ESA Euclid: ingegneri al lavoro per rimuovere del ghiaccio sugli specchi del telescopio spaziale

Il telescopio spaziale europeo ESA Euclid, lanciato a inizio luglio 2023, è affetto da un problema noto e risolvibile. Del ghiaccio si è depositato sugli specchi e in alcune parti ottiche deteriorando le capacità di acquisizione dati.
di Mattia Speroni pubblicata il 19 Marzo 2024, alle 20:06 nel canale Scienza e tecnologiaESA
L'1 luglio 2023 era partito su un razzo spaziale SpaceX Falcon 9 il telescopio spaziale europeo ESA Euclid. Dopo alcune settimane di viaggio il telescopio è arrivato a circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra (secondo punto di Lagrange) per osservare nel visibile e nel vicino infrarosso (con gli strumenti VIS e NISP) una grande parte della volta celeste. Qui si cercheranno i segni di energia oscura e materia oscura e della loro interazione con le galassie.
Le prime immagini di test erano state diffuse a fine luglio dello scorso anno mentre le successive erano state diffuse all'inizio della fase operativa a novembre dello stesso anno. Nelle scorse ore l'agenzia spaziale europea ha diffuso un comunicato nel quale si indica come sugli specchi di ESA Euclid si sia formato uno strato di ghiaccio che dovrà essere rimosso. Questa situazione è un rischio comune ai telescopi spaziali e si cerca di limitarne il più possibile l'insorgenza.
Il ghiaccio sugli specchi del telescopio europeo ESA Euclid
Secondo quanto riportato dall'agenzia sugli specchi ci sarebbero alcuni strati di ghiaccio molto sottili (associabili alle dimensioni di una molecola di DNA) che stanno influenzando come ESA Euclid raccoglie i dati. Ovviamente si tratta di una situazione non ideale alla quale gli ingegneri stanno ponendo rimedio.
Il ghiaccio si forma quando l'umidità presente nell'aria delle camere di assemblaggio e di pre-lancio rimane all'interno delle strutture del telescopio (nonostante operazioni che ne limitino la quantità). Con il freddo intenso dell'Universo questo si deposita in diverse zone del veicolo ma una delle più sensibili è legata proprio agli specchi.
Tra le procedure previste c'è quella di innalzare la temperatura del telescopio intorno ai -3°C (dai -140°C di partenza) così da permettere al ghiaccio di sublimare e quindi liberare gli specchi. Non è possibile esporre i delicati strumenti scientifici di ESA Euclid alla luce del Sole in quanto potrebbero rimanere danneggiati (e si utilizzerebbe inoltre più propellente). Se le procedura avrà successo potrebbe essere impiegata anche in futuro se il problema dovesse ripresentarsi.
In particolare gli ingegneri si sono accorti della possibile presenza di ghiaccio perché la luce catturata da VIS (che osserva nel visibile) pian piano si riduceva. Mischa Schirmer (scienziato che si occupa della calibrazione del telescopio) ha dichiarato "abbiamo confrontato la luce delle stelle che arriva allo strumento VIS con la luminosità registrata delle stesse stelle in tempi precedenti, viste sia dalla missione Gaia che da Euclid. [...] Una volta che avremo isolato l'area interessata, la speranza è che potremo semplicemente riscaldare questa parte isolata del veicolo spaziale in futuro, se necessario. Quello che stiamo facendo è molto complesso e delicato, in modo da poter risparmiare tempo prezioso in futuro – sono estremamente entusiasta di scoprire dove si sta accumulando questo ghiaccio d’acqua e quanto bene funzionerà il nostro piano".
Dato che molte stelle mantengono la medesima luminosità in un arco temporale ridotto, la variazione debole ma graduale dell'intensità era indice che non potevano essere le stelle il problema ma il telescopio spaziale europeo. Un problema noto e quindi affrontabile con le giuste contromisure.
La procedura prevede di iniziare a scaldare (gradualmente) parti meno sensibili e con meno acqua così da evitare ulteriori contaminazioni per poi passare alle altre. Si inizierà da due specchi, che possono essere scaldati in maniera indipendente, per poi provare a capire se il problema si sarà risolto o meno. Una vera sfida tecnica, ma ESA Euclid ha ancora una lunga vita davanti a sé.
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