SentrySafe, un hard disk a prova di fuoco e acqua

Presso lo stand di Seagate è stato mostrato un modello di hard disk esterno in grado di resistere a fuoco e acqua, al fine di aumentare la probabilità di salvare i propri dati in caso di incendi o calamità naturali
di Alessandro Bordin pubblicata il 08 Gennaio 2008, alle 15:32 nel canale StorageSeagate
25 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoconcordo con patroclo123 : si poteva mettere uno o più ssd al posto di un tradizionale disco...
l'interfaccia usb è un po' limitante...tutti zoppi li fanno 'sti cosi??
già che fai una scatola antitutto mettigli anche più di una interfaccia!!!
Se sei una azienda di medio-grandi dimensioni, sì. Infatti, mentre gli uffici in cui operi, oltre ad essere probabilmente in affitto, sono anche assicurati (contenuto compreso), i dati RARAMENTE lo sono.
E, spesso, perderli comporta un danno di centinaia di migliaia di euro, se non milioni, molto spesso non quantificabile esattamente (riferimenti clienti, progetti, contabilità
E non è neanche fantascienza l'eventualità della catastrofe: quando a Torino ci fu l'ultima alluvione, due importanti centri di calcolo, uno in Torino ed uno ad Ivrea, finirono un paio di metri sott'acqua, trovandosi nei sotterranei. Il danno non fu quantificato esattamente, ma era più o meno pari al valore dell'edificio in cui si trovavano.
Effettivamente.
In realtà, se la priorità è la salvaguardia dei dati, una azienda che si pone tale priorità può agevolmente mettere a budget qualche migliaio di euro. Una "soluzione intermedia" rischia di "piacere a tutti e non accontentare nessuno". E questo vale anche per le dimensioni: 160GB per una azienda di medio-grandi dimensioni (ovvero aziende i cui dati, realisticamente, possono valere centinaia di migliaia di euro) sono pochi.
Nastro RULAZ.
Questo va bene per piccole aziende.
Io ti dico la mia esperienza: lavoro in una piccola azienda, 50 persone, con una palazzina uffici a 10 metri dallo stabilimento, ma con l'ufficio produzione dentro.
Due anni fa, a fine luglio, una tromba d'aria ci ha scoperchiato la fabbrica, facendo un po' di danni e inondando in parte l'ufficio produzione. Il giorno dopo la fabbrica funzionava, e gli uffici anche.
Tempo di stop: 2 ore lavorative per togliere l'acqua.
In ottobre si è spu**anato uno dei dischi in RAID del server, e ci sono voluti 2 giorni per farne arrivare uno uguale dalla HP. Il secondo giorno sia la fabbrica che gli uffici sono rimasti chiusi.
Tempo di stop: 8 ore, più un paio d'ore per ripristinare il server il giorno dopo, più altro tempo per chi lavora sul computer prima che il sistema fosse di nuovo perfettamente funzionante.
Ergo, se si allaga la fabbrica la si pulisce, se si allaga l'ufficio e perdiamo i dati siamo in crisi nera
Viviamo nel mondo dell'informazione, e considera che noi facciamo finestre, non circuiti integrati!
Mi sà che è giusto con una sola N
http://it.wikipedia.org/wiki/Inondazione
E poi perchè solo 24h immerso in acqua?? una volta che è ermetico in acqua può starci pure due anni!
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