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#41 | |
Junior Member
Iscritto dal: Aug 2007
Messaggi: 0
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consigliaci tu....
...magari un revisore che ci possa garantire dalle "frodi" dei sindacati, che ne so, amgari una di quelle soc. di revisori che dicono sempre ok ai bilanci di chi le sa pagare profumatamente, Parmalat, Cirio ti dicono niente? 1000 volte meglio gli "amici del segretario" che qualcuno esterno agli ordini....
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#42 | |
Junior Member
Iscritto dal: Aug 2007
Messaggi: 0
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...ma si'... per dirla a parole tue..affanculo anche il sindacato! Poi vacci tu a decidere e a prenderti la responsabilitá di rinnovare un CCNL di fronte a Confindustria o ad altre rappresentanze datoriali che hanno in mente solo il profitto. Il tuo commento, senza offesa, é tipico dell'italiano medio. Si cerca solo di scoprire il prossimo altarino a destra e a sinistra senza mai soffermarsi sui fatti. E' un fatto che dove lavori esistono delle regole? E' un fatto che non tutti i sindacalisti sono come li si vorrebbe descrivere? E' un fatto che negli ultimi 20 o 30 anni non il "sindacato" ma la forza di coesione sociale di chi costituisce il sindacato e cioé noi stessi, si é indebolita? Allora prima di gettare fango e colpire nel mucchio forse bisognerebbe affrontare il discorso tenendo a mente moltissime altre cose....Magari se il problema c'e' lo si affronta meglio.
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#43 |
Junior Member
Iscritto dal: Aug 2007
Messaggi: 0
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quale inchiesta?
Ti riferisci a quella dell'espresso?
Se é cosí mi permetto di dissentire. Secondo me una grande inchiesta prende in esame TUTTI gli elementi disponibili che si riferiscono al caso. Questa volta, i tre articoli de l'espresso sono un coro unanime che prende in considerazione solo ed esclusivamente quello che nel sindacato si trova nell'ombra ( a loro dire) ma dimentica di parlare di tante altre cose partendo dalla storia. Infine, mi permetto di osservare che il pulpito non é che sia immune da qualsiasi critica. I giornalisti che criticano tanto il "potere" non hanno mai peccato di modestia. Loro si' che hanno un POTERE enorme nelle mani, lo usano come meglio credono facendo il loro lavoro e se attaccati si richiamano alla Costituzione della Repubblica. Bene, anche i sindacalisti potrebbero fare la stessa cosa in quanto l'organizzazione sindacale, per la sua importanza sul piano sociale, viene citata nel titolo terzo, rapporti economici e precisamente all'art 39: L'organizzazione sindacale è libera. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce. Vi sembra poco? Forse nelle "belle inchieste" non guasterebbe considerare certe inerzie..... Saluti |
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#44 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2001
Città: Pesaro
Messaggi: 921
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Ma è proprio qui il punto: non è che se è legale allora va bene. Il problema sta proprio nel fatto che certe cose che NON dovrebbero essere legali, in italia invece lo sono. Invece magari certe altre che DOVREBBERO essere legali, in italia non lo sono. E' legale anche pagare gli avvocati per tergiversare mentre un reato va in prescrizione. Perfettamente legale. Ma è giusto? P.s.: quoto: Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti Questo sei sicuro che sia rispettato? oppure Cgil, Cisl e Uil rappresentate e tutti gli altri (spesso e volentieri) s'attaccano?
