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Old 26-10-2005, 20:31   #1
Ewigen
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Sri Lanka, pescatori protestano per la ricostruzione post- tsunami

25 Ottobre 2005
SRI LANKA


Il cartello di un manifestante: “Cosa è successo ai fondi che ci hanno dato gli stranieri?”. Uno dei leader della protesta arrestato dalla polizia.

Colombo (AsiaNews/Agenzie) – Oltre mille pescatori hanno protestato ieri a Colombo contro il governo dello Sri Lanka, accusato di non fare abbastanza per ricostruire la loro industria 300 giorni dopo lo tsunami.

I manifestanti hanno chiesto inoltre di poter avere accesso ai miliardi promessi dai donatori esteri e gestiti dalla capitale. “Noi non siamo di alcun partito politico – dice L Jayatilleke, uno degli organizzatori della protesta – siamo solo pescatori che chiedono al governo di essere aiutati”.

L’industria ittica ha subito forti danni dall’imposizione governativa di ricostruire ad almeno 100 metri dal mare e, anche se il limite è stato ridotto di 15 metri, molti pescatori non sono tuttora in grado di rimettere in piedi la loro attività.

Un cartello portato da un manifestante recita: “Cosa è successo ai fondi che ci hanno dato gli stranieri?”, in riferimento ai 5 miliardi di dollari donati nel post-tsunami di cui i pescatori dicono di “aver visto poco”. Uno dei leader della protesta è stato arrestato dalla polizia.

L’onda anomala del 26 dicembre ha ucciso nello Sri Lanka più di 30 mila persone e ne ha lasciate milioni senza casa. Il maremoto ha ucciso 7 mila pescatori e ha distrutto oltre 22 mila barche da pesca.
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Old 05-11-2005, 18:42   #2
Ewigen
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SRI LANKA: VIOLENZA PER CAMPAGNA ELETTORALE PRESIDENZIALI

SRI LANKA 5/11/2005 5.27

Ignoti hanno ucciso un esponente del ‘Partito democratico della gente tamil’ (Epdp), movimento moderato di rappresentanza di questa etnia minoritaria in Sri Lanka, mentre distribuiva ‘Thinamurasu’, il giornale del gruppo. Secondo il direttore della rivista, l’uomo è stato aggredito ieri mattina a Batticaloa, città orientale considerata una delle roccaforti dell’Ltte (Tigri per la liberazione della patria tamil), organizzazione ribelle protagonista di oltre un ventennio di guerra civile. Secondo l’Epdp a compiere l’attentato sarebbe stato proprio l’Ltte, che in passato ha più volte preso di mira questo movimento politico. Intanto il governo ha denunciato che il mese scorso 20 persone sono state uccise dalle ‘Tigri’, tra cui militari e poliziotti. Le violenze contribuiscono a rendere più carica di tensione l’attesa per le presidenziali del prossimo 17 novembre; l’Ltte si è già dichiarato del tutto disinteressato alla consultazione elettorale, ma di fatto la popolazione del nord e dell’est attende nei prossimi giorni qualche significativa indicazione da parte dei capi della ribellione. La poltrona di futuro capo dello Stato si gioca essenzialmente tra l’ex primo ministro Ranil Wickremesinghe e l’attuale premier Mahinda Rajapakse; dopo che ieri Wickremesinghe si era recato nel nord, nel ‘cuore’ della ribellione, oggi anche Rajapakse è volato nei territori settentrionali, visitando campi militari e basi navali e promettendo, in caso di vittoria, una revisione del processo di pace firmato con l’Ltte a febbraio 2002.
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Old 16-11-2005, 18:28   #3
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Sri Lanka:elezioni presidenziali,si ritirano candidati per sostegno a premier

SRI LANKA 16/11/2005 9.20
ELEZIONI PRESIDENZIALI, SI RITIRANO CANDIDATI PER SOSTEGNO A PRIMO MINISTRO


(Misna) Nell’immediata vigilia delle elezioni presidenziali dello Sri Lanka, che si svolgeranno domani, a sorpresa 4 dei 13 candidati si sono ritirati dalla competizione e hanno annunciato il loro appoggio all’attuale primo ministro Mahinda Rajapakse, considerato ormai sempre più favorito per la vittoria finale. I quattro ex-candidati - Wimal Geeganage dello ‘Sri Lanka National Front’, Jayaweera Arachige Kumara della ‘United Democratic Alliance’, Nelson Perera dello ‘Sri Lanka Progressive Front’ e Shantha Dharmadeva dello ‘United National Alternative Front’ – hanno annunciato la decisione di uscire dalla disputa elettorale con un comunicato congiunto, motivando in gesto con la certezza che, a loro avviso, Rajapakse, esponente della ‘Alleanza popolare unita per la libertà’ (Upfa), “è l’unico leader capace di portare il Paese verso una pace onorevole, proteggendo allo stesso tempo la sovranità e l’integrità territoriale della nostra terra madre”.


x adric: puoi unificarlo con l'altro thread che aprii pagine fa?Grazie 1000
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Ultima modifica di Ewigen : 16-11-2005 alle 18:41.
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Old 17-11-2005, 19:51   #4
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17 Novembre 2005
SRI LANKA
Sri Lanka, presidenziali: chiusi i seggi, astensione dei tamil

La bassa affluenza nelle zone controllate dai ribelli nel nordest, potrebbe fare la differenza in un eventuale testa a testa tra i due favoriti. I cattolici ribadiscono le loro richieste, l’arcivescovo di Colombo scrive al premier Rajapakse.

