Windows e la misteriosa cartella 'inetpub': la toppa è peggiore del buco?
Microsoft ha introdotto la cartella inetpub per correggere una falla di sicurezza, ma un ricercatore ha scoperto che può essere sfruttata per bloccare gli aggiornamenti di Windows. Anche utenti non amministratori possono impedire future patch, esponendo i sistemi a rischi gravi.
di Manolo De Agostini pubblicata il 24 Aprile 2025, alle 07:58 nel canale Sistemi OperativiWindows 11Microsoft
Microsoft ha recentemente rilasciato un aggiornamento per risolvere la vulnerabilità CVE-2025-21204, un difetto di sicurezza nel sistema operativo Windows che permetteva l'elevazione dei privilegi tramite l'uso improprio di collegamenti simbolici (symlink). Per contrastare questo problema, con gli aggiornamenti di aprile la casa di Redmond ha introdotto sui sistemi Windows aggiornati la cartella C:\inetpub, senza spiegarne però il ruolo.
Tuttavia, ciò che inizialmente sembrava una misura di sicurezza si sta rivelando un potenziale vettore di attacco. Il ricercatore di sicurezza Kevin Beaumont ha scoperto che la cartella inetpub può essere sfruttata da utenti malintenzionati - anche senza privilegi amministrativi - per bloccare futuri aggiornamenti di sicurezza.

La tecnica sfrutta la creazione di un "junction point" (un tipo di alias di cartella in Windows) al percorso C:\inetpub, che può essere indirizzato verso un altro file del sistema, come notepad.exe. Una volta creato questo collegamento simbolico, il sistema operativo non riesce più a creare correttamente la cartella reale inetpub, impedendo così l'installazione non solo dell'aggiornamento di aprile, ma potenzialmente anche di tutti quelli successivi. Il risultato è un sistema bloccato in una serie di errori e tentativi falliti di rollback durante l'installazione degli update, rendendolo vulnerabile a falle che Microsoft ha già ufficialmente corretto.
Questo problema è stato segnalato a Microsoft tramite il MSRC (Microsoft Security Response Center) circa due settimane fa, ma al momento non è giunta alcuna risposta ufficiale né è chiaro se l'azienda stia lavorando a una soluzione definitiva.
La situazione solleva interrogativi significativi sull'efficacia delle strategie di aggiornamento e sicurezza implementate su larga scala. Anche un semplice meccanismo come la creazione preventiva di una cartella può, se non gestito correttamente, trasformarsi in una nuova superficie di attacco. Resta da vedere come Microsoft risponderà a questa scoperta e se adotterà misure correttive nei prossimi aggiornamenti.










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59 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSempre più esilarante
Ma i programmatori seri della M$ sono andati tutti in pensione?
Mah. Fossi in te la ripristinerei in attesa che Microsoft si sbottoni e spieghi più nel dettaglio come viene effettivamente utilizzata.
Dicono di abilitare l'IIS per ricrearla ma mi pare eccessivo.
Ma volendo puoi anche ricrearla a mano.
Nella tab di sicurezza inserisci l'utente TrustedInstaller (NT Service\TrustedInstaller) e su "avanzate" come proprietario dagli SYSTEM.
Così, visto mai.
Detto questo...mah...tutta questa faccenda mi convince sempre meno, soprattutto dal punto di vista della sicurezza, visti gli ultimi sviluppi.
Su Win11 non ce l'ho, ma non ho più rivisto poi se è stata creata, ma non ci davo un'occhiata troppo spesso.
nel mentre ieri si è installato un aggiornamento (https://support.microsoft.com/it-it/topic/22-aprile-2025-kb5055629-sistema-operativo-22621-5262-e-22631-5262-anteprima-40cbe5df-063a-4b89-94eb-c79c8975506d"][U]KB5055629[/U][/URL]) senza una piega e senza ricreare la cartella
ah, IIS disabilitato, e tale resta
ciao ciao
A titolo di esempio, ieri ho sistemato una stanza con alcuni pc, tutti identici (stesso pc, monitor, SO, tutto perfino il mouse è uguale) ma sono tutti diversi a livello di aggiornamenti: alcuni sono 1124H2, alcuni 23H2, alcuni ancora alla 22, alcuni hanno la cartella inetpub e altri no.. alla fine non c'ho sbattuto la testa più di tanto, li ho lasciati cosi tanto lavorano offline e li collego una volta ogni tot per gli aggiornamenti.
Vero è che gestire le migliaia di combinazioni hardware non è facile, ma proprio per questo Windows dovrebbe puntare sulla semplicità, imho.
E' quello che penso sempre anch'io.
A parte fare congetture derisorie sulla capacità dei suoi programmatori, ormai hanno creato un mostro di complessità per cui nemmeno loro sanno esattamente cosa può scassarsi quando mettono mano da qualche parte.
E più si va avanti, peggio sarà.
Il concetto di "debito tecnico" è molto appropriato in questo caso, e senza sforzi immensi, credo sia ormai incolmabile...
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