L'open-source costa troppo, e Pesaro torna al software a pagamento

L'open-source costa troppo, e Pesaro torna al software a pagamento

L'amministrazione di Pesaro utilizza dal 2014 Office 365, dopo una breve parentesi di qualche anno avuta con OpenOffice. Il software proprietario ha permesso di risparmiare circa l'80% nei costi legati al software rispetto alla suite open-source

di pubblicata il , alle 13:31 nel canale Programmi
Microsoft
 
159 Commenti
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bobafetthotmail19 Agosto 2015, 21:53 #51
Originariamente inviato da: marchigiano
chiaro che non ti presenti li con libre office devi inventare una roba nuova, magari ti appoggi sulle università
Il problema non è libreoffice, ma i database e le macro di excel (e word ci aggiungo io, li possino ammazzà tutti quelli che le usano).

Cioè i costi di migrazione delle infrastrutture dati.


Si deve parlare di libertà, di formati aperti, condivisione, spendere i soldi in casa invece che ingrassare sempre gli USA, ecc.
Questa è fuffa hippie.
Bisogna parlare di soldi, ma non nei costi di licenza che sono nulla.

Si deve parlare di controllo totale sullo sviluppo e scopo del programma, di manutenzione facile (se sei una PA puoi assoldare dei programmatori per sistemare eventuali problemi, se usi Office sei esattamente uguale al consumatore medio e MS ti risponde picche al 99%), di costi di training azzerati in futuro (visto che nessuno si sogna di cambiare l'interfaccia così come fa MS ogni tanto), 0 possibilità di incompatibilità future (vedere passaggio da doc a docx e stesso per excel) di funzionalità ad-hoc facilmente aggiungibili, eccetera.
james8319 Agosto 2015, 22:31 #52
Originariamente inviato da: BulletHe@d
senza fare i complottisti dei poteri oscuri, esiste un dato oggettivo che riguarda la compatibilità dei file fra MS Office e le sue controparti Opensource, che che se ne dica è un fatto che non c'è un a piena compatibilità come è un fatto che per una qualsiasi azienda convertire e rendere altrettanto funzionali i files da un formato ad un altro ha un costo non indifferente soprattutto se il pagamento è basato sulle ore dedicate sopra, ora non conosco l'amministrazione di Pesaro quante persone conta, ma nella mia zona per lavoro la mia dittà ha provato ad effettuare queste conversioni da MS a Open sulle suite da lavoro in ben 15 aziende locali; ovviamente parliamo di attività catalogate come piccole medie imprese, bè in tutti i casi le aziende o hanno declinato il passaggio rimanendo su MS perché i costi di conversione e istruzione personale erano troppo alti, oppure dopo un paio di anni vedendo che cmq non rientravano con le spese d'investimento hanno fatto dietro front a costo zero riutilizzando le vecchie versioni di MS Office che avevano in dotazione. Addirittura in 4-5 hanno optato al passaggio al modello abbonamento, anche perché a detta loro "poco ma tutti gli anni" è una modello di spesa per loro sostenibile piuttosto che "tanto e subito e dopo nulla", senza contare che in molti casi si creavano problemi di compatibilità anche in senso inverso ovvero del tipo fogli di calcolo fatti con openoffice che non venivano visualizzati correttamente in ms office per via di macro o formule non compatibili fra i due programmi. Per cui basandomi sulla mia esperienza lavorativa concordo con quanto riportato nell'articolo.


