Controller EIDE RAID ATA-100

Controller EIDE RAID ATA-100

Analisi prestazione e comparazione tra i migliori controller EIDE RAID ATA-100

di pubblicato il nel canale Storage
 

Introduzione

Introduzione

La ricerca delle massime prestazioni velocistiche con il proprio computer è uno dei temi più dibattuti dagli appassionati; pur di guadagnare qualche frames con il gioco 3D preferito oppure ridurre i tempi di elaborazione con software complessi si è disposti ad investire somme considerevoli del proprio budget in processori e schede video di ultimissima generazione. Quello che spesso si dimentica di considerare è che i personal computer altro non sono che la somma di distinte parti, pertanto è l'equilibrio tra queste e non le pure prestazioni di uno o più componenti che permettono di avere un PC equilibrato e, quindi, prestazionale in ogni situazione d'impiego. Detto in altri termini, è inutile possedere il processore più veloce disponibili sul mercato se a questo si affianca una scheda video di vecchia generazione.

Tra le diverse periferiche, gli hard disk sono probabilmente quella più sottovalutata; si crede che un buon hard disk sia tale perché capiente, cioè capace di memorizzare un elevato quantitativo di dati, mentre si tendono a trascurare altri parametri indubbiamente importanti come la velocità e soprattutto l'affidabilità anche in situazioni d'impiego gravose. Pochissimi utenti sanno, inoltre, che uno dei più importanti parametri di valutazione della bontà di un hard disk è la densità di memorizzazione dei piatti, cioè quanti dati (in Gbytes) possono essere memorizzati per ciascuno dei piatti: maggiore è questo valore, superiori sono le prestazioni velocistiche dell'hard disk.

Gli hard disk EIDE hanno subito, negli ultimi anni, una evoluzione a dir poco sconcertante: i livelli di prestazioni assolute sono tali da porli in confronto con i ben più costosi modelli SCSI (ferme restando tutte le differenze tra le due interfacce e gli indubbi vantaggi di quella SCSI); la densità di memorizzazione dei piatti ha superato i 20 Gbytes per piatto così da permetterela produzione di modelli dall'incredibile capacità di memorizzazione (sino a 80 Gbytes per meccanica nei più recenti modelli Quantum); la velocità di rotazione di 7.200 rpm non è a livello dei più veloci hard disk SCSI (ben oltre i 10.000rpm) ma comunque tale da permettere tempi di accesso estremamente bassi.

Da quanto si può dedurre sin d'ora, l'interfaccia EIDE permette di ottenere prestazioni molto elevate anche se per un'utenza più attenta alle pure prestazioni velocistiche e all'affidabilità nel tempo quella SCSI rappresenta la soluzione più indicata. Negli ultimi mesi sono stati però presentati numerosi controller EIDE dotati di funzionalità RAID, capaci cioè di fornire un notevole incremento prestazionale e/o margini di sicurezza ben superiori con gli "economici" hard disk EIDE;  alcuni produttori hanno iniziato ad integrare nelle proprie schede madri di fascia alta dei controller EIDE RAID, così da ridurre ulteriormente il costo per la creazione di configurazioni RAID e, d'altra parte, aumentare ulteriormente il livello qualitativo delle proprie schede. Oltre che integrati nelle schede madri i controller RAID EIDE vengono commercializzati anche su schede PCI esterne; questo permette di fornire funzionalità RAID anche a schede madri non dotate di questo genere di controller integrato.

Lo standard ATA-100

Gli hard disk EIDE sono riconoscibili tra di loro per il tipo di interfaccia di collegamento utilizzata; negli ultimi mesi è stata introdotta la nuova interfaccia ATA-100, evoluzione di quella ATA-66 e capace di un transfer rate massimo teorico di 100 Mbytes al secondo. Sulla carta, pertanto, si è portati a credere che il proprio hard disk ATA-100 abbia un transfer rate di 100 Mbytes al secondo, cioè sia più veloce del 50% di un hard disk ATA-66 e di ben il 150% di uno ATA-33. All'atto pratico non è così in quanto il transfer rate massimo garantito dall'interfaccia viene ottenuto solo ed esclusivamente quando i dati vengono scaricati dal buffer del disco al controller; il buffer ha dimensioni variabili ma in genere non è mai superiore a 2 Mbytes sugli hard disk EIDE, motivo per il quale è facilmente comprensibile come i 100 Mbytes al secondo vengano raggiunti solo in particolari condizioni, solo per piccoli pacchetti di dati.

La velocità effettiva di un disco è funzione di altri parametri, quali la velocità di rotazione e la densità di memorizzazione dei piatti: al momento attuale i più performanti hard disk EIDE non arrivano a superare un transfer rate sequenziale in lettura di 40 Mbytes al secondo, valore inferiore ai 66 Mbytes al secondo dell'interfaccia ATA-66 e fatto che rende l'impiego dell'interfaccia ATA-100 all'atto pratico ininfluente. Per poter sfruttare l'interfaccia ATA-100 è necessario, oltre che utilizzare controller e hard disk ATA-100, connettere le periferiche tra di loro con cavi EIDE da 80 pin; con pressoché tutte le più recenti schede madri è fornito in dotazione un cavo EIDE 80 pin per hard disk ATA-66 e ATA-100, ma distinguerli dai tradizionali cavi ATA-33 è relativamente semplice, come chiaramente mostrato nelle immagini sottostanti:

cable_40.jpg (3598 byte) cable_80.jpg (3027 byte)
Cavo a 40 pin, abitualmente fornito con tutte le motherboard dotate di controller integrato per canali EIDE Cavo a 80 pin; indispensabile per abilitare correttamente la modalità ATA-66 e quella ATA-100
 
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