'Un momento storico': Jensen Huang annuncia il primo chip NVIDIA Blackwell prodotto negli Stati Uniti
NVIDIA e TSMC hanno annunciato la produzione del primo wafer di GPU AI Blackwell presso lo stabilimento TSMC di Phoenix, in Arizona. L'iniziativa segna l'avvio della produzione in volumi dei chip AI più avanzati di NVIDIA su suolo statunitense, un passaggio che rafforza la catena di fornitura americana e l'autonomia nel settore dei semiconduttori.
di Manolo De Agostini pubblicata il 18 Ottobre 2025, alle 06:01 nel canale Schede VideoBlackwellNVIDIA
NVIDIA e TSMC hanno celebrato la produzione del primo wafer formato da GPU AI Blackwell negli Stati Uniti, un passo che segna l'avvio ufficiale della produzione in volumi dei chip più avanzati di NVIDIA presso lo stabilimento TSMC Arizona di Phoenix. L'evento, che ha visto la partecipazione del CEO di NVIDIA Jensen Huang e del vicepresidente operativo di TSMC Y.L. Wang, rappresenta una tappa significativa nella strategia di rilocalizzazione della manifattura tecnologica avanzata sul territorio statunitense.
Il wafer Blackwell sarà sottoposto ai complessi processi di stratificazione, incisione e sezionamento necessari a trasformarlo in un chip destinato a sistemi di calcolo ad alte prestazioni, intelligenza artificiale e datacenter.

Durante la cerimonia, Huang ha sottolineato il valore simbolico e industriale di questa tappa: "Per la prima volta nella nostra storia, i chip AI più avanzati di NVIDIA vengono prodotti negli Stati Uniti. Il Blackwell segna l'inizio di una nuova rivoluzione industriale alimentata dall'intelligenza".
Il CEO ha ricordato come questo traguardo rappresenti "un nuovo capitolo per la manifattura americana", frutto della collaborazione con partner strategici quali TSMC, Foxconn, Amkor, Wistron e SPIL. Secondo Huang, nei prossimi quattro anni queste aziende contribuiranno alla costruzione di 500 miliardi di dollari di infrastrutture AI sul suolo americano, a testimonianza di un investimento sistemico nella filiera tecnologica nazionale.
Per Ray Chuang, CEO di TSMC Arizona, la consegna del primo wafer "in pochi anni dal lancio del progetto" è la dimostrazione concreta dell'impegno dell'azienda e dei suoi partner locali. La collaborazione con NVIDIA, iniziata oltre 25 anni fa, continua così a spingersi oltre i limiti tecnologici, con l'obiettivo di costruire le “AI Factory" che alimenteranno la prossima generazione di calcolo.
L'operazione, che rafforza la filiera dei semiconduttori statunitense e riduce la dipendenza da impianti esteri, si inserisce nella più ampia strategia di onshoring promossa da Washington per riportare negli Stati Uniti la produzione dei chip più avanzati. NVIDIA prevede inoltre di utilizzare le proprie tecnologie di AI, robotica e digital twin per la progettazione e la gestione dei nuovi impianti produttivi, con l'obiettivo di incrementare efficienza e sostenibilità.
La produzione americana del chip Blackwell non è quindi solo un traguardo tecnologico, ma anche un segnale politico ed economico che l'America dà al resto del mondo.










Test ride con Gowow Ori: elettrico e off-road vanno incredibilmente d'accordo
Recensione OnePlus 15: potenza da vendere e batteria enorme dentro un nuovo design
AMD Ryzen 5 7500X3D: la nuova CPU da gaming con 3D V-Cache per la fascia media
Tesla cambia idea: è in arrivo l'integrazione con CarPlay?
