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#261 |
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Consorte metterà online la sua verità sulla vicenda Unipol
Lunedì, 09 ottobre Tra pochi giorni, sul sito 'giovanniconsorte.it' sara' possibile conoscere tutta la verita' dell'ex n.1 di Unipol sugli scandali che hanno lambito il gruppo di via Stalingrado, dalla fallita scalata a Bnl al coinvolgimento nel cosiddetto 'patto occulto' per il rastrellamento di azioni Antonveneta, passando anche per la conversazione telefonica intercettata e finita sui giornali con il segretario dei Ds Piero Fassino. Ad annunciarlo e' lo stesso Giovanni Consorte, che questo pomeriggio si e' presentato al Palazzo di Giustizia di Milano per prendere parte a un'udienza del processo, giunto ormai alle sue battute finali, sul presunto reato di insider trading copiuto, secondo l'accusa, attraverso un'operazione di compravendita di titoli azionari nel 2002. Intenzione di Consorte e' quella di mettere on-line una sorte di 'memoria difensiva - esposto' in grado di scagionarlo sopo un anno di attacchi mediatici. Tanto che il dossier rappresentera' un duro atto di accusa ''nei confronti di chi - ha spiegato lo stesso Consorte - ha avuto per un anno interesse a mantenermi sui giornali. Neppure Nixon, con il caso Watergate, e' stato tanto tempo sui giornali''. Consorte, durante un colloquio con i cronisti, ha rivendicato la correttezza dell'opa lanciata su Bnl: ''E' stata perfetta - ha detto - perche' fatta in maniera rispettosa delle leggi e con tutti i parametri necessari''. Inoltre, per Consorte, ''e' stata l'unica opa in Italia fatta cash'', tanto che ''la Consob non ha avuto niente da eccepire''. Analoghe considerazioni per il presunto coinvolgimento di Unipol sulla scalata di Bpi ad Antonveneta: per Consorte, anche in questo caso, ''la Consob ha detto che noi non c'entravamo, ma ci hanno messo comunque all'interno del patto''. Alla domanda se, in quest'ultimo anno, si e' sentito 'scaricato' dalls ua parte politica, Consorte ha replicato: ''Non sono stato scaricato da nessuno perche' nessuno mi doveva proteggere''. Quanto alla sua conversazione telefonica con Fassino, intercettata dalla magistratura e finita sui giornali, Consorte e' tornato a gettare acqua sul fuoco: ''In quell'intercettazione - ha osservato - non c'e' assolutamente nulla. Soprattutto perche', a suo dire, in quell'occasione il segretario dei Ds si e' limitato a ''fare il tifo'' e ''a informarsi sullo stato di un'operazione che gli interessava''. (canisciolti.info)
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#262 |
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La verità di Consorte getta ombre su establishment finanziario
Milano, 25 ott (Velino) - Giovanni Consorte, ex numero uno di Unipol, va in televisione a farsi intervistare da Enrico Mentana in uno speciale di Matrix e rivela la sua verità, specificando che al momento lo fa con “il freno tirato”. Per una serie di “congiunzioni astrali”, forse invocate da Mentana o forse interpretate da Consorte, la trasmissione arriva proprio alla vigilia della condanna per insider trading di Consorte, del suo ex vice Ivano Sacchetti e di Enrico “Chicco” Gnutti (Bell, Hopa), il prestigiatore della Borsa e del mercato finanziario, al centro di scalate e sempre in uscita con ricche plusvalenze. L’impressione è che la stagione passata alla cronaca come “l’estate dei furbetti del quartierino” e, relativamente a Consorte e Sacchetti, “l’autunno dei furbetti del quartierino” possa riservare delle sorprese di carattere finanziario, ma anche politico. Giovanni Consorte, davanti alle telecamere, ha aperto un quaderno di appunti, quasi un diario scrupolosamente segnato, dove è emerso un primo fatto: le scalata di Antonveneta, quella di Banca Nazionale del Lavoro e quella, ben più rilevante politicamente, di Rcs-Mediagroup non erano affatto intrecciate. Da questa prima affermazione di Consorte, suffragata da alcune sue carte e da date abbastanza precise, cadrebbe uno dei capisaldi dell’accusa a tutti i “furbetti” dell’anno 2005. Consorte fa anche precisazioni sugli intrecci di conoscenze: non nega l’amicizia con Gnutti, la conoscenza con Gianpiero Fiorani, gli incontri con Francesco Caltagirone (leader del contropatto in Bnl), le telefonate agli “amici” dei Ds e agli esponenti della ex maggioranza del governo di centrodestra, le tre visite fatte al governatore dell’epoca della Banca d’Italia, Antonio