AgCom e rete, un incontro scontro
L'attuazione del provvedimento che fornirà ad AgCom la possibilità di avere ampio margine di azione per esercitare il diritto d'autore spaventa la rete. Ecco una cronistoria di cosa è successo
di Gabriele Burgazzi pubblicata il 28 Giugno 2011, alle 11:11 nel canale MultimediaIl 6 luglio è la data in cui, se tutto venisse confermato, verrà varato il provvedimento che fornirà all'AgCom (Autorità Garante per le Comunicazioni) delega e ampio margine di azione per esercitare il diritto d'autore e della gestione delle comunicazioni in rete.
Il decreto, già contestato in rete da diversi mesi, era giunto alla ribalta già nel mese di febbraio quando numerose associazioni tra cui Altroconsumo, Agorà digitale, Adiconsum, Assonet e Assoprovider, avevano sollevato la questione. Ad essere messi in discussione sono alcuni punti critici del decreto che, secondo quanto riportato dalle stesse associazioni, potrebbero rappresentare un problema se malamente applicate.
La paura di avere un controllore che possa, senza passare attraverso alcun sistema giudiziario, rendere un determinato sito irraggiungibile per la presenza di materiale audiovisivo protetto dal diritto d'autore è uno degli elementi critici su cui si dibatte. Ma non solo. Anche il fatto che un decreto di tale portata non venga nemmeno discusso in Parlamento rappresenta un importante e grave problema. Ecco, a seguire, il passo estrapolato dal decreto:
" [...]In particolare, tale nuovo articolo, al comma 2 lettera b), dopo aver fatto divieto ai fornitori di servizi di media audiovisivi di “trasmettere, ritrasmettere o mettere comunque a disposizione degli utenti, su qualsiasi piattaforma e qualunque sia la tipologia di servizio offerto, programmi oggetto di diritti di proprietà intellettuale di terzi, o parti di tali programmi, senza il consenso di titolari dei diritti”, al comma 3 attribuisce proprio all'Autorità il compito di emanare “le disposizioni regolamentari necessarie per rendere effettiva l'osservanza dei limiti e divieti di cui al presente articolo”. " Le disposizioni sono espresse in modo esaustivo nell'allegato B del decreto, che proponiamo nei link a fine pagina.
A conti fatti non cambia l'oggetto del contendere (filmati o brani protetti da musica d'autore), ma l'organo che decide e punisce determinati comportamenti. Un sito web privato che pubblica materiale audiovisivo protetto d'autore sarà così contattato da AgCom e invitato a rimuovere tale contenuto. Qualora questo non avvenisse sarà AgCom stessa a procedere rendendo, eventualmente, il sito irraggiungibile. Secondo quanto dichiarato nel decreto, tutte queste procedure saranno portate avanti chiamando sempre le parti in causa: eventuale utente, AgCom e detentore dei diritti del contenuto.
Sono state numerose le iniziative portate avanti nel corso degli ultimi mesi, senza però nessun riscontro diretto. Il tono della discussione si è così alzato. Il 14 giugno, infatti, è stato presentato alla Camera dei Deputati il "Libro bianco su copyright e tutela dei diritti fondamentali sulla rete internet", a firma dell'avvocato Fulzio Sarzana cui hanno contribuito Marco Scialdone, Paolo Brini, Luca Nicotra, Marco Pierani, Mauro Vergari, Stefano Quintarelli, Luca Annunziata, Gaia Bottà, Mauro Alovisio, Dino Bortolotto, Giovan Battista Frontera, Giulia Aranguena de la Paz, Centro Studi Informatica Giuridica Torino, Fabrizio Ventriglia.
La risposta AgCom non si è fatta attendere e due Commissari AgCom, Stefano Martusciello e Stefano Mannoni, nel corso di una intervista su Milano Finanza affermano che il Libro Bianco contiene "Tirate di propaganda e disinformazione, nella malcelata speranza di raccogliere facili consensi presso un pubblico della rete pronto a drizzare le orecchie ogniqualvolta si paventino minacce alla propria autonomia".
