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#1 |
Bannato
Iscritto dal: Apr 2004
Città: Non riesco a trovare il giusto aggettivo dispregiativo per descriverla... STATUS: In stand-by, aspettando il peggio. AUTO: Fiat Grande Punto 1.4 T-Jet. MOTO: Honda cbr600rr 2003. MUSICA PREFERITA: In Trance I Trust!
Messaggi: 260
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IL SISTEMA INFORMATICO DELLA GIUSTIZIA NOSTRANA...
...pare sia hackerabile senza alcun problema...
![]() Non ci credete? ciapa li: http://www.stefanosalvi.it/?p=401#1 I computer di magistrati e Tribunali non sono sicuri. Lo rende noto Stefano Salvi nel corso dell’inchiesta svolta sulla riservatezza degli atti giudiziari. “Ho scoperto che i computer sui quali vengono archiviati gli atti giudiziari sono una porta aperta per chiunque e questo ha dell’incredibile. Software e hardware del Ministero della Giustizia, nel caso di malfunzionamento, sono affidati nelle mani di tecnici informatici che non sono dipendenti del Ministero, ma appartengono a una categoria di precari selezionati da società a cui Telecom subappalta il servizio. Questi precari sono tecnici che non hanno nulla a che vedere con il Ministero, non appartengono a nessun ordine, non sono tenuti a nessun tipo di riservatezza su tutte le informazioni delle quali entrano in possesso ogni qualvolta accedono, per svolgere la necessaria assistenza, nel computer di tribunali e magistrati e come se non bastasse all’atto della temporanea assunzione nessuno chiede loro per un lavoro cosi delicato l’abc dei certificati: quello penale. Ma ci rendiamo conto di cosa significa? Che se non si corre ai ripari, regolarizzando queste figure professionali nell’ambito del Ministero, ciascuno di noi, una volta selezionato dalle società a cui il Ministero appalta il servizio, può entrare in possesso di atti riservati, importanti ai fini dello svolgimento di processi, di condanne e assoluzioni. Tanto più che inquadrare questi tecnici, che in Italia sono circa seicento, rappresenterebbe anche un evidente risparmio per le casse dei cittadini: un precario che allo stato attuale ci costa 4800 euro, da dipendente ci costerebbe circa 2100 euro,contributi compresi, quindi meno della metà. Ma non è ancora tutto: i precari hanno avuto per sei mesi una sospensione dello stipendio e a oggi aspettano ancora tre mesi di retribuzione, la liquidazione, il tfr. Tutti arretrati per i quali dovranno attendere ancora quindici mesi. Ma in queste condizioni come fa la gente a lavorare, a garantire un servizio efficiente? Un servizio che se non viene svolto con la più assoluta professionalità e correttezza può nuocere gravemente al corso della giustizia italiana?”. La video-inchiesta di Stefano Salvi sul caso dei tecnici informatici precari che lavorano per società a cui il Ministero di Giustizia subappalta il servizio continua, mettendo in luce un ulteriore preoccupante risvolto. “La Telecom che gestisce con delle consociate il servizio che il Ministero di Giustizia le ha subappaltato – denuncia il reporter - avrebbe intenzione di introdurre il sistema della “postazione remota”. Ciò significa che un call center riceverebbe le segnalazioni di guasto o mal funzionamento dal Ministero della Giustizia e, da una postazione remota, i tecnici potrebbero entrare nei computer di tribunali e magistrati per svolgere l’assistenza richiesta. Così facendo avrebbero ancor più una porta aperta su tutti gli atti giudiziari. E se chi svolge l’assistenza, non essendo un diretto dipendente del Ministero di Giustizia, vendesse le notizie a malfattori o addirittura fosse un camorrista? Dalla postazione remota sarebbe difficile risalire poi all’eventuale colpevole, dal momento che chi accede a computer che contengono informazioni riservate le può poi rendere visibili a chiunque. Si potrebbero persino modificare i dati. Ma ci rendiamo conto dell’enorme gravità di questa situazione? Ci sono circa seicento tecnici che chiedono di poter ricevere i compensi che spettano loro per il lavoro già svolto, oltre che un concorso ufficiale del Ministero per poter essere regolarizzati come dipendenti e rendere conto direttamente al Ministero. Non ho parole per definire questa situazione: facciamo veramente schifo”. ![]() Ultima modifica di Black Dawn : 27-09-2008 alle 14:07. |
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#2 |
Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
Città: LA CITTA' PLURI-CAMPIONE D'ITALIA!
Messaggi: 5903
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Ci sono procure in cui c'è 1 solo pc,senza internet e in questi casi va di lusso...ci sn altre procure con tutti i pc/monitor rotti e pure senza fotocopiatrice...
e' semplicemente un altro modo di fermare la giustizia,quella di non fornirle i mezzi adeguati...strategia subdola (perchè colpisce tutto l'apparato giudiziario e nn solo quello che indaga sui "potenti") che però ha un'efficacia elevattissima... |
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