Gauss Fusion presenta GIGA: l'Europa accelera sulla prima centrale a fusione commerciale
Gauss Fusion ha presentato GIGA, il primo progetto europeo per una centrale a fusione commerciale. Con il Conceptual Design Report, sviluppato con partner di cinque Paesi tra cui l'Italia, l'azienda punta a realizzare entro la metà degli anni 2040 una fonte energetica pulita, scalabile e industrialmente sostenibile.
di Manolo De Agostini pubblicata il 09 Ottobre 2025, alle 16:41 nel canale Scienza e tecnologiaGauss Fusion ha presentato ufficialmente il Conceptual Design Report (CDR) di GIGA, la prima centrale a fusione su scala commerciale progettata in Europa. Il documento, frutto di tre anni di lavoro e oltre mille pagine di analisi ingegneristica, segna il passaggio dalla ricerca scientifica alla progettazione industriale della fusione.
Il progetto è sostenuto da una rete paneuropea di imprese e istituti di ricerca provenienti da cinque Paesi, con un ruolo di primo piano per l'Italia: ASG Superconductors (tramite Hofima della famiglia Malacalza), ENEA, il Consorzio ICAS e SIMIC contribuiscono allo sviluppo di componenti chiave e infrastrutture ad alta complessità tecnologica.

L'obiettivo è ambizioso: realizzare la prima centrale a fusione commerciale entro la metà degli anni 2040, con un investimento stimato tra 15 e 18 miliardi di euro. Il CDR verrà consegnato al governo tedesco nei prossimi giorni, a ridosso del Piano d'Azione per la Fusione da 2 miliardi di euro annunciato da Berlino, che mira a trasformare la fusione in un pilastro della sovranità energetica europea.
Il progetto GIGA si ispira a una logica "Eurofighter per la Fusione", unendo competenze industriali, investimenti nazionali e know-how tecnologico. Tra i partner europei figurano Alsymex, Assystem e CEA in Francia, IDOM e IFMIF-DONES in Spagna, oltre a RI Research Instruments e Bruker EAS in Germania. Tutte realtà impegnate nello sviluppo di magneti superconduttori, materiali avanzati e cicli di combustibile al trizio.
Il Conceptual Design Report affronta i principali nodi tecnologici della fusione: la gestione dei materiali esposti a carichi termici estremi, la produzione e il riciclo del trizio all'interno del reattore, la qualificazione dei superconduttori e la gestione dei rifiuti attivati, che nella fusione non comportano scorie radioattive di lunga durata. Il documento introduce inoltre un modello di concurrent engineering mutuato dall'industria aerospaziale, per accelerare la progettazione tramite team interdisciplinari.











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