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Old 10-02-2006, 20:43   #1
Lucio Virzì
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Gli inceneritori

Beppe Grillo.
Ma prima di postarla ho chiesto una valutazione a mia moglie che è:

- Ingegnere Ambientale
- Ex componente Task Force ambiente del Ministero dell'Ambiente
- Funzionario tecnico della Provincia di Roma, ufficio Sanzioni e Controlli, comparto ambientale (incaricata, fra l'altro, di ispezioni a discariche ed inceneritori nella provincia)

Ha confermato.

10 Febbraio 2006
L'incantesimo degli inceneritori

inceneritore.jpg

Ieri sera ero a Trento per parlare dell’inceneritore insieme a degli esperti come Bettini, Fasullo, Montanari, Zecca e Nervi.

Dico subito che gli inceneritori, chiamati termovalorizzatori solo in Italia, l’ennesimo incantesimo delle parole, non servono; che sono un’invenzione di 40 anni fa; che per ogni chilogrammo di materiale bruciato, un terzo dello smaltito diventa cenere, rifiuto tossico nocivo; che non fanno risparmiare energia, ma il contrario e quindi non convengono; che l’Italia è l’unico Paese a finanziare gli inceneritori con i soldi pubblici; che più alto è il calore generato, più le polveri diventano sottili e nocive e tumorali; che la raccolta differenziata li rende inutili; che il riuso dei contenitori come le bottiglie di vetro e di plastica li rende inutili; che va inserita una tassa ecologica sui contenitori usa e getta alla fonte, quindi al produttore; che bisogna ridurre i consumi; che bisogna incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili; che le prime nazioni, come la Germania, che hanno costruito gli inceneritori li stanno dismettendo; che la produzione di energia va delocalizzata.

Gli inceneritori non starebbero neppure in piedi economicamente, non esisterebbero, se non li finanziasse lo Stato, che gli passa 180 lire per ogni kwh prodotto in quanto li assimila alle energie rinnovabili.

Chi dice no agli inceneritori, chi non li associa all’idea di progresso è arruolato dai media nel popolo dei no.
E, subito dopo, alla schiera dei no global, dei contestatori, degli anarco-insurrezionalisti (termine usato 100 volte al giorno dal dipendente Pisanu).
E hanno ragione.
Infatti oggi i cittadini, se correttamente informati, diventano noglobalcontestatorianrcoinsurrezionalisti e sono fieri di esserlo.
E non vogliono inceneritori tra i co..ni.
--------------------------------------------------------------------------

Il problema smaltimento sussiste, nessuno lo mette in dubbio, ma non si può risolverlo nè in questo modo nè, tantomeno, mandando balle di rifiuti in Germania.

Dichiaro aperte le ostilità

LuVi
Lucio Virzì è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 10-02-2006, 22:04   #2
gtrin
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Molto semplicemente, a meno della raccolta differenziata spinta quanto vogliamo, arriveremo sempre ad avere una parte, piccola quanto si vuole, di rifiuto non utilizzabile in alcun modo. Quindi, due soluzioni:
-discarica
-incenerimento
Secondo me, un inceneritore se gestito correttamente non è più pericoloso di un impianto di raffinazione o di produzione di acido solforico. Dipende da "chi" lo gestisce.
Noi italiani, per questo motivo, dovremmo starne molto alla larga. Li vedrei meglio nei paesi anglosassoni.
__________________
Impara dagli errori degli altri; non potrai vivere così a lungo per farli tutti tu
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Old 10-02-2006, 22:08   #3
T3d
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pienamente d'accordo con grillo sulle sue considerazioni

non c'è cosa più inquinante di un inceneritore... e lo smaltimento dei rifiuti dovrebbe essere affrontato in maniera più intelligente, noi stessi in primis
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Old 10-02-2006, 23:30   #4
ironmanu
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Quote:
Originariamente inviato da Lucio Virzì
Beppe Grillo.
Ma prima di postarla ho chiesto una valutazione a mia moglie che è:

- Ingegnere Ambientale
- Ex componente Task Force ambiente del Ministero dell'Ambiente
- Funzionario tecnico della Provincia di Roma, ufficio Sanzioni e Controlli, comparto ambientale (incaricata, fra l'altro, di ispezioni a discariche ed inceneritori nella provincia)

Ha confermato.