Colombo (AsiaNews) – Lo Sri Lanka oggi ha votato per il suo 5° presidente in una situazione calma, che ha visto l’astensione di molti tamil nelle zone controllate dai ribelli. La minoranza tamil rappresenta non più di 650 mila dei 13,3 milioni di elettori, ma potrebbe avere un ruolo di arbitro nel caso di un testa a testa tra i 2 candidati favoriti: l’attuale premier Mahinda Rajapakse – dello Sri Lanka Freedom Party (Slfp) - e Ranil Wickramasinghe - ex primo ministro e leader dello United National Party (Unp), all’opposizione.

Ieri S. Pulidevan, capo del segretariato per la Pace del Liberation Tigers of Tamil Eelam (Ltte) ha smentito la notizia di un invito dei ribelli nel nordest del Paese ad andare a votare. “Dopo colloqui tra l’Ltte e il Tna (Tamil National Alliance) la settimana scorsa abbiamo deciso che i tamil non possono dare fiducia a nessun partito e ai loro candidati”. I ribelli separatisti hanno assicurato che non avrebbero impedito alla popolazione di recarsi alle urne. Questa mattina, però, in alcune zone controllate dalle Tigri si sono verificati blocchi lungo le strade per fermare gli elettori. Gli osservatori raccontano che i blocchi non sono stati messi dai ribelli, anche se questi non hanno fatto nulla per eliminarli.

Secondo le prime notizie che arrivano dal nord del Paese, a Jaffna, l’affluenza è stata molto bassa. Dopo oltre 3 ore dall’apertura dei seggi su 2.083 registrati al voto era stata compilata solo una scheda. Molti analisti notano che l’astensione dei tamil potrebbe danneggiare Wickremesinghe, considerato il più favorevole a riprendere i negoziati di pace con i separatisti, in stallo dal 2003. Più di 60 mila persone sono morte nel conflitto tra i ribelli e le forze governative dal 1972 al 2002, quando è entrato in atto un cessate-il-fuoco come parte di un processo di pace mediato dalla Norvegia.

Le questioni principali, che interessano gli elettori sono 3; i due candidati favoriti divergono su tutte.

Economia: lo Sri Lanka affronta crescente inflazione e aumento del costo della vita. Rajapakse si oppone alle privatizzazioni e propone sussidi per i contadini; Wickremesinghe promette più investimenti esteri e riforme liberali di mercato.

Pace: rispetto ai negoziati con l’Ltte il premier ha dichiarato di voler cambiare i termini dell’attuale processo di pace e di voler negoziare un nuovo trattato con i ribelli. L’altro, invece, vuole riprendere i negoziati interrotti.

Ricostruzione post-tsunami: il maremoto del 26 dicembre 2004 ha ucciso nel Paese 31 mila persone e da più parti sono giunte critiche al governo sulla gestione degli aiuti. I due candidati hanno visioni opposte sulla legge che stabilisce i termini di ricostruzione nelle zone lungo la costa.

Un'altra problematica, molto sentita dalle minoranze religiose, è quella dei due disegni di legge anticonversione (Bill on Prohibition of Forcible Conversion e l’Act for the Protection of Religious Freedom), entrambi diretti ad arginare il presunto proselitismo cristiano. Un messaggio dell’arcivescovo di Colombo, mons. Oswald Gomis, agli elettori cattolici ha suscitato l’irritazione del premier Rajapakse, che ha visto nelle parole del presule insinuazioni contro la sua persona. Mons. Gomis ha risposto con una lettera, nella quale si scusa, ma spiega di aver solo invitato i fedeli a considerare con attenzione i programmi elettorali e scegliere per il meglio. Il presule riferisce, però, che le preoccupazioni dei cristiani sono fondate: “Ho visto in tv persone che cercavano voti definendo la guerra con i tamil l’unica soluzione al problema” e sentito “discorsi che promuovevano leggi anti-cristiane” e incoraggiavano all’odio.

Quelle di oggi sono le quinte elezioni presidenziali da quando è stata promulgata la Costituzione della Repubblica democratica socialista dello Sri Lanka nel 1978. I risultati finali sono attesi per domani.
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Old 19-11-2005, 18:23   #5
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18 Novembre 2005
SRI LANKA
Rajapakse è il nuovo presidente dello Sri Lanka

Con circa il 2% di scarto vince il premier, alleato della maggioranza buddista e singalese; timori per il processo di pace con le Tigri Tamil e per la libertà religiosa.

