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Old 14-04-2010, 20:47   #1
kk72
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Padova, la fabbrica senza orari l'operaio sceglie quanto lavorare

PADOVA - La fabbrica dove non esiste l'orario di lavoro è un rettangolo bianco che compare in fondo a una strada bianca. Si chiama Zf, è un'azienda metalmeccanica, con gli operai in pantaloni blu e maglietta bianca con il logo aziendale che armeggiano in mezzo a un frastuono infernale.

Si trova a Caselle di Selvazzano, alle porte di Padova, è il terminale italiano di una multinazionale tedesca e produce soprattutto ingranaggi per motori marini. Solo che gli operai, 200 su 360 dipendenti, non ci vanno tutti dalle 8 alle 17: la produzione è continua, ma l'orario di ognuno è a sua scelta. L'hanno chiamato "orario a menù" ed è un miracolo che perfino il Politecnico di Milano ha studiato, la realizzazione concreta di un sogno che sembrava irrealizzabile: conciliare il tempo del lavoro con il tempo della vita.

Per non continuare ad affrontare i picchi di lavoro con lo straordinario, azienda e sindacati si sono messi a un tavolo e hanno inventato una soluzione che una ricerca europea indica come esempio da seguire: ogni due mesi i lavoratori compilano una richiesta con le loro preferenze sui tempi di lavoro mentre l'impresa presenta il piano sulle necessità produttive. Un software apposito incrocia le diverse esigenze. Quello che ne esce è l'orario di ognuno. Si può avere un "orario di carico", che significa lavorare di più. Ma si può scegliere anche quello di "scarico", per avere più tempo libero. Il bilancio delle ore si fa a fine anno, tenuto conto che in ogni settimana si dovrebbe lavorare 40 ore. Nella sala del consiglio di fabbrica, sotto un manifesto ormai ingiallito di Luciano Lama, Luca Bettio, delle Rsu, racconta: "Ci abbiamo guadagnato tutti. Abbiamo abolito lo straordinario, strumento in mano ai capetti, e l'abbiamo sostituito con un premio per la flessibilità. Così ognuno può bilanciare la sua vita familiare con quella della fabbrica, e in tempi di asili che chiudono e di anziani da accudire non è poco".


Così c'è chi, come Daniele Olivieri, 30 anni, addetto al montaggio, riesce a gestire un'associazione di volontariato, la Zattera Urbana, che si occupa di integrazione. E chi, come Daniele Agostini, al mattino può accudire i figli, mentre la moglie è al lavoro. Renzo Soranzo, occupato alle "isole di montaggio", racconta di un collega che nel tempo liberato si è laureato in ingegneria. E Gianluca Badoer spiega: "La fabbrica era una gabbia rigidissima, come nella Manchester dell'800, noi siamo riusciti a rompere quel meccanismo e a gestire la flessibilità in modo collettivo e con vantaggio reciproco". L'assenteismo è diminuito, aumentata la puntualità nella consegna, così come i margini di redditività. Marina Piazza, sociologa, sottolinea un altro aspetto virtuoso della rivoluzione Zf: per rendere possibile l'orario a menù, tutti hanno dovuto imparare a fare di tutto, aumentando la professionalità di ciascuno. "È la prova - dice - che non bisogna avere paura a cercare orizzonti più ampi, importante in un periodo in cui si deve immaginare una nuova mappa del welfare". Non è solo l'ingresso massiccio delle donne nel mondo del lavoro a suggerire l'urgenza di immaginare un nuovo equilibrio tra vita e lavoro. Eurofound, l'agenzia della Ue per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, conclude nel suo rapporto del 2009 che la flessibilità è uno degli strumenti per rispondere meglio alla crisi. I Paesi più dinamici e competitivi sono quelli che sanno innovare. Iniziando dagli orari di lavoro.

da Repubblica
http://www.repubblica.it/economia/20...o-3335104/?rss

Ottimo esempio. Utopia per la stragrande maggioranza delle aziende italiane.
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Old 14-04-2010, 21:14   #2
gomax
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Caso unico, e non mi stupirei se rimanesse sempre tale. Il motivo è ovvio: per la stragrande maggioranza delle aziende/fabbriche, questo metodo di produttività è semplicemente inapplicabile... che sia per motivi economici, gestione, logistica, etc...
In italia, pochissime aziende medio/piccole IMHO potrebbero permettersi questo sistema.

