Jared Isaacman potrebbe essere amministratore della NASA, l'agenzia annuncia le ultime novità per Artemis

Nelle scorse ore Donald Trump ha annunciato di voler nominare il miliardario Jared Isaacman come prossimo amministratore della NASA. Nel frattempo l'agenzia statunitense ha annunciato alcune novità importanti per il programma Artemis.
di Mattia Speroni pubblicata il 05 Dicembre 2024, alle 20:48 nel canale Scienza e tecnologiaNASASpaceXArtemis
Nelle scorse ore Donald Trump ha annunciato sul suo social Truth di voler nominare Jared Isaacman come futuro amministratore della NASA per sostituire l'attuale Bill Nelson, voluto dall'amministrazione Biden. Isaacman è noto per essere il miliardario (anche grazie a Shift4), filantropo, pilota e astronauta che ha condotto due missioni spaziali a bordo di capsule Crew Dragon di SpaceX. La prima è stata Inspiration4, lanciata nella seconda metà del 2021 mentre la seconda è stata Polaris Dawn lanciata a settembre 2024 dove è stata anche eseguita la prima attività extraveicolare privata.
La sua nomina dovrà essere approvata dal senato statunitense prima di diventare effettiva, ma se lo diventasse potrebbe far cambiare completamente i piani del programma Artemis per il ritorno sulla Luna. Donald Trump ha scritto "la passione di Jared per lo Spazio, l'esperienza da astronauta e la dedizione a spingere i confini dell'esplorazione, svelare i misteri dell'Universo e far progredire la nuova economia spaziale, lo rendono ideale per guidare la NASA in una nuova era audace".
In generale gli Stati Uniti vorrebbero battere la Cina sul tempo per il ritorno dell'essere umano sulla Luna. La nazione asiatica ha intenzione di riuscirci entro il 2030 e il suo programma spaziale sembra essere a buon punto (per quanto le informazioni pubbliche siano scarse). Gli USA temono che il programma Artemis sia troppo lento e troppo costoso per essere concorrenziale anche a causa dello sviluppo di sistemi come NASA SLS (Space Launch System) e della capsula Orion.
Alla notizia del possibile arrivo di Jared Isaacman come nuovo amministratore della NASA si è subito pensato a quali ripercussioni potrebbe avere questa nomina. Eric Berger (giornalista di ArsTechnica) a metà novembre scriveva che c'erano il 50% di probabilità che NASA SLS e le sue evoluzioni venissero cancellati ma, dopo l'annuncio di Trump la percentuale è salita al 75%. In particolare si potrebbe pensare di lanciare Orion con altri vettori così da evitare di perdere le partnership con altre agenzie (il modulo di servizio è realizzato dall'ESA) pur non spendendo oltre 2 miliardi di dollari per ogni lancio dello Space Launch System.
Ci sarebbero alcune opzioni al vaglio, come l'utilizzo di ULA Vulcan Centaur, Blue Origin New Glenn o SpaceX Falcon Heavy per lanciare in orbita la capsula Orion e il modulo di servizio europeo, mentre un secondo vettore mettere in orbita lo stadio Centaur che dovrebbe poi effettuare il docking con la capsula per proseguire il viaggio verso la Luna. La problematica principale è che questi vettori non sono attualmente "human rated" e quindi non potrebbero essere impiegati da subito per queste operazioni, spostandole più avanti nel tempo. Starship invece non offrirebbe requisiti di sicurezza per un lancio con equipaggio a bordo (non avendo sistemi di protezione d'emergenza come Orion) e quindi potrebbe essere considerato eccessivamente problematico un suo impiego diretto con equipaggio, quantomeno nelle prime missioni.
La NASA annuncia gli aggiornamenti del programma Artemis
A brevissima distanza dall'annuncio di Trump, la NASA ha tenuto una nuova conferenza per far conoscere al pubblico e alla stampa gli aggiornamenti legati al programma Artemis. Bisogna però considerare che questi sono legati ancora all'attuale gestione e con l'arrivo di un nuovo amministratore le cose potrebbero cambiare in maniera più o meno sostanziale.