10 Febbraio 2006
L'incantesimo degli inceneritori

inceneritore.jpg

Ieri sera ero a Trento per parlare dell’inceneritore insieme a degli esperti come Bettini, Fasullo, Montanari, Zecca e Nervi.

Dico subito che gli inceneritori, chiamati termovalorizzatori solo in Italia, l’ennesimo incantesimo delle parole, non servono; che sono un’invenzione di 40 anni fa; che per ogni chilogrammo di materiale bruciato, un terzo dello smaltito diventa cenere, rifiuto tossico nocivo; che non fanno risparmiare energia, ma il contrario e quindi non convengono; che l’Italia è l’unico Paese a finanziare gli inceneritori con i soldi pubblici; che più alto è il calore generato, più le polveri diventano sottili e nocive e tumorali; che la raccolta differenziata li rende inutili; che il riuso dei contenitori come le bottiglie di vetro e di plastica li rende inutili; che va inserita una tassa ecologica sui contenitori usa e getta alla fonte, quindi al produttore; che bisogna ridurre i consumi; che bisogna incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili; che le prime nazioni, come la Germania, che hanno costruito gli inceneritori li stanno dismettendo; che la produzione di energia va delocalizzata.

Gli inceneritori non starebbero neppure in piedi economicamente, non esisterebbero, se non li finanziasse lo Stato, che gli passa 180 lire per ogni kwh prodotto in quanto li assimila alle energie rinnovabili.

Chi dice no agli inceneritori, chi non li associa all’idea di progresso è arruolato dai media nel popolo dei no.
E, subito dopo, alla schiera dei no global, dei contestatori, degli anarco-insurrezionalisti (termine usato 100 volte al giorno dal dipendente Pisanu).
E hanno ragione.
Infatti oggi i cittadini, se correttamente informati, diventano noglobalcontestatorianrcoinsurrezionalisti e sono fieri di esserlo.
E non vogliono inceneritori tra i co..ni.
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Il problema smaltimento sussiste, nessuno lo mette in dubbio, ma non si può risolverlo nè in questo modo nè, tantomeno, mandando balle di rifiuti in Germania.

Dichiaro aperte le ostilità

LuVi
di termovalorizzatori non ne so molto,ma una cosa è certa ed è che bisogna mettersi in testa di fare la raccolta differenziata come si deve (porta a porta o coi cassonetti nn lo so).

ecco due dati anche se un po' vecchiotti
http://www.apat.gov.it/site/it-IT/Te...differenziata/

purtroppo il sud italia è sempre indietro e non ne capisco il motivo.
facessero una differenziata ben fatta non ci sarebbero a napoli gli scandali dei rifiuti per strada come si vede nelle cronache e nessuno gli piazzarebbe l'inceneritore.

per il resto secondo me quello che grillo chiama "ciclo corto" dell'energia è una cosa fattibilissima ma non dappertutto,solo dove non c'è una densità abitativa molto elevata.
Invece non mi spiego i prezzi del solare fotovoltaico sempre stellari....
io abito vicino venezia e l'irragiamento non è male,inoltre si tratta di paesi sui 25/30000 abitanti quindi il rapporto superficie disponibile/energia richiesta è molto buono.Purtroppo tutte le nuove abitazioni che vedo sorgere sono "fatte per vendere" e risultano energicamente abominevoli.se nn si parte da case "ad alto rendimento" hai voglia...

ma per gli inceneritori e le polveri non esistono filtri adatti? (roba tipo il fap)
__________________
"I Vitelli dei romani sono belli!"

