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#281 | ||||||
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Germania
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E' il progresso / innovazione che detta i formati, e in genere deriva da azioni / investimenti di privati e non di enti pubblici. Questo il nocciolo della questione. Quote:
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Lo stesso si può dire di OGG/Vorbis che avevo citato e che è interamente "open": qualcuno l'ha più visto? Quote:
Anche qui vale sempre il discorso del progresso e dell'innovazione, che in genere sono in mano a privati e NON a enti pubblici. Quote:
Lo stesso vale per DXF, ecc. ecc. ecc.: è tutta roba sviluppata da privati, per l'appunto. E' molto comodo fare un'analisi a posteriori, ignorando completamente come si sia arrivati alla storia recente. Per essere chiari, si fa la guerra ai formati chiusi perché si vorrebbe che fosse tutto aperto, ignorando che dietro a un formato ci debba essere un'applicazione in grado non soltanto di leggerlo e scriverlo, ma di essere funzionale e fruibile dalla gente per i loro bisogni. Quante alternative "aperte" esistono per soddisfare i variegati bisogni della gente? Quando sono arrivate? Ma, soprattutto, quando sono arrivate a un punto di maturazione tale da poter essere valide alternative a quelle chiuse? E' su questo che dovresti concentrare la tua attenzione, invece di continuare a riportare winzozz, merda M$, ecc., che pure squalificano il tuo "argomentare". Quote:
Avessero almeno UNA sola licenza utilizzata per tutto il codice, e da sviluppatore sai già cosa ti aspetti e ti metti l'anima in pace. Ma andare a vedere componente per componente quale è LGPL e quale GPL, è una gran rottura di scatole per chi deve semplicemente sviluppare e non ha scelto giurisprudenza all'università...
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#282 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
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Mai discutere con un idiota. Ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (O.W.) |
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#283 | |
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#284 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2008
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Penso che la quasi totalità del pianeta terra usi dispositivi elettronici durante un temporale...
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#285 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2008
Messaggi: 12326
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Mica tanto 15 minuti...qui a Roma è qualche ora oggi che fa tuoni e fulmini, intere aziende, università, ministeri e scuole ferme perché non si usano i dispositivi elettronici durante un temporale? Scusami ma è poco credibile.
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#286 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2013
Messaggi: 9288
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la prossima volta che capita in ufficio ci provo. vediamo cosa dicono.
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#287 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
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#288 | ||||
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Germania
Messaggi: 26110
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Per il non vedo perché dovrei rilasciare i sorgenti se sto soltanto usando delle librerie. Non è che sto prendendo un'intera applicazione open source, le cambio il nome, magari aggiungo anche una nuova funzionalità giusto per scrupolo, e la rilascio senza sorgenti e magari facendomi pagare. Usare una libreria già pronta quando si sviluppa un'applicazione è la cosa più normale del mondo per un programmatore. Ma il focus/dominus è e rimane l'applicazione. L'idea di dover rilasciare il proprio codice soltanto perché venuto a contatto con altro che ha una licenza virale per me è a dir poco aberrante. Quote:
Ma stiamo pur sempre... usando una libreria. Dal punto di vista di un'applicazione non cambia nulla: mi serve qualcosa che faccia un determinato lavoro, e la uso. L'applicazione funziona sempre allo stesso modo, che il collegamento sia dinamico o statico: non è rilevante per il funzionamento dell'applicazione in sé. Quote:
Quote:
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#289 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2007
Città: Sicilia
Messaggi: 6295
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Quindi, se vuoi realizzare un programma e pubblicarlo su internet per darlo a tutti, ovviamente devi pubblicare da qualche parte il tuo codice sorgente per renderlo disponibile a tutti; ma, se crei un software customizzato per un singolo cliente, e lo utilizzera' soltanto lui, e renderai il tuo programma disponibile solo a lui nei suoi computer, quindi non verra' pubblicato da nessun'altra parte, solamente il cliente deve avere anche una copia del codice sorgente. Ovviamente anche lui deve rispettare i dettami della GPL, quindi se ad un certo punto decide di distribuire il software ad altri, anche gli altri dovranno avere una copia del codice. Se io utilizzo codice GPL per un programma che usiamo internamente in azienda, noi siamo gli unici fruitori del software, e dato che non lo pubblichiamo da nessuna parte, non dobbiamo distribuire il nostro codice su internet.
