Hanno investito miliardi, ma sanno che nel lungo periodo ne risparmieranno trilioni.
Perché l'IA è la chiave per tagliare il loro costo maggiore: gli esseri umani.
Un'azienda con centinaia di sedi nel mondo, alcune di proprietà, altre in affitto, con decine/centinaia di migliaia di dipendenti: può chiuderle, venderle, automatizzarle.
Ogni sede smantellata, ogni lavoratore licenziato, ogni funzione centralizzata in un modello linguistico rappresenta miliardi di risparmio.
E questo processo è già cominciato.

Chi parla ancora di "finanziamenti fondamentali" fotografa un passato che non c'è più.
Ora i fondi servono solo a gonfiare il valore azionario e a garantire profitti a chi specula, non a sostenere la tecnologia.
E i giganti lo sanno benissimo: Microsoft, Google, OpenAI, Meta, Dell, Musk… tutti sanno come andrà a finire.
Sanno che anche se la bolla scoppia, la tecnologia resta e continuerà a sostituire persone con processi.

E qualcuno dice: "sì, ma senza esseri umani chi comprerà?".
Il problema è che fino a quando gli esseri umani esistono, devono comprare.
Devono lavorare, pagare, consumare.
E chi controlla i sistemi produttivi e informativi controllerà anche il modo in cui quelle persone vivono e spendono.
È un ciclo perfetto di dipendenza.

Per questo non è fantascienza parlare di un mondo "cyberpunk".
Le grandi corporazioni che governano al posto degli Stati non sono un sogno distopico: sono semplicemente l'estensione logica di un capitalismo tecnologico che ha trovato la formula per autoalimentarsi senza più limiti morali né politici.
È la stessa mentalità che l'umanità ha sempre avuto solo che ora è confezionata meglio, più elegante, più silenziosa… e infinitamente più potente.


Assolutamente no!
In un suo recente studio di massima UBS, solamente per il biennio 2025 - 2026, ha rivisto al rialzo le stime in conto capitale per gli investimenti a livello globale nell'AI:

- 423 MLD vs 375 MLD stimati entro il 2025;

- 571 MLD vs 500 MLD per il 2026.

Le proiezioni entro il 2030 sono di un tasso di crescita delle spese del 25% annuo per un totale stimato al 2030 di circa 1,3 Trilioni di USD.

Quello che ti sfugge, sul lato finanziario/economico dell'IA, è che a differenza di quanto successo con la bolla immobiliare USA e dei mutui subprime con relativi default per un totale di 3,2 Trilioni di USD, la maggior parte dei prestiti in conto capitale sono per beni non durevoli non ascrivibili al valore patrimoniale delle società finanziate.
[B][U]Dopo 3 anni una GPU per AI è vecchia[/U][/B] e meno efficiente e andrà sostituita, senza tenere conto inoltre di variabili importanti sui costi come il consumo energetico ( in aumento ) e la necessità di reperire basi di dati sempre più precise e sempre più scarse per addestrare i modelli.
Insomma quanto è sostenibile questa IA in un panorama di investimenti capitali molto veloce e dove gli utili dai servizi venduti sono sempre rinviati?
Il debito OpenAI, Anthropic e compagnia cantante come lo ripagheranno?
Mi pare che su questo si stia sorvolando abbastanza e la storia finanziaria recente ci duramente dimostrato che il " tuo big to fail " non esiste!!
s12a11 Novembre 2025, 10:34 #15
Originariamente inviato da: AtaruGolan
Il discorso della "bolla dell'IA" è una narrazione comoda per chi guarda solo ai mercati finanziari, non alla realtà tecnologica. Se qualcosa dovesse "scoppiare", sarà il prezzo delle azioni non l'uso dell'intelligenza artificiale. L'IA non è un hype passeggero: è un cambiamento strutturale, un nuovo livello della civiltà industriale digitale.[...]

OK, ma piantala di usare LLM per scrivere i tuoi messaggi. È più che ovvio a chiunque li abbia usati in maniera approfondita, anche solo in Inglese.
AtaruGolan11 Novembre 2025, 11:02 #16
Originariamente inviato da: s12a
OK, ma piantala di usare LLM per scrivere i tuoi messaggi. È più che ovvio a chiunque li abbia usati in maniera approfondita, anche solo in Inglese.


