Nuove osservazioni di due galassie in fase di fusione (e dei loro effetti) realizzate con VLT e ALMA di ESO

Nuove osservazioni di due galassie in fase di fusione (e dei loro effetti) realizzate con VLT e ALMA di ESO

Grazie alle osservazioni di VLT (Very Large Telescope) e ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) di ESO è stato possibile monitorare gli effetti della fusione di due galassie e l'impatto dei quasar.

di pubblicata il , alle 17:01 nel canale Scienza e tecnologia
ESO
 

L'Universo è decisamente vasto per la mente umana e lo sono oggetti grandi come le galassie. Su scale di queste dimensioni è difficile immaginare un evento come la fusione tra due galassie, ma è quello a cui hanno assistito i ricercatori che hanno utilizzato ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) e VLT (Very Large Telescope) di ESO per poi inserire i dati nello studio dal titolo Quasar radiation transforms the gas in a merging1 companion galaxy.

In particolare una galassia ne ha "trafitta" un'altra con la produzione di intense radiazioni. Questo ha avuto conseguenze per la galassia "colpita" che ha ridotto la sua capacità di formazione stellare. I due oggetti celesti si sono avvicinati e allontanati più volte nel corso del tempo, con una velocità relativa di 500 km/s, toccandosi più volte e modificando la loro struttura.

fusione galassie

I movimenti delle due galassie sono stati paragonati da Pasquier Noterdaeme (dell'Institut d'Astrophysique de Paris) a una giostra medioevale, anche se uno dei due oggetti ha un grande vantaggio perché il suo quasar è utilizzato come una "lancia" per colpire l'avversario. I quasar sono buchi neri supermassicci che emettono grandi quantità di radiazioni e si trovano nel centro delle galassie.

I ricercatori stanno osservando le emissioni provenienti da 11 miliardi di anni fa, ossia quando l'Universo aveva solo il 18% della sua attuale età. Come scritto sopra, lo scontro galattico ha alcuni effetti. Per esempio le radiazioni rilasciate dal quasar "rompono" le nubi di gas e polvere creando regioni più piccole e dense rispetto alla struttura. Queste zone sono troppo piccole (si stima inferiori a 0,1 masse solari) per essere in grado di formare nuove stelle lasciando così la galassia con un numero di vivai stellari ridotto. I quasar inoltre disgregano le molecole che compongono i gas (anche attraverso la radiazione ultravioletta) in maniera simile a ciò che avviene con stelle neoformate nelle loro nubi molecolari.

Grazie all'incontro delle due galassie i buchi neri supermassicci nel loro centro possono anche ricevere nuova materia (gas e polveri) che può così alimentarli e accrescerli ulteriormente. Di per sé sia i quasar che gli scontri galattici non sono fenomeni rari, soprattutto nell'Universo primordiale, ma poterli osservare nel dettaglio e intuirle la storia e l'evoluzione è importante per capire quali trasformazioni potrebbero avvenire in futuro.

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