Fazio, ma respinge conoscenze di vecchia data, frequentazioni o addirittura amicizie consolidate con tutto il parterre degli immobiliaristi, da Ricucci a Coppola. Una considerazione che rafforza la mancanza di intreccio nelle scalate. Ma toccando soprattutto il nocciolo di Rcs, Consorte precisa, assumendosi ogni responsabilità di quello che dice e ha già detto ai magistrati, di non aver mai trattato e mai posseduto un’azione di Rcs. Tuttavia, Consorte fa comprendere che l’operazione di Unipol su Bnl fu fatta saltare proprio perché venne mescolata alla scalata della società del Corriere della Sera. E qui il quadro diventa problematico, ancora tutto da chiarire, con ombre che mettono in discussione anche la correttezza di alcuni organi di vigilanza e l’intraprendenza della magistratura. Dice Consorte ponendo una domanda: “Perché il mio telefono è stato messo sotto controllo? Per quale ragione esatta? A quanto so per un’ipotesi di reato che è poi rientrata, non per la scalata su Antonveneta e tanto meno per quella su Rcs”. Non lo dice Consorte, ma lo fa comprendere chiaramente che lo ritiene un abuso. Poi, accanto al filone intercettazioni (“Sul quale - dice Consorte - oggi vedo molta più attenzione e sensibilità”), c’è quello della campagna mediatica di alcuni giornali e le dichiarazioni di molti leader, anche del centrosinistra, soprattutto di quelli che dovrebbero costituire il futuro partito democratico: gli uomini di Romano Prodi, tanto per intenderci, e Francesco Rutelli, con il supporter nel mondo finanziario ed economico di Diego Della Valle. Consorte non accusa nessuno specificamente. Si permette di dire che può fare delle congetture in base ai fatti che ha visto e alle cose che può provare. Ma si capisce indirettamente che consegna ai telespettatori una tesi tutta da esaminare: c’è un blocco politico e finanziario, quello che vuole (o voleva) costituire il partito democratico che si è opposto duramente all’Opa di Unipol su Bnl e che si oppone al mondo delle cooperative come nuovo soggetto finanziario italiano di prima grandezza. Infine, Consorte non risparmia anche alcuni suoi “compagni” del mondo cooperativo e del vecchio partito di appartenenza. Specifica che con Pierluigi Stefanini “era, e non è, amico da venti anni”. Dice che qualcuno “anche uno che porta i baffi” lo ha difeso quando stava male. Ma mostra tutta la sua sorpresa, per non dire ingratitudine, verso chi lo ha visto risanare Unipol (un tempo piccola e indebitata), farla diventare la terza compagnia di assicurazioni italiana con un bilancio di tutto rispetto e un portafoglio ricco di capitale libero (cioè da investire) che “si dice sia di due miliardi e seicento milioni e invece è di quattro miliardi”. Non ha solo voglia di difendersi Consorte, ma vuole sapere dalla magistratura perché l’Opa di Unipol su Bnl è saltata (con tempi lunghissimi di risposte e qualche contraddizione) e perché c’è stata una campagna mediatica fuorviante. (Gianluigi Da Rold) 25 ott 16:33 (Il Velino)
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#263 |
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Unipol-Bnl, indagati Gnutti e Lonati
Unipol-Bnl, indagati Gnutti e Lonati
ROMA - l finanziere Emilio Gnutti, presidente di Hopa, ed Ettore Lonati, componente del cda della stessa holding, sono indagati dalla procura di Roma per l'ipotesi di reato di ostacolo all'autorità di vigilanza. L'inchiesta si riferisce al tentativo di scalata della Unipol alla Bnl dei pm Giuseppe Cascini, Rodolfo Sabelli e Perla Lori. Secondo quanto si è appreso gli uffici in Lombardia di Gnutti e Lonati sono stati perquisiti da militari del nucleo valutario della guardia di finanza di Roma che hanno acquisito anche documenti in sedi di istituti bancari, in particolare alla Banca dell'Etruria, alla Bpi e al Monte dei Paschi di Siena. Ai due finanzieri, secondo quanto si è appreso, sarebbero attribuibili presunti illeciti legati alla loro partecipazione al cosidetto contropatto, formato anche da Gaetano Caltagirone, Stefano Ricucci, Danilo Coppola, Vito Bonsignore, Giuseppe Statuto, che si oppose al tentativo di scalata del gruppo Unipol guidato da Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti. Questi ultimi sono indagati da tempo nell'ambito dell'inchiesta Unipol-Bnl per aggiotaggio, ostacolo all'autorità di vigilanza e manipolazione del mercato. 14/11/2006 - 13:00 (finanza.repubblica.it)
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