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#1 |
Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Città: Bergamo
Messaggi: 35
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Per Langone i clandestini sono i nuovi unni, non chiamateli "migranti"
Altri danni della neolingua che capovolge la realtà
Per Langone i clandestini sono i nuovi unni, non chiamateli "migranti" Chi usa quella parolaccia è come chi svuota il portacenere dell’automobile fermo al semaforo: un incivile Sparereste a uno stormo di rondini? Di fenicotteri? Di cicogne? No di sicuro, sparare ai migratori è degno di un bracconiere calabrese, l’anello di congiunzione tra l’uomo e lo sciacallo. E lo dico io che sono un partigiano della caccia. Come sempre è una questione di stile: il vir spara ai cinghiali, non ai pettirossi. Chiamare "migrante" uno straniero che entra in casa tua senza permesso, e che pure esige vitto e alloggio, significa equipararlo dissennatamente a un fragile volatile a rischio di estinzione, meritevole di cure spasmodiche. E’ la solita parolaccia ideologica che capovolge la realtà: in Italia a rischio di estinzione sono gli indigeni, non gli allogeni, la cui mamma è sempre incinta. Proprio nel sud dove quasi non esistono asili per i bambini le amministrazioni pubbliche devono fornire asilo a qualunque adulto si presenti, altrimenti l’Europa si arrabbia. Io che ho letto Aristotele capisco che la lettrice di Margaret Mazzantini consideri migrante una parola poetica, vagamente carducciana, parola sensibile e buona, parola Anni Zero, parola che merita applausi nei festival del cinema e della letteratura, oltre che parola capace di rilanciare i sindacati bisognosi di sangue fresco (il sindacato vescovi ovvero la Cei, il sindacato pensionati ovvero la Cgil). Io che ho letto Ignazio Silone capisco che la lettrice di Muriel Barbery consideri emigrante parola prosaica e inelegante, parola anni Cinquanta, parola da cafoni che i ricci se li mangiavano e da scrittori che non si portano più. Io sono figlio e nipote di emigranti, mio bisnonno Vincenzo D’Angelo è morto in America in un incidente sul lavoro, quanti cugini di mio padre hanno lasciato giovinezza e salute nelle miniere del Belgio e nelle fabbriche di Torino, io stesso ho conosciuto l’indicibile tristezza dell’emigrazione interna e ho dormito nei corridoi dei treni che salgono da Lecce, seduto sulla mia valigia. Mi ricordo che gli emigranti erano cristiani, quando il vagone cominciava a muoversi le donne si facevano il segno della croce, mentre i migranti sono spesso, non sempre ma spesso, maomettani (non trovo il nesso della lettera E con la vera religione eppure da qualche parte ci dev’essere, se lo trovo vi avviso). Gli emigranti portavano dal paese il capocollo e la soppressata, più piccanti della luganega e del salame di Varzi ma ugualmente a base di maiale. Nelle mense scolastiche non esisteva il problema dei menù differenziati e il presepe era la gioia di tutti i piccini. L’emigrante era accomodante, il migrante è invadente. Gli emigranti portavano braccia, i migranti portano una cultura. Un’altra cultura. Da cui la parola "multicultura", ulteriore conato del neoturpiloquio contemporaneo. Che io sappia uno dei primi a dire "migrante" è stato Erri De Luca, autore che al posto della Patria ha la punteggiatura, avanguardista dell’anomia che perciò viene citato da un gruppo Facebook dalla fronte particolarmente bassa: "MIGRANTI – ogni Essere Umano cammini libero su tutto il Pianeta". Qui siamo nel cuore dell’ideologia parolacciara, utopia flatulente che ha trasformato gli stranieri clandestini nelle intoccabili vacche sacre di quelle piccole calcutte che sono diventate le città italiane. Io che ho letto Simone Weil capisco che il lettore di Walter Veltroni non possa arrivarci ma colui che dice "migrante" è come chi svuota il portacenere dell’automobile al semaforo: un incivile che considera il mondo res nullius. Chi dice "migrante" autorizza sei miliardi di persone a spostarsi ovunque in qualunque momento con qualunque mezzo, infischiandosene di quello che verrà inevitabilmente calpestato: culture locali, ambienti naturali, sistemi previdenziali… Sto parlando dei nuovi unni e quella congiura contro la verità