Gaming con Linux 2006

A poco più di un anno di distanza dalle nostre ultime valutazioni delle prestazioni di alcune schede video con Linux, vi proponiamo una nuova analisi del comportamento dei processori grafici ATI e NVIDIA con questo sistema operativo utilizzando diverse distribuzioni con giochi nativi e non.
di Raffaele Fanizzi pubblicato il 03 Marzo 2006 nel canale Schede VideoNVIDIAATI
Le distribuzioni utilizzate: Gentoo
In occasione di questo articolo abbiamo deciso di effettuare una valutazione ad ampio spettro considerando più di una distribuzione Linux. In questo modo possiamo rispondere ad un altro interrogativo che spesso viene posto: le prestazioni del sistema dipendono dalla distribuzione? La nostra analisi si concentra chiaramente sulle prestazioni relative alla grafica tridimensionale con particolare riferimento ai videogames, ma cogliamo l'occasione anche per effettuare qualche valutazione in termini di semplicità di installazione del sistema e dei drivers e di modifica delle impostazioni relative alla scheda video.
La prima distribuzione utilizzata era stata da noi già scelta in occasione dell'ultima analisi delle schede video sotto Linux. Si tratta di Gentoo, una distribuzione Linux che con il passare del tempo raccoglie sempre più consensi dalla comunità e che possiede alcune caratteristiche che la rendono particolarmente adatta all'esecuzione di benchmark. La vera forza di Gentoo la ritroviamo nella tecnologia Portage, un sistema di distribuzione dei pacchetti attraverso il quale è possibile procedere all'installazione o alla disinstallazione di qualsiasi pacchetto, dove per pacchetto si intende una libreria, una componente o un'applicazione. Ogni sistema Gentoo possiede in locale un suo Portage Tree, cioè un albero delle dipendenze di tutti i pacchetti disponibili che è possibile aggiornare periodicamente assieme a tutti quelli già installati per ottenere un sistema sempre aggiornato ed efficiente. In realtà sono molte le distribuzioni che adottano sistemi di distribuzione dei pacchetti simili, ma ciò che caratterizza Gentoo è la tipologia di questi pacchetti.
Gentoo propone ai propri utenti il codice sorgente di ogni pacchetto e ciò significa che se vogliamo installare ad esempio OpenOffice, la tecnologia Portage (scritta completamente in Python) provvederà a scaricarne il codice sorgente, a compilarlo e a copiare nel sistema tutti i file freschi di compilazione. Questa tecnologia garantisce da un lato la totale personalizzazione del sistema (con Gentoo praticamente niente è preinstallato) e dall'altro una ottimizzazione specifica di tutte le applicazioni per il proprio sistema. La compilazione in locale, infatti, fa in modo che ogni pacchetto venga generato utilizzando le impostazioni di compilazione ottimali per il proprio processore: le ottimizzazioni per processori Intel Pentium 4 sono diverse da quelle per cpu AMD Athlon 64 e di ogni processore esistono più revisioni del core che possiedono caratteristiche specifiche e che richiedono impostazioni diverse. La totalità di queste caratteristiche rende Gentoo particolarmente adatto al testing delle schede video in cui è pretesa la massima ottimizzazione del sistema e la presenza del solo software strettamente necessario all'esecuzione dei benchmark
D'altro canto Gentoo non è sicuramente la distribuzione più adatta ai neofiti che sperimentano per la prima volta un sistema operativo Linux: tutte le operazioni di installazione del sistema operativo e dei vari pacchetti, anche se sono automatizzate attraverso il comando “emerge”, vengono eseguite via console il che è sicuramente meno agevole rispetto alla presenza di una interfaccia grafica. Nel complesso Gentoo è considerata come una delle distribuzioni più difficili da utilizzare, seconda probabilmente solo a Slackware. E', in ogni caso, possibile installare interfacce come KDE o Gnome per poter utilizzare il sistema.