Ultima modifica di ironmanu : 10-02-2006 alle 23:39.
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Old 10-02-2006, 23:36   #5
tdi150cv
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Originariamente inviato da ironmanu
di termovalorizzatori non ne so molto,ma una cosa è certa ed è che bisogna mettersi in testa di fare la raccolta differenziata come si deve (porta a porta o coi cassonetti nn lo so).

ecco due dati anche se un po' vecchiotti
http://www.apat.gov.it/site/it-IT/Te...differenziata/

purtroppo il sud italia è sempre indietro e non ne capisco il motivo.
facessero una differenziata ben fatta non ci sarebbero a napoli gli scandali dei rifiuti per strada come si vede nelle cronache e nessuno gli piazzarebbe l'inceneritore.

ma per gli inceneritori e le polveri non esistono filtri adatti? (roba tipo il fap)
se e' per questo la realta' del sud non era nemmeno equiparabile alla civilissima realta' del nord nemmeno quando non vi era la raccolta differenziata ... o almeno a Verona non ho mai visto rifiuti fuori dai cassonetti se non quando gli addetti scioperavano per qualcosa
tdi150cv è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 11-02-2006, 00:13   #6
LittleLux
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Originariamente inviato da ironmanu
di termovalorizzatori non ne so molto,ma una cosa è certa ed è che bisogna mettersi in testa di fare la raccolta differenziata come si deve (porta a porta o coi cassonetti nn lo so).

ecco due dati anche se un po' vecchiotti
http://www.apat.gov.it/site/it-IT/Te...differenziata/

purtroppo il sud italia è sempre indietro e non ne capisco il motivo.
facessero una differenziata ben fatta non ci sarebbero a napoli gli scandali dei rifiuti per strada come si vede nelle cronache e nessuno gli piazzarebbe l'inceneritore.

per il resto secondo me quello che grillo chiama "ciclo corto" dell'energia è una cosa fattibilissima ma non dappertutto,solo dove non c'è una densità abitativa molto elevata.
Invece non mi spiego i prezzi del solare fotovoltaico sempre stellari....
io abito vicino venezia e l'irragiamento non è male,inoltre si tratta di paesi sui 25/30000 abitanti quindi il rapporto superficie disponibile/energia richiesta è molto buono.Purtroppo tutte le nuove abitazioni che vedo sorgere sono "fatte per vendere" e risultano energicamente abominevoli.se nn si parte da case "ad alto rendimento" hai voglia...

ma per gli inceneritori e le polveri non esistono filtri adatti? (roba tipo il fap)