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Come detto in un post sopra, i motivi per cui almeno il pubblico dovrebbe essere obbligata a passare all'open source sono ben altri, ma tant'è...
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Chiaramente ci sono problemi più o meno rilevanti riguardo l'interoperabilità, però se vogliamo analizzare la situazione e non tifare per una parte piuttosto che un altra, il discorso è un pò più complesso.
Ad esempio i problemi della interoperabilità, da cosa derivano? Dal fatto che si cerca di usare un file proprietario in un programma open source? Dal fatto che per poter arrivare a questo risultato cè stato un grande, grandissimo lavoro di reverse engineering, considerato il grande ostruzionismo che la Microsoft ha fatto e continua a fare (in generale, non solo in questo punto)? E allora perchè addossare la responsabilità che non funziona l'interoperabilità all'open source? L'open source i suoi file li ha, sono ben supportati (e standardizzati) e interoperabili (come molti programmi open source per altro).
Un altro esempio, i costi.
In questo articolo, già dal titolo, si legge : "L'open-source costa troppo..."
L'open source...a me sembra che i costi proibitivi (? cè da fidarsi) riguardino i corsi di formazione (chiamiamoli cosi) del personale, e l'adattamento del software / file alla nuova piattaforma. Questi costi non hanno nulla a che vedere con l'open source. Ma piuttosto con il fatto che la Microsoft sia stata e continui ad essere in regime di monopolio. Con qualsiasi altra piattaforma ci si ritroverebbe a sostenere i stessi costi, o forse di più, per via delle maggiori licenze....
Se il mondo fosse stato invaso dall'open source la situazione sarebbe stata la medesima, a parti inverse però.
La Microsoft nel corso degli anni ha lavorato di brutto (e probabilmente continua a farlo) nel creare file, programmi ecc.. scarsamente interoperabili, rilasciando ad esempio con il contagocce le specifiche, modificando i tag e la lettura dell'html (tanto da far diventare matti una intera categoria ed arrivare alla famosa frase "sito ottimizzato per internet explorer"...) e cosi via.
E questo è un danno non solo per chi non usa l'ecosistema Microsoft, come abbiamo visto. Ha creato un danno a tutti noi. Ed il fatto che un comune, o azienda che sia, sia OBBLIGATA a ritornare ad usare un sistema che aveva deciso di abbandonare sta li ad dimostrarcelo, quanto esso sia grave.
kalgan19 Agosto 2015, 22:40 #53
beh se i dipendenti pubblici sono incompetenti come succede nell'80% dei comuni italiani, in cui spesso si entra a lavorare nelle istituzioni pubbliche non certamente per merito, e se la faccenda è gestita male e con fretta non penso sia colpa del pacchetto office. chiaro che mantenere il materiale in formato office e volerlo usare con software open non è una furbata...peggio ancora se utilizzi una soluzione ibrida....boh sono allibito...stiamo davvero dietro in Ita(G)lia...
DarkmanDestroyer19 Agosto 2015, 22:51 #54
resto allibito... ma la tanto decantata formazione/informazione che nausea le ore di tirocinio obbligatorio per gli apprendisti dov'è ?????????
quelle ore annuali che servirebbero a insegnare al lavoratore come si usa un utensile (tastiera e mouse) utile per lo svolgimento del suo lavoro dove son finite ????
e sopratutto... l'ibridazione office - openoffice è na gran castronata...
1. se hai a fianco office in un modo o nell'altro l'hai pagato...
2. se hai la vecchia soluzione a fianco a portata di mouse è ovvio che l'utente torna ad usarlo per chè comodo...
3. magari una completa conversione a seguito di un bel corso fatto bene avrebbe risolto tutto questo giro...
anche perchè, cosa che nessuno mai dice, office ogni tanto va aggiornato, pertanto prima o poi la licenza la ripaghi (come fu per 2003-2006 con lo scherzetto dei docx & company).
fortuna che dopo anni forse a settembre riuscirò ad avere la prima postazione linux a lavoro. meno manutenzione, meno rogne, meno virus
globi20 Agosto 2015, 00:00 #55
Anche qui in Svizzera certe amministrazioni che avevano adottato open-source (Linux) poi hanno dovuto smettere perché non era possibile realizzare tutto con software gratuito, bensì serviva anche del software per Linux che doveva essere acquistato ed era più costoso di quello per Windows.
s-y20 Agosto 2015, 08:40 #56
sinceramente questo (anzi quello, dato che a quanto pare la notizia non e' primizia) caso mi sembra provi tutto fuorche' la preferibilita' del sw closed nelle PA. poi in italia...ao'...
[K]iT[o]20 Agosto 2015, 09:22 #57
La notizia (anzi il titolo) è un po' meh, ma è indubbio che specie chi migra ad un sistema operativo diverso (linux?) spesso finisce con lo spendere molto di più in manutenzione.
AleLinuxBSD20 Agosto 2015, 09:58 #58
Originariamente inviato da: [K]iT[o]
è indubbio che specie chi migra ad un sistema operativo diverso (linux?) spesso finisce con lo spendere molto di più in manutenzione.

La notizia non specifica niente al riguardo ma vorrei fare presente che LibreOffice, come molti altri applicativi liberi, è di tipo multipiattaforma, quindi non è indispensabile cambiare SO.
Giusto per eliminare qualche falso mito che associa l'uso di programmi liberi unicamente nel caso venga deciso di passare a Linux.
gioloi20 Agosto 2015, 10:13 #59
Originariamente inviato da: AleLinuxBSD
La notizia non specifica niente al riguardo ma vorrei fare presente che LibreOffice, come molti altri applicativi liberi, è di tipo multipiattaforma, quindi non è indispensabile cambiare SO.

Uso Libreoffice (e prima Openoffice) su Windows da molti anni con soddisfazione.

E' però vero che se qualche volta mi invio a casa dall'ufficio una presentazione fatta in PowerPoint (e parlo di una semplice successione di pagine, senza animazioni né tantomeno macro), quando la apro con Impress trovo font e allineamenti tutti sballati. Neanche a pensarci di poter fare una qualsiasi modifica, salvarla in .pptx e sperare di poterla riaprire in ufficio senza doverla rifare da capo.

Conclusione: uso i formati open per tutti i miei documenti personali, ma al lavoro MSOffice è un obbligo.
v10_star20 Agosto 2015, 10:29 #60
ho sempre trovato un gran macello nelle varie aziende che si sono dilettate (sia con personale IT interno e sia in outsourcing) con l'open per la gestione per esempio della posta, file/print server, virtualizzazione, networking...

in tutte queste installazioni ho sempre impiegato 3/4 del tempo per eliminare le feci esistenti piuttosto che concentrarmi nella fornutura dei nuovi servizi con conseguenti grattacapi in fase di fatturazione o risse in azienda con chi aveva (non) fatto l'analisi preventiva dal cliente

Dalla mia esperienza quindi, molto spesso purtroppo, l'open è implementato male o in maniera approssimativa, creando grossi problemi a chi poi arriva dopo e deve metter mano chissà dove.

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