Meno soldi ai chip, più buche riparate: la scelta della Germania rende debole l'Europa

Meno soldi ai chip, più buche riparate: la scelta della Germania rende debole l'Europa

Il governo tedesco ridurrà di 3 miliardi di euro i fondi destinati al sostegno dell'industria dei semiconduttori, dirottandoli verso la manutenzione di strade e ponti. La decisione mina gli obiettivi di Berlino e dell'Unione Europea di rafforzare la produzione di chip in Europa e ridurre la dipendenza dall'Asia.

di pubblicata il , alle 07:01 nel canale Mercato
 

La Germania ridurrà di 3 miliardi di euro i sussidi previsti per l'industria nazionale dei semiconduttori nei prossimi anni, destinando invece le risorse al rinnovamento delle infrastrutture stradali e dei ponti del Paese. Lo ha annunciato il vicecancelliere Lars Klingbeil (via Bloomberg), spiegando che la scelta si inserisce in un più ampio piano di ammodernamento nazionale.

Il precedente governo aveva stanziato 15 miliardi di euro da distribuire tra il 2025 e il 2028 per sostenere la crescita del settore dei chip, considerato strategico per la sovranità tecnologica europea. La revisione dei piani rappresenta quindi un segnale negativo per gli sforzi di Berlino di recuperare un ruolo centrale nella produzione globale di semiconduttori e di ridurre la dipendenza dalle forniture asiatiche.

Il programma tedesco, parte integrante della strategia industriale dell'Unione Europea, aveva già subito rallentamenti. Intel, ad esempio, ha recentemente annullato il progetto per la costruzione di uno stabilimento da 30 miliardi di euro a Magdeburgo, al fine di ridurre i costi.

La decisione di tagliare ulteriormente i fondi è stata criticata da diverse associazioni di categoria. Sarah Bäumchen, direttrice generale di ZVEI (l'associazione tedesca dell'industria elettrica e digitale), ha dichiarato che la misura "invia un segnale disastroso non solo per la competitività economica del Paese, ma anche per la sua capacità strategica di azione", ricordando che la stessa coalizione di governo aveva definito la microelettronica una tecnologia "vitale per la sopravvivenza".

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Secondo le informazioni di Bloomberg, la Germania aveva già approvato 2 miliardi di euro in sussidi, ma nessun fondo è stato ancora effettivamente erogato. Il ministero dell'Economia ha segnalato a marzo un numero di richieste di finanziamento tre volte superiore alle attese iniziali, segno della forte domanda da parte delle aziende del settore.

Frank Bösenberg, direttore di Silicon Saxony, ha riconosciuto la necessità di contenere il bilancio pubblico ma ha chiesto "maggiore certezza di pianificazione e rapidità nell'attuazione dei programmi". I progetti di Infineon Technologies già approvati non saranno invece toccati dai tagli, secondo un portavoce della società.

La riduzione dei fondi arriva in un momento in cui la prima versione dello European Chips Act sembra essere naufragata e si guarda già alla versione 2.0. Tutto questo mentre Cina e Stati Uniti investono ingenti quantità di denaro nella produzione di semiconduttori, vitali per un'economia moderna.

19 Commenti
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ZeroSievert10 Ottobre 2025, 07:44 #1
Onestamente: ridicoli.

Dopo aver lasciato le loro infrastrutture a marcire per un paio di decadi adesso si accorgono che "devono spendere soldi per rimetterle a posto".

E invece di cercare di recuperare terreno, tagliano altri investimenti all'innovazione. Mah... e' dura scalfire l'indole mercantilista dei tedeschi.

Sempre piu' contento della scelta di essermi trasferito fuori dalla Germania.
marittimus10 Ottobre 2025, 07:58 #2
Beh, se si spende molto in armamenti — con un budget aumentato sensibilmente e in modo indiscutibile — e si ha comunque la necessità di mantenere un sistema infrastrutturale decente, necessario a muovere persone e cose, da qualche parte i soldi bisognerà pur toglierli. Non come succede in Italia, dove tra acquedotti, strade e viadotti gli esempi di degrado non mancano.