Uno dei "temi caldi" è legato allo scudo termico di Orion, che ha visto danni superiori alle aspettative durante Artemis I (anche se i dati indicano come un equipaggio presente a bordo sarebbe comunque sopravvissuto). Bill Nelson, attuale amministratore dell'agenzia, ha dichiarato che grazie ai test in laboratorio è stato possibile riprodurre il problema e che la strategia migliore e che verrà attuata per Artemis II sarà quella di cambiare la traiettoria di ingresso nell'atmosfera terrestre senza modificare lo scudo termico. "Abbiamo deciso, all'unanimità con la NASA e i nostri dirigenti, di procedere con l'attuale capsula Orion e scudo termico ma con una traiettoria e un rientro modificati" ha dichiarato Nelson.
L'amministratore ha anche aggiunto che il sistema di supporto vitale della capsula Orion per la missione Artemis II dovrà essere controllato. Questo significa che la missione con equipaggio umano è stata posticipata ad aprile 2026, anche se si cercherà di anticipare il prima possibile questo importante passo per il programma (in accordo con i partner). Questo ritardo significherà anche che Artemis III non sarà lanciata prima di metà 2027, sempre che il lander lunare, basato su una versione modificata di Starship, sia pronto.
Nelson ha poi sottolineato che, anche con questa roadmap modificata, gli Stati Uniti potrebbero allunare prima della Cina. Questa è considerata una priorità (anche se è stato sottolineato che la sicurezza sarà fondamentale e quindi non si metterà in alcun modo a rischio l'equipaggio). "Non voleremo finché non saremo pronti. Non voleremo finché non saremo certi di aver reso il volo il più sicuro possibile per gli umani a bordo" ha dichiarato Nelson.
Pamela (Pam) Melroy (vice amministratore della NASA) ha aggiunto al contesto della capsula Orion e del suo scudo termico che "il calore si è accumulato all'interno dello strato esterno dello scudo termico, portando alla formazione di gas che sono rimasti intrappolati all'interno dello scudo stesso. Ciò ha causato l'accumulo di pressione interna che ha portato alla rottura e alla perdita irregolare di quello strato esterno". Questa motivazione non era stata inizialmente diffusa durante il precedente meeting e offre una spiegazione valida a quanto osservato.
Successivamente Jim Free (amministratore associato dell'agenzia) ha aggiunto che la decisione sulle tempistiche del programma Artemis sono state legate proprio alla necessità di garantire la maggiore sicurezza possibile. Reid Wiseman (astronauta e comandante di Artemis II) ha dichiarato che la NASA è stata collaborativa circa le problematiche legate allo scudo termico di Orion e che gli astronauti non si sono sentiti "esclusi" durante la fase di test e analisi.
Nelson ha dichiarato di aver parlato con Jared Isaacman ieri oltre ad aver avuto un incontro con membri del Congresso statunitense. L'attuale amministratore ha poi aggiunto di voler parlare con Gwynne Shotwell (direttrice operativa di SpaceX) e successivamente con i dirigenti di Blue Origin per permettere un passaggio di consegne corretto indicando anche come l'attuale cronologia sia stata accolta positivamente. Melroy ha poi dichiarato che non c'è stato ancora nessun incontro con la nuova dirigenza di transizione.
A partire da Artemis III in poi (salvo il mancato utilizzo di Orion), lo scudo termico della capsula sarà aggiornato con le modifiche suggerite permettendo di evitare ulteriori ritardi per le attuali missioni considerando che modificare l'attuale scudo termico di Orion per Artemis II farebbe posticipare Artemis III alla fine del 2028 mentre Artemis II avrebbe avuto un ritardo di circa un anno.
Secondo Amit Kshatriya (vice amministratore associato del Moon to Mars Program Office) il sistema di supporto vitale è uno degli elementi più complessi e per il quale si sta cercando di portare a termine lo sviluppo. Le tute Axiom Space invece sembrerebbero a buon punto dal punto di vista complessivo e dovrebbero arrivare in tempo per Artemis III. Durante Artemis II potrebbe anche essere previsto un avvicinamento tra Orion e Starship in orbita lunare, pur senza docking, così da provare alcuni degli obiettivi previsti per permettere l'esecuzione di Artemis III e quindi dell'allunaggio.
In generale l'attuale dirigenza della NASA non sembra preoccupata che l'arrivo di Jared Isaacman possa cambiare i piani, almeno fino ad Artemis III, anche se ovviamente non c'è alcune certezza delle decisioni che verranno prese nel prossimo futuro. Gli accordi stretti con le società e con le varie agenzie di altre nazioni dovrebbero reggere anche con il cambiamento che avverrà prossimamente. Cosa accadrà è ancora difficile da determinare con certezza e le scelte della futura dirigenza potrebbero essere molto impegnative dal punto di vista della collaborazione internazionale.
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