Nove banche europee sfidano Tether e Circle: in arrivo una stablecoin legata all'Euro

Nove banche europee sfidano Tether e Circle: in arrivo una stablecoin legata all'Euro

Nove istituti bancari europei, tra cui ING, UniCredit e Banca Sella, collaborano per lanciare nel 2026 una stablecoin ancorata all’euro e pienamente conforme alla regolamentazione MiCA, con l’obiettivo di rafforzare l’autonomia dell’Europa nei pagamenti digitali

di pubblicata il , alle 18:31 nel canale Mercato
 

Un consorzio composto da nove istituti bancari europei ha annunciato una collaborazione volta all'introduzione, entro la fine del 2026, di una nuova stablecoin ancorata all’euro. L’iniziativa coinvolge ING, Banca Sella, KBC, Danske Bank, DekaBank, UniCredit, SEB, CaixaBank e Raiffeisen Bank International. Secondo le prime informazioni, il progetto sarà interamente conforme al nuovo quadro normativo europeo sulle cripto-attività, il Markets in Crypto-Assets Regulation (MiCA), entrato in vigore a metà 2024.

MiCA stabilisce criteri rigorosi (qui un approfondimento, nel confronto con il Genius Act statunitense), in particolare con il requisito stringente che le stablecoin siano coperte da riserve reali e con il divieto di quelle algoritmiche. La moneta digitale che sarà lanciata dal consorzio si presenterà quindi come un asset regolamentato e sicuro, supervisionato direttamente dalla Banca Centrale Olandese.

Il contesto nel quale si inserisce l’iniziativa evidenzia le preoccupazioni delle autorità europee riguardo la crescente influenza di operatori statunitensi nei sistemi di pagamento digitali. Stablecoin come USDT di Tether e USDC di Circle dominano infatti a livello globale, mentre l’Europa cerca di preservare la propria sovranità nel settore. Lo stesso Tether ha già introdotto una stablecoin legata alla sterlina britannica, ma rimane pur sempre una realtà americana. Con questo nuovo progetto, il consorzio mira a offrire una soluzione pienamente europea per transazioni digitali basate sull’euro.

Floris Lugt, Digital Assets Lead di ING e che rappresenta pubblicamente l’iniziativa, ha sottolineato in una dichiarazione ufficiale come i pagamenti digitali denominati in euro possano garantire maggiore efficienza e trasparenza facendo leva sulle caratteristiche intrinseche della tecnologia blockchain, tra cui la programmabilità e la liquidazione istantanea 24/7. Lugt ha inoltre rimarcato la necessità di un approccio collaborativo per l’adozione di standard condivisi tra le istituzioni finanziarie.

La stablecoin, basata su tecnologia blockchain, offrirà la possibilità di effettuare pagamenti a basso costo e regolamenti quasi istantanei, disponibili senza interruzioni orarie o giornaliere. Gli utenti dell’Unione Europea potranno beneficiare di transazioni transfrontaliere senza soluzione di continuità, pagamenti programmabili per gestire in modo automatico processi come stipendi o forniture, e servizi aggiuntivi messi a disposizione dalle banche, come portafogli digitali sicuri e custodia di asset.

Il consorzio prevede di nominare a breve un CEO incaricato di guidare lo sviluppo operativo e regolamentare del progetto. Inoltre, la partecipazione al consorzio rimane aperta all’ingresso di altri istituti bancari. Parallelamente, i promotori dell'iniziativa continueranno a lavorare per ottenere la completa approvazione delle autorità e per integrare l’asset con le sperimentazioni in corso sul progetto di un eventuale euro digitale da parte dell’Unione Europea.

3 Commenti
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giuvahhh25 Settembre 2025, 20:48 #1
non ciho capito un xxx. creare una altra cripto da minare tipo bitcoin non sipuo?
azi_muth25 Settembre 2025, 20:57 #2
Il progetto può essere visto anche come un tentativo strategico delle banche europee di ridurre la dipendenza da circuiti internazionali come Visa e Mastercard. Controllano la stragrande maggioranza dei pagamenti digitali globali, impongono commissioni, controllano la rete di autorizzazione, e detengono dati transazionali critici.

Molti governi e istituzioni finanziarie europee vedono questo come un vettore di vulnerabilità geopolitica e tecnologica.
Informative26 Settembre 2025, 12:31 #3
Senza dubbio la strada giusta: concorrenza, con magari vantaggi tangibili per gli utenti, piuttosto che tentare di vietare o mettere i bastoni tra le ruote tramite frizione e troiate burocratiche, o spingere per soluzioni distopiche pericolose che nessuno vuole.
Però la vedo molto in salita a ritagliarsi una userbase rilevante adesso: dovrebbero come minimo offrire servizi e integrazioni a bassissima frizione e magari incentivare pesantemente (almeno in una fase iniziale). Specialmente la bassa frizione è estremamente aliena in EU.
Staremo a vedere.

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