Meno soldi ai chip, più buche riparate: la scelta della Germania rende debole l'Europa
Il governo tedesco ridurrà di 3 miliardi di euro i fondi destinati al sostegno dell'industria dei semiconduttori, dirottandoli verso la manutenzione di strade e ponti. La decisione mina gli obiettivi di Berlino e dell'Unione Europea di rafforzare la produzione di chip in Europa e ridurre la dipendenza dall'Asia.
di Manolo De Agostini pubblicata il 10 Ottobre 2025, alle 07:01 nel canale MercatoLa Germania ridurrà di 3 miliardi di euro i sussidi previsti per l'industria nazionale dei semiconduttori nei prossimi anni, destinando invece le risorse al rinnovamento delle infrastrutture stradali e dei ponti del Paese. Lo ha annunciato il vicecancelliere Lars Klingbeil (via Bloomberg), spiegando che la scelta si inserisce in un più ampio piano di ammodernamento nazionale.
Il precedente governo aveva stanziato 15 miliardi di euro da distribuire tra il 2025 e il 2028 per sostenere la crescita del settore dei chip, considerato strategico per la sovranità tecnologica europea. La revisione dei piani rappresenta quindi un segnale negativo per gli sforzi di Berlino di recuperare un ruolo centrale nella produzione globale di semiconduttori e di ridurre la dipendenza dalle forniture asiatiche.

Il programma tedesco, parte integrante della strategia industriale dell'Unione Europea, aveva già subito rallentamenti. Intel, ad esempio, ha recentemente annullato il progetto per la costruzione di uno stabilimento da 30 miliardi di euro a Magdeburgo, al fine di ridurre i costi.
La decisione di tagliare ulteriormente i fondi è stata criticata da diverse associazioni di categoria. Sarah Bäumchen, direttrice generale di ZVEI (l'associazione tedesca dell'industria elettrica e digitale), ha dichiarato che la misura "invia un segnale disastroso non solo per la competitività economica del Paese, ma anche per la sua capacità strategica di azione", ricordando che la stessa coalizione di governo aveva definito la microelettronica una tecnologia "vitale per la sopravvivenza".
Chips Act UE: 41,5 milioni di euro a Ephos per Fab-2, nuovo impianto fotonico a Milano
Secondo le informazioni di Bloomberg, la Germania aveva già approvato 2 miliardi di euro in sussidi, ma nessun fondo è stato ancora effettivamente erogato. Il ministero dell'Economia ha segnalato a marzo un numero di richieste di finanziamento tre volte superiore alle attese iniziali, segno della forte domanda da parte delle aziende del settore.
Frank Bösenberg, direttore di Silicon Saxony, ha riconosciuto la necessità di contenere il bilancio pubblico ma ha chiesto "maggiore certezza di pianificazione e rapidità nell'attuazione dei programmi". I progetti di Infineon Technologies già approvati non saranno invece toccati dai tagli, secondo un portavoce della società.
La riduzione dei fondi arriva in un momento in cui la prima versione dello European Chips Act sembra essere naufragata e si guarda già alla versione 2.0. Tutto questo mentre Cina e Stati Uniti investono ingenti quantità di denaro nella produzione di semiconduttori, vitali per un'economia moderna.










Test ride con Gowow Ori: elettrico e off-road vanno incredibilmente d'accordo
Recensione OnePlus 15: potenza da vendere e batteria enorme dentro un nuovo design
AMD Ryzen 5 7500X3D: la nuova CPU da gaming con 3D V-Cache per la fascia media
Tesla cambia idea: è in arrivo l'integrazione con CarPlay?
