Prima assoluta: il ritratto di Edmond de Belamy, fatto dalla AI, venduto da Christie's a 432500 Dollari

Arte creata dalla AI? Sembra di sì, stando ai 432500 Dollari pagati da un collezionista anonimo per la prima opera d'arte proposta nella celebre asta Christie's, quando ci si attendeva al massimo un prezzo di 10000 Dollari. Ecco alcuni dettagli della vicenda
di Alessandro Bordin pubblicata il 29 Ottobre 2018, alle 12:41 nel canale Scienza e tecnologia
22 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoQuesto non significa che non abbia valore: io stesso, affascinato dai frattali, ho sviluppato anni fa un piccolo tool per il rendering di alcuni di essi e ammiro anche la tecnologia dietro a l'opera di cui si parla. Cosí come riconosco che, potendo crescere in valore, c'é chi ci investe.
Opera, illustrazione, immagine, rendering. Ma non arte.
La macchina peró da sola non fa niente, c'é sempre l'input umano dietro. Già questo la rende arte (personalmente sindacalizzo solo il fatto di essere una stampa) e come al solito ssu quest'argomento consiglio la lettura del libro Lo Potevo Fare Anche Io.
Se fosse come dici però sarebbe molto stupido spenderci sopra 400K e passa dollari.. e mi pare assurdo pensare che ci sia in giro qualche idiota che ti da una paccata di soldi per una stampa da quattro soldi.
Il valore dell'opera originariamente previsto era infatti di soli 10'000$ (compatibili con una paga oraria di 30$, più 1500 dollari per i materiali e 1000 dollari per la stesura dell'algoritmo).
Nessuno però vieta a qualcun altro di rifare tali scannerizzazioni, riutilizzare tale algoritmo e quindi riottenere simile risultato.
Soldi, a mio parere, buttati via.
Anche questo aspetto é sviscerato nel libro citato sopra. La versione breve é che l'aspetto emozionale si configura non necessariamente nell'autore, ma nell'idea che trasmette e nella sua esecuzione, certamente originale in questo ambito. Probabilmente, sebbene sia possibile replicare l'opera originale, il valore effettivo sarà solo nella prima stampa in quanto esecuzione che essa rappresenta. Più che un'opera in sé, questa é più inquadrabile come performance e artistica in quanto tale.
Qui stai sbordando nel metafisico... per quanto ne sappiamo, anche gli esseri umani sono "macchine" che funzionano secondo determinati meccanismi, e le nostre emozioni potrebbero benissimo essere "semplicemente" "programmate tramite un set predefinito", per quanto vasto e variegato questo set sia.
L'arte è anche la possibilità a chi ne fruisce di decodificare tutto ciò e creare un un collegamento empatico con l'artista.
Sì, potrebbe esistere una A.I. molto evoluta capace di emularci, ma dovrebbe a sua volta essere dotata dei nostri sensi, provare le nostre emozioni, avere i nostri ricordi, vivere nel nostro mondo. Di fatto sarebbe un nostro alter ego, creato da noi stessi. Ma allora fra noi due non sussisterebbe più alcuna differenza e non sarebbe più definibile una "macchina", bensì una persona.
L'argomento è complesso e variegato e in questo paio di anni sono anche usciti molti film di qualità che creano spunti di riflessione sulla questione (anzi, a dire il vero, giusto ieri ho letto anche un libro di asimov, "vero amore" che entra a pennello nella questione).
Spero di vedere arrivare quel giorno, in cui un' IA abbastanza evoluta ruscirà a dipingere, comporre musica e sterminare la razza umana...