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"Vedi, molte delle verità che affermiamo, dipendono dal nostro punto di vista" "Se coloro che vi guidano vi dicono: «Ecco! Il Regno è nel cielo», allora gli uccelli del cielo vi saranno prima di voi. Se essi vi dicono: «Il Regno è nel mare», allora i pesci vi saranno prima di voi. Ma il Regno è dentro di voi ed è fuori di voi" |
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#45 | |
Junior Member
Iscritto dal: Aug 2007
Messaggi: 0
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Certo che no. Intendo: normale che se anche molti sono i precetti legislativi altrettanti possono, nella pratica rivelarsi ingiusti o male applicati o improduttivi, siamo d'accordo. Io ho citato la Fonte principale solo per segnalare esplicitamente che quando si parla di sociale e rappresentanza bisogna andarci coi piedi di piombo. Credo che sul tema politico-sindacale, da una quindicina d'anni, si affronti il problema senza cognizione di causa ed il piú delle volte parlando di materie che non si conoscono. I calderoni omnicomprensivi, il qualunquismo... queste sono cose che non sopporto. I ruoli si sono rovesciati nella pratica. Una volta il sindacato operava forse meglio anche perché supportato compattamente da un fronte di forza lavoro deciso ed impegnato. Ora non si puo' scaricare tutta la colpa facendo del sindacato stesso un capro espiatorio senza guardarci un po' intorno. La veritá é che tutti chiedono di piú ma che nessuno si impegna mai per ottenerlo e lo stesso nessuno guarda solo nel suo piccolo orticello. Oltretutto poi chi si impegna per gli altri viene pure tacciato di strane connivenze o di chissa' quale occulto potere e/o interesse. Quindi si arriva al paradosso che il sindacato debba essere "difeso" dalle controparti piuttosto che da operai e impiegati che, forse a causa di troppa tv, almeno a mio giudizio vanno solo contro i propri interessi. Sul discorso rappresentanza: sono d'accordo con te ma va tenuto presente anche quello che é il rapporto iscritti. La triplice conta circa 11 milioni (!) di iscritti, la sola CGIL la metá della cifra citata....forse un motivo c'é e non é da ricercarsi nella malafede o nel malaffare come ormai il disco proposto continua a propinarci. Saluti |
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#46 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2001
Città: Pesaro
Messaggi: 921
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Con il sistema per cui i patronati e i caf tentano sempre (e dico _SEMPRE_) di far iscrivere il pensionato al sindacato surrettiziamente (... metta una firmetta qui, qui e QUI...) molti pensionati sono iscritti al sindacato. Guarda qui: nel 1990 erano quasi 4milioni di pensionati su 10milioni di iscritti http://www.eurofound.europa.eu/eiro/...0009272fit.doc I pensionati sono una rendita vitalizia, difficilmente un pensionato si disiscrive, spesso si dimentica anche di essere iscritto, quasi altrettanto spesso non sa di essere iscritto. Questo slega in parte i sindacati dalla necessità di essere supportati dai lavoratori, e in parte, nel tempo ha svogliato i lavoratori dal supportare dei sindacati sentiti sempre più lontani. A questo si aggiunge che la cgil spesso si identifica coi metalmeccanici, e finge di rappresentarli tutti. In realtà oggi "metalmeccanico" non vuol dir niente di preciso, mentre una volta era, quasi necessariamente, un operaio delle in fabbrica. Oggi moltissimi metalmeccanici sono nel settore terziario, impiegati, spesso nel campo informatico, dove magari ci vorrebbe un contratto a parte. Nonostante questo la cgil (e le altre della triade e i mass media) trattano tutti i metalmeccanici come "tute blu" quando non è vero, e così si giocano il supporto di un sacco di gente. Tutto questo per dire che la triade spesso non rappresenta i lavoratori di cui discute il contratto. Questo anche perchè a volte i contratti (metalmeccanici in primis) comprendono categorie eterogenee che andrebbero suddivise in diversi contatti.