Le ultime accuse mosse dalle associazioni e dai promotori della protesta contro tale decreto, riguardano l'impossibilità di dibattito con l'autorità e con il suo presidente Calabrò: una posizione non aperta al dialogo che avrebbe deciso di , secondo quanto riportato, mettere in scena il potere che non deve giustificarsi.
Una questione spinosa che terrà sicuramente banco anche nei giorni a venire. Se da un lato c'è il popolo della rete, pronto a tutto pur di far valere i propri diritti, dall'altro si pone un'autorità che, come tale, deve e vorrà far rispettare quanto deciso. Due posizioni diametralmente opposte che, giocoforza, dovranno scontrarsi.
A seguire una serie di link per seguire il dibattito su tutti i fronti:










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20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoimho è senza senso bloccare un sito filtrandolo, tanto ci sono comunque diversi metodi per aggirarlo e arrivare comunque a destinazione. Questi son solo costi e null'altro!
capisco che il copiright vada tutelato ... ma questi sono metodi medioevali da santa inquisizione !!
Il mercato cambia il digital delivery è una realtà .. bisogna adeguarsi al cambiamento..
Queste idee derivano ormai da una politica vecchia e da politici vecchi che non stanno al passo coi tempi !!
Il mondo ormai guarda verso il cloud System (e di esempi ce ne sono tanti) e noi continuiamo a tirar su muri !!
Tristezza .... ç_ç
Su tomshw l'articolo è ben più esplicativo:
http://www.tomshw.it/cont/news/cens...ta/32205/1.html
e se non volete leggervi l'intero articolo, leggete la citazione in fondo all'articolo di un funzionario AGCOM.
Inoltre mi preme far notare che l'AGCOM è un FINTO organo indipendente, essendo scelto dal governo [1], e il governo sappiamo tutti di chi è e sappiamo tutti dove porta l'acqua...
Fate girare la cosa su facebook, twitter e tutto il resto. La gente deve sapere.
[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Agcom#Criteri_di_nomina
Tanto più che parla di convocazione delle parti per una "mediazione" davanti all'AGCOM, quando il nostro ordinamento giudiziario già prevede la figura dell'arbitrato per le controversie minori, il giudice di pace ed infine il giudice civile.
Quindi almeno 3 livelli d'interventi "modulabili" in base alla gravità e/o onerosità.
Inevitabili saranno i ricorsi per l'incostituzionalità.
«Eventuali limitazioni all’esercizio dei diritti e delle libertà riconosciuti dalla presente Carta devono essere previste dalla legge»
Pertanto quanto proposto dall'AgCom potrà portare a un'ennesima sentenza d'infrazione contro l'Italia.
Mi auguro che i due commissari proponenti abbiano i soldi per pagarla, perché verranno perseguiti in ogni sede possibile.
Tanto più che parla di convocazione delle parti per una "mediazione" davanti all'AGCOM, quando il nostro ordinamento giudiziario già prevede la figura dell'arbitrato per le controversie minori, il giudice di pace ed infine il giudice civile.
Quindi almeno 3 livelli d'interventi "modulabili" in base alla gravità e/o onerosità.
Inevitabili saranno i ricorsi per l'incostituzionalità.
Però è gravissimo che si pensi solo a proporla una cosa del genere.
E' una riprova, se ce ne sia ancora bisogno, che l'attuale governo è composto da peracottari, incompetenti e affaristi (vedi il caso P4).
PS: sarebbe ora che quei babbioni di LulzSec e compagnia si svegliassero per attaccare questi siti e non cazzeggiare in giro mandando in palla softwarehouse...
PS: sarebbe ora che quei babbioni di LulzSec e compagnia si svegliassero per attaccare questi siti e non cazzeggiare in giro mandando in palla softwarehouse...
Eccoti accontentato:
http://www.corriere.it/cronache/11_giugno_28/anonymous-agcom-nocensureweb_bd4a24f6-a17c-11e0-ae6a-9b75910f192b.shtml?fr=box_primopiano
Ennesimo tentativo della cricca di dx di censurare la libertà di informazione con la scusa vecchia del copyright passando per vie facili. Vanno fermati altrimenti la cosa va portata a Bruxelles come illegittima e illegale.
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