ESA Euclid: le operazioni per rimuovere il ghiaccio hanno funzionato correttamente

Grazie alle operazioni pensate dal team che segue il telescopio spaziale europeo ESA Euclid, la rimozione dei sottili strati di ghiaccio sembrerebbe aver funzionato così da aumentare la quantità di luce che arriva ai sensori.
di Mattia Speroni pubblicata il 22 Marzo 2024, alle 20:23 nel canale Scienza e tecnologiaESA
Come scritto alcuni giorni fa, gli ingegneri che seguono la missione del telescopio spaziale ESA Euclid nelle scorse settimane si erano accorti di un problema al sistema ottico che aveva ridotto la capacità di catturare la luminosità delle stelle e delle galassie e quindi di avere dati corretti da impiegare durante le operazioni di scansione della volta celeste. La causa era legata presumibilmente a del ghiaccio formatosi durante il periodo post- lancio.
Si tratta di una problematica nota a diversi telescopi spaziali che si cerca di ridurre anche nelle fasi pre-lancio ma che si può presentare una volta che il telescopio si trova nello Spazio sottoposto a temperature estreme. La squadra che si occupa di ESA Euclid ha quindi pensato a come risolvere il problema con una procedura da provare sul campo e che potrà essere impiegata in futuro durante tutto il periodo di attività di questo nuovo strumento scientifico.
Le operazioni comprendevano riportare una parte delle sezioni del telescopio spaziale, quelle dove la probabilità che il ghiaccio fosse presente in quantità minore, a una temperatura prossima agli 0°C (-3°C precisamente). ESA Euclid, come altri telescopi è uno strumento piuttosto sensibile e non può essere sottoposto a sbalzi termici eccessivi in un ridotto lasso temporale considerando che la temperatura di partenza è prossima ai -140°C.
Per questo gli ingegneri hanno pensato a riscaldare prima alcune parti (dove il ghiaccio era poco presente) e via via riscaldare le parti dove il ghiaccio era presente in maggiori quantità. Il ghiaccio deriva da umidità che si trova nell'aria al momento dell'assemblaggio e dell'integrazione con il vettore di lancio e che solidifica quando viene esposta alle temperature dello Spazio. Nonostante le operazioni che cercano di rimuoverla, un po' di umidità rimane all'interno del sistema e può creare strati di pochi nanometri che sono però in grado di ridurre le prestazioni del telescopio.
In una nota successiva all'inizio delle operazioni viene scritto che "i primi risultati confermano che le operazioni hanno avuto successo. La visione acuta di Euclid è stata ripristinata. L'analisi iniziale dei dati di Euclid convalida l'approccio di rimozione del ghiaccio ideato dal team. L'analisi più approfondita dei risultati è in corso e nei prossimi giorni seguirà un aggiornamento". Una buona notizia che conferma la possibilità per ESA Euclid di proseguire con le operazioni che lo porteranno a indagare la materia oscura e il suo legame con le galassie e l'espansione dell'Universo.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPeccato che questa missione non abbia la stess visibilita' mediatica del Webbs, perche' non hanno fatto le cose con lo stesso stile, ma mi aspetto risposte altrettanto importanti...
Peccato che questa missione non abbia la stess visibilita' mediatica del Webbs, perche' non hanno fatto le cose con lo stesso stile, ma mi aspetto risposte altrettanto importanti...
Siamo una colonia e quindi prima vengono le imprese di chi ci dirige e poi vengono quelle dei colonizzati.
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