Colombo (AsiaNews/Agenzie) - Con uno scarto di appena il 2% sul secondo candidato, il premier socialista, Mahinda Rajapakse, ha vinto le elezioni presidenziali di ieri in Sri Lanka. Il nuovo presidente ha conquistato il 50,3% dei consensi contro il 48,4% dell'ex primo ministro e leader dell'opposizione, Ranil Wickremesinghe, un riformista sostenuto dai mercati. "Portero' una pace onorevole al Paese nel rispetto di tutte le comunita'", e' stato il primo impegno assunto da Rajapakse, alleato con i nazionalisti della maggioranza buddista e singalese e contrario a concedere un'ampia autonomia ai Tamil concentrati nel nord-est del Paese. Le Tigri per la liberazione dell'Eelam Tamil (Ltte) lottano per l'autodeterminazione nel nordest dell'isola. Il conflitto con le forze governative ha fatto piu' di 60 mila morti negli ultimi 30 anni.

Proprio l'invito a non votare fatto dai ribelli dall'Ltte alla propria minoranza, avrebbe favorito la vittoria del premier. Nella citta' di Jaffna, principale centro Tamil, sono andati alle urne appena lo 0,01% degli elettori contro un'affluenza nazionale del 75%. L'opposizione ha chiesto di ripetere il voto al nord, decisivo nella sua sconfitta.

Rajapakse, 5° presidente dell'isola, giurerà domani e si insedierà tra 2 settimane al posto di Chandrika Kumataruung, rimasta in carica per 2 mandati.

Il nuovo presidente, intenzionato a rivedere i termini del cessate-il-fuoco del 2002 con i separatisti, è visto da molti come un ostacolo al processo di pace in stallo dal 2003. Populista e favorevole a un'economia isolazionista, Rajapakse ha promesso la riduzione del prezzo del fertilizzante per le campagne e sussidi per i contadini. Riguardo la preoccupazione dei cattolici in Sri Lanka per la situazione della libertà religiosa, il nuovo capo di Stato aveva promesso a fine ottobre: "Difenderò i diritti religiosi". Nel Paese si stanno discutendo 2 disegni di legge: il Bill on Prohibition of Forcible Conversion e l’Act for the Protection of Religious Freedom. Entrambi sono diretti a punire chi "facilita" la conversione con "mezzi fraudolenti", ovvero ad arginare il presunto proselitismo cristiano.

Durante le operazioni di voto ieri si sono verificati solo sporadici disordini e violenze. Questa mattina, però, 4 persone sono morte e almeno altre 25 sono rimaste ferite in un attentato compiuto in una moschea di Akkaraipattu, a circa 350 km ad est di Colombo. Sconosciuti hanno lanciato alcune granate all'interno della moschea, dove i fedeli erano in preghiera in occasione del venerdì.
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Old 23-11-2005, 21:37   #6
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Sri Lanka:migliaia colpiti dalle inondazioni,in fuga anche superstiti del tsunami

SRI LANKA 23/11/2005 20.09
MIGLIAIA COLPITI DA INONDAZIONI, IN FUGA ANCHE VITTIME DELLO TSUNAMI

(Misna) Sei persone sono morte, circa 2.000 abitazioni sono state distrutte e almeno 63.000 abitanti, tra cui molti superstiti del maremoto del 26 dicembre scorso, sono rimasti colpiti in modo diretto o indiretto dalle inondazioni che hanno travolto in questi giorni lo Sri Lanka. Tre decessi si sono verificati nella capitale Colombo per il crollo di un muro mentre le altre vittime sarebbero morte annegate. A Trincomalee, principale città dell’est, diverse persone tuttora ospiti di strutture temporanee messe in piedi dopo lo tsunami, sono state costrette a lasciare gli alloggi a causa del maltempo, portandosi via i pochi beni ancora in loro possesso. In particolare, nel nord e nell’est del paese, in gran parte controllati dai ribelli delle ‘Tigri per la liberazione della patria tamil’ (Ltte), sta risultando più difficile quantificare i danni. Il vice-direttore del Centro nazionale per la gestione dei disastri, G.M. Gunawardena, ha sottolineato che le inondazioni hanno causato diversi crolli, ma Nelle ultime ore il livello delle acque si sta lentamente abbassando grazie a una diminuzione delle piogge.
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Old 23-11-2005, 21:45   #7
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SRI LANKA 23/11/2005 11.05
NOMINATO NUOVO ESECUTIVO

