Samsung ha perso oltre 270 milioni di dollari spegnendo l'impianto in Texas

Samsung ha presentato una trimestrale in forte crescita grazie alle vendite di smartphone e TV, ma il risultato sarebbe stato ancora migliore se non avesse dovuto sospendere la produzione di chip nell'impianto in Texas, dopo l'ondata di gelo e i blackout elettrici.
di Manolo De Agostini pubblicata il 30 Aprile 2021, alle 12:01 nel canale MercatoSamsung
Quanto è costato a Samsung bloccare la produzione nell'impianto produttivo di Austin, in Texas, all'inizio di febbraio? Si parla di una cifra tra 300 e 400 miliardi di won coreani, ossia una perdita tra 270 e 360 milioni di dollari. L'impianto è stato fermo praticamente un mese intero.
Il quotidiano Yonhap News cita le parole di Han Seung-hoon, vicepresidente senior della divisione Foundry del colosso asiatico. "Vi è stata un'interruzione della produzione di wafer a causa dell'arresto e del ripristino della fabbrica. Sono rimasti coinvolti circa 71.000 wafer, e questo corrisponde a danni per circa 300-400 miliardi di won".
L'impianto, chiamato anche Line S2, si occupa di produrre RFIC (circuiti integrati in radiofrequenza), display driver integrated (DDI), ma anche controller per SSD, sensori d'immagine e altri chip con processi produttivi tra i 14 e i 65 nanometri.
Come alcuni di voi ricorderanno, l'ondata di gelo e maltempo che ha colpito il Texas a febbraio ha causato gravi problemi sulla rete elettrica e idrica, in particolare quella destinata alle abitazioni, e questo ha indotto l'autorità locale a chiedere lo stop delle attività ai grandi produttori di chip della zona - non solo Samsung, anche NXP Semiconductors e Infineon Semiconductors - per ripristinare il servizio alla popolazione che si trovava al freddo.
"Le interruzioni di corrente e acqua erano state preannunciate, quindi abbiamo avuto il tempo di prepararci", ha detto Han. "Penso che siamo stati in grado di riportare l'operatività alla normalità prima di quanto ci aspettassimo". Lo stabilimento texano è stato in grado di tornare a un funzionamento del 90% il 31 marzo e attualmente funziona al massimo regime.
Il fatto che Samsung dichiari di averci messo poco tempo dà un'idea di quanto sia complicato riavviare uno stabilimento di chip in caso di spegnimento, e per giunta voluto, non dovuto a un evento improvviso. Riattivare i macchinari, pulire gli impianti, gestire materiali, gas e sostanze chimiche: tutto deve essere fatto con i più alti crismi di precisione, perché sbagliare qualcosa potrebbe compromettere la realizzazione di migliaia di chip.
Nonostante tutto, Samsung continua a volare
Intoppi texani a parte, Samsung Electronics ha raggiunto un fatturato trimestrale di 59 miliardi di dollari, il più alto di sempre nei primi tre mesi dell'anno. L'utile operativo è cresciuto del 46% a 8,5 miliardi di dollari rispetto all'anno precedente grazie alle vendite di smartphone e TV.
Il risultato sarebbe stato più alto se il business dei semiconduttori non fosse stato colpito dallo stop dell'impianto di Austin e dal declino dei prezzi dei chip NAND. L'azienda sudcoreana si attende un rimbalzo per il business dei chip nel trimestre in corso grazie alla maggiore domanda dal mondo server e al ritorno alla normalità della produzione in Texas.
Parallelamente, Samsung si attende un rallentamento degli incassi dal settore smartphone a causa della carenza di componenti e il calo delle vendite dei suoi smartphone di punta dopo lo sprint iniziale. Per quanto riguarda il business delle TV, c'è incertezza: da una parte i grandi eventi come gli Europei di calcio e le Olimpiadi di Tokyo potrebbero spingere gli acquisti, dall'altro l'allentamento del lockdown con l'avanzare delle vaccinazioni potrebbe indurre le persone a spendere i soldi in attività all'aperto.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPenso che i produttori di semiconduttori dovrebbero pensare a investire più soldi sulla sicurezza elettrica degli stabilimenti
Penso che i produttori di semiconduttori dovrebbero pensare a investire più soldi sulla sicurezza elettrica degli stabilimenti
il problema è che non esiste soluzione quando salta la corrente di un intero paese tu resti spento non hai modo di generarti in casa GW di potenza da erogare istantaneamente quando serve. Ti fermi come succedo in tutto il resto del mondo. é un rischio calcolato.
Nel caso specifico non è samsung che ha avuto problemi in Texas ma l'intero paese con una perdita complessiva pari a una nostra finanziaria e tutto generato in pochi minuti. I dati del congresso usa parlano di $195 billion cioè il più grande disastro del paese nella sua storia, capirai che samsung non poteva fare nulla in questo contesto.
Fiorse si, forse no
Nel caso specifico non è samsung che ha avuto problemi in Texas ma l'intero paese con una perdita complessiva pari a una nostra finanziaria e tutto generato in pochi minuti. I dati del congresso usa parlano di $195 billion cioè il più grande disastro del paese nella sua storia, capirai che samsung non poteva fare nulla in questo contesto.
Se fosse davvero come la dipingi di darei ragione, ma non è detto che sia proprio così: il blackout è stato a macchia di leopardo e non totale, la massima durata di un blackout in una stesa zona "civile" (nel senso di non industriale) è stata di 4 giorni; il fatto che abbiano avuto un fermo di un mese credo includa tutta la parte di "rimessa in opera" del ciclo.
Io ho personalmente visto i generatori di corrente per un grosso datacenter che altro non erano che 3 giganteschi motori di navi cargo, che entrarono in funzione quando nel 2003 ci fu il famoso blackout in Italia del Nord: ebbene questi generatori alimentarono anche il paese vicino di 4000 abitanti.
Magari in questo caso non c'erano comunque le condizioni per sopperire al problema ... ma forse si.
PAP400
Magari in questo caso non c'erano comunque le condizioni per sopperire al problema ... ma forse si.
PAP400
forse non sai quanto consumano queste fabbliche altro che paesino di 4000 abitanti ma intere città e per questo che in nessuna fabbrica di semiconduttori al mondo europa america o asia non si usano generatori come questi perche sarebbero inutili.
Io in azienda o 2 generatori grandi come un camion ma mi danno corrente solo per le parti critiche e solo per un periodo di tempo non per un blocco di GW persistente, in quel caso mi spengo anche io.
Io in azienda o 2 generatori grandi come un camion ma mi danno corrente solo per le parti critiche e solo per un periodo di tempo non per un blocco di GW persistente, in quel caso mi spengo anche io.
Infatti ignoro quanto possa consumare anche solo una linea produttiva (ne avranno diverse no?), ma so che uno solo di quei mostri diesel (vi assicuro che erano impressionanti a vedersi) erogano anche oltre 10MW (mi pare che il più grosso al momento a navigare in giro per il mondo vada sugli 80MW): certo che siamo ben lontani dall'ordine dei GW, ma se dici che quello è l'ordine di grandezza, mi fido.
Il punto è sul solito RTO: qui lo star fermi gli è costato $ 270M (con bassissime probabilità che potesse succedere, certo), ma forse ora si faranno due conti su quanto gli costerebbe non dover dipendere dalla rete di distribuzione del fornitore o "forzare" il fornitore stesso ad attrezzarsi per una minor dipendenza dal resto della rete: di solito, in presenza di grossi centri produttivi come questo, ci sono "convenzioni" locali/regionali a reciproca garanzia del persistere della loro esistenza ;-)
PAP400
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".