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"Vedi, molte delle verità che affermiamo, dipendono dal nostro punto di vista" "Se coloro che vi guidano vi dicono: «Ecco! Il Regno è nel cielo», allora gli uccelli del cielo vi saranno prima di voi. Se essi vi dicono: «Il Regno è nel mare», allora i pesci vi saranno prima di voi. Ma il Regno è dentro di voi ed è fuori di voi" |
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#47 | |
Junior Member
Iscritto dal: Aug 2007
Messaggi: 0
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Ok, vero che il sindacato deve ringiovanirsi ossia deve o dovrebbe calarsi meglio nelle diverse realtá lavorative. Tutto questo corrisponde a veritá come é vero che moltissimi iscritti al sindacato sono pensionati. Bene, vero altrettanto peró che almeno il pensionato puó contare su strutture al suo servizio che si prendono cura (gratuitamente e non mi sembra poco) delle pratiche pensionistiche, di invaliditá, di accompagno etc. Ce lo vedi un settantenne a fare 4 ore di fila all'inps? Ce lo vedi lo stesso 70 enne a rivolgersi ad un commercialista o ad un consulente con le parcelle che circolano e con la polverizzazione delle attivitá professionali con cui viviamo? Mi sambra questo un dato. Aggiungo che dire che il sindacato considera il metalmeccanico quello che una volta era la tuta blu é esatto ma é pur vero che il riferimento oltre ad avere un riferimento storico é anche basato su numeri effettuali. Il metalmeccanico "vero" continua ad essere la base dove poggiare le battaglie che si intendono proporre. Basarsi su categorie "finte" di metalmeccanici sarebbe controproducente. Esempio: settore informatico. Spesso gli impiegati hanno contratti nazionali o anche di secondo livello che gli si rinnovano grazie agli scioperi e alle mobilitazioni dei loro "colleghi" delle fabbriche. Gli informatici, per esperienza personale, sono troppo occupati nella carriera, dietro a qualche software o script, meeting e quant'altro, figuariamoci se hanno il tempo di dedicarsi alla discussione sindacale. Gli stessi sono quelli che si lamentano del sindacato senza sapere neanche a quale categoria fanno riferimento. Ora, chiamarli metalmeccanici sará pure non corretto ma purtroppo sono convinto che non si debba stare sempre li' a elemosinare il supporto. Credo che, se pur impegnato, un lavoratore debba interessarsi alla sfera del suo lavoro. Ma ti sei mai chiesto perché le imprese (quasi tutte) sono iscritte e pagano fior di quattrini alle rispettive organizzazioni di rappresentanza pur essendo la parte forte del rapporto di lavoro? Pensa, loro lo fanno per default...noi ( ed é un eufemismo ) ancora stiamo girando e rigirando sull'utilitá di chi ci rinnova i contratti mettendoci la faccia? Ognuno esprime e raccoglie ció che merita, continuare a scaricare solamente lo trovo effettivamente troppo comodo, mi dispiace. Saluti |
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#48 | |||||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2001
Città: Pesaro
Messaggi: 921
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Dico che sono in conflitto in quanto lavoratori e pensionati si dividono la stessa torta: le pensioni infatti sono pagate con i contributi che entrano dai lavoratori. Ora, i lavoratori vorrebbero avere più reddito disponibile, i pensionati più pensione, per aumentare le pensioni bisogna aumentare i contributi, aumentando i contributi si diminuiscono gli stipendi. Questo conflitto di interessi interno al sindacato dovrebbe essere risolto impedendo in qualche modo che i sindacati che rappresentano lavoratori rappresentino anche pensionati. Prova ne sia che i sindacati hanno accettato di addolcire lo scalone di maroni aumentando però del 2% le ritenute sui co.co.co. insomma, hanno fatto pagare la pensione dei neopensionati (non più giovani dunque) ai precari (che spessissimo sono giovani) permetti che dopo tantissimi giovani non si sentano rappresentati. Quote:
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Per non parlare delle volte che difendono davanti a un giudice del lavoro, dei perfetti nullafacenti, che dovrebbero essere una disgrazia per il sindacato. Mentre vengono difesi, nella pubblica amministrazione e fuori, mortificando così tutti i lavoratori e spronando le aziende a chiedere sempre più flessibilità e licenziamenti facili. Infatti le aziende si rendono conto che licenziare un dipendente per giusta causa è praticamente impossibile e dunque cercano altri modi per evitare di foraggiare pesi morti. Poi è ovvio che ora che le aziende ci hanno preso gusto ci marciano coi contratti a progetto.