Il neo presidente dello Sri Lanka, Mahinda Rajapakse, ha designato oggi il nuovo governo, rimuovendo dall’incarico alcuni ministri del passato esecutivo e mantenendo per sé i dicasteri della Difesa e della Finanza. Il precedente ministro delle finanze, Sarath Amunugama, responsabile della legge finanziaria presentata pochi giorni prima delle elezioni presidenziali del 17 novembre vinte da Rajapakse, è stato trasferito al ministero della pubblica amministrazione e degli affari interni; è probabile che il neo-presidente rimetterà mano alla manovra economica, aggiungendovi sussidi per una serie di merci, dal latte in polvere ai fertilizzanti, che aveva promesso in campagna elettorale. Il precedente responsabile ministro degli esteri, Anura Bandaranaike, fratello della ex-presidente Chandrika Kumaratunga, è stato trasferito al dicastero del turismo; al suo posto è andato un fedelissimo del nuovo capo di Stato, Mangala Samaraweera, già coordinatore della campagna elettorale di Rajapakse. Il neo ministro degli esteri manterrà anche la responsabilità dei Porti e dell’Aviazione, che deteneva nel precedente governo. Il giuramento del nuovo esecutivo, composto da 25 membri, sarebbe già dovuto avvenire lunedì scorso, ma è stato rimandato per contrasti tra il presidente e il partito marxista Jvp, che fa parte dell’alleanza governativa ma per il momento ha rinunciato a tutti i dicasteri offerti. Nel frattempo in questi giorni il capo di Stato ha designato il nuovo primo ministro, Ratnasiri Wickremanayake, considerato un fautore della linea dura contro i ribelli dell’Ltte (Tigri per la liberazione della patria tamil), protagonisti di un più che ventennale conflitto nel nord e nell’est dell’ex Ceylon. Il presidente è atteso il prossimo 25 novembre in parlamento a Colombo per il primo discorso ufficiale ai deputati in occasione della ripresa dei lavori.
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Old 28-11-2005, 20:34   #8
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Sri Lanka:presidente invita ribelli Tamil a nuovi colloqui

SRI LANKA 28/11/2005 19.13
PRESIDENTE INVITA RIBELLI TAMIL A NUOVI COLLOQUI


Il nuovo presidente dello Sri Lanka, Mahinda Rajapakse, ha invitato i ribelli delle ‘Tigri per la liberazione della patria tamil’ (Ltte) a riprendere i colloqui di pace, in fase di stallo da aprile 2003, all’indomani dell’ultimatum lanciato al governo dal capo dei guerriglieri, Velupillai Prabhakaran, per una “ragionevole” soluzione del conflitto. “Possiamo riprendere immediatamente il lavoro – ha dichiarato il capo di Stato – per la revisione delle operazioni di cessate-il-fuoco mentre ci prepariamo per futuri, significativi colloqui mirati a trovare una soluzione definitiva”. Rajapakse, però, non ha specificato né quando né dove si dovrebbero tenere i futuri incontri per il proseguimento del processo di pace, avviato nel febbraio 2002 allo scopo di mettere fine a un conflitto iniziato nel 1983 per l’autonomia del nord e dell’est del paese. L’annuncio è avvenuto a meno di 24 ore dall’ultimatum pronunciato ieri dal capo dell’Ltte nell’attesa dichiarazione politica annuale, il quale ha sollecitato il neo-presidente a individuare entro il prossimo 31 dicembre uno “schema politico ragionevole” per risolvere la crisi; se questo non accadrà, ha minacciato, “il prossimo anno intensificheremo la battaglia per l’auto-determinazione, per la liberazione nazionale e per stabilire un nostro governo nei territori da noi controllati”. Considerato un fautore della linea dura contro i ribelli, solo pochi giorni fa Rajapakse aveva annunciato l’intenzione di rivedere il cessate-il-fuoco per prevenire e porre fine agli “atti terroristici” da parte dei guerriglieri.
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Old 17-12-2005, 22:13   #9
Ewigen
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SRI LANKA 17/12/2005 16.15
RIBELLI RESPINGONO PROPOSTA DI COLLOQUI DI PACE IN GIAPPONE

I ribelli delle ‘Tigri per la liberazione della patria tamil’ (Ltte), protagonisti di un più che ventennale conflitto nel nord e nell’est dello Sri Lanka, hanno respinto la proposta di tenere i prossimi colloqui di pace in Giappone, sostenendo che il luogo migliore è la Norvegia. Ribadendo la loro intenzione di riprendere i colloqui sull’effettiva applicazione del cessate-il-fuoco firmato con il governo nel febbraio 2002, i guerriglieri – attraverso il capo della loro sezione politica, Thamilselvan – hanno sostenuto che il paese scandinavo è il più adatto perché Oslo svolge da tempo un ruolo di mediazione nel conflitto e guida la missione internazionale di monitoraggio della tregua. La proposta di ospitare gli incontri in Giappone era stata formulata dall’inviato speciale per la pace del governo di Tokyo, Yasushi Akashi, in una recente visita ufficiale nell’ex Ceylon. Ieri il governo di Colombo aveva ufficialmente invitato i ribelli a riprendere i colloqui di pace, dicendosi d’accordo con la richiesta dei guerriglieri di svolgere le trattative all’estero, “in qualsiasi Paese asiatico”. È dal 1983 che le ‘Tigri’ conducono una guerriglia per l’autonomia dei territori abitati in prevalenza dalla minoranza etnica tamil, in un conflitto costato la vita a circa 65.000 persone. Il processo di pace, avviato nel 2002, è in fase di stallo dal 2003.
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Old 19-12-2005, 21:36   #10
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SRI LANKA – Almeno sei persone sono rimaste ferite in scontri tra la polizia e studenti vicini al movimento ribelle delle ‘tigri’ tamil; lo riferiscono fonti militari, ma fonti ospedaliere alzano il bilancio a 14 feriti di cui uno con arma da fuoco. Gli scontri sono avvenuti oggi nella città di Jaffna, nel nord del paese, considerata una delle roccaforti dei ribelli secessionisti tamil. A portare i giovani in piazza sarebbe stato l’omicidio di una giovane donna, di cui non sono chiare le circostanze ma che secondo i dimostranti sarebbe stata uccisa da uomini dell’esercito. Gli scontri avvengono mentre il fragile cessate-il-fuoco tra esercito e ribelli si dimostra ogni giorno più debole. Sabato i miliziani hanno respinto l’offerta della diplomazia giapponese di ospitare a Tokyo l’atteso incontro con il governo cingalese per rinegoziare la tregua in vigore dal 2002.
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Old 23-12-2005, 19:12   #11
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SRI LANKA 23/12/2005 12.29
NUOVO ATTACCO CONTRO I MILITARI NEL NORD