Mah, da quel che mi ricordodell'esame di ingegneria sanitaria ed ambientale, più che le polveri, rischio sempre presente, è quello della formazione di diossina. Per eliminare il problema della formazione di questa pericolosissima molecola devi alzare di parecchio le temperature di combustione, in genere creando una seconda camera di combustione in eccesso di ossigeno. Il problema, tuttavia è, come dice Luvi, che più è alta la temperatura più le ceneri sono sottili. A questo inconveniente puoi porre rimedio, quasi del tutto, con particolari sistemi di filtraggio che adottano la sinergia di più mezzi atti allo scopo, come ad esempio gli elettrofiltri. C'è poi il problema della gestione, diciamo così, termica dell'impianto. Per essere il più possibile redditizio occorre ridurre al minimo i fermi; la fase di accensione, infatti, è costosissima e molto inquinante (vedi discorso delle temperature). In buona sostanza, se l'inceneritore è ben progettato e gestito al meglio, potrebbe essere una soluzione interessante, certo è che una piccola parte di inquinanti dal camino verranno sempre emessi in atmosfera. L'equilibrio tra convenienza e non convenienza è davvero precario. Io penso che se si facesse bene la differenziata degli inceneritori non se ne sentirebbe assolutamente il bisogno. Differenzazione e riciclaggio, a mio avviso, sono l'unica vera strada percorribile.
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Old 11-02-2006, 00:16   #7
Dagon
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Originariamente inviato da tdi150cv
se e' per questo la realta' del sud non era nemmeno equiparabile alla civilissima realta' del nord nemmeno quando non vi era la raccolta differenziata ... o almeno a Verona non ho mai visto rifiuti fuori dai cassonetti se non quando gli addetti scioperavano per qualcosa
Nella tua civilissima realtà del nord sono comprese anche le borgate di Milano?
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if they wanted to"
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Old 11-02-2006, 00:33   #8
jumpermax
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Originariamente inviato da LittleLux
Mah, da quel che mi ricordodell'esame di ingegneria sanitaria ed ambientale, più che le polveri, rischio sempre presente, è quello della formazione di diossina. Per eliminare il problema della formazione di questa pericolosissima molecola devi alzare di parecchio le temperature di combustione, in genere creando una seconda camera di combustione in eccesso di ossigeno. Il problema, tuttavia è, come dice Luvi, che più è alta la temperatura più le ceneri sono sottili. A questo inconveniente puoi porre rimedio, quasi del tutto, con particolari sistemi di filtraggio che adottano la sinergia di più mezzi atti allo scopo, come ad esempio gli elettrofiltri. C'è poi il problema della gestione, diciamo così, termica dell'impianto. Per essere il più possibile redditizio occorre ridurre al minimo i fermi; la fase di accensione, infatti, è costosissima e molto inquinante (vedi discorso delle temperature). In buona sostanza, se l'inceneritore è ben progettato e gestito al meglio, potrebbe essere una soluzione interessante, certo è che una piccola parte di inquinanti dal camino verranno sempre emessi in atmosfera. L'equilibrio tra convenienza e non convenienza è davvero precario. Io penso che se si facesse bene la differenziata degli inceneritori non se ne sentirebbe assolutamente il bisogno. Differenzazione e riciclaggio, a mio avviso, sono l'unica vera strada percorribile.
e quello che non ricicli in discarica?
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Old 11-02-2006, 00:52   #9
LittleLux
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e quello che non ricicli in discarica?
A parte che se ricicli a dovere la frazione che finisce in discarica è davvero ridotta ai minimi termini, comunquese fai le discariche come dio comanda, i rischi di inquinamento sono davvero ridottissimi. Certo, di una cosa dobbiamo essere consapevoli, una parte di inquinamento ce la dobbiamo tenere, sta a noi fare in modo che sia la più piccola possibile e che, soprattutto, sia compatibile con i cicli biologici del pianeta, ossia che l'inquinamento prodotto sia facilmente assorbibile dall'ambiente.
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Old 11-02-2006, 08:13   #10
Lucio Virzì
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di termovalorizzatori non ne so molto,ma una cosa è certa ed è che bisogna mettersi in testa di fare la raccolta differenziata come si deve (porta a porta o coi cassonetti nn lo so).

ecco due dati anche se un po' vecchiotti
http://www.apat.gov.it/site/it-IT/Te...differenziata/

purtroppo il sud italia è sempre indietro e non ne capisco il motivo.
facessero una differenziata ben fatta non ci sarebbero a napoli gli scandali dei rifiuti per strada come si vede nelle cronache e nessuno gli piazzarebbe l'inceneritore.
Sacrosanto.
Chiediamoci perchè, invece di spendere per una politica del riciclo seria, nel sud, si preferisce buttare soldi in altre cose
Comunque una situazione palesemente assurda c'è nel comune dove vive una mia amica, nel Trevisano, dichiarato comune con più alto tasso di riciclaggio dei rifiuti d'Italia, pagano solo il pochissimo che non si può riciclare, beh, nelle loro discariche, come premio, vengono convogliati i rifiuti da altre zone del nordest

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per il resto secondo me quello che grillo chiama "ciclo corto" dell'energia è una cosa fattibilissima ma non dappertutto,solo dove non c'è una densità abitativa molto elevata.
Invece non mi spiego i prezzi del solare fotovoltaico sempre stellari....
io abito vicino venezia e l'irragiamento non è male,inoltre si tratta di paesi sui 25/30000 abitanti quindi il rapporto superficie disponibile/energia richiesta è molto buono.Purtroppo tutte le nuove abitazioni che vedo sorgere sono "fatte per vendere" e risultano energicamente abominevoli.se nn si parte da case "ad alto rendimento" hai voglia...

ma per gli inceneritori e le polveri non esistono filtri adatti? (roba tipo il fap)
Si, certo che esistono, ma sono costosissimi.
Il problema è, come sottolineato, che un inceneritore, consuma moltissima energia e quella poca che produce viene pagata a caro prezzo dal GTRN!

