VMware ACE: virtual machine su pen drive

VMware ACE: virtual machine su pen drive

VMware propone da qualche tempo le soluzioni ACE 2 espressamente pensate per creare e gestire a livello aziendale macchine virtuali. Le peculiarità di queste soluzioni sono da ricercare nella creazione di apposite virtual machine avviabili da pen drive e, eventualmente, aggiornabili via server. VMware ACE 2 offre anche opzioni di controllo e di sicurezza

di pubblicato il nel canale Programmi
 

Introduzione

Le crescenti prestazioni offerte dal più recente hardware rendono oggi possibile impieghi del pc inimmaginabili fino a pochi anni fa: le soluzione multi-core erano di fatto relegate al solo comparto server, per altro di alta gamma, mentre oggigiorno tali opzioni sono comunemente disponibili sia su pc desktop sia su soluzioni notebook. Anche lo spazio di storage e la memoria ram installata sono proporzionalmente cresciute, e proprio i componenti hardware appena citati sono gli elementi di base per rendere fruibili le tecnologie di virtualizzazione.

L'utilizzo delle virtual machine è un concetto ben chiaro ai sistemisti: tali istanze virtuali consentono di consolidare e sfruttare al meglio l'esagerata potenza di calcolo o le risorse tipicamente disponibili su sistemi server. Di recente, e sempre più spesso, alcune applicazioni legate alla virtualizzazione vengono estese anche all'ambito pc, sia in situazioni tipicamente professionali sia in particolari implementazioni domestiche.

Cerchiamo però di avere un approccio graduale all'argomento, definendo in concreto cosa si intende per istanza virtuale e quali caratteristiche ha una virtual machine. In situazioni normali all'accensione di un pc viene avviato un sistema operativo: tale software ha il compito di gestire le risorse del pc, comunicare con le differenti periferiche e ovviamente consentire l'utilizzo di applicazioni che, a loro volta, sfrutteranno le risorse hardware del sistema.

Semplificando il discorso, possiamo immaginare una virtual machine come un'applicazione particolare poiché tale software in realtà è in grado di avviare al suo interno un altro sistema operativo che, di fatto, vedremo eseguito all'interno di una comune finestra di applicazione. L'istanza virtuale, cioè il sistema operativo eseguito all'interno della virtual machine, viene visto dal sistema operativo "host" come una cartella contenente vari file, quindi, le operazioni di back up o di migrazione sono notevolmente facilitate.

Per capire la flessibilità offerta dalle tecniche di virtualizzazione facciamo un semplice esempio. Ipotizziamo di dover trasferire su un altro pc un particolare servizio gestito attraverso una virtual machine creata ad hoc: sarà sufficiente copiare una cartella di file da un pc all'altro e riavviare il servizio; non si rende quindi necessaria alcuna operazione di reinstallazione del sistema operativo o di riconfigurazione.

Un ulteriore vantaggio relativo alla virtual machine è che tale ambiente virtualizzato,di norma, non condivide file e risorse presenti sul sistema host offrendo quindi una notevole sicurezza. In merito a quest'ultima caratteristica VMware offre la possibilità di provare la "browser appliance", descritta sulle nostre pagine, che permette una navigazione web sicura creando uno spazio virtuale dedicato a tale attività.

 
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