ESA ExoMars: un nuovo tassello nella ricerca del metano su Marte

ESA ExoMars: un nuovo tassello nella ricerca del metano su Marte

ESA ExoMars, la sonda in orbita intorno a Marte, potrebbe aver trovato alcune delle cause della rilevazione del metano marziano. Colpevoli sarebbero molecole già note nell'atmosfera del pianeta, ma che reagiscono in maniera diversa da quanto atteso.

di pubblicata il , alle 16:01 nel canale Scienza e tecnologia
ESA
 

La sonda ESA ExoMars ha trovato nuove tracce di composti gassosi nell'atmosfera di Marte e si tratta di molecole mai viste prima sul Pianeta Rosso. Si tratta di un fatto particolarmente importante perché potrebbe aiutare a chiudere "il caso" del metano marziano.

esa exomars

Lo strumento utilizzato da ESA ExoMars è il TGO (acronimo di Trace Gas Orbiter). Quando la sonda sorvolava le zone nelle quali in passato era stato rilevato del metano, sono stati rilevati altri componenti che potrebbero "confondere" gli scienziati alla ricerca di composti di origine biologica. Un nuovo tassello nella conoscenza del pianeta.

ESA ExoMars: alla scoperta dell'atmosfera di Marte

Come raccontato dall'ESA, per la prima volta sono stati rilevati ozono (O3) e anidride carbonica (CO2). Il problema è che sia l'anidride carbonica che l'ozono sono state rilevate nelle stesse lunghezze d'onda dove si sarebbe potuto rilevare il metano.

Non si tratta di una novità trovare anidride carbonica (molecola presente in maggior percentuale nell'atmosfera) e ozono (che si trova negli strati alti) nell'atmosfera marziana, ma lo è in abbinamento a queste lunghezze d'onda, facendo comprendere meglio come i gas interagiscono con la luce.

In passato l'ozono veniva cercato solo nello spettro dell'ultravioletto, ad alta quota, mentre grazie ai nuovi strumenti è stato possibile cercarlo anche nello spettro dell'infrarosso a quote inferiori.

Il metano su Marte potrebbe essere originato da processi geologici, ma anche da attività biologiche. E considerando che la sua persistenza dura circa 400 anni, la sua origine dovrebbe essere recente. Si tratta di uno degli interrogativi più importanti per gli scienziati che stanno studiando il pianeta.

I ricercatori però non vogliono smentire quanto osservato in precedenza. Utilizzando strumenti e tecniche diverse i dati potrebbero essere in qualche modo concordanti. Quello che si vorrà fare in futuro è di coordinare le varie missioni marziane per avere più "punti di vista" sullo stesso fenomeno e venire a capo del mistero.

0 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^