LuVi
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Old 11-02-2006, 08:58   #11
Enel
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Il termovalorizzatore in tre anni
Presentato il progetto dell'impianto che sarà realizzato ad Aviano. Garantiti controlli sui fumi


Un impianto tecnologicamente avanzato, capace di abbattere gli inquinanti emessi nei fumi al di sotto dei limiti imposti dalle norme e di smaltire 213 tonnellate di rifiuti al giorno. Costo stimato dell'opera 41 milioni di euro (ma la cifra potrebbe essere destinata ad aumentare) e tempo di realizzazione tre anni, compreso l'iter burocratico. Sono questi i dati più immediati del termovalorizzatore che sarà realizzato nell'area dell'impianto di compostaggio di Aviano di proprietà della Snua srl(privata). Ad illustrarli ad una platea attenta di sindaci ed amministratori della provincia, nel corso di un incontro voluto dall'assessore all'Ambiente, Antonio Zavagno, il pool di progettisti chiamati a progettare l'impianto. Una lunga illustrazione, ricca di dati e di rassicurazioni sul fatto che il termovalorizzatore non darà alcun problema sotto l'aspetto ambientale. È ancora troppo presto, però, per dire se i sindaci (e soprattutto le loro comunità) non solleveranno problemi.
Certo è che gli ingegneri Alessandro Turello, Franco e Paolo Scarabelli (fanno parte del pool dei progettisti) ce l'hanno messa tutta per spiegare che il termovalorizzatore oltre ad essere sicuro sotto tutti gli aspetti non darà assolutamente problemi di inquinamento. L'impianto sarà in grado di smaltire più 67 mila mila tonnellate l'anno di combustibile (cdr) prodotto dall'impianto di Aviano. la termovalorizzazione dei rifiuti attraverso la produzione di vapore porterà l'impianto ad una potenza elettrica lorda di 8.8 mega watt che verranno ceduti all'Enel. C'è anche da aggiungere che il progetto presentato dalla Snua (prima di essere venduta) è stato riadattato dalla nuova società con diverse migliorie e nuovi accorgimenti tecnologici all'avanguardia. Ma è sul fronte delle emissioni in atmosfera che i progettisti hanno insistito parecchio. Del resto basta guardare la tabella a fianco per vedere cosa finisce nell'aria. Il primo punto, più volte ribadito, è che con la nuova tecnologia - almeno così hanno sottolineato i progettisti - i limiti degli inquinanti dell'aria saranno ridotti sotto i livelli consentiti dalle norme. Non solo. L'alta temperatura nella caldaia (quasi mille gradi di calore) dovrebbe eliminare alla fonte il problema della diossina, sostanza tristemente famosa e che nella mente evoca disastri ambientali come quello di Seveso. Non solo. Per evitare tutti i rischi nel gran numero di filtri che dovranno "pulire" i fumi è stato comunque sistemato uno apposto per la diossina e i furani che sono le sostanze più pericolose. Complessa anche la rete dei controlli sia sulla sicurezza che sotto l'aspetto ambientale. In pratica tutte le fasi saranno monitorare attentamente e nel camino sarà posta una centralina che costantemente valuterà le emissioni. I dati saranno elaborati e messi a disposizione quotidianamente dell'Arpa. Se ci sarà un accordo con i Comuni e la Provincia non è da escludere che possa anche essere installato un display luminoso visibile a tutti per il controllo immediati dei livelli degli inquinanti. La garanzia di un ciclo ininterrotto di lavorazione dovrebbe limitare le soste e i blocchi che sono pericolosi per l'ambiente. Da valutare, invece, i livelli del rumore. Una volta realizzato l'impianto darà lavoro a oltre 20 persone.


Cmq credo che il termovalorizzatore debba essere un complemento della differenziata. Differenziata che (almeno in Italia) per essere veramente efficace deve essere svolta con il sistema porta a porta.
Nel mio comune:
2004: 35% di differenziata
Nel 2005 si è passati alla raccolta porta a porta
2005: 76% e la tariffa dei rifiuti non è nemmeno aumentata.
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Old 11-02-2006, 09:07   #12
LittleLux
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Il termovalorizzatore in tre anni
Presentato il progetto dell'impianto che sarà realizzato ad Aviano. Garantiti controlli sui fumi