Tranquillo, i pensieri sono i miei, non di un modello linguistico, le cose che scrivo sono effettive e quelle che penso.
Se li esprimo in modo ordinato è solo perché mi piace dare un minimo di forma alle idee, anche quando sono scomode.
Non serve un'IA per dire le cose come stanno, basta un po' di coerenza e qualche ricerca, oltre che magari a lavorarci dentro.
AtaruGolan11 Novembre 2025, 11:16 #17
Originariamente inviato da: AlexSwitch
Assolutamente no!
In un suo recente studio di massima UBS, solamente per il biennio 2025 - 2026, ha rivisto al rialzo le stime in conto capitale per gli investimenti a livello globale nell'AI:

- 423 MLD vs 375 MLD stimati entro il 2025;

- 571 MLD vs 500 MLD per il 2026.

Le proiezioni entro il 2030 sono di un tasso di crescita delle spese del 25% annuo per un totale stimato al 2030 di circa 1,3 Trilioni di USD.

Quello che ti sfugge, sul lato finanziario/economico dell'IA, è che a differenza di quanto successo con la bolla immobiliare USA e dei mutui subprime con relativi default per un totale di 3,2 Trilioni di USD, la maggior parte dei prestiti in conto capitale sono per beni non durevoli non ascrivibili al valore patrimoniale delle società finanziate.
[B][U]Dopo 3 anni una GPU per AI è vecchia[/U][/B] e meno efficiente e andrà sostituita, senza tenere conto inoltre di variabili importanti sui costi come il consumo energetico ( in aumento ) e la necessità di reperire basi di dati sempre più precise e sempre più scarse per addestrare i modelli.
Insomma quanto è sostenibile questa IA in un panorama di investimenti capitali molto veloce e dove gli utili dai servizi venduti sono sempre rinviati?
Il debito OpenAI, Anthropic e compagnia cantante come lo ripagheranno?
Mi pare che su questo si stia sorvolando abbastanza e la storia finanziaria recente ci duramente dimostrato che il " tuo big to fail " non esiste!!


Sì, certo i dati UBS sono giuste, e nessuno nega che ci sia un'enorme massa di capitali in movimento. Ma quello che molti non considerano è la direzione di quei capitali. All'inizio servivano a costruire, oggi invece servono soprattutto a consolidare.

Le infrastrutture di base dell'IA sono già state costruite, non è più come prima, i datacenter, le GPU, i modelli fondativi, gli ecosistemi software. La fase "senza soldi non si fa nulla" è già alle spalle.
Ora stiamo assistendo alla fase di speculazione, in cui si continua a iniettare denaro non per creare, ma per gonfiare e trarre profitto. Quando la bolla scoppierà se scoppierà non farà sparire ciò che è stato costruito.
Le perdite saranno finanziarie, non tecnologiche, ripeto, non sparisce quello che è già costruito e che sta macinando già miliardi senza aiuti finanziari esterni.

I grandi gruppi lo sanno perfettamente.
Le Big Tech hanno ormai una base solida, un'infrastruttura propria e strategie di autosostentamento.
Molti stanno già progettando o costruendo centrali energetiche dedicate, reti fotovoltaiche, impianti eolici, e in alcuni casi persino microcentrali nucleari modulari destinate ai propri datacenter, e non è fantasia è realtà.
Non si tratta più di "aziende che usano energia", ma di soggetti che producono la propria energia, senza contare tutti i progetti in mano a queste stesse aziende don nuovi fonti di energie, o di progetti "per la medicina avanzata in mano a privati che la faranno ancora più commerciale"

E quando arriverà la crisi, il modo più rapido per compensare le perdite sarà semplice: tagliare i costi umani, cosa che la gente ancora non comprende.

I dipendenti sono il costo maggiore di ogni multinazionale, e l'IA serve esattamente a questo, ridurli, sostituirli o eliminarli. Immagina cosa significa per un gruppo con più 150.000 dipendenti sparsi nel mondo (e non sono poche ad avere questi numeri) poter automatizzare anche solo il 50%. A una media (bassa) di 10.000 euro al mese tra stipendi, benefit e costi di gestione, parliamo di oltre un miliardo e mezzo di euro risparmiati al mese. E questo senza contare uffici, forniture, manutenzione, viaggi, energia, vitto e logistica. Sono numeri che rendono irrilevante anche un crollo di mercato temporaneo.