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"Vedi, molte delle verità che affermiamo, dipendono dal nostro punto di vista" "Se coloro che vi guidano vi dicono: «Ecco! Il Regno è nel cielo», allora gli uccelli del cielo vi saranno prima di voi. Se essi vi dicono: «Il Regno è nel mare», allora i pesci vi saranno prima di voi. Ma il Regno è dentro di voi ed è fuori di voi" Ultima modifica di AlexGatti : 06-08-2007 alle 16:12. |
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#49 |
Junior Member
Iscritto dal: Aug 2007
Messaggi: 0
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..se puó interessarti, vista la mole di questioni che poni, domani cercheró di risponderti premettendo che ad ogni tua considerazione c'é un perché. Sto uscendo dall'ufficio, sai, sono un informatico....eh eh!!!
Ciao |
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#50 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
Città: Napoli@Roma
Messaggi: 4554
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Ancora da l'espresso:
Così potenti così arroganti di Bernardo Giorgio Mattarella Non rappresentano gli interessi generali. Ma godono di una forte rendita di posizione. Che danneggia il Paese Questi fenomeni derivano in parte da una sproporzione tra potere e rappresentanza: i sindacati rappresentano solo alcuni cittadini, ma prendono decisioni che riguardano tutti e gestiscono risorse che appartengono a tutti. Gli esempi della sproporzione sono numerosi. Per la riforma delle pensioni, il governo ha ricercato il consenso dei sindacati, che rappresentano alcuni degli interessati (lavoratori e pensionati), e ha trascurato altri interessati, come le imprese, i contribuenti e, soprattutto, i lavoratori futuri (non a caso, Confindustria lamenta che, a differenza di quella trilaterale degli anni Novanta, la concertazione attuale è solo tra governo e sindacati). La legge finanziaria per il 2007 consente ai datori di lavoro di regolarizzare i lavoratori assunti in violazione della legge, ottenendo uno sconto sui contributi arretrati ed evitando le sanzioni, ma a condizione di aver concluso un accordo con i sindacati. Il Memorandum sul lavoro pubblico e sulla riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, che riguarda i servizi resi ai cittadini, dispone di materie che non dovrebbero essere negoziabili, come i concorsi pubblici: esso è stato sottoscritto pochi mesi fa dal ministro della Funzione pubblica e dai sindacati, ma nessuno ha consultato gli utenti. Questa sproporzione ha precise ragioni storiche e, nel passato, è stata utile. In Italia vi è sempre stata una forte attrazione tra sindacati e pubblici poteri: un secolo fa si discuteva seriamente di riorganizzare lo Stato intorno alla rappresentanza degli interessi professionali; l'ordinamento corporativo fascista inserì i sindacati nell'organizzazione pubblica; in età repubblicana le grandi confederazioni hanno conquistato un notevole peso politico, tutelando gli interessi più deboli e spesso facendosi meritevolmente carico di quelli generali. Inoltre, il ritardo dello sviluppo di associazioni di consumatori e utenti ha indotto i governi ad assumere i sindacati come interlocutori, rappresentativi dell'intera società civile. Di qui la concertazione sociale. Di qui anche le tante leggi che attribuiscono ai sindacati il potere di designare componenti di organi pubblici, di porre norme valide per tutti, di condizionare l'adozione di atti amministrativi, di gestire risorse e uffici pubblici. Tutto ciò vale, in misura minore, anche per le associazioni dei datori di lavoro. Queste ragioni storiche si vanno esaurendo e gli effetti negativi della sproporzione si acuiscono: la base sindacale rispecchia sempre meno l'articolazione della società e coincide sempre meno con le categorie più deboli; la frammentazione e competizione tra sindacati