che è la neolingua vorrebbe assimilarli agli usignoli di fiume. Che poi gli uccelli migratori vanno e vengono mentre i migranti, in spregio alla grammatica, vengono e restano. Non sono migranti, sono migrati. Li trovo davanti al supermercato e alla libreria, giovanotti petulanti che offrono libercoli africanisti per leggere i quali si dovrebbe pure pagare, e qualche anziana signora ci casca e sgancia. Si sono integrati in fretta questi abbronzati, sono diventati bamboccioni come i coetanei nativi e pensano che ai vecchi spetti il dovere di mantenerli. Io che ho letto san Bernardo di Chiaravalle capisco che al lettore del cardinale Martini piaccia la dromomania delle moltitudini ma non pretenda di pagare lo spettacolo coi miei soldi e col mio vocabolario. E’ settembre, se sono migranti è tempo che migrino. di Camillo Langone © 2009 - FOGLIO QUOTIDIANO |
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
Città: Gallarate (VA)
Messaggi: 3903
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Carino
![]() E decisamente condivisibile ![]()
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Santech M58: CPU: i7 3840QM, RAM: 16GB (2x8GB CL10), HARD DISK: SSD crucial M4 128GB + HD Sata 3 1TB 7200rpm, SCHEDA VIDEO: GeForce GTX 680M |
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#3 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2004
Messaggi: 685
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Raramente ho letto tante stronzate ed ignoranza concentrate in un solo articolo.....
Quote:
![]() Polpettina facile facile per il soliti indottrinati ad aver paura del prossimo.
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Attenzione: il messaggio potrebbe essere ironico... ![]() "L’uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri tradizionali, le autorità costituite...Il popolo è minorenne. La città è malata. Ad altri spetta il compito di curare e di educare. A noi il dovere di reprimere. La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!” |
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#4 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2001
Messaggi: 2776
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Un buon senso rinfrescante
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#5 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2005
Città: Castiglione Olona
Messaggi: 22637
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Quote:
Che poi ci sia un problema immigrazione si può anche condividere, ma metterla come la mette questo articolo, si fa prima ad andare al circo per vedere i pagliacci.
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#6 |
Messaggi: n/a
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Il problema non sono i "migranti", ma come li si gestisce, cioè male.
Non si capisce comunque dove voglia andare a parare il tizio. Difesa della razza italica? Se gli italiani non fanno figli, se diventiamo un popolo di vecchi isteriliti, qualcuno prenderà il nostro posto. E' una questione meramente biologica. Difesa della cultura e della religione? La cultura è in continuo rinnovamento, se rimanesse statica sarebbe morta. Cosa vuole Langone , che tra 300 anni stiamo ancora come oggi? Quindi se fosse nato nel medioevo, avrebbe pensato che quello era il migliore dei mondi possibili, e che quella cultura avrebbe dovuto restare immutata fino alla fine dei secoli? Per le religioni, io personalmente spero che le nuove culture riescano a spazzarle via, anche se la cosa più probabile è che saranno anch'esse soppiantate da nuove religioni. Le nuove culture si basano sulle vecchie e le rielaborano, e questo fenomeno non avviene dall'oggi al domani, ci vogliono generazioni. Per il tempo che la nostra cultura sarà stata soppiantata, non solo Langone ma anche i figli di Langone saranno morti e sepolti. Se poi il problema per Langone è qualche puzzone o delinquente che gli da fastidio vedere per strada, rimando all'apertura del mio post. Ultima modifica di Scannabue² : 15-09-2009 alle 21:31. |
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#7 |
Bannato
Iscritto dal: Jun 2005
Città: Milano
Messaggi: 146
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Il Nazismo aveva in se qualcosa di più umano.