Anche Firefox punta sull'intelligenza artificiale: navigare il web sarà diverso con AI Window
Stop alle super-accelerazioni delle auto elettriche? La Cina propone nuove norme e pensa alla sicurezza
Osservatorio AGCOM: sempre più accessi in fibra, Iliad non si ferma e Temu conquista gli italiani
Sempre più IA su Spotify: arrivano i riassunti degli audiolibri, per le parti già ascoltate
iMac M4 crolla a 1.199€ con risparmio di 330€ rispetto al listino: il tutto-in-uno Apple più potente e sottile è in super offerta su Amazon
Nintendo Switch 2: in rilascio un nuovo aggiornamento con tanti miglioramenti
Core Ultra 9 290K Plus, Core Ultra 7 270K Plus e Core Ultra 5 250K Plus: le CPU Arrow Lake Refresh in arrivo
Prezzo Black Friday per le super cuffie Sony WH-1000XM5SA, 229€, in offerta a 249€ anche le Sony WH-1000XM5, identiche, cambia la custodia
Crollano i prezzi della cuffie Beats col Black Friday: Studio Pro al minimo assoluto, Studio Buds+ a 95€ e altri prezzi mai visti prima
ASUS ROG Matrix RTX 5090 costa 4000 dollari: solo 1.000 unità per una scheda elitaria
Grazie ai dati di ESA il calcolo della traiettoria della cometa interstellare 3I/ATLAS è più preciso
Rilasciati nuovi video e immagini della seconda missione del razzo spaziale Blue Origin New Glenn
Gli astronauti cinesi di Shenzhou-20 sono rientrati a bordo della navicella di Shenzhou-21 a causa di un danno a un oblò









19 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDopo aver lasciato le loro infrastrutture a marcire per un paio di decadi adesso si accorgono che "devono spendere soldi per rimetterle a posto".
E invece di cercare di recuperare terreno, tagliano altri investimenti all'innovazione. Mah...
Sempre piu' contento della scelta di essermi trasferito fuori dalla Germania.
Da noi, da anni, si riduce il welfare e si disinveste nell’istruzione a tutti i livelli. Il PNRR ha portato fondi, sì, ma spesso destinati a divanetti, adesivi parietali, aule immersive già obsolete, e schermi interattivi anche tripli nella stessa aula — perché, a sentir loro, senza questa cianfrusaglia i ragazzi non apprendono. Intanto, i corsi universitari vengono tenuti da ricercatori precari, spesso a titolo gratuito. Ricordo quando capitò a me: 120 ore di corso per 150 studenti, compenso totale 1000€. Altri colleghi lo facevano a 0€. Non è un problema recente, è sistemico.
Altro che Chips Act, altro che piani di industrializzazione. Altro che cura delle infrastrutture.
Qual è la vera scelta miope? Togliere 3 miliardi da un piano importante per dirottarli su lavori infrastrutturali che verranno effettivamente realizzati? O non toccare nemmeno un euro degli 83 miliardi stanziati tra settembre 2025 e dicembre 2026 per il riarmo — per fortuna, in gran parte destinati all’industria europea, ma comunque blindati e intoccabili?
giusto un paio di notizie dell'ultim'ora
https://scenarieconomici.it/il-suic...isia-ecologica/
https://scenarieconomici.it/germani...stito-da-forza/
Vedi la storia del reshoring ipotizzato in mille settori a seguito del Covid e poi immediatamente ritrattato perché le persone preferiscono spendere 1 anziché 2...
Da noi, da anni, si riduce il welfare e si disinveste nell’istruzione a tutti i livelli. Il PNRR ha portato fondi, sì, ma spesso destinati a divanetti, adesivi parietali, aule immersive già obsolete, e schermi interattivi anche tripli nella stessa aula — perché, a sentir loro, senza questa cianfrusaglia i ragazzi non apprendono. Intanto, i corsi universitari vengono tenuti da ricercatori precari, spesso a titolo gratuito. Ricordo quando capitò a me: 120 ore di corso per 150 studenti, compenso totale 1000€. Altri colleghi lo facevano a 0€. Non è un problema recente, è sistemico.
Altro che Chips Act, altro che piani di industrializzazione. Altro che cura delle infrastrutture.
Qual è la vera scelta miope? Togliere 3 miliardi da un piano importante per dirottarli su lavori infrastrutturali che verranno effettivamente realizzati? O non toccare nemmeno un euro degli 83 miliardi stanziati tra settembre 2025 e dicembre 2026 per il riarmo — per fortuna, in gran parte destinati all’industria europea, ma comunque blindati e intoccabili?
