Hard disk Seagate Cheetah 15K.4 SCSI: nessun compromesso

Hard disk Seagate Cheetah 15K.4 SCSI: nessun compromesso

L'interfaccia SCSI è andata via via scomparendo in quasi tutte le periferiche, rimenendo viva e vegeta, nonostante alcune previsioni, solo nel settore dischi. Proprio questi dischi però sono il punto di riferimento per il professionista esigente e per sistemi ad elevate prestazioni, grazie alla tecnologia raffinata e costosa, inarrivabile per i cugini EIDE e SerialATA

di pubblicato il nel canale Storage
Seagate
 

Introduzione

Il grande pubblico con la passione per l'informatica avrà notato come il SerialATA abbia assunto negli ultimi mesi il ruolo di "prima donna" del settore hard disk (dischi rigidi per chi proprio non tollera i termini anglo-statunitensi), aggiundicandosi quasi tutte le attenzioni da parte di tutte le riviste del settore e dei grandi assemblatori. Ciò è comprensibile ed in linea con il progresso tecnologico, considerando il fatto che i volumi di vendita e la maggior parte dei PC a livello planetario sono e saranno equipaggiati principalmente con dischi dotati di tale interfaccia.

Ciò non toglie che molte promesse e annunci fatti in sede di presentazione dell'interfaccia SerialATA siano state mantenute solo quest'anno, con l'avvento del Native Command Queuing; prima di ciò i dischi SerialATA altro non erano che i vecchi EIDE con connettori differenti, con rarissime eccezioni come l'ottimo Raptor di Western Digital da 10.000 giri al minuto.

Poco si parla di conseguenza dei dischi SCSI, ormai destinati ad un settore prettamente server o professionale, come nel campo dell'editing audio/video, praticamente scomparsi dai PC domestici con esigenze di calcolo nella media.

Il divario sia prestazionale che di prezzo è ormai così netto che EIDE-SerialATA e SCSI possono essere quasi considerate due categorie merceologiche diverse; oggetto della nostra recensione è un disco al top della gamma SCSI, ovvero il Seagate Cheetah 15K.4 nella versione da ben 146GB.

 
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