rende poco conveniente, per il singolo sindacato, farsi carico degli interessi generali, rischiando di perdere iscritti. Il potere sindacale è spesso utilizzato a vantaggio di alcuni, poco meritevoli, e a danno di tutti. È anche un potere invadente, come dimostrato dai contratti collettivi del pubblico impiego, che sconfinano regolarmente in materie che sarebbero riservate alla legge. Ed è un potere spesso incoerente: i sindacati criticano l'affidamento di funzioni amministrative e servizi pubblici a privati (che può determinare risparmi ed efficienza), ma sono i principali beneficiari dell'esternalizzazione in materia fiscale e previdenziale, con i Caf e gli istituti di patronato. I quali costituiscono veicoli di finanziamento pubblico dei sindacati, legittimo ma poco trasparente, e strumenti di proselitismo agevolato: attratti dall'assistenza fiscale gratuita (ma in realtà pagata dallo Stato), ci si iscrive al sindacato. Come rimediare, senza rinnegare il ruolo positivo che i sindacati hanno storicamente avuto e possono ancora avere? Si potrebbe cominciare applicando la Costituzione. La quale offre indicazioni importanti sia sul rapporto tra interessi generali e interessi di singole categorie produttive, sia sui sindacati. Sul rapporto tra interessi generali e settoriali,la Costituzione prevede il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (Cnel), retaggio delle vicende storiche menzionate. Questo organo non ha mai avuto un ruolo importante, anche per il modo in cui i suoi componenti vengono scelti: quasi una sinecura per esponenti politici o sindacali in carica o a riposo. Ma è interessante ciò che la Costituzione prevede: ne fanno parte i rappresentanti 'delle categorie produttive', e non solo dei lavoratori dipendenti; esso può fare proposte e dare pareri, ma la successiva decisione spetta al potere politico. Dunque, va bene la concertazione, ma tenendo conto di tutti gli interessi coinvolti e distinguendo tra le responsabilità di chi rappresenta tutti e quelle di chi rappresenta alcuni. Sui sindacati, premesso che essi rappresentano alcuni ma decidono per tutti i lavoratori, l'articolo 39 della Costituzione stabilisce: che essi possono farlo soltanto attraverso rappresentanze unitarie, composte in modo da rispecchiare la rappresentatività dei vari sindacati; e che, per farlo, devono avere un ordinamento interno democratico. Il secondo requisito non dovrebbe spaventare le grandi confederazioni. Il primo forse sì, perché la misurazione della rappresentatività favorisce chi attualmente è sottorappresentato e danneggia chi gode di posizioni di rendita. È anche per questo che i sindacati si sono sempre opposti all'applicazione di questa norma (ingiustamente criticata anche da tanti studiosi). Ma, in tempi di crisi di rappresentatività, difendere le posizioni di rendita è sempre più difficile. *Bernardo Giorgio Mattarella è docente di diritto amministrativo, autore con Pietro Ichino del disegno di legge sull'efficienza della pubblica amministrazione
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#51 |
Senior Member
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Ecco la difesa a spada tratta dell'Unità con una intervista di Epifani (che mi sembra dica poco o niente in più) e quella di un tale sociologo Luciano Gallina. In sintesi tanta retorica ma essuna risposta valida nel merito: privilegi economici e normativi, ma soprattutto sproporzione tra potere che hanno e rappresentanza dei lavoratori (bassissima per i vari motivi citati anche in questa discussione).
ecco gli articoli: ![]() ![]() ![]()
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#52 | |
Junior Member
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#53 |
Junior Member
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X generals...
...Non mi sembrano poi argomentazioni vuote non trovi?
