SpaceX: Ship 20 e Booster 4 sono stati sovrapposti, il sistema Starship prende forma

Nella giornata di oggi a Boca Chica (in Texas) è stato assemblato il primo sistema di lancio completo Starship di SpaceX. La navicella da 50 metri Ship 20 è stata sovrapposta a Super Heavy Booster 4 arrivando a 120 metri d'altezza.
di Mattia Speroni pubblicata il 06 Agosto 2021, alle 16:10 nel canale Scienza e tecnologiaSpaceX
18 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoquello che avete detto è sicuramente sensato (stiamo lavorando per deduzioni ed una sicurezza al 100% non può averla nessuno di noi), aggiungerei però che costruire più motori di piccole dimensioni credo sia anche più economico e favorisca la modularità, sia a livello progettuale che a livello puramente costruttivo.
non è un caso che ancora il numero definitivo di motori di SH sia fluttuante fra i 29 ed i 33 motori. non mi stupirebbe neppure veder variare questo numero in base alle necessità.
attualemente B4 è ancora un prototipo "grezzo" tanto per dirne una le grid fins rimarranno aperte anche al decollo perché non è stato previsto la possibilità di chiuderle. oltre che per muoverle hanno utilizzato i motori elettrici delle tesla model 3, che sono molto più pesanti, sopratutto a causa delle loro batterie, dei futuri motori progettati per lo specifico compito.
oltre a ciò ancora manca una carenatura e copertura dei motori che funga da scudo termico e permetta il rientro. per come è adesso il razzo rientrando "di culo" si distruggerebbe.
secondo voi quanto ci metterà spaceX a completare i lavori alla base, completare i test sugli attuali prototipi e ricevere l'autorizzazione al lancio dalla FAA?
io spero che entro la fine di settembre abbiamo fatto il primo lancio di prova, ma mi accontenterei di fine ottobre.
Si e no. Se si parla dal mero punto di vista della costruzione, costruire più motori piccoli è più costoso che farne di pochi grandi. Inoltre i motori piccoli sono meno efficienti di quelli grandi. Se però guardiamo nell’insieme, e sul fatto che il primo stadio sarà Riutilizzabile, non solo la differenza diventa minima, ma la manutenzione diventa molto più semplice. In quanto si potranno sostituire solo i motori che presenterebbero potenziali problematiche e lasciare quelli che sono a posto.
Secondo quanto spiegato dallo stesso Musk in questa intervista gli "alettoni" del booster resteranno sempre non ripiegabili in quanto non creano grossi problemi aerodinamici (in effetti quando sono dritti restano piuttosto trasparenti) mentre la meccanica e gli attuatori per ripiegarli comporterebbero un significativo aumento di peso e complessità; cancellare tutto ciò che non serve dai progetti è il primo punto nel suo metodo di lavoro.
I motori elettrici presi da Tesla credo andranno benissimo (avranno un riduttore differente rispetto alle auto presumo), mentre per le batterie Musk dice che provvisoriamente utilizzano quelle delle auto, che sono ottimizzate per la capacità, ma poi ne svilupperanno di specifiche ottimizzate per la potenza che dovrebbero risultare molto più leggere.
io spero che entro la fine di settembre abbiamo fatto il primo lancio di prova, ma mi accontenterei di fine ottobre.
Vista la recente accelerazione delle operazioni, non mi stupirei se riuscissero a tentare il primo lancio già entro fine agosto, se tutto andrà per il meglio.
Per la dimensione del Raptor, secondo me bisogna mettere le cose in prospettiva: il motore non è affatto piccolo, può sembrare tale solo in rapporto alle dimensioni del razzo.
Paragonato all'enorme Rocketdyne F-1 usato per il Saturn V risulta nettamente superiore sia per il rapporto spinta/peso sia per l'efficienza (impulso specifico). Tre Raptor forniscono assieme più spinta di un F-1 pesando complessivamente poco più della metà, occupando molto meno spazio e con un costo di produzione incomparabilmente più basso, anche senza considerare che F-1 era un motore usa e getta mentre un Raptor dovrebbe fare decine di voli.
Il rapporto spinta/ingombro del Raptor permette di raggiungere nel primo stadio di Starship una spinta totale più che doppia rispetto al primo stadio del Saturn V, nonostante il diametro sia di 9 metri contro 10 (e comunque nel Saturn V gli ugelli dei quattro motori esterni sporgevano ben oltre il diametro di 10 metri).
Il Raptor è un bel motorone, ma rimane ancora di dimensioni tali da non creare problemi nell'ottica della produzione in serie con i metodi delle catene di montaggio sul modello automotive, rimane facilmente trasportabile su strada dagli impianti di produzione ai siti di lancio, e rimane facilmente e rapidamente installabile e disinstallabile sui razzi. Tutti requisiti indispensabili nell'ottica di eseguire in breve tempo centinaia, o come dice Musk migliaia di lanci di Starship.
Bisogna capire che questi stanno lavorando con obiettivi, metodi e paradigmi completamente diversi da quanto visto finora nel settore aerospaziale.
Infine, il motore riutilizzabile che sta sviluppando il presunto concorrente Blue Origin, se mai arriverà in produzione, dovrebbe fornire una spinta pressoché identica al Raptor pur essendo molto più ingombrante e presumibilmente pesante (non ci sono specifiche pubbliche).
Non lo so, non sarei così sicuro. Da quanto ne so, SpaceX tende ad utilizzare componenti "commerciali" (non che si possano comprare su Amazon, sia chiaro, ma che già esistono come componenti acquistabili da altre aziende) invece di progettare e far costruire componenti magari più ottimizzati ma molto più costosi.
Riguardo ai motori credo abbiano seguito la stessa logica: per queste caratteristiche esisterà già un ecosistema di approvvigionamento rodato e a basso prezzo, mentre fare motori molto più grandi impone di fare tutto da zero.
Mie speculazioni, ovviamente.
By(t)e
Un po' di immagini dei "piccoli" Raptor, da cui si capisce la facilità di gestione di questi mostri da 230 tonnellate di spinta (la versione atmosferica sta su un bancale!):
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Musk dice che è già pronto il Raptor 2, con molti miglioramenti fra cui una notevole semplificazione costruttiva (ripete che la parte difficile non è progettare ma produrre).
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