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#41 | |
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#42 |
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Mah, roba inutile. Sono convinto che i geni e i ciucci nascano ovunque, a prescindere dalla regione.
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#43 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
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Il solito sud invece è un'esplosione di genialità. ![]() http://www.corriere.it/cronache/09_a...4f02aabc.shtml
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We are the flame and darkness fears us ! Ultima modifica di zerothehero : 11-08-2009 alle 17:17. |
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#44 | |
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#45 | |
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Iscritto dal: Jun 2006
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Se anche tu vuoi affermare che malcostume e mafia e tutti i mali del mondo hanno una influenza, ti lascio anche riflettere su una cosa. Non è possibile che determinate situazioni, come meno lavoro relativamente al nord, possano spingere più ragazzi a dare il massimo? E da questo punto di vista si viene a creare una vera e propria concorrenza sul dare il massimo per raccogliere i pochi frutti che l'economia del sud propone?
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Quanto sai di te stesso se non ti sei mai battuto? |
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#46 |
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Iscritto dal: Aug 2003
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Mi sembra ovvio. Al sud ci sono stati quest'anno 1700 100 e lode, mentre al nord sul migliaio.
E' per il sole. Poi c'è qualche maligno che invece la pensa in modo diverso, ad esempio la direttrice scolastica regionale della Puglia. «Mi piacerebbe sostenere che gli studenti pugliesi siano i migliori di Italia — afferma la direttrice dell’ufficio scolastico della Puglia, Lucrezia Stellacci — e in effetti i nostri ragazzi riescono a ottenere risultati eccellenti grazie alle loro straordinarie doti. Tuttavia, avendo lavorato anche in altre regioni, non posso nascondere che certi risultati non sono dovuti solo alla bravura dei discenti, ma anche ai diversi metri di valutazione»
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#47 | |
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#48 | |
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Iscritto dal: Jun 2005
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Al sud come al nord vi sono scuole di eccellenza e "diplomicifi", ma trovatemi un dato, che può dimostrare anche vagamente che i diplomifici si trovano più al sud che al nord... Se poi per voi al sud sono tutte scuole facilissime nel quale regalano i voti, trovatemi 2 scuole di milano con lo stesso metodo di valutazione e ne riparleremo... |
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#49 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
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E' anomalo che nel sud ci sono stati 1700 100 e lode e nel nord 1000. Partendo da quest'anomalia, bisogna capire quali sono le cause. Io penso che la causa di tale anomalia sia stata la seguente: i professori delle scuole superiori meridionali sono stati più generosi nell'attribuire le eccellenze, rispetto ai professori delle scuole del nord. In media...è chiaro che anche al nord ci sono diplomifici (molte parificate rientrano in questa categoria) e anche al nord ci possono essere degli eccessi.
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We are the flame and darkness fears us ! Ultima modifica di zerothehero : 11-08-2009 alle 18:07. |
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#50 | |
Registered User
Iscritto dal: Jun 2005
Messaggi: 504
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La cosa importante è che l'italia non deve pensare a quale parte di territorio è più avazata, più ricca o più colta, ma deve solo pensare come colmare le lacune e non accentuarle come sta facendo il governo attuale con queste "gare" tra il nord e il sud... Continuando di questo passo arriveremo ad un punto di non ritorno dopo il quale ci aspetterà soltanto diventare pian piano, sempre più simile ad un paese del terzo mondo, mentre i nostri capi di stato ci rassicurano attraverso i mezzi d'informazione da loro controllati, mentre india e cina con le loro scuole e industrie d'eccellenza superano sempre più di numero e qualità gli occidentali... |
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#51 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2008
Città: ...dove Sile a Cagnan s'accompagna...
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http://www.ilsole24ore.com/art/SoleO...lesView=Libero e non sto citando il gazzettone del buon polentone eh ...
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#52 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
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![]() http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000318.html L'Italia è divisa in 3 anche nel settore istruzione, i migliori risultati si hanno nel nord-est, Trentino in particolare.
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We are the flame and darkness fears us ! Ultima modifica di zerothehero : 12-08-2009 alle 08:50. |
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#53 | |
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Iscritto dal: Sep 2008
Città: ...dove Sile a Cagnan s'accompagna...
