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#101 | |
Bannato
Iscritto dal: Jun 2005
Città: Milano
Messaggi: 146
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Confondi infangare con criticare. Una persona oggettivamente democratica è indignata da Borghezio. Ma poi è indignata da Boso, da Gentilini, da Calderoli. Essi fanno affermazioni che non rispettano la dignità umana in nome di un protezionismo razziale. Per un Liberale, un Socialista, ma anche Liberaldemocratico, questo non è accettabile. Il problema della Lega è la sua deriva razzista che a volte sfiora il nazionalsocialismo e si pone a destra di Rauti. La Lega ha, per dire suo per altro, assonanze con Le Pen, Hider, Zarinovsky, che sono i personaggi più inquietanti in Europa di fine secolo. Ma mentre la destra sociale al nazionalismo unisce un'idea della società, oltre che dell'individuo, la Lega fa propria la parte più sbrigativa e deletere delle dottrine dell'estrema destra, perchè pone l'interesse dell'individuo sopra all'interesse della società. L'individuo inalienabile e i suoi meri interessi personali. Del regionalismo alla nazione. Del popolo razzialmente concepito al concetto di essere umano inteso come logos assoluto. Del capitale come archetipo ossessivo. L'avere metafisico. L'antistoricità della Lega, partita bene e con idee condivisibili e lanciata verso la deriva populista-razzista, deriva dal fatto che si pone in un momento storico particolare: nonostante gli insuccessi dell'UE, il mondo si globalizza sempre più, infischiandosene dei no-global, dei protezionismi, dei razzismi. Oggi senza barriere vaddo su internet e compro un etto di cotto a Venice in California, punto. Il mondo è destinato comunque, piaccia o non piaccia, a divenire una comunità di meeltin' pot. Il processo precorre tempi troppo veloci, per cui la parte della popolazione meno preparata è logico abbia una reazione. Le società multietniche nella storia hanno sempre vinto ( Usa ) perchè l'apporto culturale di diverse culture forma una risultante di valenza superiore alla monocultura. E' una legge anche genetica: la deriva genetica è la deriva dei geni senza apporto esterno ( "Popoli e geni" Cavalli Sforza edito Laterza). Si applica alla cultura e all'evoluzionismo. Il problema quindi non è stroncare il flusso di clandestini, ma modularne meglio l'ingresso. Ben vengano i rimpatri se non in regola, ma senza la stizza di chi è padrone in patria. Chi non si prepara eticamente al meeltin' pot e non prepara la propia prole è destinato all'antistoria, piaccia o non piaccia. Passando attraverso episodi singoli o di massa di violenze ed esempi di stupidità umana. Chi ha funzione amministrativa e pubblica ha il dovere di non gettare benzina sul fuoco. Il razzismo è maggiore laddove è ben orchestrato. Nessuno ha detto nulla sul padre meridionale che ha ucciso l'albanese fidanzato della figlia. E' una questione di esposizione emotiva ed è l'indecorosa legge del branco che risponde però ad una legge evoluzionistica darwiniana, ahimè. Il declino della Lega, che alle ultime regionali ha arginato per via dell'onda emotiva sulle condizioni di salute del suo Leader, è palese. La Lega ha perso una bella occasione, quella di fare un salto di qualità che vada oltre lo slogan. Cavalcare con demagogia le onde emotive si chiama populismo. Secondo il quale: hanno ucciso un ragazzo? Pena di morte! Entrno troppi clandestini? Bombardiamo i gommoni! Paghiamo troppe tasse? Via da Roma! Prezzi troppo alti? Torniamo alla lira! Potrei continuare fino a domani. L'intelligenza non ha bisogno di provocazioni per elaborare una soluzione. Ha bisogno di esseri intelligenti e preparati che vadano oltre la boutàde da bar sport di Ospedaletto Lodigiano. Ha bisogno di coerenza, di etica, di moralità. Di onestà intellettuale. Bossi è il migliore. Non ha potuto fare e dire ciò che voleva perchè tramite sondaggi interni ha realizzato che il suo elettorato è formalmente di destra. Lui però partecipava insieme a Lotta Continua ai cortei contro Pinochet. Mentre i Borghezio e Boso gongolavano al nome Cile. Questi ultimi hanno avuto il sopravvento culturale ( per dire ). La lega è diventata il partito della Curva Sud. Peccato. Evolversi non involversi. "Apri la tua mente, qualcosa entrerà". E' una pubblicità. fg |
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#102 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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Posto un articolo. No, non vi preoccupate, non è di Graggio.
