NASA Perseverance ha raccolto l'ottavo campione mentre si prova il sistema per portarli sulla Terra

NASA Perseverance ha raccolto con successo l'ottavo campione (il secondo dalla roccia chiamata Sid), sulla Terra invece si sta sviluppando il sistema di lancio che servirà a riportare le provette da Marte sul nostro Pianeta negli anni '30.
di Mattia Speroni pubblicata il 14 Marzo 2022, alle 16:43 nel canale Scienza e tecnologiaNASAESA
Continua la missione Mars 2020 sul Pianeta Rosso che vede impegnati il rover NASA Perseverance e il drone NASA Ingenuity. Quest'ultimo ha appena raggiunto la soglia del ventunesimo volo continuando a battere record su record per una "prima volta". Il rover invece sta raccogliendo i campioni di roccia che poi saranno portati sulla Terra grazie alla missione congiunta NASA/ESA Mars Sample Return.
Negli scorsi giorni abbiamo scritto della raccolta del settimo campione dalla roccia chiamata Sid. L'agenzia aveva già specificato che sarebbe stato raccolto un altro campione sempre dalla stessa roccia per poi proseguire verso la zona di atterraggio iniziale (che è sempre più vicina). Ora anche l'ottavo campione è stato raccolto e sigillato all'interno dell'apposita provetta. Si guarda quindi in direzione del delta del fiume che riempiva il cratere Jezero e delle sue rocce sedimentarie.
NASA Perseverance e il sistema della missione Mars Sample Return
Il JPL non ha confermato ufficialmente la raccolta dell'ottavo campione dalla roccia Sid che si trova nella zona della formazione chiamata in codice Máaz. Nonostante tutto le operazioni sono visibili grazie alle immagini che si trovano all'interno del database che sono state scaricate nelle scorse ore (un esempio è visibile in apertura della notizia). Questo significa che NASA Perseverance ha raccolto otto campioni di roccia e uno di atmosfera (a causa del primo campionamento fallito). Infine c'è una provetta che viene utilizzata come riferimento/bianco. Complessivamente sono 43 le provette che il rover marziano potrà riempire nel corso della sua campagna.
Mentre su Marte si sta quindi lavorando alla raccolta campioni, sulla Terra si sta lavorando alla missione Mars Sample Return che all'inizio degli anni '30 riporterà le provette sul nostro Pianeta. C'è da considerare che questa potrebbe essere la prima missione che riporterà dei campioni da un pianeta, un compito decisamente complesso, ancora più che riportarli dalla Luna o da un asteroide (entrambi compiti già svolti in passato). Questo record di Europa/USA potrebbe essere insidiato dalla Cina che sta sviluppando una missione analoga.
Ricapitolando brevemente cosa comporrà la missione Mars Sample Return ci saranno: un lander, un rover più semplice di NASA Perseverance, un razzo per il lancio in orbita marziana e un orbiter. In particolare il razzo che dovrà lanciare la capsula in orbita affinché l'orbiter la possa catturare si chiama Mars Ascent Vehicle (MAV).
Quest'ultimo sfrutterà un propellente a base di alluminio sviluppato da Northrop Grumman e potrebbe prevedere non un decollo direttamente dalla superficie marziana ma da qualche metro sopra. Il razzo potrebbe quindi essere lanciato da spento a 5 m/s per poi accendersi a mezz'aria. Il sistema di lancio si chiamerà VECTOR, acronimo di Vertically Ejected Controlled Tip-Off Release.
This is the incredible launch system NASA is currently developing to return from Mars.
— Jonathan O’Callaghan (@Astro_Jonny) March 5, 2022
It's called VECTOR, and will very literally throw the rocket into the Martian sky, which will ignite in mid-air and launch to space.
Wild? Yes! Read more by me @SciAmhttps://t.co/LzyCfKAWRC pic.twitter.com/QG046U1yec
Fino a questo momento sono stati completati 23 test di questo sistema. Una volta lanciato ci sarà l'accensione del primo dei due stati presenti all'interno del razzo dopo circa un secondo. Il sistema farà anche inclinare il razzo di circa 45° così da permettergli di avere una traiettoria corretta. Lo scopo è arrivare a 400 km di quota dove l'orbiter realizzato dall'ESA lo catturerà per proseguire il viaggio verso la Terra. Dovrebbero essere eseguiti 50 lanci di test complessivi per poi avere il modello definitivo pronto per la missione del 2028.
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