Anche Firefox punta sull'intelligenza artificiale: navigare il web sarà diverso con AI Window
Stop alle super-accelerazioni delle auto elettriche? La Cina propone nuove norme e pensa alla sicurezza
Osservatorio AGCOM: sempre più accessi in fibra, Iliad non si ferma e Temu conquista gli italiani
Sempre più IA su Spotify: arrivano i riassunti degli audiolibri, per le parti già ascoltate
iMac M4 crolla a 1.199€ con risparmio di 330€ rispetto al listino: il tutto-in-uno Apple più potente e sottile è in super offerta su Amazon
Nintendo Switch 2: in rilascio un nuovo aggiornamento con tanti miglioramenti
Core Ultra 9 290K Plus, Core Ultra 7 270K Plus e Core Ultra 5 250K Plus: le CPU Arrow Lake Refresh in arrivo
Prezzo Black Friday per le super cuffie Sony WH-1000XM5SA, 229€, in offerta a 249€ anche le Sony WH-1000XM5, identiche, cambia la custodia
Crollano i prezzi della cuffie Beats col Black Friday: Studio Pro al minimo assoluto, Studio Buds+ a 95€ e altri prezzi mai visti prima
ASUS ROG Matrix RTX 5090 costa 4000 dollari: solo 1.000 unità per una scheda elitaria
Grazie ai dati di ESA il calcolo della traiettoria della cometa interstellare 3I/ATLAS è più preciso
Rilasciati nuovi video e immagini della seconda missione del razzo spaziale Blue Origin New Glenn
Gli astronauti cinesi di Shenzhou-20 sono rientrati a bordo della navicella di Shenzhou-21 a causa di un danno a un oblò









26 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNVIDIA e TSMC hanno annunciato la produzione del primo wafer di GPU AI Blackwell presso lo stabilimento TSMC di Phoenix, in Arizona. L'iniziativa segna l'avvio della produzione in volumi dei chip AI più avanzati di NVIDIA su suolo statunitense, un passaggio che rafforza la catena di fornitura americana e l'autonomia nel settore dei semiconduttori.
l CEO ha ricordato come questo traguardo rappresenti "un nuovo capitolo per la manifattura americana", frutto della collaborazione con partner strategici quali TSMC, Foxconn, Amkor, Wistron e SPIL. Secondo Huang, nei prossimi quattro anni queste aziende contribuiranno alla costruzione di 500 miliardi di dollari di infrastrutture AI sul suolo americano, a testimonianza di un investimento sistemico nella filiera tecnologica nazionale.
Beh che dire ottimo risultato per gli Usa... intanto noi spenderemo in 10 anni, 440 Miliardi in armi,
gran parte comprate proprio dagli Usa, poi ci aggiungi i Dazi e il minestrone è pronto
PS: la produzione industriale in Italia è ferma da 30 mesi ... ma va tutto bene basta non pensarci e andare alla Caritas
Noi abbiamo la vonderpippen che aiuta la cina...
gran parte comprate proprio dagli Usa, poi ci aggiungi i Dazi e il minestrone è pronto
PS: la produzione industriale in Italia è ferma da 30 mesi ... ma va tutto bene basta non pensarci e andare alla Caritas
No, gran parte delle armi che compriamo è di produzione nazionale. È vero che gran parte delle armi che importiamo è statunitense ma sono due cose diverse.
gran parte comprate proprio dagli Usa, poi ci aggiungi i Dazi e il minestrone è pronto
PS: la produzione industriale in Italia è ferma da 30 mesi ... ma va tutto bene basta non pensarci e andare alla Caritas
Irei buono quindi visto che in gran parte sono produzione nazionale ed europea e che comunque abbiamo bisogno di svecchiare gli attuali arsenali e la deterrenza è il primo sistema per mantenere la pace, come insegna la storia.
Dobbiamo ricordarci che questo è, per l’Europa, uno dei più lunghi periodi di pace che abbia mai vissuto ma che solo gli stupidi credono che le armi non servano visto le oltre 100 guerre attive nel mondo
Detto questo.. anche quei 440 miliardi di cui parli tu sono niente confronto agli sprechi fra 110%, conti energia etc.. briciole che però forse porteranno lavoro per molto tempo..
Non fai parte degli ipocriti che credono che bastino le parole per fermare i conflitti vero ?
Dobbiamo ricordarci che questo è, per l’Europa, uno dei più lunghi periodi di pace che abbia mai vissuto ma che solo gli stupidi credono che le armi non servano visto le oltre 100 guerre attive nel mondo
Detto questo.. anche quei 440 miliardi di cui parli tu sono niente confronto agli sprechi fra 110%, conti energia etc.. briciole che però forse porteranno lavoro per molto tempo..