![]() ![]() E' di Bocca, forse per qualcuno è anche peggio. ![]() COMMENTO Il populismo padano di GIORGIO BOCCA Umberto Bossi è ritornato a Pontida con il popolo della Lega. In decine di migliaia a vederlo e ad ascoltare i suoi discorsi, i soliti, vagamente deliranti fra quelli tra il truculento e l'onirico, dei suoi colonnelli. Sotto questo aspetto il fenomeno leghista sembra avere aperto una strada poi seguita un po' da tutti, quella del parlare a vanvera, di dire e disdire e soprattutto di attribuirsi dei meriti fantasiosi come salvare l'Italia o stare dalla parte di Abele contro Caino come ha dichiarato il ministro della Giustizia Castelli senza il quale saremmo alla più sfrenata barbarie. Umberto Bossi ha celebrato il suo ritorno alla vita politica secondo il suo istrionismo egocentrico. È arrivato qui già alla vigilia per far vedere ai fedeli che era davvero risorto anche se con un po' di raucedine. E durante la celebrazione è salito, disceso e risalito sul palco togliendo il microfono a tutti quelli che cercavano di parlare, soprattutto per dedicargli delle sviolinate talmente esagerate da apparire di una bambinesca innocenza come quella di Borghezio: "L'intervento del Senatur non è stato solo quello di un capo politico ma anche di un capo storico che ci ha richiamato ai nostri doveri e ai fondamenti del nostro impegno politico, un discorso più importante di quello che ci immaginavamo". Elogi reciproci, lodi sperticate, e volgarità profonda. "L'ho già detto e lo ripeto, l'unica terapia per certa gente è un bel colpo di forbice da giardiniere", ha detto il ministro delle Riforme Roberto Calderoli a commento di una violenza sessuale. Ma a Pontida non si è mai andati per il sottile, tutti, anche intellettuali come Giuliano Urbani e Giulio Tremonti devono stare al gioco, ritrovarsi nel gazebo dove il capo riceve gli amici assieme alla moglie Manuela Morrone assunta a funzione di ispiratrice politica. Camicia sportiva a righine verdi, pantaloni scuri, Bossi è apparso felice. Ha parlato due volte: la prima per quindici minuti, la seconda per dieci mescolando i temi delle sue battaglie politiche che per stare tra l'utopia e la smargiassata populista vanno comunque bene. È passato dai toni intimi ai militanti alle affermazioni di fierezza "noi siamo sempre gli stessi. Siamo sempre la Lega che ha fede nella famiglia, che vuole la salvezza del popolo e del Paese. Sono venuto per sguainare la spada della libertà che fu di Alberto da Giussano. Padania libera". Ma non è più un'eccezione, non è più un tipo strambo, è gran parte dell'attuale classe politica che parla di libertà a ruota libera senza curarsi minimamente di come questa libertà allo stato liquido delle giaculatorie e della retorica sia compatibile con la società di massa, con la rincorsa del profitto a' tout prix con le nuove cordate del privilegio. Si tratta di una politica che non si fa, non si discute ma che si segue. Dice ancora Calderoli: "La Lega va, con Bossi davanti, come sempre". Dove va la Lega? Non lo sanno meno che mai i suoi dirigenti. Contro l'Europa? Ma sì, non vanno tutti contro l'Europa, non è di moda essere contro l'Europa? Contro la moneta europea, per il ritorno alla lira? È una sciocchezza, una follia, ma nessuno gli vieta di dirlo. Non è questa la politica a cui i cittadini sono stati abituati dal ceto dirigente? Non è questo il Paese in cui i capi di governo e ministri sostengono in pubblico le tesi più assurde e anarcoidi: che non bisogna pagare le tasse, che non sta bene denunciare i ladri, che è da furbi derubare lo Stato e che la somma abilità politica è quella che Bossi e la Lega hanno continuamente praticato, mettersi al servizio dei potenti, negoziare le alleanze al di fuori di ogni principio. Si poteva dire tutto ciò che si voleva oggi a Pontida. Il ministro Castelli ha toccato tutti i temi del suo cuore, compreso l'elogio della Fallaci, "la scrittrice italiana che scrive la verità", ha parlato di giustizia come coloro che adorano la giustizia spiccia e senza pietà, che "getta via la chiave delle prigioni". "Oggi, ha detto, si vuol liberare Caino. Noi stiamo con Calabresi che è Abele. Tutti i poteri forti sono a sostegno del mondo al contrario". Non ha mai fatto il nome di Sofri, m r stuprare e ammazzare ancora. E non è neanche giustizia se c'è una persona che h a ammazzato per legittima difesa e deve subire un calvario senza fine". Insomma la giustizia dei forti e dei duri che piacciono alla Lega che invece è la benedizione della nazione "sta difendendo l'economia del Paese, della Padania e del Sud". Che al Sud la pensino diversamente come si è visto nelle recenti elezioni non importa. Lo si può dire, tutto si può dire nelle libere Pontida di Italia. (20 giugno 2005) http://www.repubblica.it/2005/f/sezi...occabossi.html |
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#103 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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![]() ![]() Inoltre, ti ricordi cos'era la Lega del 1990/92, sino al 1995? E' a quella Lega che Bocca si riferiva, e che in molti, a sx, guardavano con simpatia. Quella Lega, oggi, non esiste più. Sarei curioso di sapere cosa pensavi all'epoca. ![]() |
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#104 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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Chi l'ha detto?
«Se la lira non fosse entrata nell’euro non sarebbero fallite soltanto le grandi imprese italiane, ma anche le piccole imprese perché il costo del denaro e l’inflazione sarebbero saliti alle stelle».
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#105 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Cavalese
Messaggi: 2093
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#106 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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Se te lo dico quanto mi dai? ![]() Comunque hai cannato. La risposta giusta è: Umberto Bossi, Pontida, 17 giugno 2001. Ciao |
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#107 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Messaggi: 12338
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15 Neuro!
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"Il potere non te lo dà un distintivo, o una pistola. Il potere te lo danno le bugie, grandi bugie e convincere il mondo a parteggiare per te. Se riesci a fare accettare a tutti di quello che in cuor loro sanno essere falso, li tieni per le palle..." |
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#108 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Cavalese
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#109 | ||
Senior Member
Iscritto dal: May 2003
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"Il potere non te lo dà un distintivo, o una pistola. Il potere te lo danno le bugie, grandi bugie e convincere il mondo a parteggiare per te. Se riesci a fare accettare a tutti di quello che in cuor loro sanno essere falso, li tieni per le palle..." |
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#110 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
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![]() LuVi |
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