Il telescopio spaziale James Webb cattura un'immagine della nebulosa NGC 604

Una nuova immagine del telescopio spaziale James Webb ha come soggetto la nebulosa NGC 604 che si trova nella galassia a spirale M33 a circa 2,7 milioni di anni luce dalla Terra. Grazie a NIRCam e MIRI catturati nuovi dettagli.
di Mattia Speroni pubblicata il 11 Marzo 2024, alle 15:01 nel canale Scienza e tecnologiaNASAESA
Continua l'esplorazione del Cosmo da parte del telescopio spaziale James Webb. Recentemente abbiamo scritto dell'analisi della galassia nell'Universo primordiale GN-z11 ma il JWST ha guardato anche (relativamente) un po' più vicino. L'ultima immagine resa pubblica riguarda la nebulosa NGC 604 che si trova a 2,73 milioni di anni luce dalla Terra nella costellazione del Triangolo all'interno della galassia a spirale M33.
Questa nebulosa è nota da moltissimo tempo e studiata da diversi telescopi (considerando che è stata scoperta nel 1784). Grazie alle potenzialità degli strumenti del telescopio spaziale James Webb è però possibile trovare nuovi dettagli e quindi sviluppare modelli per le regioni di formazione stellare, come nel caso di NGC 604. Gli scienziati hanno già osservato in passato diverse nebulose con JWST ma questa in particolare è una delle più luminose anche grazie alla presenza di moltissime protostelle che ne illuminano gas e polveri circostanti.
Il telescopio spaziale James Webb e l'immagine di NGC 604
Secondo quanto riportato congiuntamente da ESA e NASA all'interno di NGC 604 si trovano oltre 200 stelle (di tipo B) nelle fasi iniziali della loro vita. Le loro masse possono esser ragguardevoli considerando che raggiungono cento volte quelle del Sole. Concentrazione di stelle elevata e la relativa vicinanza alla Terra permettono uno studio approfondito delle dinamiche di evoluzione stellare.
L'immagine di NIRCam, click per ingrandire
Sono state catturate diverse immagini sia con NIRCam (vicino infrarosso) e MIRI (medio infrarosso) sfruttando i filtri F090W, F187N, F200W, F335M, F444W e F470N per il primo e F700W, F1130W e F1500W per il secondo. Si riconoscono in questo modo delle strutture colorate di rosso brillante come grandi "bolle". La loro natura è legata ai venti generati dalle stelle in formazione che spingono gas e polveri. In bianco e blu invece si può notare l'idrogeno ionizzato dalle emissioni ultraviolette.
All'interno di questa nebulosa sono presenti anche idrocarburi policiclici aromatici. Queste molecole a base di carbonio sono fondamentali per la creazione di stelle e pianeti anche se la loro origine precisa è ancora in discussione. Nelle zone periferiche la colorazione rossa diventa invece più scura ed è legata alla presenza di idrogeno molecolare più freddo ma utile per la formazione stellare.
L'immagine di MIRI della nebulosa NGC 604
L'idea di utilizzare sia MIRI che NIRCam permette di avere un'acquisizione dati più completa. Per esempio nel medio infrarosso non si vedono molte stelle (a causa della mancanza di emissione in queste lunghezze d'onda) così come le galassie sullo sfondo, invece vengono esaltate le nubi di polvere e gas. Per capire la copertura di questa immagine del telescopio spaziale James Webb bisogna pensare che occupa 1,8 arcominuti o circa 1400 anni luce.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAssurdo quello che si ottiene con un telescopio fuori dall'orbita terrestre
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