Da noi, da anni, si riduce il welfare e si disinveste nell’istruzione a tutti i livelli. Il PNRR ha portato fondi, sì, ma spesso destinati a divanetti, adesivi parietali, aule immersive già obsolete, e schermi interattivi anche tripli nella stessa aula — perché, a sentir loro, senza questa cianfrusaglia i ragazzi non apprendono. Intanto, i corsi universitari vengono tenuti da ricercatori precari, spesso a titolo gratuito. Ricordo quando capitò a me: 120 ore di corso per 150 studenti, compenso totale 1000€. Altri colleghi lo facevano a 0€. Non è un problema recente, è sistemico.

Altro che Chips Act, altro che piani di industrializzazione. Altro che cura delle infrastrutture.

Qual è la vera scelta miope? Togliere 3 miliardi da un piano importante per dirottarli su lavori infrastrutturali che verranno effettivamente realizzati? O non toccare nemmeno un euro degli 83 miliardi stanziati tra settembre 2025 e dicembre 2026 per il riarmo — per fortuna, in gran parte destinati all’industria europea, ma comunque blindati e intoccabili?
Opteranium10 Ottobre 2025, 08:33 #3
la germania, così come l'europa in generale, è alla frutta (e la causa risiede a bruxelles, inutile incolpare gli altri, che semplicemente approfittano di qualcuno che si fa del male da solo)

giusto un paio di notizie dell'ultim'ora
https://scenarieconomici.it/il-suic...isia-ecologica/
https://scenarieconomici.it/germani...stito-da-forza/
Paganetor10 Ottobre 2025, 08:38 #4
però diciamocelo chiaro e tondo: possiamo anche portare in Europa parte della produzione di microchip, ma se poi acquistare in Asia costa il 30-50% in meno a parità di prodotto continueremo a comprare là...

Vedi la storia del reshoring ipotizzato in mille settori a seguito del Covid e poi immediatamente ritrattato perché le persone preferiscono spendere 1 anziché 2...
randorama10 Ottobre 2025, 08:45 #5
beh, molto meglio le scelte del comune di verona, dove le strade sono peggio di quelle di beirut negli anni 80 ma sui ponti sono stati messi dei vasi con dei bellissimi fiorellini
ZeroSievert10 Ottobre 2025, 08:53 #6
Originariamente inviato da: marittimus
Beh, se si spende molto in armamenti — con un budget aumentato sensibilmente e in modo indiscutibile — e si ha comunque la necessità di mantenere un sistema infrastrutturale decente, necessario a muovere persone e cose, da qualche parte i soldi bisognerà pur toglierli. Non come succede in Italia, dove tra acquedotti, strade e viadotti gli esempi di degrado non mancano.

Da noi, da anni, si riduce il welfare e si disinveste nell’istruzione a tutti i livelli. Il PNRR ha portato fondi, sì, ma spesso destinati a divanetti, adesivi parietali, aule immersive già obsolete, e schermi interattivi anche tripli nella stessa aula — perché, a sentir loro, senza questa cianfrusaglia i ragazzi non apprendono. Intanto, i corsi universitari vengono tenuti da ricercatori precari, spesso a titolo gratuito. Ricordo quando capitò a me: 120 ore di corso per 150 studenti, compenso totale 1000€. Altri colleghi lo facevano a 0€. Non è un problema recente, è sistemico.

Altro che Chips Act, altro che piani di industrializzazione. Altro che cura delle infrastrutture.

Qual è la vera scelta miope? Togliere 3 miliardi da un piano importante per dirottarli su lavori infrastrutturali che verranno effettivamente realizzati? O non toccare nemmeno un euro degli 83 miliardi stanziati tra settembre 2025 e dicembre 2026 per il riarmo — per fortuna, in gran parte destinati all’industria europea, ma comunque blindati e intoccabili?


Non e' che se l'Italia va peggio allora la Germania e' un modello da seguire. Posto che uno dei motivi per cui "mancano i soldi in Italia", senza nulla togliere ai problemi di spesa allegra, e' perche' la Germania spende troppo poco a scapito degli altri paesi europei.

In Germania si pagano un sacco di tasse per servizi fatiscenti, a volte peggiori di quelli italiani. E questo perche' hanno volutamente tenuto un surplus commerciale fortemente positivo e il debito troppo basso. Il risultato e' sotto gli occhi di tutti: prospettive di stagnazione e decrescita prolungate e perdita di competitivita' e attrattivita'.

E anche sul verranno effettivamente realizzati ci sarebbe molto da discutere. Poi uno va a vedere progetti come l'Elbphilarmonie di Amburgo o il terminal dell'areoporto di Berlino, per citare alcuni tra i piu' famosi, e vede che non e' che non ci siano sprechi o ritardi.