Almeno 12 marinai sono morti per l’esplosione di una mina a frammentazione al passaggio del convoglio su cui viaggiavano; lo riferisce il comandante della marina comodoro Jayantha Perera precisando che l’attacco - attribuito ai ribelli tamil – è avvenuto in mattinata nel distretto di Mannar, un’isola sul lato nordoccidentale dello Sri Lanka, non distante dalle coordinate dove ieri due motovedette della marina e battelli dei ribelli hanno ingaggiato uno scontro a fuoco in mare. Osservatori cingalesi e internazionali avvertono che senza immediati provvedimenti politici la tregua e il processo di pace potrebbero presto definitivamente fallire e si tornerebbe al conflitto armato sospeso 4 anni fa.
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Old 24-12-2005, 10:38   #12
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23 Dicembre 2005
SRI LANKA
Superata l’emergenza tsunami, in Sri Lanka la priorità è costruire case

Il lavoro di Caritas e Ong ha dato buoni risultati. Tutti hanno un riparo, ma molte persone vivono ancora nei centri per sfollati. Il governo ha vietato la ricostruzione vicino le coste ma non ha ancora trovato terreni su cui costruire le nuove abitazioni.

Colombo (AsiaNews) – Ad un anno dalla tragedia dello tsunami, che nello Sri Lanka ha provocato 31 mila vittime, è superata l’emergenza nell’isola di Ceylon. Questo grazie soprattutto alla pioggia di aiuti umanitari e al lavoro serio impostato dalla Caritas e dalle Ong. “Il nostro programma a lungo termine – ha dichiarato un portavoce della Caritas, che ha destinato a Ceylon un quarto degli aiuti per lo tsunami, – ha dato buoni frutti, e la gente del posto ha apprezzato il nostro lavoro”. Lo conferma anche la protezione civile: “scuole e ospedali funzionano a fatica, ma funzionano, e i ritardi sono per lo più imputabili al problema della guerra civile”. Anche le attività economiche costiere, per lo più legate alla pesca, sono in fase di ripresa.

Sono state costruite 103 mila nuove abitazioni e tutti hanno un riparo. Ma nonostante questo il problema degli alloggi è la vera priorità. “Molte persone vivono ancora nei centri per gli sfollati”, ha dichiarato il nunzio apostolico Mario Zenari. “La priorità è ricostruire in fretta le abitazioni private”.

Il problema della ricostruzione è la mancanza di terreni. Il governo ha istituito una “buffer zone”, una fascia di sicurezza che costeggia il mare all’interno della quale non si può costruire. Chi viveva in queste zone, è costretto ad andare a vivere altrove, ma il governo non è stato in grado di segnalare le località. Ne risulta che centinaia di migliaia di persone ancora vivono nei centri di assistenza. La Caritas ha potuto costruire solo 6500 abitazioni, un quarto di quelle previste, e aspetta che il governo gli indichi i terreni. Anche Bill Clinton, pur dichiarando che molto è stato fatto nello Sri Lanka, ha detto che “c‘è ancora molto da fare: dobbiamo dare agli sfollati case e residenze permanenti”.

Chi viveva vicino alla riva dovrà aspettare a lungo, e forse sarà costretto ad andare a vivere all’interno dell’isola. Secondo la Ong Oxfam, il governo dello Sri Lanka ha offerto case ai pescatori, ma spesso l’offerta era inappropriata, perché ai pescatori erano stati destinati luoghi troppo lontani dal mare. “In molti casi questo significa che il processo di ricostruzione non può nemmeno iniziare”. A ciò va aggiunto il timore che il governo voglia destinare i fondi alle infrastrutture turistiche. Contestata in proposito è la scelta di costruire impianti turistici nella buffer zone: si teme che il piano del governo stia spostare i pesatori all’interno dell’isola per destinare le spiagge all’uso turistico, mentre la Caritas promuovono un piano che permetta la conservazione della struttura della comunità locale.
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Old 27-12-2005, 11:06   #13
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Martedì 27.12.2005, CET 11:51

27 dicembre 2005 11.01

Sri Lanka: sei soldati uccisi da esplosione mina

COLOMBO - Almeno sei soldati dello Sri Lanka sono stati uccisi oggi dall'esplosione di una potente mina nella penisola di Jaffna, nel nord dell'isola Stato. Un responsabile militare ha detto che è stato un attentato delle Tigri per la liberazione dell'Eelam Tamil (LTTE). I soldati sono caduti in un'imboscata a Puloly, nella penisola di Jaffna dove questo mese altri 18 militari erano stati uccisi in due attacchi simili.