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è un test dove non vince nessuno, che senso ha mettersi a barare ? orgoglio ferito da vendicare in polentonia ? a pisa poi !
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#54 | |
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Se io dico (o meglio lo dice l'ocse pisa) che in media gli studenti della corea del sud (o della Finlandia) hanno risultati più che lusinghieri per quanto concerne i test ocse-Pisa (senza le furbate delle copiatura di massa), mentre ad es. gli studenti turchi sono delle capre sto facendo un discorso generale, non sto dicendo (ovviamente) che ogni singolo studente turco è una bestia in matematica e che tutti i coreani sono dei geni perchè geneticamente e antropologicamente superiori (per natura) PEr analizzare un fenomeno (e per porvi rimedio) le statistiche sono fondamentali e le statistiche devono essere generali, altrimenti non servono ad una una mazza. Prenderla sul personale è senza senso, anche perchè non è che uno che vive a Napoli è rappresentante ipso facto dei vizi o delle virtù generali dei "napoletani"...toglietevi dalle balle ste cazzo di trappole cognitive...ognuno risponde per sè.
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We are the flame and darkness fears us ! Ultima modifica di zerothehero : 12-08-2009 alle 09:00. |
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#55 |
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#56 |
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Far copiare i ragazzi?
LA nostra autodifesa. Venere Anzaldi, docente di matematica pag 9 corsera. No comment. Altro articolo interessante, che mostra (con dati analitici) l'emergenza formativa della scuola media nel mezzogiorno d'Italia.. OMA — Il divario Nord-Sud nell’ap*prendimento dei nostri studenti torna a far discutere. L’ultima conferma, seppu*re indiretta, riguarda le copiature gene*ralizzate in certe regioni del Mezzogior*no. Lo scopo era probabilmente quello di non sfigurare nella prova nazionale Invalsi di terza media. L’istituto di valu*tazione ha tolto punti a Campagna, Cala*bria, Puglia e Sicilia, salvando così l’at*tendibilità della rilevazione. Metodi sta*tistici, per i valutatori. Per l’assessore al*l’Istruzione campano, Corrado Gabrie*le, «un’aggressione mediatica». Gabrie*le ha lanciato un appello a Vasco Errani, presidente della Conferenza Stato-Re*gioni, perché «chieda all’Invalsi di veri*ficare i dati prima di lanciare notizie pe*ricolose e fuorvianti». I test sulla scuola fanno paura, specie quelli internaziona*li. Ora incombe il Pisa (Program for In*ternational Student Assessment), che a dicembre dovrebbe dirci quali sono le competenze scientifiche dei nostri quin*dicenni. Il clima della vigilia è quello di una vera e propria emergenza, visti i di*sastrosi piazzamenti nelle precedenti edizioni, soprattutto al Sud. Al punto che per i prof di quelle regioni erano sta*ti previsti corsi di sopravvivenza. Il divario riguarda il programma Pisa ma anche l’indagine Pirls (Progress in International Reading Literacy Study) che indaga sulla capacità di lettura de*gli studenti di quarta elementare. Da queste indagini emerge in modo netto una frattura nell’apprendimento dei ra*gazzi del Centro-Nord rispetto a quelli del Sud. In quest’ultima ricerca (2006) le cose non sono andate molto male. Nella graduatoria internazionale l’Italia si colloca nella fascia medio alta, il pun*teggio è abbondantemente sopra la me*dia (500 punti), ma il divario Nord-Sud, anche se meno marcato, è evidente. Il Sud ottiene 545 punti contro i 557 del Centro, i 555 del Nord Ovest e del Nord Est. Il livello di istruzione dei genitori e la presenza di libri nell’abitazione spie*gano, insieme ad altri fattori, le differen*ze. Che nel giro di pochi anni di studio, dalla quarta elementare al primo anni di superiore dell’indagine Pisa, diventa*no più vistose, mentre il piazzamento nella più completa graduatoria interna*zionale precipita. Nell’indagine sulla capacità di com*prensione scientifica dei nostri quindi*cenni (risultati Pisa 2006) aumenta in modo notevole il distacco già forte mes*so in risalto dalle prece*denti indagini tra i risul*tati dei ragazzi del Cen*tro- Nord e quelli del Sud. Rispetto alla prece*dente rilevazione il ren*dimento medio italiano cala di 18 punti (da 487 a 469). Ma a impressio*nare è il distacco tra gli studenti nel Nord-Est, che competono con le posizioni più alte delle graduatoria con 520 punti (la media Ocse è a 492) e quelli meridio*nali a quota 448. Un di*vario nei confronti dei primi della classe del Nord-Est di ben 72 pun*ti. Tra i 57 Paesi svilup*pati l’Italia si colloca al 36? posto, quindi ben sotto la media. Nono*stante un Nord-Est che non sfigura rispetto al*le nazioni sviluppate che hanno conquistato i primi posti della graduatoria. E’ il caso di Bolzano che si piazza al primo posto con 513 punti. Seguono il Friuli (512), il Veneto (510) e Trento (508). In fondo alla classifica la Sicilia (423), preceduta da Sardegna(429) e Puglia (434).
