NASA Artemis: scoperta la causa che ha portato lo scudo termico della capsula Orion a consumarsi in maniera anomala
Al rientro dalla missione Artemis I è stato notato che lo scudo termico della capsula Orion si era consumato in maniera anomala e imprevista. La NASA ha quindi avviato un'indagine per capirne le cause e ora ha una risposta (non pubblica).
di Mattia Speroni pubblicata il 29 Ottobre 2024, alle 15:25 nel canale Scienza e tecnologiaNASAArtemis
Il ritorno dell'essere umano sulla Luna è attualmente una sfida tra NASA e CNSA (Stati Uniti e Cina). Entrambe le agenzie puntano a riuscire nell'impresa entro il 2030, con l'agenzia statunitense che, pur avendo eseguito la prima missione senza equipaggio con Artemis I, potrebbe avere diversi problemi a completare il passaggio successivo che prevede l'invio di un equipaggio umano intorno alla Luna, senza quindi effettuare l'allunaggio.

Tra le varie difficoltà ci sono quelle legate ai sistemi di terra, come la torre di lancio ML-1 (Mobile Launcher 1) per il razzo spaziale NASA SLS, ma anche e soprattutto un maggiore consumo dello scudo termico della navicella spaziale Orion. Questo problema era già stato individuato poco dopo il rientro della capsula alla fine del 2022 e all'inizio del 2023, pur con un risultato della missione nel complesso positivo, erano iniziati gli studi per capire l'origine del problema. Secondo quanto riportato al tempo, se ci fossero stati degli astronauti all'interno, non ci sarebbero stati problemi, ma un'anomalia rispetto alle previsioni è sempre stata tenuta in dovuta considerazione dall'agenzia.

Anche l'OIG (un organo di controllo indipendente) aveva sollevato diverse perplessità su quanto avvenuto e ora, dopo mesi di test, la NASA ha individuato la causa del problema allo scudo termico di Orion, pur non rivelandone i dettagli. Sia Lakiesha Hawkins che Lori Glaze (entrambe alte dirigenti dell'agenzia), in due differenti occasioni, hanno dichiarato che la causa è stata determinata ma che non sarà (per il momento) resa pubblica.
Ulteriori dettagli potrebbero essere forniti per la fine di novembre quando l'agenzia potrebbe aver capito come mitigare i problemi allo scudo termico realizzato in AVCOAT (un materiale ablativo già impiegato per le missioni Apollo). In queste settimane sono in corso ulteriori test che dovrebbero consentire di capire come procedere nel caso di Artemis II, attualmente ancora prevista per la fine del 2025.
Come sappiamo Artemis II prevede la presenza di un equipaggio umano a bordo e questo significa che verrà posta la massima attenzione per quanto riguarda le varie fasi di lancio e rientro. Un problema allo scudo termico di Orion potrebbe essere decisivo su quelle che saranno le scelte future della NASA.

Una delle possibilità è che, una volta che la soluzione sarà trovata e testata in maniera sicura, la missione Artemis II possa essere lanciata a fine 2025 (salvo altri problemi ad altre componenti) oppure verrà lanciata una nuova missione senza equipaggio che proverà l'effettiva riuscita delle modifiche a Orion. Questo ovviamente spingerebbe più in là la prima missione con equipaggio e il primo allunaggio (previsto per Artemis III per la fine del 2026). Nell'ambiente c'è un certo scetticismo sul fatto che il programma di lancio di fine 2025 e fine 2026 sarà rispettato e sembrerebbe più probabile un allunaggio intorno al 2028, potenzialmente vicino a quello effettuato dai cinesi.











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