"I soldati erano in un convoglio, trasportavano il rancio per i loro commilitoni quando sono stati colpiti", ha detto la fonte. Un altro portavoce militare, citato dall'agenzia britannica Reuters, ha detto che i soldati uccisi sono dieci. Secondo questo portavoce, Prasad Sanarasinghe, l'attacco è stato fatto con una mina a frammentazione, un'arma che - ha detto - solo l'Ltte è in grado di usare. Altri quattro soldati sono ricoverati in ospedale, alcun in gravi condizioni, ha detto un'altra fonte militare.

L'attacco odierno si iscrive in una escalation di tensione e violenze nello Sri Lanka, che ha fatto più di 70 morti dall'inizio di dicembre. La maggior parte degli attacchi è stata attribuita all'Ltte.

In particolare venerdì scorso almeno 15 marinai erano stati ucciso nel nord ovest del Paese in un'imboscata attribuita ai ribelli tamil. L'attacco, con mine a frammentazione e granate Rpg, era stato il più sanguinoso dalla firma di una tregua nel febbraio 2002.

Sabato era stato assassinato un parlamentare tamil vicino ai ribelli, Joseph Pararajasingham, ucciso mentre partecipava alla messa di Natale in una chiesa di Batticaloa (est). Governo e Tigri tamil si accusano vicendevolmente di essere responsabili di questo omicidio.

Lo scorso novembre le Tigri avevano minacciato di riprendere la lotta armata per costituire uno Stato indipendente tamil nel nord e est del Paese, a meno che alla minoranza tamil non venga concessa un'ampia autonomia in quel 15% dello Sri Lanka che di fatto già controllano. Ma il neo presidente srilankese Mahinda Rajapakse, alleato con i marxisti e con i nazionalisti fautori della linea dura con i ribelli, ha escluso l'idea di una patria per i tamil.

Oggi Rajapakse si è recato in India nella sua prima visita ufficiale da quando ha vinto le elezioni a novembre, nella speranza di ottenere un maggiore coinvolgimento di New Delhi nel processo di pace in crisi. Una speranza che, secondo osservatori in India citati dalla Reuters, sembra probabilmente destinata a essere frustrata.

SDA-ATS
(swissinfo.org)
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Old 28-12-2005, 18:02   #14
Ewigen
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SRI LANKA 28/12/2005 13.38
MEDIATORI, URGENTE RIPRENDERE COLLOQUI DI PACE

Una nuova esortazione a riprendere al più presto i colloqui di pace tra governo dello Sri Lanka e ribelli delle ‘Tigri per la liberazione della patria tamil’ (Ltte) è arrivata dalla Norvegia, da anni mediatrice nel più che ventennale conflitto, la quale si è anche detta “profondamente preoccupata” dalla recente ondata di crimini nei territori settentrionali e orientali controllati dalla ribellione. “L’elevato livello della violenza e la tragica perdita di vite umane – ha detto da Oslo il ministro norvegese dello sviluppo internazionale e inviato per la pace nell’ex Ceylon, Erik Solheim – sta mettendo a rischio il cessate-il-fuoco e sta rendendo molto difficile garantire ulteriori passi verso la riconciliazione”. Lo scandinavo ha sottolineato che “non c’è tempo da perdere” e ha invitato le due parti a soprassedere sulle discussioni relative al luogo per i prossimi colloqui di pace, tenutesi senza esito nelle scorse settimane. “Quello che conta per noi – ha aggiunto – è che l’esecutivo e le ‘Tigri’ si incontrino al più presto per discutere il cessate-il-fuoco”. Il messaggio è stato diffuso dal ministro norvegese all’indomani della morte di 11 soldati in un attentato dinamitardo nel nord dello Sri Lanka, che ha portato così a oltre 40 il numero di esponenti dell’esercito uccisi a dicembre nel paese. Iniziato nel 1983 dall’Ltte per l’indipendenza del nord e dell’est abitati in prevalenza dall’etnia minoritaria tamil, il conflitto è finora costato la vita a circa 65.000 persone; nel febbraio 2002 è stato avviato un processo di pace, in stallo da aprile 2003. Dopo la recente elezione, il nuovo presidente Mahinda Rajapakse, noto per la sua linea intransigente nei confronti della guerriglia, ha rilasciato dichiarazioni contraddittorie che non hanno contribuito a una schiarita tra le due parti
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Old 29-12-2005, 10:56   #15
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SRI LANKA 29/12/2005 10.51
MASSIMA ALLERTA A BATTICALOA, ANCORA VIOLAZIONI DELLA TREGUA