Ecco perché oggi i licenziamenti massicci vengono frenati:

Licenziare troppo presto rischierebbe di scatenare l'opinione pubblica e accelerare regolamentazioni.
Ogni dipendente, per ora, serve ancora come "addestratore inconsapevole e/o anche se consapevole forzato da metriche aziendali" delle IA interne.
Il vero punto di svolta arriverà solo tra 2-3 anni, quando i sistemi saranno sufficientemente autonomi.
In questo momento, i finanziamenti non servono più a "sostenere lo sviluppo", ma a completare l'autonomia, ottimizzare modelli, creare IA che addestrano altre IA, e costruire infrastrutture energetiche e computazionali indipendenti.
Una volta raggiunto questo livello, anche se la finanza dovesse crollare, le grandi aziende resteranno in piedi e più tranquille, più efficienti e con una forza economica enormemente maggiore, crescente...


In fine direi, che la vera bolla non è quella finanziaria, ma è quella umana, l'ullusione dell'essere umano, di comunque sia essere indispensabile, che senza di lui l'economia muore, che senza la forza di lavoro non ci può essere futuro, questa è la bolla vera che scoppierà e le goccie che spariranno nel nulla saranno gli umani che saranno nient'altro che gocce destinate ad evaporare.
supertigrotto11 Novembre 2025, 11:31 #18
Dai cantate con me:
Non è una bolla non è una caramella e allora che cos'è? Nvidiella oè,la puoi programmare la devi masticare è come piace a te......
AtaruGolan11 Novembre 2025, 11:36 #19
Originariamente inviato da: supertigrotto
Dai cantate con me:
Non è una bolla non è una caramella e allora che cos'è? Nvidiella oè,la puoi programmare la devi masticare è come piace a te......


Ideale per i commenti memorabili
CrapaDiLegno11 Novembre 2025, 12:33 #20
Quanti papiri che poi si scontrano con la realtà:
Oggi il costo di far funzionare un servizio AI è superiore a quello che è il valore aggiunto, ergo non è economicamente sostenibile.
Oggi tutti usano l'AI per fare qualsiasi cosa solo perché chi fornisce i servizi di generazione ci sta rimettendo a favore della diffusione e del convincimento (chiamiamolo pure la creazione di dipendenza) sostenuto dalle banche.
Ma alla fine bisogna arrivarne a una, che nel mondo economico sostenuto da quello finanziario significa che o fai utili o chiudi.

Huang può dire quello che vuole dato che lui è il principale beneficiario degli investimenti sulle infrastrutture, ma nasconde il fatto che il lavoro che queste GPU fanno è per il 90% inutile.
Alcune funzioni sono importanti, aiuteranno l'uomo nei lavoro più difficili e complicati, così come le applicazioni biomedicali o quelle militari che non badano a spese pur di ottenere l'1% in più di precisione nel colpire il bersaglio corretto.
Ma il resto morirà perché non economicamente sostenibile. Generare gattini azzurri non porta valore a nessuno. E quelli che vogliono fare "vibe coding" si scontreranno con il costo reale del servizio, non quello "della prima dose".
I licenziamenti di oggi sono fatti sulla base di costi dell'uso dell'AI insostenibili. Non bastano gli abbonamenti da 20/100 euro al mese per pagare i costi reali di energia, ammortizzazione dell'infrastruttura e creazione dei modelli. Infatti non c'è nessuna azienda che opera con l'AI che ha fatto utili con questa tecnologia.
OpenAI, che è solo una delle tante aziende che operano nell'AI indebitate, ha raggiunto la soglia di 1.4T dollari investiti (si chiamano debiti) da ripagare in 5 anni. Io ho già fatto e pubblicato i conti perché ciò sia sostenibile.
Invito chiunque pensa che la cosa sia sostenibile a rifarli e dirmi se davvero credono che sia realizzabile.
Il castello di carte, che ha già raggiunto una bella dimensione, prima o crollerà. Magari furbamente lo sgonfiano piano piano, perché altrimenti la botta sarebbe tremenda visto i soldi in gioco.
Rimarranno pochi servizi e quasi tutti di carattere privato. Gli altri costeranno tantissimo per il privato e le aziende dovranno meglio valutare la questione licenziamenti a favore dell'uso della AI perché non sarà più così conveniente.

E Huang, dopo questa scorpacciata, dovrà trovare un altro modo di vendere il suo silicio.

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