Purtroppo in Italia c'e' spesso una visione distorta sulla Germania. Ma se ci vivi dentro scopri che non e' tutto rose e fiori.
Paganetor10 Ottobre 2025, 08:53 #7
Originariamente inviato da: randorama
beh, molto meglio le scelte del comune di verona, dove le strade sono peggio di quelle di beirut negli anni 80 ma sui ponti sono stati messi dei vasi con dei bellissimi fiorellini


eh ma ti dicono che sono budget diversi

AlexSwitch10 Ottobre 2025, 09:01 #8
Originariamente inviato da: ZeroSievert
Onestamente: ridicoli.

Dopo aver lasciato le loro infrastrutture a marcire per un paio di decadi adesso si accorgono che "devono spendere soldi per rimetterle a posto".

E invece di cercare di recuperare terreno, tagliano altri investimenti all'innovazione. Mah... e' dura scalfire l'indole mercantilista dei tedeschi.

Sempre piu' contento della scelta di essermi trasferito fuori dalla Germania.


Mercantilismo? Forse... Molto probabilmente, vista la crisi economica in cui versa la Germania con relative implicazioni politiche e sociali ( i mega licenziamenti delle case automobilistiche ), il Governo federale ha deciso di applicare misure economiche di stampo keynesiano per tentare di mitigare gli effetti negativi e dare un reddito da lavoro ai disoccupati.
In sostanza si sono chiesti se davvero l'UE sarà capace di rendersi realmente indipendente nello sviluppo e produzione di semiconduttori e chip, nonché il ritorno economico diretto dei fondi federali investiti.
Comunque si parla di una riduzione del budget e non di una cancellazione totale del piano IT.
ZeroSievert10 Ottobre 2025, 09:24 #9
Originariamente inviato da: AlexSwitch
Mercantilismo? Forse... Molto probabilmente, vista la crisi economica in cui versa la Germania con relative implicazioni politiche e sociali ( i mega licenziamenti delle case automobilistiche ), il Governo federale ha deciso di applicare misure economiche di stampo keynesiano per tentare di mitigare gli effetti negativi e dare un reddito da lavoro ai disoccupati.
In sostanza si sono chiesti se davvero l'UE sarà capace di rendersi realmente indipendente nello sviluppo e produzione di semiconduttori e chip, nonché il ritorno economico diretto dei fondi federali investiti.
Comunque si parla di una riduzione del budget e non di una cancellazione totale del piano IT.


Ok. E che tipo di investimenti sta facendo la Germania adesso per sopperire alla crisi della sua industria classica (meccanica, automobilistica e chimica), ora in crisi?

Il problema della Germania e' che si e' crogiolata per troppo tempo su un modello industriale destinato al fallimento senza investire nel futuro. Va bene riparare le infrastrutture, (cosa che avrebbe dovuto fare molto tempo addietro visto lo stato in cui versano) ma sacrificare gli investimenti nell'industria moderna per questo sa tanto di scusa per cercare continuare il "business as usual".
das10 Ottobre 2025, 09:29 #10
Originariamente inviato da: Opteranium
la germania, così come l'europa in generale, è alla frutta (e la causa risiede a bruxelles, inutile incolpare gli altri, che semplicemente approfittano di qualcuno che si fa del male da solo)

giusto un paio di notizie dell'ultim'ora
https://scenarieconomici.it/il-suic...isia-ecologica/
https://scenarieconomici.it/germani...stito-da-forza/



Il problema dell'UE è che non essendo una nazione, i suoi membri non si fidano gli uni degli altri. Non fidandosi hanno inventato una cosa che non esiste da nessun'altra parte: i parametri di Maastricht.

Questi parametri fissano dei vincoli del tutto arbitrari e che non escono da nessuna dimostrazione matematica, come ad esempio il rapporto deficit/pil al 3%. È un numero completamente inventato, proposto dai francesi ed accettato da tutti gli altri paesi fondatori.

Fatto sta che per rispettare questi numeretti inventati le nazioni europee si stanno suicidando. Altrimenti avrebbero potuto sia fare le strade che i chip, senza nessun problema.

L'inutilità di queste regole è sancita non solo dal fatto che le abbiamo solo noi, ma anche dal fatto che quando si mettono d'accordo (come per le armi) possono essere tranquillamente aggirate

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