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Non abbiamo ereditato il mondo dai nostri padri L'abbiamo preso in prestito dai nostri figli |
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#290 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Messaggi: 20073
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se non ti va, puoi scriverti da solo le tue librerie e nessuno ti viene a chiedere di pubblicarle.
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#291 |
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#292 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2013
Messaggi: 9288
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se a "librerie" sostituiamo "formato", il discorso vale uguale?
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#293 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Messaggi: 20073
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#294 | |
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"Non capisco quelli che dicono che per avere successo devono soffrire. Ma che so', scemi?" Intel Core 2 Quad Q9450 @ 2.66 Ghz, Asus P5K-VM, Ram 4 GB A-Data + 2 GB Kingmax 800 Mhz, Gigabyte GeForce GT 710 2 GB GDDR5 passiva (GV-N710D5SL-2GL), SSD Crucial BX500 CT120BX500SSD1 120 GB, Monitor LCD Samsung S22C300 21.5'', router D-Link DVA-5592 |
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#295 | |||||||||
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Germania
Messaggi: 26110
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Non mi piacciono per niente, invece, le licenze virali (come GPL & co.), perché estendono i loro effetti sul codice altrui. Mentre non ho assolutamente nulla contro la decisione di un autore di volere che i suoi sorgenti siano fruibili da chiunque, e che le modifiche a essi apportate siano ridate indietro all comunità, perché capisco che lo spirito sia quello di voler diffonderne l'uso, la conoscenza, e lo sviluppo. In questo caso vedo con favore l'uso di licenze come quella di Mozilla (MPL. O derivate, come la APL; ma qui ho altri problemi ideologici). Come vedi c'è il modo di tutelare il frutto del proprio lavoro, senza allungare le mani su quello altrui. Quote:
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La libertà ce l'hai col software di dominio pubblico (public domain), che ormai è raro trovare. Questo giusto per precisare. Quote:
"roba troppo tecnica per me" e che ha già dato prova di non avere la minima idea di ciò di cui parla (vedi condizioni contrattuali bancarie equiparate a... tasse), non ha bisogno di ricordare che madre natura sia stata cattiva. A meno che l'obiettivo non fosse quello di dimostrare che non sia stata soltanto cattiva, ma addirittura malvagia: in tal caso allora saresti riuscito perfettamente nello scopo. * Quote:
Personalmente non ho alcun problema a dare in cambio miglioramenti alle librerie o anche a interi programmi, se vi faccio delle modifiche. Cosa che, peraltro, ho già fatto in progetti di una certa rilevanza, e con importanti contributi (ancora una volta: vedi mia firma). E a questo punto sarebbe anche interessante conoscere quali sarebbero i contributi a librerie o progetti open source di tutti quelli che mi hanno replicato, così vediamo se oltre al fumo (persecutionis) ci sia almeno un po' di arrosto.
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#296 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2008
Messaggi: 12326
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Che poi anche sui formati office va fatto il distinguo, i vecchi formati (doc, xls...) fanno ormai parte dei formati open, quindi se una pubblica amministrazione usasse questi formati per la comunicazione con il cittadino non ci sarebbero problemi...quelli che non andrebbero usati (da legge) sono i nuovi formati di office...che però ogni tanto, soprattutto a livello locale, si trovano abbastanza spesso.
