Rete Tim: al governo il 20%, ma si va verso la cessione a un fondo privato Usa
È stato siglato il Memorandum of Understanding (MoU) tra il Ministero dell’economia e delle finanze e KKR, il fondo privato statunitense designato per presentare un'offerta vincolante al cda di TIM
di Rosario Grasso pubblicata il 11 Agosto 2023, alle 14:44 nel canale WebTIM
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) ha raggiunto un accordo con il fondo privato statunitense Kohlberg Kravis Roberts & Co. (KKR) nell'ambito delle operazioni per la presentazione di un'offerta vincolante al CDA di TIM per il controllo della rete fissa in rame e fibra. Il coinvolgimento del governo italiano nell'operazione dovrebbe infatti fungere da garanzia ed evitare il comunque possibile blocco all'operazione da parte di Vivendi, attuale azionista di maggioranza della rete.
La presenza del Ministero, infatti, dovrebbe rendere esplicito il forte e ampio supporto politico all'operazione e offrire garanzie sul tema antitrust. A giugno, al CDA di TIM erano arrivate due offerte: una da parte di KKR e l'altra dal consorzio formato da CdP Equity e Macquarie Infrastructure and Real Assets, quindi con il coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti, a sua volta controllata dal MEF. TIM ha ritenuto che l'offerta più interessante fosse quella di KKR ma servivano, appunto, garanzie per poter indurre Vivendi, socio al 24% di TIM, a dare il via libera all'operazione.
Parliamo di un'operazione che per KKR ha un valore di 23 miliardi di euro, per i quali si attende l'impegno delle banche entro il 30 agosto. L'offerta conclusiva vincolante, invece, deve essere presentata al CDA di TIM entro il 30 settembre. Per quanto riguarda l'impegno dello Stato, dovrebbe essere fino a 2 miliardi di euro.
Dunque, la partecipazione del Tesoro dovrebbe rafforzare le probabilità che l'accordo si concretizzi e che Vivendi non propenda per il blocco delle operazioni. Il Memorandum of Understanding siglato, di fatto, assicura "un ruolo decisivo del governo nella definizione delle scelte strategiche" come si legge nella nota ministeriale. In altri termini, un'infrastruttura strategica fondamentale come la rete Tim non cadrebbe definitivamente nelle mani di un fondo straniero, mentre lo stato manterrebbe comunque voce in capitolo, anche se non è chiaro in quali termini.
I prossimi passaggi prevedono comunque l'adozione di un Dpcm per completare l'iter procedurale per la parte istituzionale dell'accordo. Quanto a KKR, che detiene anche il controllo di Fibercop, si tratta adesso di scegliere la formula del coinvestimento nell'ottica di coinvolgere altri investitori internazionali interessati ad investire in Italia. Altri dettagli sull'operazione si trovano a questo indirizzo.
41 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE vaiiii
E andiamooooQuante seghe mentali, non hanno bisogno di comprarsi TIM per spiare. Nel mentre ci spiano i francesi, che sono azionisti di maggioranza, contento?
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