(stralcio risposta di Epifani) [...] Che dire del titolo, “L’altra casta”. Senza dimenticare quello all’interno, “Così potenti, così arroganti”... Vi sentite percorsi da un brivido di indignazione? «Sì, siamo indignati. Siamo indignati per un’operazione a freddo, senza argomenti, senza nessuna indagine, tra distorsioni intollerabili. Come se il proposito fosse: abbiamo fatto i conti con la politica, adesso tocca al sindacato. In un’altra intervista all’Unità, avevo accennato al rischio di un diciannovismo di ritorno... ». Spieghiamo “diciannovismo”. Come novant’anni fa. «Cioè, il tentativo di mettere alla gogna le istituzioni: prima si pensa alla politica e ai partiti, poi si passa al sindacato. Che senso vuole avere la sistemazione dentro una casta di sindacalisti e sindacati? Perché piegare a questo disegno la storia? Cito l’intollerabile dimenticanza che sta all’origine di quanto si scrive a proposito di patrimoni immobiliari. Una dimenticanza che rimuove la nostra storia e il fascismo, perché si cancella il fatto che il cosiddetto regalo delle sedi fasciste ai sindacati fu un risarcimento minimo di quanto i sindacati patirono dal punto di vista politico, umano e materiale nel ventennio. Vogliamo ricordare quante sedi sindacali vennero incendiate, devastate, distrutte? Occultare o dimenticare sono procedimenti che dovrebbero impensierire chiunque abbia coscienza democratica e quindi anche un settimanale come l’Espresso che nella costruzione di quella coscienza ha avuto sicuramente parte. Se tutto si rimuove, se tutto si azzera, si finisce con lo smarrire il senso di tante parole come “storia”, come “diritti”, come “solidarietà”... E naturalmente come “sinistra”... ». Con argomenti che abbiamo letto e riletto sui fogli del centrodestra: i soldi dei Caf... «Come se li avessimo cercati noi, i Caf, come se comunque non rappresentassero un servizio pubblico, utile a tanti. Un calderone inaccettabile, per concludere che il sindacato gode di un eccesso di potere. Se penso a questa accusa in rapporto al ruolo che abbiamo esercitato durante la complicata trattativa di questi mesi, devo dedurre che proprio questa forza espressa nel confronto con il governo e con le altre parti sociali si vuole colpire. Questa forza e questa autonomia... È evidente che qualcuno coltiva l’idea di una società semplificata, dentro la quale i poteri forti si contrappongono agli individui, senza più corpi di mezzo, senza più partiti o sindacati a mediare, fornendo alla affermazione del più forte sul più debole un modello tecnocratico, secondo un’ideologia liberista che riduce il mondo al mercato, spazzando via regole e rappresentanze, considerate un impiccio, un intralcio». Se questa è la dimensione dello scontro, mi pare che la miopia non faccia difetto alla nostra sinistra, molto critica soprattutto dentro casa... «C’è il vizio di cercare gli avversari tra i vicini, mentre probabilmente gli avversari stanno da un’altra parte. Ma in questo modo si smarrisce il senso di un’appartenenza e questo dovrebbe far riflettere la sinistra...» [...] |
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#54 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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@Yako_73: cerca di impostare meglio il post, altrimenti non si capisce molto.
Se vuoi rispondere punto a punto si fa così: metti un tag [/quote] al termine del primo punto a cui vuoi rispondere e poi la risposta, poi riprendi a quotare copiando il tag di apertura [quote=utente.ecc.] e via di seguito. (Se non è chiaro ci sentiamo in privato e ti spiego meglio) Grazie |
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#55 | ||||||||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2001
Città: Pesaro
Messaggi: 921
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Ovvero: premesso che occorre non buttare via i soldi che dovrebbero andare alle pensioni, quel che resta sono i contributi dei lavoratori che vanno a pagare le pensioni. E sono soldi che i lavoratori vorrebbero tenere per se e che i pensionati invece vorrebbero aumentati (o vorrebbero avere pensioni più alte, pensioni che si pagano con i contributi, quindi aumento dei contributi). Tutto questo soprattutto quando ai 57enni si concede di andare in pensione oggi con metodo retributivo pagati con i miei contributi, quando IO so benissimo che andrò in pensione almeno a 65 anni e con metodo contributivo (che con i coefficienti che ci sono vuol dire pensione da fame). Soprattutto quando mi si dice che il mio tfr lo dovrei destinare alla pensione integrativa (hey, guarda un po' se non dico niente va ai sindacati e non posso tornare indietro, come mai?) mentre i suddetti 57enni riscuotono la liquidazione e se la godono. Ecco, mi sai dire come mai a trattare col governo c'era la triade sia per i contratti nazionali di lavoro sia per la riforma delle pensioni, quando gli interessi dei pensionati di oggi e dei lavoratori di oggi (e pensionati di domani) sono totalmente contrastanti? Quote:
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Oggi per licenziare un nullafacente, o ce l'hai a progetto o fai un bel po' di mobbing. Licenziarlo per giusta causa non ci provare nemmeno. P.s.: Yako, se quotassi come si deve sarebbe meglio, ci ho messo un sacco per cercare di ricapire cosa avevo scritto io e cosa avevi scritto tu. E poi schiacciando "quote" quotavo solo i 3 puntini "..."
