Apple: "Android è un enorme dispositivo di localizzazione". Svelato un documento interno del 2013

Una presentazione interna di Apple risalente al 2013, resa pubblica nell'ambito del processo antitrust contro Google, definisce Android come un "enorme dispositivo di localizzazione", criticando le politiche sulla privacy del sistema operativo concorrente.
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 03 Novembre 2023, alle 13:54 nel canale AppleAppleGoogleAndroidiOS
Apple ha definito Android un "enorme dispositivo di localizzazione" in una presentazione interna risalente al 2013, secondo documenti emersi nell'ambito del processo antitrust contro Google intentato dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
La presentazione, destinata ai dirigenti di Apple, metteva a confronto le politiche sulla privacy di Apple con quelle dei suoi principali concorrenti, tra cui Google. In una diapositiva dal titolo "Competere sulla privacy", Apple sostiene che il suo approccio alla privacy era migliore e più rispettoso dell'utente rispetto a quello di Google e Android. "Android è un enorme dispositivo di localizzazione" recitava la diapositiva, in quello che emerge come un duro attacco alla piattaforma concorrente.
La presentazione faceva parte della testimonianza di Eddy Cue, vicepresidente senior di Apple, nell'ambito del processo antitrust avviato dal Dipartimento di Giustizia contro Google nel 2020. L'accusa sostiene che Google abbia stipulato accordi illegali con i produttori di smartphone, come Apple, per mantenere il suo dominio sul mercato dei motori di ricerca mobile.
I documenti interni di Apple mostrano come l'azienda, già nel 2013, vedesse Android e Google come una minaccia alla privacy degli utenti, probabilmente a causa della raccolta massiccia di dati operata dal motore di ricerca per vendere pubblicità mirata. Apple ha fatto della difesa della privacy un pilastro della sua strategia di marketing negli ultimi anni, scontrandosi fanno affermazioni con Facebook e altre aziende che affidamento sui dati degli utenti.
Android e Google non hanno ancora implementato protezioni analoghe a quelle di Apple, preferendo lasciare più libertà agli sviluppatori di app e agli inserzionisti di raccogliere dati sugli utenti. Ciò ha attirato ancora più critiche da parte di Apple, che nelle sue campagne pubblicitarie continua a sottolineare la superiorità della privacy offerta dai dispositivi iOS
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSi potrebbe dire "il bue che da del cornuto all'asino".
Il fatto è che su questo tema ritengo siano tutti "cornuti".. al massimo possiamo discutere su chi è più cornuto.. ma anche lì gran bella lotta.
Si potrebbe dire "il bue che da del cornuto all'asino".
Il fatto è che su questo tema ritengo siano tutti "cornuti".. al massimo possiamo discutere su chi è più cornuto.. ma anche lì gran bella lotta.
Infatti. Purtroppo nei dispositivi mobile la privacy e' morta. Sapersi difendere richiede una volonta' e delle conoscenze superiori a quella media degli utenti.
Gli stati dovrebbero imporre dei limiti, ma loro sono i primi che ne traggono benefici.
Iniziavano a scarseggiare gli argomenti su cui scrivere a quanto pare
2021: Are iPhones Really Better for Privacy? Comparative Study of iOS and Android Apps
[I]In this paper, we present a study of 24k Android and iOS apps from 2020 along several dimensions relating to user privacy. We find that third-party tracking and the sharing of unique user identifiers was widespread in apps from both ecosystems, even in apps aimed at children. In the children's category, iOS apps tended to use fewer advertising-related tracking than their Android counterparts, but could more often access children's location. Across all studied apps, our study highlights widespread potential violations of US, EU and UK privacy law, including 1) the use of third-party tracking without user consent, 2) the lack of parental consent before sharing personally identifiable information (PII) with third-parties in children's apps, 3) the non-data-minimising configuration of tracking libraries, 4) the sending of personal data to countries without an adequate level of data protection, and 5) the continued absence of transparency around tracking, partly due to design decisions by Apple and Google. Overall, we find that neither platform is clearly better than the other for privacy across the dimensions we studied. [/I]
2021 Data Security on Mobile Devices: Current State of the Art, Open Problems, and Proposed Solutions
[I]We examine the two major platforms in the mobile space, iOS and Android, and for each we provide a thorough investigation of existing and historical security features, evidence-based discussion of known security bypass techniques, and concrete recommendations for remediation.
Our fact-gathering and analysis allow us to make a number of recommendations for improving data security on these devices. The mitigations we propose can be largely summarized as increasing coverage of sensitive data via strong encryption, but we detail various challenges and approaches towards this goal and others.[/I]
2021 Android Mobile OS Snooping By Samsung, Xiaomi, Huawei and Realme Handsets
[I]The privacy of mobile apps has been extensively studied, but much less attention has been paid to the privacy of the mobile OS itself. A mobile OS may communicate with servers to check for updates, send telemetry and so on. We undertake an in-depth analysis of the data sent by six variants of
the Android OS, namely those developed by Samsung, Xiaomi, Huawei, Realme, LineageOS and /e/OS. We find that even when minimally configured and the handset is idle these vendor-customized Android variants transmit substantial amounts of information to the OS developer and also to third-parties (Google, Microsoft, LinkedIn, Facebook etc) that have pre-installed system apps[/I]
Perche', che sia chiaro, NON ESISTONO dispositivi radio non localizzabili...
E' un'errore di traduzione forse o sono proprio scemi in apple?
Comunque tra tutti...
Arrampicarsi sugli specchi...
Se la Apple sente il bisogno di far guerra a Google (sicuramente per motivi economici) significa che è alla frutta... e francamente mi farebbe piacere.Che vadano a insegnare la morale a se stessi...
Che vadano a insegnare la morale a se stessi...
come si legge dal sottotitolo, e come è stato segnalato da qualcuno nei commenti, si parla del 2013
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".