Un impianto tecnologicamente avanzato, capace di abbattere gli inquinanti emessi nei fumi al di sotto dei limiti imposti dalle norme e di smaltire 213 tonnellate di rifiuti al giorno. Costo stimato dell'opera 41 milioni di euro (ma la cifra potrebbe essere destinata ad aumentare) e tempo di realizzazione tre anni, compreso l'iter burocratico. Sono questi i dati più immediati del termovalorizzatore che sarà realizzato nell'area dell'impianto di compostaggio di Aviano di proprietà della Snua srl(privata). Ad illustrarli ad una platea attenta di sindaci ed amministratori della provincia, nel corso di un incontro voluto dall'assessore all'Ambiente, Antonio Zavagno, il pool di progettisti chiamati a progettare l'impianto. Una lunga illustrazione, ricca di dati e di rassicurazioni sul fatto che il termovalorizzatore non darà alcun problema sotto l'aspetto ambientale. È ancora troppo presto, però, per dire se i sindaci (e soprattutto le loro comunità) non solleveranno problemi.
Certo è che gli ingegneri Alessandro Turello, Franco e Paolo Scarabelli (fanno parte del pool dei progettisti) ce l'hanno messa tutta per spiegare che il termovalorizzatore oltre ad essere sicuro sotto tutti gli aspetti non darà assolutamente problemi di inquinamento. L'impianto sarà in grado di smaltire più 67 mila mila tonnellate l'anno di combustibile (cdr) prodotto dall'impianto di Aviano. la termovalorizzazione dei rifiuti attraverso la produzione di vapore porterà l'impianto ad una potenza elettrica lorda di 8.8 mega watt che verranno ceduti all'Enel. C'è anche da aggiungere che il progetto presentato dalla Snua (prima di essere venduta) è stato riadattato dalla nuova società con diverse migliorie e nuovi accorgimenti tecnologici all'avanguardia. Ma è sul fronte delle emissioni in atmosfera che i progettisti hanno insistito parecchio. Del resto basta guardare la tabella a fianco per vedere cosa finisce nell'aria. Il primo punto, più volte ribadito, è che con la nuova tecnologia - almeno così hanno sottolineato i progettisti - i limiti degli inquinanti dell'aria saranno ridotti sotto i livelli consentiti dalle norme. Non solo. L'alta temperatura nella caldaia (quasi mille gradi di calore) dovrebbe eliminare alla fonte il problema della diossina, sostanza tristemente famosa e che nella mente evoca disastri ambientali come quello di Seveso. Non solo. Per evitare tutti i rischi nel gran numero di filtri che dovranno "pulire" i fumi è stato comunque sistemato uno apposto per la diossina e i furani che sono le sostanze più pericolose. Complessa anche la rete dei controlli sia sulla sicurezza che sotto l'aspetto ambientale. In pratica tutte le fasi saranno monitorare attentamente e nel camino sarà posta una centralina che costantemente valuterà le emissioni. I dati saranno elaborati e messi a disposizione quotidianamente dell'Arpa. Se ci sarà un accordo con i Comuni e la Provincia non è da escludere che possa anche essere installato un display luminoso visibile a tutti per il controllo immediati dei livelli degli inquinanti. La garanzia di un ciclo ininterrotto di lavorazione dovrebbe limitare le soste e i blocchi che sono pericolosi per l'ambiente. Da valutare, invece, i livelli del rumore. Una volta realizzato l'impianto darà lavoro a oltre 20 persone.