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"Vedi, molte delle verità che affermiamo, dipendono dal nostro punto di vista" "Se coloro che vi guidano vi dicono: «Ecco! Il Regno è nel cielo», allora gli uccelli del cielo vi saranno prima di voi. Se essi vi dicono: «Il Regno è nel mare», allora i pesci vi saranno prima di voi. Ma il Regno è dentro di voi ed è fuori di voi" |
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#56 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Idem per il discorso pensioni, visto che la maggior parte degli iscritti credo siano pensionati (anche qui...).
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
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#57 | |||||||
Junior Member
Iscritto dal: Aug 2007
Messaggi: 0
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Hai mai sentito parlare di diritti acquisiti? Sai che le leggi operano per il futuro e non per il passato? Ai 57nni non si concede nulla. Beneficiano di norme piú favorevoli e basta senza alcuna responsabilitá oppure pensi che bisognerebbe intervenire anche su di loro? Se tu, come me d'altronde, andrai in pensione a 65 e con 40 anni di contr. lo devi solo al modificarsi di elementi di vita tra cui l'eta' media e i parametri utilizzati in passato, e anche questo é un fatto. TFR e fondi: guarda che sei informato male: "ai sindacati" non va nulla. Anzi forse ci sono delle garanzie in piú oltre alla rendita e ai benefici fiscali. Sai quante aziende hanno dichiarato fallimento portandosi con se la cassa piena di quei TFR's che dici che qualcuno si gode? Informati e troverai belle sorprese! Quote:
Bene, anche chi prende 1200 al mese dovrebbe pagare l'irpef alla fonte mediamente del 27%. Non credi che il 20% fosse pochino. Non mi dici nulla della malattia alla quale ho accennato nel precedente post? Quote:
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Il precariato non é mai indispensabile e nessuno lo ha mai reso tale. Mi sembra che tu stia troppo da una parte, consentimi. Ci sono metodi legali che ogni giorno vengono usati e le persone vengono allontanate o punite. Non é vero che non accade ma é lo strumento che usa "la classe imprenditoriale" per guardare solo al suo mero profitto. Da lavoratore a lavoratore: sii un po' piú dubbioso ma anche con le controparti. |
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#58 | |
Junior Member
Iscritto dal: Aug 2007
Messaggi: 0
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permetto...permetto....
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#59 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
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#60 | ||||||||||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2001
Città: Pesaro
Messaggi: 921
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Sono i lavoratori che mantengono i pensionati (e mantengono pure i dipendenti dell'inps tra l'altro) Quote:
Beh tante di 'ste persone che OGGI sventolano diritti acquisiti, se li sono acquisiti sulle NOSTRE spalle, creando un immenso debito pubblico che io e quelli della mia generazione dovremo pagare, mandando in pensione gente con 15 anni 6 mesi e un giorno, votando partiti che facevano la finanza allegra, che concedevano prepensionamenti agli amici ecc. ecc. Dunque (non tutti ma) diversi di questi diritti acquisiti sono stati acquisiti da quelle generazioni alle spalle della mia generazione. Che diritto acquisito è un diritto che è alle sole spese della generazione successiva? Come avrai capito io non sono un forte estimatore di tanti dei cosiddetti diritti acquisiti e anzi auspico che diversi di questi (pensioni baby ad esempio) vadano cancellati retroattivamente. Quote:
Come mai "di default" il tfr veniva dato a loro e non lasciato alla vecchia rivalutazione della liquidazione? Tra l'altro senza possibilità di tornare indietro? Quote:
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Un impiegato che rende meno della metà della media aziendale, o meno di un quarto della media aziendale. Io non saprei da dove cominciare e immagino che si passi per un giudice del lavoro.
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