Nei confronti degli "altri" riteneva anche'esso una superiorità razziale, ma almeno la condiva con originale iconografia e energia. Qui ci troviamo difronte a una sottospecie di nazismo, un tentativo pecoreccio di declassificare i diversi. Non c'è ancora un progetto di risoluzione finale, perchè manca il coraggio delle proprie idee. Ma il Nazismo qualificava gli ebrei, almeno, come capaci e quindi pericolosi. Langone invece reputa i migranti extracomunitari come le bucce d'anguria. Sourplus. Il fatto che Langone accosti i suoi ragionamenti ad un sentimento cristiano, più per spirito d'identità che fede, fa risultare il ragionamento ancora più demenziale e di un'ignoranza quasi comica. Naturalmente nulla è più comico dell'eventuale consenso a un tomo culturalmente così disordinato, da parte di terzi. In questa comictà riconosco nomi noti. E quindi ho certezza della mia analisi. fg Ultima modifica di FabioGreggio : 15-09-2009 alle 21:36. |
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#8 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2004
Messaggi: 685
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Quote:
Imbarazzanti ma anche pericolose, perchè c'è purtroppo gente che prende spunto da pamphlets del genere per alimentare la propria violenza.....
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Attenzione: il messaggio potrebbe essere ironico... ![]() "L’uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri tradizionali, le autorità costituite...Il popolo è minorenne. La città è malata. Ad altri spetta il compito di curare e di educare. A noi il dovere di reprimere. La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!” Ultima modifica di svarionman : 15-09-2009 alle 22:25. |
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#9 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2001
Messaggi: 2776
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Propongo di chiamarli i "picciolinicucciolini" oppure i "pociopucciosi" cosi chi non li ama viene subito bollato come mostro dal resto della comunità ( e poi linciato).
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#10 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2005
Città: Castiglione Olona
Messaggi: 22637
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Non credo che sia tanto un problema di come li chiami, il problema è il resto dell'articolo. Il pretesto del nome è abbastanza carino ma banale e mal cela idee che definirei un po' sciatte.
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#11 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2001
Messaggi: 2776
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Come diceva il vs Nanni Moretti "LE PAROLE SONO IMPORTANTI".
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#12 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2004
Messaggi: 685
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versus?
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Attenzione: il messaggio potrebbe essere ironico... ![]() "L’uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri tradizionali, le autorità costituite...Il popolo è minorenne. La città è malata. Ad altri spetta il compito di curare e di educare. A noi il dovere di reprimere. La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!” |
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#13 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2005
Città: Castiglione Olona
Messaggi: 22637
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![]() Che le parole siano importanti son d'accordo comunque, nel bene e nel male. Questo articolo, per me, ricade nella seconda possibilità.
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#14 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2001
Messaggi: 2776
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#15 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2005
Città: prov di NA
Messaggi: 888
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piccoli nazisti crescono....
(ps: non ho capito che differenza c'e' tra il migrante e il caro nonnino emigrante ![]() |
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#16 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Vicenza
Messaggi: 19997
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Eh si e' colpa delle immigrate se le italiane non fanno figli... certo...
![]() C.a;'.z;'.aza
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#17 |
Bannato
Iscritto dal: Jun 2005
Città: Milano
Messaggi: 146
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#18 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2001
Messaggi: 2776
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Lo so è questo il problema.
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#19 |
Member
Iscritto dal: Dec 2000
Messaggi: 260
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#20 |
Member
Iscritto dal: Feb 2006
Città: Venezia, Bananistan
Messaggi: 183
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Solito becero sfogo razzista di chi non ha niente da dire e lo dice pure male.
Seriamente, i nazisti avevano più rispetto per le altre culture e civiltà di quanto ne abbiamo questi intellettuali per minus habentes. La cosa più scandalosa di questo cumulo idiozie è il fatto che si cerchino delle basi pseudo-storiche/culturali per motivarle e darsi un tono, e puntualmente ci sono i caproni di turno che abbocano. Ci mancava solo che ci insegnasse chi fossero gli unni citando San Girolamo. È naturale, se il "terrone" Langone se ne va a Milano e la sua famiglia da generazioni emigra in tutto il mondo sono solo rose e fiori, se viene qualcuno in Italia è l'apocalisse. Egli ha letto l'ex militante sindacalista in preda a crisi mistiche e l'intellettuale comunista che si faceva finanziare dalla CIA, è ovvio che chi non è al suo livello non possa comprendere tutto ciò. Langone, per piacere… |
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