Ciao
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Old 14-04-2010, 21:19   #3
MadJackal
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Caso unico, e non mi stupirei se rimanesse sempre tale. Il motivo è ovvio: per la stragrande maggioranza delle aziende/fabbriche, questo metodo di produttività è semplicemente inapplicabile... che sia per motivi economici, gestione, logistica, etc...
In italia, pochissime aziende medio/piccole IMHO potrebbero permettersi questo sistema.
Oddio, non è detto. Bisognerebbe fare un'analisi seria ed approfondita, ma non è detto che sia inapplicabile per motivi gestionali/logistici. se ci si sbatte un pò...
__________________
командир роты - Quando la CAUSA chiama, l'esercito del male risponde!
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Old 14-04-2010, 21:24   #4
testone73
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io non so quante multinazionali sarebbero disposte a condividere con i prorpi dipendenti il potere decisionale all'interno delle fabbriche, non è un problema di produttività , ma di bilanciamento di poteri all'interno di una comunità di persone.

l'eccessiva indipendenza del personale dipendente alla lunga porta a lassismo e malcontento comune.....
scrivo da operaio e non da datore di lavoro..... ma purtroppo è ciò che accade.

ciao
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Old 14-04-2010, 21:35   #5
Ja]{|e
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Old 14-04-2010, 21:45   #6
Fratello Cadfael
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io non so quante multinazionali sarebbero disposte a condividere con i prorpi dipendenti il potere decisionale all'interno delle fabbriche, non è un problema di produttività , ma di bilanciamento di poteri all'interno di una comunità di persone.

l'eccessiva indipendenza del personale dipendente alla lunga porta a lassismo e malcontento comune.....
scrivo da operaio e non da datore di lavoro..... ma purtroppo è ciò che accade.

ciao
Boh... io personalmente ho sempre trovato che quando l'azienda cerca di andare incontro al lavoratore di solito quest'ultimo rende di più e se serve fa anche di più del suo dovere.
__________________
La mia firma aveva un senso quando la maggior parte dei miei post erano nelle sezioni OT. Ora ne dovrei pensare un'altra. Comunque me la sono messa da una parte con la speranza di poterla ripristinare...
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Old 14-04-2010, 22:47   #7
kk72
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Caso unico, e non mi stupirei se rimanesse sempre tale. Il motivo è ovvio: per la stragrande maggioranza delle aziende/fabbriche, questo metodo di produttività è semplicemente inapplicabile... che sia per motivi economici, gestione, logistica, etc...
In italia, pochissime aziende medio/piccole IMHO potrebbero permettersi questo sistema.

Ciao
Nelle aziende medio/piccole il software si potrebbe parametrare in modo diverso.
Sono certo che basterebbe la volonta'.

Ma il problema e' la vecchia mentalita' degli imprenditori italiani. Come nella mia azienda....

Non a caso si tratta di una filiale tedesca.
Da noi esiste il capo, l'amico del capo, cugini, parenti e....amanti dei capi!
Eh si', come siamo avanzati noi!
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Old 14-04-2010, 22:50   #8
kk72
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io non so quante multinazionali sarebbero disposte a condividere con i prorpi dipendenti il potere decisionale all'interno delle fabbriche, non è un problema di produttività , ma di bilanciamento di poteri all'interno di una comunità di persone.

l'eccessiva indipendenza del personale dipendente alla lunga porta a lassismo e malcontento comune.....
scrivo da operaio e non da datore di lavoro..... ma purtroppo è ciò che accade.

ciao
Non si parla di intaccare il potere decisionale.
Si parla di orari di lavoro gestito da un software che certamente accomoda le cose nel miglior modo possibile senza danneggiare la produttivita' e i target aziendali.
Cosa possibilissima.
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Old 14-04-2010, 23:02   #9
supersalam
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Non si parla di intaccare il potere decisionale.
Si parla di orari di lavoro gestito da un software che certamente accomoda le cose nel miglior modo possibile senza danneggiare la produttivita' e i target aziendali.
Cosa possibilissima.

Ma non ne risente la produttività?
In una fabbrica ogni pezzo deve seguire delle fasi. Se io ho bisogno di chiedere una cosa al tizio che ha lavorato alla fase precedente e lui ha orari diversi dai miei, come si fa?
__________________
CASE: Antec P182 - ALI: Corsair CX650M - CPU: AMD Ryzen 5 PRO 4650G +
Cooler Master Hyper 212X - MB: ASUS PRIME A520M-K -RAM: G.SKILL Aegis 3200MHz 16GB - SSD: SanDisk Plus SSD 240GB - SA: Asus Xonar Essence STX - MOUSE: Logitech G9 - CUFFIE: Sennheiser HD 595 -
*STEAM*
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Old 14-04-2010, 23:24   #10
kk72
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Ma non ne risente la produttività?
In una fabbrica ogni pezzo deve seguire delle fasi. Se io ho bisogno di chiedere una cosa al tizio che ha lavorato alla fase precedente e lui ha orari diversi dai miei, come si fa?
Leggi bene l'articolo.
Ogni fase puo' essere coperta da piu' addetti e non da uno solo come succede anche nella mia azienda.
Il personale va' addestrato a ricoprire piu' ruoli. Non e' roba da fantascienza!