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#297 | ||||||
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Germania
Messaggi: 26110
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L'importante è che rilasci i sorgenti che hai inglobato, e se apporti delle modifiche le rilasci lo stesso. Quote:
In primis il contratto lavorativo NON mi obbligava a dover rilasciare necessariamente le modifiche fatte al codice open source (qualunque fosse la licenza. Inclusa GPL e LGPL, quindi). L'obbligo di rilascio c'era soltanto per i componenti coperti da licenze come GPL/LGPL, per l'appunto, e i cui binari dovevano essere rilasciati al pubblico. In verità non è stato sempre così anche in questi casi, ma non posso aggiungere altro: chi vuol intendere intenda. Per il resto per progetti e/o librerie a uso interno il rilascio non era affatto necessario, per l'appunto. La decisione era in mano al dipendente che aveva apportato loro delle modifiche, e sostanzialmente era di pura convenienza: si faceva upstream se aveva senso farlo, ossia se mantenere il fork era un costo troppo elevato da sostenere. Questo non per egoismo, ma perché l'upstream ha pure un suo costo in termini di: - tempo speso per rendere le modifiche compatibili con le direttive/requisiti (stile del codice, struttura & utilizzo dei filesystem per le risorse, applicazione dei preamboli di licenza, ecc.) dello specifico progetto. Non pensare che si tratti di roba semplice: chi ha avuto a che fare con progetti in mano alla FSF con le loro direttive (specialmente lo stile del codice. Ma anche l'uso di TCL per la loro test suite... ![]() - controllo dei requisiti legali dei file modificati (ossia verificare che i file e tutte le modifiche apportate abbiano la giusta licenza, e il codice NON abbia pezzi che provengano da roba privata o da altri progetti con licenze diverse e magari incompatibili); - preparazione di patch & relative email che verranno generate per loro sottomissione iniziale e fino alla completa integrazione della patch nel ramo principale del progetto; - soprattutto coinvolgimento del Legal Department (a cui si deve documentare cosa si sta facendo e perché) per avere l'approvazione finale prima di far partire anche soltanto la prima email con la richiesta di submission. Anche questo NON è banale, perché certi progetti (di nuovo: quelli in mano alla FSF) richiedono l'esplicito trasferimento a loro dei diritti del codice che deve entrare a far parte del progetto, E lo sviluppatore (o gli sviluppatori) dev'essere da loro certificato come contributore. Questo per chiarire il workflow tutt'altro che banale che c'è quando si parla di contribuire a progetti open source E quando c'è di mezzo un'azienda (che non vuole avere rogne, ovviamente). Ciò precisato e come dicevo prima, la decisione sul rilasciare il codice spettava a me, e ho deciso di supportare attivamente l'upstream delle mie modifiche a fMBT perché era la cosa più sensata da fare, sia in termini di mantenimento del codice (l'ultima mia patch era di circa 2 mila righe di codice fra C# e Python) sia per i benefici del progetto per i suoi utilizzatori (visto che manipolare e accedere ai widget della UI su Windows è diventato di gran lunga più semplice ed efficiente con le mie modifiche). Avrei potuto sbattermene altamente, visto che dopo qualche giorno avrei smesso di lavorare per Intel e quindi non avrei più dovuto mettere mano né a fMBT né a tutto il codice di test che avevo scritto e che lo usava, ma proprio gli ultimi giorni li ho spesi proprio premendo sull'acceleratore per avere la mia patch integrata prima di "venire terminato". Chiuso col primis, passo al secundis, ma lo faccio qui sotto. Quote:
"vedi mia firma: esperienza alla Intel e sezione Progetti" avendo aggiunto "e sezione Progetti", vuol dire che c'è ALTRO rispetto alla mia esperienza lavorativa alla Intel. Infatti ecco WPython: WPython is a re-implementation of (some parts of) Python 2.6.4, which drops support for bytecode in favour of a wordcode-based model (where a word is 16-bit wide). The new virtual machine was designed to improve both code density and speed, still providing complete compatibility at the source level with all Python 2.6 programs and C extensionsPurtroppo Google Code è morto, e non consente di vedere il tipo di licenza che avevo scelto per WPython, ma te lo scrivo qui (che tu mi voglia credere o no): BSD. Ossia una delle licenze più libere in assoluto, visto che sostanzialmente puoi farci quello che vuoi, senza nemmeno dirmi grazie. Tutto molto "egoistico", vero? Peraltro il mio lavoro viene anche citato fra le varianti di CPython nel sito del linguaggio, e se fai qualche ricerca vedrai che è anche considerato un caso di studio / esempio sul tema. Per il resto ribadisco il concetto di prima: il privilegio di cui parli, infatti, non verrebbe certo meno nel momento in cui effettuassi delle modifiche al codice di un progetto con licenza MPL o similari, e le rilasciassi. Si tratterebbe di fare ciò che hanno fatto gli altri con tale progetto / libreria: contribuirvi. Stesso privilegio, quindi. Infatti e contrariamente a ciò che affermi, se sviluppo un progetto o una libreria con tale licenza e restituisco le modifiche NON sto facendo un favore a me stesso, ma alla collettività per l'appunto, che ne beneficerà. Cosa ben diversa, invece, quando parliamo di GPL et similia, perché l'obiettivo di queste licenze è di assimilare ANCHE codice (altrui) che non c'entra assolutamente nulla col progetto / libreria in sé. Ed è il motivo per cui vengono giustamente definite licenze virali. Quote:
Come ho detto in precedenza, che una libreria sia linkata dinamicamente o staticamente (o anche copia & incollando il codice all'interno del progetto) non cambia di una virgola l'applicazione e il suo funzionamento. I problemi li crea esclusivamente la licenza. E sarà questo il motivo per cui da diversi anni ormai si assiste a un declino dell'uso di licenze come quelle nei progetti, a favore di altre più libere e meno vincolanti. Quote:
Vedi sopra per maggiori dettagli. Per il resto noto che mancano citazioni ai vostri contribuiti a progetti open source...
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#298 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2007
Città: Sicilia
Messaggi: 6295
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Perche' un sacco di gente vuole usare la roba open-source, che per la maggior parte significa aggratise, ma quando si parla di mettere mano al codice e fare loro qualche programma, ecco che magicamente la quota di estimatori si abbassa di ordini di grandezza...
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#299 | ||||||||||
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Germania
Messaggi: 26110
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Ma infatti se ho libertà di scelta mi rivolgo ad altro.
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Come già detto, una transizione dal privato al pubblico è una cosa che va ben ponderata, soprattutto partendo da piccoli strumenti che vanno a rimpiazzare man mano quelli proprietari. Questo per le specifiche esigenze dei singoli enti locali. Per software più generalista, come potrebbe essere la suite Office, andrebbero concordati finanziamenti pubblici da parte di tutti gli stati, visto che non riguarda solo l'Italia, e il costo di sviluppo di software così complessi è elevato. Quote:
Semplicemente da programmatore non soltanto non amo avere problemi, ma se ci sono mi piace anche risolverli, e la soluzione che ho proposto calza allo scopo. Quote:
Linkare staticamente del codice o inglobarlo è la stessa cosa tecnicamente: l'unica differenza sta nella licenza che lo consente o lo vieta. Quote:
Quote:
Quanto a Intel, non mi ha mai obbligato a lavorare su software open source o diversamente libero: gli strumenti da usare per le test suite me li sono scelti (o proprio realizzati di sana pianta) io. Discorso diverso se la mansione fosse stata di contribuire a roba come GDB, ovviamente. Quote:
Poi lo so benissimo che ci sono tantissime aziende che contribuiscono (Linux è sviluppato per più dell'80% da aziende. Per dire, un mio ex collega era, ai tempi, il più grande contributore, con più di 10 mila patch sottomesse), ma ciò non toglie che ci siano quelle problematiche, e che tutto ciò abbia un costo. Tutto qui. Quote:
![]() Beh, costringere a includere la licenza BSD nella distribuzione non è che sia equivalente a un grazie. Vedi le lamentele di Tanenbaum nei confronti di Intel per il suo Minix. ![]() Quote:
![]() Quote:
Poi ne ho approfittato per chiedere quali contributi avessero fatto chi mi aveva posto quelle accuse. Per il resto, e come già detto, non ho mai fatto mistero di essere contro licenze virali. E se non erro dovresti saperlo anche tu, perché mi pare di ricordare che avessimo avuto discussioni in passato. P.S. Ho cercato di tagliare corto. Il grosso ormai è stato chiarito.
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#300 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2008
Messaggi: 12326
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A parole è tutto bello e tutto semplice, ma poi va messo in pratica...anche con il software open rischieresti di trovarti 100 amministrazioni diverse, con 100 ditte diverse, che sviluppano tutte un software diverso per fare la stessa cosa...alla faccia del risparmio.
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