Gaming con Linux 2006

A poco più di un anno di distanza dalle nostre ultime valutazioni delle prestazioni di alcune schede video con Linux, vi proponiamo una nuova analisi del comportamento dei processori grafici ATI e NVIDIA con questo sistema operativo utilizzando diverse distribuzioni con giochi nativi e non.
di Raffaele Fanizzi pubblicato il 03 Marzo 2006 nel canale Schede VideoNVIDIAATI
Preparazione del sistema: benchmark, Cedega e drivers
Per quanto concerne i videogames nativi per Linux da noi testati (Doom III e Unreal Tournament 2004), abbiamo provveduto ad installarli in una partizione esterna e condivisa da tutte le distribuzioni, ad esclusione di Gentoo AMD64 per il quale è stata effettuata una installazione di Unreal Tournament 2004 dedicata. Il titolo della Epic, infatti, se installato su Linux AMD64, parte in modalità nativa a 64 bit.
![]() |
Steam in esecuzione con Cedega sotto Gentoo x86 |
Diverso, invece, è il discorso per quanto riguarda Cedega. Abbiamo installato la versione 5.1 del software TransGaming solo su Gentoo x68, oltre ai videogames utilizzati.
![]() |
Far Cry in esecuzione con Cedega sotto Gentoo x86 |
I benchmark da noi eseguiti con Cedega sono stati condotti con Far Cry, Half-Life 2 e Doom III, tutti titoli supportati e contraddistinti da una buona giocabilità con Cedega. I primi due sono disponibili solo su piattaforma Windows e consentono l'uso dei vertex shaders 1.1 e dei pixel shaders 1.4. Far Cry, inoltre, prevede anche una modalità di rendering via OpenGL che abbiamo provato in questa occasione sia sotto Linux, che sotto Windows. Doom III, invece, è un titolo OpenGL disponibile in versione nativa sia per Windows, che per Linux. In questo caso abbiamo provato la versione per Windows sotto Linux attraverso Cedega per avere un metro di paragone che ci consentisse di quantificare, rispetto ad una versione nativa per Linux, quanto si perde in termini di performance utilizzando Cedega.
![]() |
La struttura di directory creata da Cedega |
Un aspetto molto interessante di Cedega è che per ogni videogames installato crea una cartella chiamata “c_drive” dentro la quale ricrea la struttura delle cartelle di un sistema operativo Windows, completa di registro di configurazione, file .ini e di tutte quelle componenti necessarie all'avvio di un videogame. In questo modo Cedega “inganna” l'applicazione ed il suo setup che nel momento in cui andranno a leggere/scrivere informazioni nel registro di configurazione o copieranno files all'interno di Program Files o Documents, troveranno un ambiente in tutto e per tutto fedele a quello di Windows.