Cmq credo che il termovalorizzatore debba essere un complemento della differenziata. Differenziata che (almeno in Italia) per essere veramente efficace deve essere svolta con il sistema porta a porta.
Nel mio comune:
2004: 35% di differenziata
Nel 2005 si è passati alla raccolta porta a porta
2005: 76% e la tariffa dei rifiuti non è nemmeno aumentata.
Da me il porta a porta si fa da non so più quanti anni, ormai, ed effettivamente funziona, e bene, direi. Tutti gli anni siamo nell'elenco dei comuni ricicloni, con una media di differenziata raccolta che si attesta intorno al 76%. Senza aumenti di tasse, ok, è vero. Ma pensa al successo che avrebbe una iniziativa del tipo "più differenzi meno paghi". In Emilia qualche comune che lo fa esiste, e i risultati sono eclatanti. Strada, a mio avviso, assolutamente da percorrere.
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Old 11-02-2006, 09:10   #13
jumpermax
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Originariamente inviato da LittleLux
A parte che se ricicli a dovere la frazione che finisce in discarica è davvero ridotta ai minimi termini, comunquese fai le discariche come dio comanda, i rischi di inquinamento sono davvero ridottissimi. Certo, di una cosa dobbiamo essere consapevoli, una parte di inquinamento ce la dobbiamo tenere, sta a noi fare in modo che sia la più piccola possibile e che, soprattutto, sia compatibile con i cicli biologici del pianeta, ossia che l'inquinamento prodotto sia facilmente assorbibile dall'ambiente.
Ciò che mi sfugge è perchè mai non si dovrebbe mandare all'inceneritore tutto quello che non può essere riciclato. Insomma escludendo le parti sicuramente riciclabili (metalli, vetro, alcune plastiche, carta, ecc) e i rifiuti altamente inquinanti, il resto non può essere usato come combustibile?
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Old 11-02-2006, 09:31   #14
LittleLux
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Originariamente inviato da jumpermax
Ciò che mi sfugge è perchè mai non si dovrebbe mandare all'inceneritore tutto quello che non può essere riciclato. Insomma escludendo le parti sicuramente riciclabili (metalli, vetro, alcune plastiche, carta, ecc) e i rifiuti altamente inquinanti, il resto non può essere usato come combustibile?
Tieni conto che un inceneritore deve bruciare, per funzionare correttamente, anche unacerta parte di frazione umida, ma se questa viene totalmente conferita al compostaggio, allora ti si pone un bel problema, almeno da questo punto di vista. E poi, tutto quel che rimane dopo la differenziazione, è solo la parte peggiore del rifiuto, plasticaccia e poco altro. A sto punto meglio metterlo in apposita discarica, studiata per evitare inquinamenti vari, e stop.
LittleLux è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 11-02-2006, 09:34   #15
[A+R]MaVro
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Originariamente inviato da jumpermax
Ciò che mi sfugge è perchè mai non si dovrebbe mandare all'inceneritore tutto quello che non può essere riciclato. Insomma escludendo le parti sicuramente riciclabili (metalli, vetro, alcune plastiche, carta, ecc) e i rifiuti altamente inquinanti, il resto non può essere usato come combustibile?
Assolutamente d'accordo. Pur facendo tantissima differenziata (il mio comune è da anni che prende il riconoscimento per riclicalggio dei rifiuti sopra il 50%) ci sono dei rifiuti che non è assolutamente possibile riciclare: le carte oleose per gli alimenti, gli imballi di cellopahne, alcune plastiche e così via. Visto che le discariche comprensibilmente non le vuole nessuno meglio usare un inceneritore che se gestito con tutti i crismi ha un impatto sicuramnte minore.
E' una illusione che per risolvere il problema dei rifuti basti la differenziata, anche arrivando all'80% ci rimane pur sempre sul groppone un 20% di riufiti.

A proposito di differenziata direi che il modo migliore per attuarla è la raccolta porta a porta elimimando completamente i cassonetti generici, salvo le campane per vetro ed alluminio. La cosa è fattibile anche in grandi città visto che a Milano si fa con risultati discreti, basta adattarsi a poche regole: i rifiuti si tengono in casa e vengono messi fuori dalla porta solo nei giorni e negli orari stabiliti, meglio se al mattino prestissimo (5-6). Chi non rispetta le regole non solo si becca una multa salata ma i rifuti non gli vengono ritirati.
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Old 11-02-2006, 09:37   #16
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Originariamente inviato da Dagon
Nella tua civilissima realtà del nord sono comprese anche le borgate di Milano?
Ti rispondo io, senza intenti polemici nord-sud.