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#57 | |
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Quote:
![]() CIAWA
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94/100 alla vincita del tostapane! ![]() Testo l'Acer Aspire 5742G con GPU esterne =>QUI<= ![]() Le domande sul "CIAWA" non saranno considerate. Ultima modifica di Balthasar85 : 13-08-2009 alle 09:29. |
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#58 |
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Gian Antonio Stella sul Corsera
Corriere: Scuola, il Sud sbaglia a gridare al complotto
12-08-2009 L’ assessore all'Istruzione campano, Corrado Gabriele, ha capito perché la scuola meridionale esce a pezzi dalle statistiche: «E’ ’n'aggressione mediatica». Come a dire: piove, Nord ladro! Lancia dunque un appello a Vasco Errani, presidente della Conferenza Stato-Regioni, perché «chieda formalmente all'Invalsi di verificare con serietà i dati prima di lanciare notizie pericolose e fuorvianti». Insomma, basta coi numeri fastidiosi. L’irritazione della classe dirigente del Sud è scontata. Nelle ultime settimane sono grandinate sulla «sua» scuola accuse di ogni tipo. Prima la delibera del consiglio provinciale di Vicenza contro la gestione dei concorsi per presidi. Una gestione così «generosa» nel Mezzo*giorno che, avendo riconosciuto uno spropo*sito di «idonei» (a dispetto dei tetti fissati dalla legge), ha già fatto distribuire all’ultima tornata 108 posti su 118 a «prof meridiona*li » ... Poi la sparata di una deputata leghista per imporre un esame di dialetto ai docenti da assumere al Nord. Poi l’idea di chiedere l’obbligo di residenza... Poi le polemiche sul boom di diplomati col massimo dei voti, esa*geratamente alto in Sicilia o in Campania ri*spetto al Veneto o alla Lombardia... Fino ai dati dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema dell’istruzione che, esaminati i test di 1.304 scuole medie su un totale di 6.000 (un campione amplissimo), ha accerta*to che nel Sud (meglio: non solo nel Sud ma soprattutto nel Sud) troppi test erano stati falsati per far fare bella figura, diciamo così, agli studenti e quindi ai professori. Un vizietto antico. In un Paese dove da de*cenni è stata demolita la politica del merito rimpiazzata dalla cooptazione, dalla spinta*rella, dalla raccomandazione (che Mastella definì «un peccato veniale servito per molto tempo a riequilibrare le ingiustizie Nord-Sud») è ormai entrato sottopelle a trop*pi italiani lo slogan che in tutt’altro contesto cantava Caterina Caselli: «Nessuno mi può giudicare». Ed ecco i 2.295 compiti copiati su 2.301 al*l’esame di Stato per avvocati a Catanzaro. Ec*co le decine di concorsi taroccati all’Universi*tà, che hanno portato a casi abnormi come quello di un giovane siciliano che lo stesso giorno ha ricevuto una lettera di assunzione della Columbia di New York e una dell’ate*neo di Palermo che gli comunicava che non possedeva i titoli per insegnare lì . Ecco le de*cine di denunce, nel novembre scorso, per il concorso (finito sotto inchiesta: troppi copio*ni) che avrebbe dovuto benedire la promozio*ne dei nuovi magistrati. Chiamati poi a vigila*re contro i concorsi-truffa altrui. Anche dopo lo scandalo dell’esamificio ca*labrese ci fu chi gridò al complotto: «La fero*cia demolitrice con cui la stampa, la radio e la televisione hanno aggredito tutta la città di Catanzaro...». Si è poi visto com’è finita. È bastato cambiare le regole, facendo esamina*re i compiti ai commissari di un’altra regio*ne, incrociandole a sorteggio, per stravolge*re una tradizione che un anno aveva visto a Milano il 94% dei bocciati e a Catanzaro il 94% di