Nuovo storico lancio per il razzo spaziale SpaceX Starship: Flight 11 è la fine per la seconda generazione
Si è appena concluso l'undicesimo lancio di test (Flight 11) del grande razzo spaziale riutilizzabile Starship di SpaceX. Si è trattato di un momento importante in quanto è stato l'ultimo che ha impiegato hardware di seconda generazione.
di Mattia Speroni pubblicata il 14 Ottobre 2025, alle 02:35 nel canale Scienza e tecnologiaSpaceXStarlinkArtemisNASA
Alla fine di agosto è stato completato il decimo lancio (Flight 10) del grande razzo spaziale riutilizzabile SpaceX Starship. Si è trattato di un risultato incoraggiante considerando quanto avvenuto dal debutto della seconda generazione di vettori che non ha brillato per affidabilità, soprattutto per quanto è riguardato il secondo stadio. Con Flight 10 le condizioni sono cambiate riuscendo a eseguire operazioni come il rilascio di carichi utili (non in orbita) e l'accensione di un propulsore Raptor nello Spazio. Nella nottata odierna è stato il momento dell'undicesimo lancio del vettore pesante SpaceX Starship, aumentando la cadenza grazie al successo di Flight 10 che non ha necessitato dell'apertura di un'indagine da parte dell'FAA.
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— SpaceX (@SpaceX) September 29, 2025
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Questo è stato l'ultimo lancio dal Pad 1 in questa configurazione oltre che l'ultimo lancio di un razzo spaziale di seconda generazione. Dal prossimo lancio (Flight 12) si passerà quindi alla terza generazione e al lancio (e al recupero) dalla torre di lancio del Pad 2 dove assisteremo, per la prima volta, al recupero del secondo stadio chiamato Ship. Questo dovrebbe consentire di accelerare il programma di sviluppo che nel 2026 sarà decisamente più impegnativo per cercare di far diventare operativo il prima possibile il vettore spaziale Starship.

L'undicesimo lancio del razzo spaziale SpaceX Starship
Per l'undicesimo lancio (Flight 11), SpaceX ha impiegato le unità Super Heavy Booster 15-2, al suo secondo utilizzo, e Ship 38. Queste componenti hanno completato correttamente dei test preliminari all'inizio di settembre e nella seconda metà dello stesso mese. La società era fiduciosa del successo delle modifiche dopo quanto visto durante Flight 10 ad agosto pur puntando decisamente verso la terza generazione che introdurrà molte novità.


Il lancio del vettore spaziale di SpaceX è avvenuto all'1:23 del 14 ottobre (ora italiana) dal Pad 1 di Starbase nel Texas. Si è trattato del quinto lancio del 2025 permettendo di raccogliere ulteriori dati in vista dell'utilizzo del nuovo hardware. Ricordiamo che questo razzo spaziale è alto oltre 120 metri e con una capacità di carico superiore alle 150 tonnellate in orbita bassa terrestre (LEO).


Come scritto sopra, questa missione prevedeva l'utilizzo di Super Heavy Booster 15-2 (già impiegato durante Flight 8 del marzo 2025) con 24 motori Raptor "flight-proven" su 33 totali. Ship 38, invece, ha portato a bordo otto simulatori di satelliti Starlink di terza generazione, che hanno visto un rilascio dimostrativo, come già avvenuto durante il precedente volo. La sequenza di lancio è iniziata con il caricamento di quasi 5000 tonnellate di propellente (metano e ossigeno liquidi) nei serbatoi criogenici.


All'1:23 i 33 propulsori Raptor 2 atmosferici alla base di Super Heavy Booster 15-2 si sono accesi generando una spinta di oltre 7500 tonnellate. Il decollo è stato ancora una volta senza problemi. Starship ha superato Max-Q (la fase di massima pressione aerodinamica) dopo poco più di un minuto dal decollo. La prima fase critica, la separazione degli stadi con la tecnica dell'hot-staging è avvenuta a poco più di 2,5 minuti con i motori del primo stadio che si sono spenti parzialmente mentre quelli della Ship. Booster 15-2 ha eseguito una serie di test estremi: il primo stadio ha acceso i suoi motori per la fase di rientro per provare i limiti termici e strutturali, raggiungendo velocità ipersoniche controllate. A circa 6,5 minuti il primo stadio ha effettuato un ammaraggio morbido nel Golfo del Messico. Questo test ha permesso di raccogliere ancora una volta dati in vista di un futuro riutilizzo di vettori (a partire dal prossimo anno).

Starship Flight 11: i test e il rientro di Ship 38
Nel frattempo, Ship 38 ha proseguito la sua traiettoria suborbitale, raggiungendo una quota di circa 150 km ed eseguendo lo spegnimento dei motori (SECO) poco prima dei 10 minuti dal decollo. A circa 18 minuti dalla partenza invece sono stati rilasciati con successo gli otto simulatori Starlink V3 attraverso un sistema che richiama quello utilizzato nelle confezioni delle caramelle PEZ (PEZ Dispenser). Questi mockup hanno simulato un rilascio reale prima di rientrare e disintegrarsi nell'atmosfera come previsto. Nel frattempo il secondo stadio di Starship ha raggiunto una quota di circa 190 km proseguendo il suo viaggio verso l'Oceano Indiano.


Un altro test di Flight 11 è stata la riaccensione nello Spazio di un motore Raptor 2 atmosferico simulando quanto potrebbe avvenire durante il profilo missione orbitale che potrebbe prevedere un cambio di traiettoria per permettere un rilascio di carichi utili oppure il rendezvous con altre Starship.