Forte tensione a Batticaloa, nell'est dello Sri Lanka, dove oggi si svolgeranno i funerali di un parlamentare tamil vicino alla ribellione, assassinato il giorno di Natale mentre attendeva alla messa nella cattedrale locale. Ingenti forze di sicurezza pattugliano le strade sotto gli sguardi ostili dei sostenitori del deputato ucciso, Joseph Parajasingam dell’Alleanza Nazionale Tamil, convinti che ad assassinarlo siano stati miliziani di una fazione secessionista interna al movimento ribelle con l’appoggio dei militari o da elementi stessi dell’esercito. I governativi, invece, accusano dell’omicidio le ‘Tigri per la liberazione della patria Tamil’ (Ltte). Secondo testimonianze locali, in questi giorni sarebbero circolati volantini in cui si intima alla popolazione di non partecipare ai funerali. Durante la ‘messa di mezzanotte’ nella cattedrale cattolica di San Michele a Batticaloa ignoti hanno aperto il fuoco contro Parajasingam, ferendo la moglie e alcuni dei figli. Nei giorni scorsi il corpo del deputato, e grande sostenitore della causa tamil, era stato trasportato a Kilinochchi, roccaforte del Ltte, dove ha ricevuto l’omaggio della popolazione comune e dei capi della ribellione, incluso il comandante supremo delle tigri Velupillai Prabhakaran. L’assassinio ha aggravato ulteriormente il clima di sospetto e di violenza che da alcuni mesi minaccia seriamente di far precipitare nuovamente lo Sri Lanka nel conflitto armato dopo quattro anni di tregua. Oggi, l’esercito ha reso noto che due presunti ribelli tamil sono stati uccisi mentre lanciavano granate contro una pattuglia di soldati; lo scontro è avvenuto ieri sera a Kadduwan nei pressi della città di Jaffna, nel nord del paese. Solo la scorsa settimana, 25 soldati e marinai hanno perso al vita in attacchi e imboscate dei ribelli nei territori settentrionali.
[BF]
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Old 30-12-2005, 19:37   #16
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INDIA – L’India per il momento non intende essere coinvolta nel difficile processo di pace in corso in Sri Lanka tra governo e ribelli delle ‘Tigri per la liberazione della patria tamil’ (Ltte): è l’esito della visita conclusasi oggi del presidente cingalese Mahinda Rajapakse nel vicino paese. In un comunicato congiunto diffuso al termine della visita, New Delhi si è limitata a indicare all’ex Ceylon che la soluzione al conflitto va ricercata in “un processo politico interno” mirato a ricercare il consenso e la riconciliazione e si è detta pronta a mettere a disposizione non meglio precisate “risorse intellettuali e accademiche”
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Old 02-01-2006, 19:14   #17
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2 gennaio 2006 16.48
TERRORISMO
SRI LANKA, ESPLODE BOMBA 5 MORTI NEL NORD DELL'ISOLA

Un potente ordigno è esploso nella provincia nord-orientale di Trincomalee, nello Sri Lanka, provocando la morte di 5 persone e due feriti, tutti giovani di etnia Tamil. Una fonte della polizia ha riferito che si sta indagando sull'ipotesi che si sia trattato dell'esplosione anticipata di un ordigno che i giovani stavano trasportando, probabilmente in vista di un attentato.
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Old 03-01-2006, 10:42   #18
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3 Gennaio 2006
SRI LANKA
Card. O’Connor incontra il presidente dello Sri Lanka
di Sunil de Silva

Al centro del colloquio la pace con le Tigri Tamil. Rajapakse assicura il suo impegno per riprendere le trattative, ma rifiuta la sede europea come chiedono i ribelli.

Colombo (AsiaNews) – Il fragile processo di pace in atto in Sri Lanka è stato al centro dell’incontro di ieri tra il cardinale Cormac Murphy-O’Connor e il presidente Mahinda Rajapakse. L’arcivescovo cattolico di Westminster è nel Paese per visitare le zone colpite dallo tsunami, nel primo anniversario dalla catastrofe del 26 dicembre 2004.

Subito dopo l’elezione a novembre del nuovo capo di Stato nel Paese si è registrato un aumento degli attacchi delle Tigri per la liberazione dell'Eelam Tamil (Ltte). La recrudescenza delle violenze nelle ultime settimane ha ucciso circa 55 persone tra militari, ribelli e civili. Da 30 anni le Tigri lottano per l'autodeterminazione del nordest dell'isola. Il conflitto con le forze governative ha fatto più di 60 mila morti.

Alla domanda del cardinale su che tipo di appoggio si aspetta dalla comunità internazionale nel confitto che insanguina l'isola, il presidente ha risposto che questa deve far pressione sull’Ltte, perché cessi immediatamente le uccisioni e sieda al tavolo delle trattative.

Durante l’incontro Rajapakse ha ricordato di aver invitato le Tigri per trattare il processo di pace, ma di stare ancora aspettando risposta. Egli ha poi ribadito che le discussioni devono tenersi in Sri Lanka e non in un Paese europeo come chiede Ltte. Il processo di pace è in stallo dal 2003. Un cessate-il-fuoco è in vigore dal 2002.

Dal canto suo il card. O’Connor ha garantito al presidente che "la comunità britannica e io siamo molto vicini a lei e alla popolazione dello Sri Lanka nel tentativo di portare la pace a questa bellissima isola".

