Il Dipartimento di Giustizia USA pesantissimo su Google: vendere Chrome per mettere fine al monopolio

Secondo il DOJ, Google deve cedere il browser Chrome e non dovrebbe essere autorizzata a rientrare nel mercato dei browser per cinque anni. Questa è solo una delle richieste presentate a un giudice per porre fine al monopolio di Google nel mercato della ricerca online.
di Manolo De Agostini pubblicata il 21 Novembre 2024, alle 08:51 nel canale WebGoogleAndroidChrome
A ottobre il Dipartimento di Giustizia (DOJ) disse che Google, per rimediare alla sua posizione di monopolista nel mercato della ricerca, avrebbe dovuto cambiare radicalmente. Sul tavolo c'era anche il cosiddetto "spezzatino", ovvero rendere i business di Big G entità a sé stanti.
Nelle scorse ore il DOJ ha formulato la sua "proposta iniziale di sentenza finale", suggerendo tra i rimedi la cessione del browser Chrome - e il divieto di rientrare nel settore per 5 anni - al fine di ripristinare la concorrenza nel mercato della ricerca online. Inoltre, il DOJ non ha escluso che Google debba procedere allo scorporo di Android.
Nella documentazione ci sono altre misure che il Dipartimento di Giustizia propone come soluzioni al monopolio di Google: il divieto per Google di offrire denaro o qualsiasi altra cosa di valore a terzi - tra cui Apple e altri produttori di telefoni - per rendere il suo motore di ricerca predefinito sui dispositivi o scoraggiare la scelta di opzioni di ricerca concorrenti.
Il DOJ propone di vietare a Google di privilegiare il suo motore di ricerca su qualsiasi piattaforma di proprietà e gestita (come YouTube o Gemini) e di obbligarla a consentire ai rivali di accedere al suo indice di ricerca a "costi marginali e su base continuativa".
Tra le misure avanzate c'è anche quella che imporrebbe a Google di condividere i suoi risultati di ricerca, gli elementi di ranking e i dati delle query originate negli Stati Uniti per 10 anni. Il DOJ, infine, chiede che Google permetta ai siti di rinunciare alle sue AI Overviews senza essere penalizzati nei risultati di ricerca.
Se la possibile cessione di Chrome, la porta di accesso al web, una risorsa apparentemente inestimabile per Big G (anche si stima un possibile valore di vendita di 15-20 miliardi di dollari), è il punto saliente della proposta avanzata dal DOJ, si discute molto anche dello scorporo di Android. Per ora è un'opzione sul tavolo, una sorta di spauracchio sullo sfondo che potrebbe servire per persuadere Google ad accettare gli altri rimedi.
Google ha risposto alle proposte con un post di Kent Walker, a capo del team legale, in cui non si va troppo per il sottile. Walker parla di "programma interventista radicale" che danneggia gli americani e la leadership tecnologica globale degli Stati Uniti, e anche di "un'ingerenza governativa senza precedenti".
La proposta mette a "repentaglio la sicurezza e la privacy di milioni di americani e compromettere la qualità dei prodotti amati dalla gente, imponendo la vendita di Chrome e potenzialmente di Android".
"Per fare solo un esempio, la proposta del DOJ ci richiederebbe letteralmente di installare non una ma due schermate di scelta separate prima di poter accedere a Google Search su un telefono Pixel che hai acquistato. E il design di quelle schermate di scelta dovrebbe essere approvato dal Comitato tecnico. E questa è solo una piccola parte. Vorremmo che ce lo stessimo inventando".
Ma siamo solo alle prime fasi dello scontro che si articolerà in modo più esteso il prossimo anno. Non è qualcosa di poco conto, visto che a gennaio cambierà il governo, anche se va ricordato che la vicenda è esplosa proprio durante la prima amministrazione Trump.
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl monopolio c'è ed è difficile non vederlo, non solo Chrome è il browser più diffuso se non quasi obbligatorio usarlo per ususfruire di tutti i servizi Google, è sicuramente molto comodo, ma de facto si è costituito un monopolio.
Il problema è sempre lo stesso, nel mondo consumistico/capitalistico ci saranno sempre queste situazioni e resta difficile stabilire dove sia la ragione, Google è stata brava a fare meglio degli altri e ora deve essere penalizzata per esserlo stata, ma i vantaggi poi per chi saranno?
Certe azioni dovrebbero essere realmente ponderate in modo da favorire i consumatori, non la concorrenza che si è visto non funzionare poichè è alta la probabilità di avere solo una maggiore frammentazione senza alcun vantaggio per gli utenti, anzi la maggior parte delle volte è stato uno svantaggio.
no su windows edge non ha il minimo monopolio a meno che tu non abbia un concetto di monopolio diverso dalle altre persone
La differenza è che su windows trovi edge ma usarne un altro non cambia nulla.
Google invece da anni sta volontariamente ed esplicitamente rendendo inutilizzabili (o sfavorendo in vari modi) gli altri browser con i suoi servizi ovvero se non usi chrome certe cose non le hai o non funzionano.
L'esempio più banale era meet dove se solo con chrome avevi certe feature benchè gli altri browser potessero farle girare cmq (ed infatti oggi sono state "sbloccate"
Questa è concorrenza sleale.
Ad oggi praticamente non ci sono alternative a chrome quindi anche non fosse di google sarebbe comunque un monopolio.
Poi evitiamo il teatrino eh ma c'è firefox, c'è brave ecc... ecc... sappiamo tutti che sono soluzioni che possono andare bene per chi naviga in questo forum o comunque ha delle basi di informatica ma chi non vuole nessun sbattimento installa chrome e ha tutto quello che gli serve senza praticamente mettere mano a niente.
Quindi che il monopolio passi da google a Pinco o Pallino cambia poco se non si creano delle alternative valide alla portata della massa.
Il problema è sempre lo stesso, nel mondo consumistico/capitalistico ci saranno sempre queste situazioni e resta difficile stabilire dove sia la ragione, Google è stata brava a fare meglio degli altri e ora deve essere penalizzata per esserlo stata, ma i vantaggi poi per chi saranno?
Certe azioni dovrebbero essere realmente ponderate in modo da favorire i consumatori, non la concorrenza che si è visto non funzionare poichè è alta la probabilità di avere solo una maggiore frammentazione senza alcun vantaggio per gli utenti, anzi la maggior parte delle volte è stato uno svantaggio.
https://www.ilpost.it/2024/11/21/go...epagePosition=3
E d'altro canto in America le cose funzionano in maniera diversa rispetto alla UE, che come ricorda lo stesso articolo che ho postato che è il primo intervento dell'Antitrust Americano contro una grande azienda dal 1998 (contro Microsoft), cioè 26 anni fa.
In altre parole, almeno per come l'ho capita, il problema per Google (Alphabet) è che usano il suddetto monopolio per ostacolare, in un modo o nell'altro, la concorrenza in quello specifico ambito di mercato.
In ogni caso non me ne frega una mazza, io non uso Chrome
Però lo ha anche la Apple, colpire solo google è ingiusto.
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