La fase di rientro della Ship, uno dei momenti più delicati, è iniziata dopo circa 45 minuti dal decollo. Come nella precedente missione il secondo stadio è rientrato in una zona di mare al largo delle coste dell'Australia permettendo di stressare lo scudo termico composto da circa 18 mila piastrelle isolanti e uno strato inferiore di materiale ablativo. Per eseguire alcune prove delle piastrelle dello scudo termico sono state rimosse così da cercare di capire la resistenza della struttura anche in caso di danni. Grazie all'utilizzo di Starlink per l'invio delle informazioni della telemetria ma anche dello streaming video è possibile vedere il secondo stadio avvolto nel plasma.

Le manovre di rientro (belly flop) simulano quelle che serviranno a partire dal prossimo anno per la cattura del secondo stadio attraverso Mechazilla sul Pad 2 (Return To Launch Site o RTLS). L'ammaraggio morbido di Ship 38 è avvenuto a circa 66 minuti dal decollo mostrando come, dopo le problematiche che hanno afflitto le prime unità di seconda generazione, SpaceX ha finalmente ritrovato una certa affidabilità. Ship 38 ha toccato dolcemente la superficie dell'oceano per poi esplodere (come previsto dal protocollo della missione) per evitare che un oggetto di grandi dimensioni possa causare problematiche alla navigazione oltre a non permettere che tecnologie avanzate possano essere recuperate dalla concorrenza. Le parti di Super Heavy, ammarato nel Golfo del Messico, saranno invece recuperate.


Ora, con l'arrivo dell'hardware di terza generazione, ci saranno ulteriori incognite. Per esempio cambieranno le dimensioni di Ship ma ci sarà anche l'introduzione dei propulsori Raptor 3 oltre ad altre modifiche (come la scomparsa dell'hot stage ring che sarà integrato in Super Heavy). Questo da un lato dovrebbe permettere di far evolvere ulteriormente il programma della società statunitense mentre dall'altro sarà interessante capire se si presenteranno altri problemi legati alle nuove strutture (ancora in fase di test). Il prossimo grande passo sarà il rientro al sito di lancio del secondo stadio di Starship segnando la prima missione orbitale del vettore spaziale. Ci sarà poi il rilascio di carichi utili in orbita e infine il trasferimento di propellente tra due Ship.


Ricordiamo in ultimo che Starship è ancora un programma sperimentale basato su prototipi che ha ampi margini di miglioramento e diversi mesi prima di diventare un vettore effettivamente operativo. Una delle grandi sfide sarà quella di poter impiegare una versione modificata come lander lunare per la missione Artemis III (attualmente prevista per la fine del 2027) e far tornare l'essere umano sulla superficie della Luna prima della Cina. SpaceX sembra comunque aver ritrovato la sua strada vista di obiettivi ancora più ambiziosi.










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5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoBestiale e affascinante ma.. chissà se la normativa europea ETS2 colpisce anche queste cose o solo chi produce
In realtà è il consumo di uno stabilimento di ceramiche
Se ci si sposta su altre tipologie come siderurgia, cemento,... sono consumi da piccole imprese.
Se ci si sposta su altre tipologie come siderurgia, cemento,... sono consumi da piccole imprese.
una grande Conceria con 400 dipendenti.. una media impresa di fusione alluminio.. etc etc..
tu consideri grandi solo le acciaierie e i cementifici ? ..
mi spiace contraddirti ma il grosso delle aziende con 3 milioni di smc ci fa un anno e mediamente parliamo di 100-200 dipendenti
oltre al fatto che una ditta di ceramiche non è proprio una piccola impresa.. una piccola impresa non raggiunge 1 milione di smc/anno a meno che non sia una lavorazione particolare.
per il resto ha ragione Klontz.. quindi è 1 milione di kg e quindi "solo" 1,5 milioni di smc di metano.. non male se consideriamo che 1 kg di metano contiene 15 kWh di energia e quindi parliamo di 15 milioni di kWh per staccarci dal suolo.. di nuovo.. valori da industria con centinaia di occupati per 1 anno di lavoro
giusto per capire quanto costa la gravità terrestre
p.s.@Ago72.. lo sai che l'impresa che hai linkato E' una grande impresa vero ? 260 dipendenti per 93 milioni di fatturato
Secondo la Direttiva (UE) 2023/2775, le imprese sono classificate in base a tre parametri principali:
Totale dello Stato Patrimoniale: Per essere considerata una grande impresa, il totale dello stato patrimoniale deve superare i 25.000.000 euro.
Ricavi Netti delle Vendite e delle Prestazioni: I ricavi netti devono essere superiori a 50.000.000 euro.
Numero Medio di Dipendenti: Una grande impresa deve avere più di 250 dipendenti durante l'esercizio.
tu consideri grandi solo le acciaierie e i cementifici ? ..
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p.s.@Ago72.. lo sai che l'impresa che hai linkato E' una grande impresa vero ? 260 dipendenti per 93 milioni di fatturato
Capiamoci, sei te che hai parlato di grandi imprese (primo post).
Se parliamo di grandi imprese, 5 milioni di m3 sono la parte bassa della forchetta (eccezioni a parte).
Se parliamo di PMI allora ci sta e 5 milioni è sulla parte alta della forchetta (eccezioni a parte).
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