Per quanto riguarda la questione delle conversioni e della libertà religiosa nel Paese, il presidente aveva annunciato – durante una visita ai monaci buddisti di Kandy, subito dopo l’elezione - l’intenzione di rendere effettivo il Consiglio consultivo religioso per risolvere i contenziosi che possono nascere in materia.

Il capo di Stato ha poi espresso il suo dispiacere per l’omicidio del cattolico Joseph Pararajasingham, parlamentare del partito Tamil National Alliance. L’uomo è stato ucciso nella cattedrale di Batticaloa durate la messa di mezzanotte il 24 dicembre scorso. Rajapakse ha condannato l’assassinio, commesso inoltre in un giorno così sacro per i cristiani.
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Old 10-01-2006, 18:08   #19
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SRI LANKA 10/1/2006 15.46
PER CAPO MISSIONE MONITORAGGIO “SITUAZIONE STA PRECIPITANDO”

Molte persone che vivono nel nord dello Sri Lanka stanno fuggendo dalle proprie case per paura di violenze, governo e ribelli delle ‘Tigri per la liberazione della patria tamil’ (Ltte) si accusano l’un l’altro dei crescenti scontri e la situazione, da due mesi, sta decisamente peggiorando: è l’ennesimo grido d’allarme proveniente dall’ex Ceylon, stavolta lanciato da Hagrup Haukland, capo della missione scandinava di monitoraggio sul cessate-il-fuoco firmato nel febbraio 2002. “I responsabili delle aggressioni devono rendersi conto che stanno colpendo civili innocenti; sono gli unici che stanno pagando un prezzo per tutto questo” ha aggiunto il norvegese, spiegando che diverse famiglie – oltre un migliaio secondo i guerriglieri, un numero minore stando ad altre fonti – hanno già lasciato le case nelle aree governative per cercare scampo dietro le linee ribelli ritenute più sicure. Nonostante l’Ltte tenda a smentire la responsabilità dei recenti attacchi, il capo della missione di monitoraggio resta convinto che siano loro i colpevoli di episodi come quello dello scorso fine-settimana, quando una nave è esplosa – si sospetta a causa di alcuni kamikaze – lasciando 13 marinai dispersi. Intanto, quasi ogni giorno, si verificano nuovi episodi di violenza nel nord e nell’est del paese, dal 1983 teatro della guerriglia costata la vita ad almeno 65.000 persone: ieri, riferisce un sito Tamil, una ragazza che andava a scuola è stata ‘rapita’ da quattro soldati nella penisola settentrionale di Jaffna. Sempre ieri l’esercito ha rinvenuto alcuni ordigni inesplosi in località del nord e dell’est. Secondo gli osservatori, il crescendo di violenze potrebbe essere una mossa delle ‘Tigri’ per attirare l’attenzione internazionale in vista della visita nella capitale Colombo del mediatore norvegese Erik Solheim, prevista per il prossimo 23 gennaio.
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Old 16-01-2006, 19:36   #20
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SRI LANKA 16/1/2006 19.07
MISTERIOSA UCCISIONE DI TRE DONNE TAMIL, CONFERMATI SPOSTAMENTI DI CIVILI IN FUGA

Tre donne sono state uccise da assalitori non identificati nella penisola di Jaffna, territorio tra quelli al centro della contesa tra la minoranza tamil e le forze governative. Le donne facevano parte di una famiglia definita ‘maaveer’, cioè ‘eroe nazionale’, contando tra i suoi membri parenti uccisi mentre combattevano tra le fila dei ribelli ‘Tigri per la liberazione della patria tamil’ (Ltte). L’esercito cingalese riferisce di non avere ancora ulteriori dettagli sull’episodio, che dimostra, ancora una volta, la crescente insicurezza nella regione. Ieri a Batticaloa, nell’est del paese, una granata è esplosa davanti all’ufficio locale della missione internazionale di monitoraggio sul cessate-il-fuoco, in quello che gli stessi osservatori internazionali hanno definito il primo diretto attacco contro la loro organizzazione. L’esplosione ha causato danni ma non feriti. Si stima che in poco più di un mese siano state 133 le vittime di una ripresa de facto della violenza nelle regioni settentrionali e orientali dello Sri Lanka, di cui 78 membri delle forze di sicurezza cingalesi. la missione di monitoraggio, guidata dagli osservatori norvegesi, conferma che nelle ultime settimane centinaia di famiglie tamil vicine alla ribellione stanno abbandonando i territori presidiati dall’esercito per andare in quelli sotto il controllo del Ltte. Inoltre dalla vicina India, la polizia dello Stato del Tamil Nadu rende noto che una barca con 10 tamil ha raggiunto le coste indiane dopo aver lasciato lo Sri Lanka: è il quarto sbarco in quattro giorni che ha portato complessivamente una cinquantina di cittadini tamil in fuga dalla possibile ripresa del conflitto. Durante gli anni peggiori del conflitto, negli Anni ’80 e ’90, decine di migliaia di tamil fuggirono dalla coste nordoccidentali cingalesi verso quelle che fu la regione di origine dell’etnia in India.
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