[B][U]Non fai parte degli ipocriti che credono che bastino le parole per fermare i conflitti vero[/U][/B] ?
Fa parte di quelli che credono basti scendere in piazza o salire sulla "fuffatiglia" per fermare le guerre....Sì se sei in un romanzo o in un film , forse le cose vanno così...
Veramente proprio il 110% ha portato un aumento notevolissimo e diffuso del lavoro a tutti i livelli (maestranze, tecnici, industria) e pure (conseguentemente) del PIL.
Cosa che le armi (o le grandi opere) non fanno perché sono ad alta intensità cdi capitale e bassa di manodopera.
Cosa che le armi (o le grandi opere) non fanno perché sono ad alta intensità cdi capitale e bassa di manodopera.
Il super bonus ha dopato l'economia per un po', ma poi di fatto è stata un provvvedimento costosissimo che generato pochissimi risultati strutturali, perchè di fatto si è trattato di spesa improduttiva.
Non ha inciso per nulla in quelli che sono i veri dossier aperti del paese: la bassa produttività e la scarsa innovazione perchè ha coinvolto un tipo di manodera a bassa qualificazione.
I costi fiscali totali sono altissimi: o[U]ltre 220 miliardi di euro fino al 2024.[/U] che è una cifra spaventosa.
Il Fondo Monetario Internazionale ha indicato che la misura ha generato distorsioni di mercato, inefficienze, e che sarebbe servita una targetizzazione migliore visto che solo il 4% delle case ha usufruito del bonus e la maggior parte dei proprietari erano con reddito elevato.
Il moltiplicatore fiscale è stato calcolato in termini ancora più catastrofici tra lo 0,25 e 0,33 che significa una perdita secca di 147,4 miliardi...
https://www.elibrary.imf.org/view/j...om-dsp-crossref
L’Ufficio Parlamentare di Bilancio e la Corte dei Conti parlano di sostenibilità dubbia e di effetti regressivi (cioè maggior beneficio per famiglie con redditi medio-alti).
Il superbonus si è rivelato in larga parte inefficiente: solo il 64% degli interventi Superbonus è stato effettivamente indotto, cioè realizzato unicamente grazie all'incentivo fiscale. [B]Il restante 36% rappresenta pura sostituzione: lavori che si sarebbero comunque effettuati, ma che ora ricadono interamente sul bilancio pubblico.
La Nota mensile QEF n. 903 – aprile 2024 della Banca d’Italia sottolinea come la misura abbia alimentato comportamenti opportunistici, sovraprezzi, accaparramento di materiali e carenza di manodopera, generando un contesto distorto più che un volano di crescita.
https://www.bancaditalia.it/pubblic...ge.language=102
E' stata una catastrofe eppure c'è ancora chi lo difende.
Le armi hanno moltiplicatori maggiori, perchè non c'è solo la parte di manodopera ma c'è una parte di R&S molto consisistente e occupa manodopera specializzata quindi determina moltiplicatori elevati...le armi si vendono anche e si esportano oltre ad avere spesso ricadute nel settore civile.
Per dirne una internet è nato come arpanet e all'inizio era un programma militare e i programmi missilistici hanno diretta attinenza con i programmi spaziali e sappaimo i ritorni di economici e strategici quell' industria quanto sono alti.
Per quanto riguarda le opere dipende, ma persino quell'oscenità del ponte sullo stretto potrebbe finire di avere ritorni migliori rispetto al superbonus.
...e credo abbia contribuito all'inflazione, specialmente nel settore dei materiali edili che in qualche caso hanno triplicato il valore di vendita, rendendo di fatto ristrutturare casa per chi non usufruiva del bonus quasi utopia.
Indubbiamente ha dato una spinta eccezionale al settore edilizio, ma artificiale, una volta finiti gli incentivi, Il mercato si è sgonfiato bruscamente....
Molti cantieri sono rimasti incompleti o fermi per mancanza di fondi, qualcuno si è persino ritrovato con dei teloni di plastica al posto delle finestre...
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".