SoftBank compra Ampere Computing: nuova mossa strategica per l'intelligenza artificiale
SoftBank ha acquisito Ampere Computing per 6,5 miliardi di dollari, rafforzando la sua posizione nell'IA e nei semiconduttori. L'operazione include il passaggio delle quote di Carlyle e Oracle, con una chiusura prevista entro fine anno.
di Manolo De Agostini pubblicata il 21 Marzo 2025, alle 06:07 nel canale MercatoIntelligenza ArtificialeARMAmpere Computing
L'holding finanziaria giapponese SoftBank Group Corp. ha annunciato l'acquisizione di Ampere Computing, azienda specializzata nella progettazione di microprocessori Arm destinati al mondo dei datacenter, in un'operazione interamente in contanti del valore di 6,5 miliardi di dollari. Le indiscrezioni circolavano da tempo, l'ultima volta a febbraio.
A seguito dell'accordo, Ampere diventerà una controllata di SoftBank mantenendo il proprio nome e la propria struttura operativa. Nell'ambito della transazione, Carlyle e Oracle, principali investitori di Ampere, cederanno le loro quote nella società.

Ampere Computing, fondata nel 2017 da Renee James, ex dirigente di Intel e partner del fondo di private equity Carlyle, si è distinta nello sviluppo di processori basati su architettura Arm per datacenter cloud e AI. L'azienda ha attratto clienti di rilievo come Google Cloud, Microsoft Azure, Oracle Cloud, Alibaba e Tencent, oltre a produttori di hardware come HPE e Supermicro. Attualmente conta circa 1.000 ingegneri e ha il proprio quartier generale a Santa Clara, in California.
SoftBank, con questa acquisizione, punta a rafforzare le sue capacità nel settore dell'intelligenza artificiale e del calcolo. "Il futuro dell'intelligenza artificiale avanzata richiede una potenza di calcolo rivoluzionaria", ha dichiarato Masayoshi Son, presidente e CEO di SoftBank Group. "L'esperienza di Ampere nei semiconduttori e nell'high-performance computing contribuirà ad accelerare questa visione, consolidando il nostro impegno nell'innovazione IA negli Stati Uniti".
L'acquisizione si inserisce in una strategia più ampia di SoftBank volta a espandere la propria influenza nell'ecosistema IA. Recentemente, il colosso giapponese ha annunciato la collaborazione con OpenAI per sviluppare l'intelligenza artificiale avanzata Cristal Intelligence e ha investito nel progetto Stargate, un'iniziativa per la creazione di datacenter dedicati all'IA su larga scala negli Stati Uniti. Inoltre, SoftBank ha acquisito un'ex fabbrica di Sharp in Giappone con l'obiettivo di riconvertirla alla produzione di chip.
La sinergia tra SoftBank e Ampere è rafforzata dal fatto che il gruppo giapponese è il principale azionista di Arm Holdings, azienda che fornisce l'architettura su cui si basano i chip sviluppati da Ampere. SoftBank aveva già valutato un investimento di minoranza in Ampere nel 2021, quando l'azienda era stata valutata circa 8 miliardi di dollari, secondo Bloomberg.
L'accordo è soggetto alle consuete approvazioni regolatorie e si prevede che venga finalizzato nella seconda metà del 2025. Ampere continuerà a operare con il proprio brand e la propria roadmap tecnologica, come confermato da Renee James: "Condividiamo la visione di SoftBank sull'AI e siamo entusiasti di unirci al gruppo e collaborare con il suo portfolio di aziende tecnologiche leader. Questo rappresenta un grande risultato per il nostro team e ci permetterà di portare avanti lo sviluppo della nostra roadmap AmpereOne per i processori ad alte prestazioni basati su Arm e per l'IA".

Interessante, in chiusura, analizzare l'andamento finanziario di Ampere Computing negli ultimi anni. Essendo una società di dimensioni ridotte e non quotata, Ampere non è mai stata obbligata a divulgare i dati finanziari, svelati però in questa occasione.
Come potete vedere dalla tabella qui sopra, sono a dir poco disastrosi, con perdite dell'ordine di centinaia di milioni di euro e ricavi in costante calo. In buona sostanza, l'azienda era sull'orlo del fallimento e l'acquisizione di SoftBank l'ha salvata da un destino praticamente segnato, schiacciata da una concorrenza forte dai produttori classici x86 e dalla diffusione nei datacenter di un numero sempre maggiore di design custom progettati direttamente da Google, AWS, Microsoft e Meta.










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2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNel caso di Ampere Computing, quello che li ha fregati è che i loro stessi potenziali grandi clienti hanno trovato conveniente progettare e produrre da se le cpu ed i SoC.
Infatti Broadcom e Marvell hanno fatto grossi affari fornendo consulenza e supporto nella progettazione e produzione dei chip "custom" di AWS, Google, Microsoft e Meta, mentre Ampere non è riuscita ad inserirsi nell'affare.
Altra cosa da considerare è che la mossa di Softbank mi sembra dettata [U]anche[/U] da ragioni politiche, uno dei grossi azionisti di Ampere Computing è guardacaso Oracle (il cui boss Larry Ellison e schieratissimo con Trump) e Softbank gli sta facendo un favore bello grosso comprando ora le azioni di Ampere prima che calino troppo.
Ora, in teoria, Softbank potrebbe produrre chip ARM-based senza doverlo fare attraverso ARM Ldt (come sembrava volesse fare un anno fa), ma resta da capire a quale clientela voglia rivolgersi.
L'unico grosso cliente per Ampere Computing "nuova gestione" potrebbe essere Oracle, ma neanche li non ci sono vere certezze.
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