La cinese SMIC produce e commercializza chip a 7 nanometri. Ha copiato TSMC?

Secondo TechInsights il produttore di chip per conto terzi SMIC ha iniziato a produrre e consegnare chip a 7 nanometri. A una prima analisi sembrerebbe che il processo sia una copia fedele della tecnologia della taiwanese TSMC. E gli USA rimangono spiazzati.
di Manolo De Agostini pubblicata il 23 Luglio 2022, alle 10:01 nel canale MercatoTSMC
SMIC, il principale produttore cinese di semiconduttori, sta consegnando chip realizzati con processo produttivo a 7 nanometri, una tecnologia che non sembrava alla sua portata viste le sanzioni USA per frenarne la crescita tecnologica. Si pensava, infatti, che SMIC non potesse andare oltre i 14 nanometri. Ma come è possibile che SMIC abbia compiuto un'accelerazione simile? Forse copiando? È la tesi che sta circolando in queste ore.
Stando a quanto riportato da TechInsights, SMIC ha prodotto a 7 nanometri un chip chiamato MiverVa7 progettato da MinerVa Semiconductor e destinato al mining di Bitcoin. "Le immagini iniziali suggeriscono che è una copia fedele del processo a 7nm di TSMC", scrive il sito nella sua analisi tecnica. Ingenti sussidi statali, campagna acquisti di talenti tra le fila di TSMC e lo sviluppo di competenze locali avrebbero permesso a SMIC di superare le sanzioni e avanzare nel mondo della produzione litografica.
Il fatto che SMIC abbia apparentemente copiato la tecnologia di TSMC non stupisce del tutto, dato che l'azienda taiwanese aveva denunciato due volte la concorrente cinese per lo stesso motivo in passato. Nonostante TSMC, Intel e Samsung abbiano processi produttivi più avanzati di almeno due generazioni, il progresso di SMIC non può passare inosservato viste le restrizioni stabilite dal governo USA che le impediscono di dotarsi di macchinari per la produzione con litografica EUV. Gli Stati Uniti, inoltre, starebbero valutando di ampliare le sanzioni anche ai macchinari DUV.
SMIC può sfruttare i macchinari esistenti per produrre a 7nm, e così il produttore cinese sembrerebbe aver fatto, anche se probabilmente con minori rese e maggiori costi. Problemi che a Pechino potrebbero interessare fino a un certo punto, barattabili con una sempre maggiore indipendenza dalla tecnologia occidentale.
Il chip MinerVa non sembra essere molto complesso, ma il suo debutto potrebbe essere il preambolo alla realizzazione di progetti più importanti.
26 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info- Hanno pure registrato il Marchio Cina Export, che è ben differente da quello Comunità Europea, per l'occhio ben attento ci stanno ben qualche millimetro di differenza se stampato su un foglio grandicello.
Quindi non sono una Copia, ma sono solo "Similari" fatevelo bastare.
Questo spiega anche come mai gli USA recentemente hanno cercato di bloccare l'export verso la Cina anche dei macchinari DUV in precedenza non soggetti a restrizioni (sono utilizzabili sia per i 14nm che per i 7nm).
Questo spiega anche come mai gli USA recentemente hanno cercato di bloccare l'export verso la Cina anche dei macchinari DUV in precedenza non soggetti a restrizioni (sono utilizzabili sia per i 14nm che per i 7nm).
Questo è già scritto nell'articolo. Delle due : o non lo hai letto tutto, o ti hsnno copiato
Oggi i 7nm sono ancora molto validi anche per chip di una certa rilevanza, quindi è un ottimo avanzamento per i cinesi. Certo, bisogna vedere rese e costi, ma credo che comunque in qualche anno potranno andare a regime con ottimi parametri.
In Europa (le aziende europee, intendo) mi sa che siamo messi peggio, al momento, puntando su processi ben più maturi.
Nell'articolo mica c'é scritto chiaramente che stanno ancora mettendo a punto il loro processo produttivo, quello é il punto più importante perché fa una differenza enorme, i 7nm di SMIC non sono ancora in grado di essere un alternativa buona per tutti i chip attualmente prodotti con i loro 14nm.
Basta pensare ad esempio a come anni fa Intel per cercare di salvare la faccia avesse messo in commercio cpu a 10nm in quantitativi ridotti per mostrare che aveva capacità produttiva a 10nm e quanto poi c'é voluto perché arrivasse ad avere un 10nm realmente competitivo.
Si arriverà al punto che saremo noi a copiare loro. E poi voglio proprio vedere cosa avranno da dire...
Questo spiega anche come mai gli USA recentemente hanno cercato di bloccare l'export verso la Cina anche dei macchinari DUV in precedenza non soggetti a restrizioni (sono utilizzabili sia per i 14nm che per i 7nm).
Interessante. Confermo questo punto di vista che è lo stesso che si legge in Rete nei siti specializzati. Sottolineo che la litografia DUV è sufficiente per arrivare a produrre chip al nodo 7n. Leggevo che TSMC aveva fatto esattamente questo in passato, quindi SMIC ha ricalcato le orme.
Pare che fare i 7 nm con le macchine DUV al posto delle EUV comporti un numero di passate di molto superiore e quindi suppongo che ci voglia più tempo e ci siano più difetti, quindi più costi.
Le DUV sono commercializzate dagli olandesi ma anche da altre nazioni come i giapponesi. Gli USA stanno facendo pressione sul piccolo staterello perché smetta di commerciare quelle macchine. L'Europa è troppo debole per resistere, cederà molto presto con forti danni per ASML, una grossa parte del suo fatturato viene dalla produzione delle DUV vendute sul mercato cinese. Noi europei saremo più poveri.
Vedremo se il rumors è reale.
Intanto c'è un contro rumors:
https://www.huaweicentral.com/huawe...n-9100-rumor-1/
Mi spiace, anche in questo caso si chiama furto. Se tu passi da un'azienda a un altra non puoi ricostruire i prodotti dei tuoi precedenti datori di lavoro (sempre che tu non ti sia direttamente portato via i progetti). In Europa e negli Stati Uniti si viene condannati, sia l'azienda che il dipendente, ma in Cina questo non avviene, anzi tutti a battere le mani per la "capacità" Cinese.
Poi alcuni commentatori si stupiscono quando le aziende Europee e Americane impongono certe restrizioni ai loro dipendenti, fornitori o aziende partner.
Piano, da noi un dipendente quando cambia datore di lavoro è libero di fare ciò che gli pare con le sue conoscenze, incluse quelle che ha acquisito dai precedenti datori di lavoro. Se il datore di lavoro vuole limitare la possibilità del dipendente di utilizzare dopo la fine del rapporto le conoscenze acquisite deve negoziare con lui uno specifico e ben definito "patto di non concorrenza", che per il diritto italiano deve comunque essere limitato nel tempo e retribuito separatamente dal lavoro.
Poi ci sono gli accordi di riservatezza, che possono essere utilizzati anche nei rappoti di lavoro subordinato per proteggere dati sensibili o segreti non difendibili da brevetti (ad esempio informazioni commerciali), ma anche qui devono essere cose ben definite.
Comunque i cinesi se ne fottono già dei brevetti, figurati della riservatezza o non concorrenza... la concorrenza sleale è il loro pane quotidiano.
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