promossi. Non ha senso, davanti a certi numeri, gri*dare ai complotti. Dice l’ultimo rapporto Oc*se del P.i.s.a. che i quindicenni siciliani al li*vello più basso sono il doppio della media Ocse e il quadruplo che in Azerbaigian. Ep*pure, prima della stretta attuale, i bocciati al*la maturità nell’isola erano l’1,3% . Con un re*cord nel 2006 a Enna e Messina di 9 respinti ogni mille studenti. Dov’è il complotto? E do*v’è il complotto se neppure una delle univer*sità meridionali è tra le prime trecento del mondo? Meglio sarebbe se la classe dirigen*te del Mezzogiorno, oltre a reagire strepitan*do (giustamente, talora) davanti alle più av*venturose provocazioni leghiste, si facesse carico d’un problema: la scuola al Sud è in condizioni difficili. Spesso penose. Lo è per ragioni storiche, perché il contesto di certe aree è complicatissimo, perché troppi geni*tori non collaborano, perché il ruolo degli in*segnanti è stato via via sgretolato, perché troppi docenti, anche potenzialmente bravis*simi, hanno il morale sotto i tacchi... Per mil*le motivi: ma è così. E non serve accompa*gnare un ragazzo fino alla maturità preten*dendo il minimo del minimo e rinviando il problema a «dopo», quando andrà a schian*tarsi con le barriere di una società competiti*va, dura, feroce. Questo, per quel che si capisce, è successo nei test dell’Invalsi. Troppi professori hanno dato ai loro studenti «un aiutino». Per una specie di solidarietà tra «vittime di un siste*ma che non funziona». Perché hanno ormai rinunciato al merito in una società che non premia chi lo merita. Perché, dopo mesi di dibattiti sul «come» giudicare la produttività di un insegnante e come pagarlo conseguentemente per quanto vale o non vale, erano spaventati dall’idea che i risultati mediocri dei loro allievi sareb*bero stati rovesciati addosso a loro: «Oddio, e poi il mio stipendio? La mia cattedra? Il mio lavoro?». Certo è che per l’ennesima vol*ta si è saldato un rapporto perverso: nessuno giudica nessuno per non essere giudicato. Il che, a differenza di quanto sostiene Ma*riastella Gelmini, non c’entra col ’68. O me*glio, c’entra «anche» con il sei politico e il ’68 e quelle cose là. Ma c’entra soprattutto con una filosofia egualitarista che affonda le sue radici, trasversali a destra e sinistra, nel clientelismo, nel familismo amorale, nel pat*to insano tra lo Stato e una parte del sistema pubblico: io ti pago poco, tu mi dai poco. Col risultato che anche la scuola non ha come obiettivo il «cliente», cioè la crescita dello studente. Ma la gestione il più possibile tran*quilla, «pacificata», di un milione di posti di lavoro. Sia chiaro, però: il problema segnalato dai test dell’Invalsi, come ha cercato di spiegare il presidente Piero Cipollone, non vale solo per il Sud ma per tutto il Paese. Da Capo Pas*sero a Sondrio. E la prova è sotto gli occhi di tutti: la riluttanza a giudicare gli studenti è figlia della riluttanza a essere giudicati. Vale per i docenti, per i quali da anni non esiste più alcuna forma di valutazione. Vale per i dirigenti. Fino a qualche tempo fa c’era una specie di «autovalutazione» sperimenta*le in cui uno si auto-votava (ottimo, buono, discreto...) determinando così la propria car*riera e il proprio stipendio. Una cosa ridico*la. Ma non c’è più manco quella.
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il piccolo germe bresciano si e' laureata in calabrifornia...
quindi non aumentiamo il livello delle scuole del sud... mica vogliamo mortificare il ministro...
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“ Fiat iustitia, et pereat mundus”-המעז מנצח - ![]() |
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