Le "borgate" a Milano non esistono . Nell'hinterland la raccolta rifiuti funziona perfettamente come ho descritto nel post sopra. Da quello che ho visto il problema del sud si chiama "cassonetto", bisognerebbe eliminarlo e passare alla porta a porta.
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Old 11-02-2006, 09:38   #17
[A+R]MaVro
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Originariamente inviato da LittleLux
Tieni conto che un inceneritore deve bruciare, per funzionare correttamente, anche unacerta parte di frazione umida, ma se questa viene totalmente conferita al compostaggio, allora ti si pone un bel problema, almeno da questo punto di vista. E poi, tutto quel che rimane dopo la differenziazione, è solo la parte peggiore del rifiuto, plasticaccia e poco altro. A sto punto meglio metterlo in apposita discarica, studiata per evitare inquinamenti vari, e stop.
Si ma si torna sempre al solito discorso: dove la facciamo la discarica? Non credo che a Rodano siano felici di averne una
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Old 11-02-2006, 10:08   #18
oscuroviandante
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A Brescia esiste un termovalorizzatore che brucia rifiuti rifornendo parte della città di calore con il teleriscaldamento

Sapevo che è all'avanguardia nella soppressione delle esalazioni tossiche e che addirittura tecnici americani erano venuti per esaminare il funzionamento così innovativo ....o era una favoletta???
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Old 11-02-2006, 10:11   #19
Banus
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Originariamente inviato da LittleLux
A parte che se ricicli a dovere la frazione che finisce in discarica è davvero ridotta ai minimi termini, comunquese fai le discariche come dio comanda, i rischi di inquinamento sono davvero ridottissimi.
Lo stesso vale per un inceneritore fatto bene
Anche le discariche hanno problemi di inquinamento, con la differenza che il grande volume rende più difficile il monitoraggio. Ad esempio si possono formare liquami inquinanti che, se il sito della discarica non è opportunamente studiato, possono contaminare il terreno e le falde circostanti.
Gli inceneritori d'altra parte hanno il problema della diossina e di altre emissioni, ma se avete visto il servizio di Superquark di qualche mese fa le emissioni sono strettamente controllate (ovviamente se tutto è a norma di legge); inoltre le ceneri sono smaltite come rifiuti speciali.
Non auspico certo la costruzione di inceneritori, ma se manca la volontà di effettuare la raccolta differenziata (ricorderete lo scandalo dei rifuti differenziati mandati in discarica), tanto vale cercare di recuperare un po' di energia dai rifiuti che abbiamo. E intanto magari prendere esempio dalla Germania dove la metà dei rifiuti sono riciclati ed è stata approvata una legge che riduce gli scarti da imballaggio (e secondo me è per questi motivi che non costruiscono nuovi inceneritori).
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echo 'main(k){float r,i,j,x,y=-15;while(puts(""),y++<16)for(x=-39;x++<40;putchar(" .:-;!/>"[k&7])) for(k=0,r=x/20,i=y/8;j=r*r-i*i+.1, i=2*r*i+.6,j*j+i*i<11&&k++<111;r=j);}'&>jul.c;gcc -o jul jul.c;./jul |Only Connect| "To understand is to perceive patterns" Isaiah Berlin "People often speak of their faith, but act according to their instincts." Nietzsche - Bayesian Empirimancer - wizardry

Ultima modifica di Banus : 11-02-2006 alle 10:17.
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Old 11-02-2006, 10:25   #20
LittleLux
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Originariamente inviato da [A+R]MaVro
Si ma si torna sempre al solito discorso: dove la facciamo la discarica? Non credo che a Rodano siano felici di averne una
Ovvio che esiste questo problema ma, se invece di conferire in discarica il 100% del rifiuto ne porti solo il 20-25%, capisci che i volumi necessari saranno assai ridotti, inoltre anche il problema dei liquami sarebbe molto più limitato in quanto in discarica finirebbe solo la parte secca. Ovvio che il fondo della stessa andrebbe adeguatamente impermebilizzata perchè una parte di percolato si formerebbe lo stesso. Inoltre ci sarebbe da valutare l'impatto ambientale causato dai camion che trasportano il rifiuto, cosa che peraltro si avrebbe anche con l'inceneritore. Io credo, tuttavia, che in termini complessivi, ossia economici e ambientali, la soluzione migliore è proprio quella di fare un'ottima raccolta differenziata abbinata alla creazione di piccole discariche ben progettate che accolgano la parte restante di ruera.
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