E tornando al tuo esempio, se il tizio della fase precedente a cui devi chiedere qualcosa si ammala e il giorno dopo non c'e' che fai, lo chiami a casa?
Dai su....guarda che io lavoro in fabbrica da 20 anni. Non tiratemi fuori delle ipotesi assurde.
kk72 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-04-2010, 23:29   #11
lowenz
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Assomiglia tanto agli esercizi che facevo di ricerca operativa
Non nominare il diavolo invano
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Old 14-04-2010, 23:34   #12
jumpermax
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tutto dipende dal tipo di lavoro, personalmente sono convinto che si dovrebbe guardare più alla produttività individuale che all'inflessibilità dell'orario.
A pensarci bene le due esigenze sono abbastanza inconciliabili tra loro... se non per lavori ripetitivi.
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Old 14-04-2010, 23:38   #13
killercode
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Terribilmente antieconomico, ma se va bene ai capi; gli operai di sicuro ringraziano
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Old 15-04-2010, 00:48   #14
Dj Lupo
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Città: London, Uk attualmente..
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Terribilmente antieconomico, ma se va bene ai capi; gli operai di sicuro ringraziano
perche?

ovviamente tedesca..
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Se un filosofo è un uomo cieco,in una stanza buia,che cerca un gatto nero,che non c'è,un teologo è l'uomo che riesce a trovarlo.

-->E8500,Ati4850,4gb ocz ddr2, wd500, asrock p43r1<--
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Old 15-04-2010, 00:53   #15
Athlon
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Terribilmente antieconomico, ma se va bene ai capi; gli operai di sicuro ringraziano
Sicuramente il ROI sul breve periordo e' inferiore ad una impostazione classica pero' sul medio,lungo periodo hai molti vantaggi:

-personale skillato su piu' compiti e quindi flessibile ed intercambiabile
-personale in grado di coprire tutto il ciclo delle 24 ore senza bisogno di straordinari
-adattabilita' dell' intero ciclo produttivo ai picchi di domanda
-self training
__________________
CIAO FABRIZIO .. CORRI TRA LE NUVOLE COME FOSSERO DUNE
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Old 15-04-2010, 01:37   #16
kk72
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Sicuramente il ROI sul breve periordo e' inferiore ad una impostazione classica pero' sul medio,lungo periodo hai molti vantaggi:

-personale skillato su piu' compiti e quindi flessibile ed intercambiabile
-personale in grado di coprire tutto il ciclo delle 24 ore senza bisogno di straordinari
-adattabilita' dell' intero ciclo produttivo ai picchi di domanda
-self training
Concordo.
Investimento sul medio/lungo periodo, cosa che i nostri imprenditori non sono capaci di fare.
Secondo loro bisogna guadagnare tanto, subito (non importa in che modo) e domani si vedra'...
kk72 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-04-2010, 01:47   #17
kk72
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Terribilmente antieconomico, ma se va bene ai capi; gli operai di sicuro ringraziano
E' una ditta tedesca che lo fa. Non credo che sappiano gestire un'azienda (neanche piccola) peggio di noi italiani...
Ho lavorato in Germania 3 anni e conosco il loro modo di pensare/lavorare.
Puoi stare certo che se la proprieta' ha avvallato questa metodologia significa che i vantaggi sono superiori ad eventuali svantaggi.
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Old 15-04-2010, 06:10   #18
harbinger
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Imho, il metodo richiede almeno due condizioni:
1) serve un numero minimo di lavoratori, al di sotto del quale non è possibile incrociare le competenze in modo efficiente (es. devo avere almeno "n" specializzate in una certa fase produttiva, altrimenti quella fase potrebbe non essere sempre coperta);
2) il prodotto finale deve garantire margini di guadagno sufficienti a coprire l'investimento necessario nel metodo organizzativo e nelle competenze dei lavoratori.

Il requisito 1) soffre per la ridotta dimensione delle imprese italiane, ove centri produttivi con 200 operai non sono la norma, bensì lo sono le realtà sotto i 50 dipendenti.
Il requisito 2) si scontra con una produzione industriale nella quale il valore aggiunto è inferiore a quello che ci si aspetta, le intenzioni di guadagno degli imprenditori sono perfino superiori ai guadagni stessi (con conseguente "predonaggio" verso l'impresa).
__________________
If you're smart enough you'll survive to get bigger. If you're not then you're just part of the food chain. The Patrician[RAWK] - oGame - Uni1.org
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Old 15-04-2010, 06:18   #19
alphacygni
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Sicuramente il ROI sul breve periordo e' inferiore ad una impostazione classica pero' sul medio,lungo periodo hai molti vantaggi:

-personale skillato su piu' compiti e quindi flessibile ed intercambiabile
-personale in grado di coprire tutto il ciclo delle 24 ore senza bisogno di straordinari
-adattabilita' dell' intero ciclo produttivo ai picchi di domanda
-self training
l'italiano medio e' quello che arriva a 100 all'ora nelle vicinanze del semaforo e poi inchioda, figuriamoci se riesce a fare un ragionamento simile su larga scala per un'azienda
__________________
--- --- VENDO AppleCare per Macbook Pro 15"/17" a 200E --- ---
Ho trattato con mezzo forum, per l'altra meta' mi sto attrezzando... tutto ok, tranne con quel diversamente onesto di drwebby
Perditempo di professione: signirr
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Old 15-04-2010, 08:03   #20
Encounter
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Terribilmente antieconomico, ma se va bene ai capi; gli operai di sicuro ringraziano
Ma che dici
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