Cò,sò,s,òs,ò,ss,s
All'inizio ne rimasi affascinato da questo strano gioco di parole, poi cominciai a dubitarne e perfino a schernirlo "patate è tutto ciò che l'uomo considera patate" "qualsiasi cosa è ciò che l'uomo considera qualsiasi cosa" eppure continuo ancora a pensarci, il concetto stesso di arte è molto difficile da codificare, e alla fine anche molto soggettivo, sappiamo bene come opere che oggi consideriamo fondamentali un tempo venivano considerata alla stregua di spazzatura e tutt'oggi i dibattiti sono sempre accesi.
Cosa ci fa così paura dell'AI?
I reali rischi o semplicemente mettere in discussione molte delle nostre convinzioni?
Mio padre dice la stessa cosa della gioconda
Quindi un'opera facilmente riproducibile non ha valore, ma poi valore monetario o artistico?
Se parliamo di artistico beh, tralasciando tutto ciò che è arte digitale, che magari per te non ha valore, che ne dici de il testo di un dramma o lo spartito di un brano di musica classica?
Che so, il Machbet o la nona sinfonia di Beethoven non sono arte?
Parlando invece di denaro le crypto monete non sono il frutto di algoritmi riproducibili? Eppure mi pare abbiano acquistato un bel po' di valore...
Non credo, quello che ha ispirato Oda dovrebbe essere questo:
https://it.wikipedia.org/wiki/Samuel_Bellamy
Opera, illustrazione, immagine, rendering. Ma non arte.
Punti di vista, per me anche un paesaggio plasmato dalle pioggie e dal vento può essere arte, in fondo quello che contano sono le emozioni che l'opera trasmette, non quelle dell'autore, un opera che non trasmette emozioni è spazzatura, indipendentemente da quello che provava l'autore.
Ma non possiamo arrivare direttamente al punto 3??
gotta kill em all
L'arte è anche la possibilità a chi ne fruisce di decodificare tutto ciò e creare un un collegamento empatico con l'artista.
Sì, potrebbe esistere una A.I. molto evoluta capace di emularci, ma dovrebbe a sua volta essere dotata dei nostri sensi, provare le nostre emozioni, avere i nostri ricordi, vivere nel nostro mondo. Di fatto sarebbe un nostro alter ego, creato da noi stessi. Ma allora fra noi due non sussisterebbe più alcuna differenza e non sarebbe più definibile una "macchina", bensì una persona.
O da un altro punto di vista, potresti dire che le persone sono "macchine". Alla fine è "semplicemente" una questione di complessità. Negli ultimi 50 anni abbiamo fatto passi da gigante nella tecnologia: ammesso che l'essere umano non si autodistrugga prima, se consideri un costante avanzamento tecnologico, anche minimo, per cento, mille, diecimila anni o più, è praticamente inevitabile arrivare ad una simulazione perfettamente realistica. A questo punto viene spontaneo chiedersi se questo sia già avvenuto, e se noi, comprese le nostre emozioni, i sensi, etc., non siamo "semplicemente" dei partecipanti alla simulazione, forse ignari avatar di altri esseri viventi o addirittura intelligenze artificiali a nostra volta; e così, ricorsivamente.
Dovrei rispolverare la mia collezione, quando ero giovane avevo letto tutto
Bisogna vedere quanto conta la parte avuta dall'essere umano in questo caso.
Di fatto, ripeto, l'essere umano ha sempre sentito il bisogno viscerale di produrre arte. Al computer non frega nulla di farlo o di non farlo.
Un esemplare di un aereo da guerra potrá essere magnifico e importante, potrá evocare emozioni e ammirazione. Ma non é Arte.
Possiamo concedere tutta l'importanza e il significato che vogliamo a quello che vogliamo, ed emozionarci tanto per qualsiasi cosa. Ma questo non lo rende necessariamente arte.
Cosí come gli alberi dipinti dallo scimpanzé saranno belli e significativi, ma non sono arte.
E, ovviamente, estendo la stessa considerazione anche per gran parte della produzione del mondo dell'intrattenimento (cinema, musica etc) che sono frutto spesso di meri calcoli di fruibilitá e vendibilitá.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".