NASA Chandra: le operazioni del telescopio spaziale sono a rischio a causa della mancanza di fondi

Le operazioni del telescopio spaziale NASA Chandra sono a rischio a causa della riduzione nel corso dei prossimi anni dei finanziamenti da parte dell'agenzia spaziale statunitense (e del Congresso USA). Gli astronomi però non sono d’accordo.
di Mattia Speroni pubblicata il 22 Marzo 2024, alle 21:12 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Quando si pensa ai telescopi spaziali i primi nomi che vengono richiamati dalla mente potrebbero essere Webb e Hubble. In realtà ci sono stati e ci sono diversi telescopi spaziali che hanno fornito e che forniranno dati importantissimi per la comprensione dell'Universo. La possibilità di acquisire con sempre maggiore precisione informazioni a diverse lunghezze d'onda consente di avere un quadro completo e più complesso di quanto avviene intorno a noi, queste operazioni hanno però un costo e l'agenzia spaziale statunitense potrebbe tagliare quelle di NASA Chandra, un telescopio spaziale che rileva i raggi X.
Insieme a Hubble e Webb (rispettivamente IR/visibile/UV e IR), Chandra consente di rilevare le emissioni di raggi X di fenomeni particolarmente energetici e fa parte dei "grandi osservatori" della NASA. Nella proposta di bilancio dell'anno fiscale 2025 dell'agenzia spaziale si legge come i soldi spesi per questo osservatorio passerebbero da 68,3 milioni di dollari (del 2023) ai 41,1 milioni di dollari (del 2025) per poi proseguire fino a quota 5,2 milioni di dollari entro l’anno fiscale 2029.
Questo ridurrebbe in maniera sensibile le operazioni di NASA Chandra (il lancio è avvenuto il 23 luglio 1999). Gli astronomi statunitensi hanno sollevato diverse proteste per queste scelte da parte dell'agenzia portando anche Patrick Slane (il direttore delle operazioni del telescopio spaziale) a scrivere una lettera aperta alla comunità scientifica. Secondo l'agenzia spaziale il telescopio spaziale avrebbe visto ridurre le proprie prestazioni nel corso del tempo aumentando i costi di gestione.
In particolare si parla di temperature aumentate con difficoltà nella programmazione delle operazioni. Il degrado sarebbe iniziato nel 2005 ma le osservazioni sono comunque proseguite per (quasi) 20 anni da quel momento. Slane sottolinea come, grazie al lavoro degli ingegneri, è stato possibile non avere una riduzione sensibile della qualità delle osservazioni superando i requisiti iniziali della missione.
Il telescopio spaziale NASA Chandra è a rischio?
Il direttore delle operazioni ha anche aggiunto che "non c'è nulla nell'evoluzione del comportamento di temperatura di Chandra che rende più complessa l'elaborazione dei dati" (come sostenuto invece dalla NASA). In generale non solo Slane si oppone alla fine delle operazioni di NASA Chandra, ma più in generale altri scienziati che ritengono i dati raccolti dall'osservatorio a raggi X fondamentali, considerando che un sostituto non è né in fase di costruzione ma neanche programmato.
In realtà sembra che il problema maggiore sia che il budget della NASA sia troppo piccolo per gestire tutte le operazioni previste e le missioni future (il programma Artemis e Mars Sample Return richiederanno molti fondi). Dirigenti NASA hanno dichiarato che la riduzione del budget complessivo li ha posti sotto pressione portando a fare scelte difficili.
Nicola Fox (amministratore associato della NASA) ha poi aggiunto che non c'è la volontà di cancellare NASA Chandra ma di farlo operare in maniera più efficiente. Ora si passerà a un'ulteriore revisione (mentre la richiesta del budget deve essere ancora approvata) per capire come permettere di far coesistere operazioni costose ma utili i -relativamente- pochi soldi che il governo centrale ha deciso di stanziare. A essere colpito potrebbe essere anche Hubble che passerebbe da un finanziamento di 98,3 milioni di dollari per l'anno fiscale 2024 a 8,9 milioni per la nuova proposta.
Per supportare le operazioni di NASA Chandra è stato anche creato un sito Web ad hoc che cerca di spiegare perché questo telescopio sia ancora molto importante e cosa i cittadini (statunitensi) possono fare per cercare di convincere il Congresso ad agire diversamente da quanto previsto. Perdere uno strumento scientifico è sempre un momento poco piacevole, ma se il problema non è a livello tecnico (come nel caso di NASA Ingenuity) ma di budget, la questione decisamente spiacevole.
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDevi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".