Non e' che se l'Italia va peggio allora la Germania e' un modello da seguire. Posto che uno dei motivi per cui "mancano i soldi in Italia", senza nulla togliere ai problemi di spesa allegra, e' perche' la Germania spende troppo poco a scapito degli altri paesi europei.
In Germania si pagano un sacco di tasse per servizi fatiscenti, a volte peggiori di quelli italiani. E questo perche' hanno volutamente tenuto un surplus commerciale fortemente positivo e il debito troppo basso. Il risultato e' sotto gli occhi di tutti: prospettive di stagnazione e decrescita prolungate e perdita di competitivita' e attrattivita'.
E anche sul verranno effettivamente realizzati ci sarebbe molto da discutere. Poi uno va a vedere progetti come l'Elbphilarmonie di Amburgo o il terminal dell'areoporto di Berlino, per citare alcuni tra i piu' famosi, e vede che non e' che non ci siano sprechi o ritardi.
Purtroppo in Italia c'e' spesso una visione distorta sulla Germania. Ma se ci vivi dentro scopri che non e' tutto rose e fiori.
eh ma ti dicono che sono budget diversi
Dopo aver lasciato le loro infrastrutture a marcire per un paio di decadi adesso si accorgono che "devono spendere soldi per rimetterle a posto".
E invece di cercare di recuperare terreno, tagliano altri investimenti all'innovazione. Mah...
Sempre piu' contento della scelta di essermi trasferito fuori dalla Germania.
Mercantilismo? Forse... Molto probabilmente, vista la crisi economica in cui versa la Germania con relative implicazioni politiche e sociali ( i mega licenziamenti delle case automobilistiche ), il Governo federale ha deciso di applicare misure economiche di stampo keynesiano per tentare di mitigare gli effetti negativi e dare un reddito da lavoro ai disoccupati.
In sostanza si sono chiesti se davvero l'UE sarà capace di rendersi realmente indipendente nello sviluppo e produzione di semiconduttori e chip, nonché il ritorno economico diretto dei fondi federali investiti.
Comunque si parla di una riduzione del budget e non di una cancellazione totale del piano IT.
In sostanza si sono chiesti se davvero l'UE sarà capace di rendersi realmente indipendente nello sviluppo e produzione di semiconduttori e chip, nonché il ritorno economico diretto dei fondi federali investiti.
Comunque si parla di una riduzione del budget e non di una cancellazione totale del piano IT.
Ok. E che tipo di investimenti sta facendo la Germania adesso per sopperire alla crisi della sua industria classica (meccanica, automobilistica e chimica), ora in crisi?
Il problema della Germania e' che si e' crogiolata per troppo tempo su un modello industriale destinato al fallimento senza investire nel futuro. Va bene riparare le infrastrutture, (cosa che avrebbe dovuto fare molto tempo addietro visto lo stato in cui versano) ma sacrificare gli investimenti nell'industria moderna per questo sa tanto di scusa per cercare continuare il "business as usual".
giusto un paio di notizie dell'ultim'ora
https://scenarieconomici.it/il-suic...isia-ecologica/
https://scenarieconomici.it/germani...stito-da-forza/
Il problema dell'UE è che non essendo una nazione, i suoi membri non si fidano gli uni degli altri. Non fidandosi hanno inventato una cosa che non esiste da nessun'altra parte: i parametri di Maastricht.
Questi parametri fissano dei vincoli del tutto arbitrari e che non escono da nessuna dimostrazione matematica, come ad esempio il rapporto deficit/pil al 3%. È un numero completamente inventato, proposto dai francesi ed accettato da tutti gli altri paesi fondatori.
Fatto sta che per rispettare questi numeretti inventati le nazioni europee si stanno suicidando. Altrimenti avrebbero potuto sia fare le strade che i chip, senza nessun problema.
L'inutilità di queste regole è sancita non solo dal fatto che le abbiamo solo noi, ma anche dal fatto che quando si mettono d'accordo (come per le armi) possono essere tranquillamente aggirate
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".