Motorola Milestone 2: il ritorno della pietra miliare

Lo scorso 2 marzo Motorola ha annunciato il lancio sul mercato italiano di Milestone 2, successore di Milestone, in queste pagine vi proponiamo la nostra recensione e ii risultati dei test su di esso effettuati
di Davide Fasola pubblicato il 26 Aprile 2011 nel canale TelefoniaMotorola
Impressioni d'uso
Il terminale giunto in redazione è equipaggiato con la versione 2.2 Froyo di Android. Sul Motorola Milestone 2, Android si comporta in maniera egregia, a patto che non si utilizzi l'interfaccia personalizzata MotoBlur. L'UI proprietaria di Motorola infatti, appesantisce non poco il carico di lavoro che grava sul processore, portando alla luce una serie di incertezze e rallentamenti abbastanza evidenti, a volte riscontrabili perfino nello scrolling del menu. Certo, il numero di applicazioni e widget disponibili con l'interfaccia MOTOblur non ha paragoni se confrontato con un launcher alternativo, ma l'influenza sulle prestazioni sembra più importante del previsto.
Per questo motivo abbiamo provato il Milestone 2 anche utilizzando un' interfaccia più classica disponibile con LauncherPro, un'applicazione scaricabile gratuitamente tramite Android Market. Di default, infatti, Motorola non ha implementato nelle impostazioni la possibilità di scegliere tra l'UI personalizzata e quella originale. Con l'interfaccia caricata da Launcher Pro, le prestazioni subiscono un miglioramento drastico. Milestone 2 sembra aver perso un sacco di peso e si muove molto più agile tra le varie schermate e applicazioni.
Il comparto telefonico di questo terminale merita una particolare nota di merito. L'altoparlante, così come il microfono, integrati nel sistema offrono infatti una qualità della conversazione assolutamente ottima. restituendo timbri di voce assolutamente realistici. Anche per quanto riguarda la ricezione del segnale troviamo un comparto antenna molto buono, alle volte anche superiore alla media.
Bene anche la parte di messaggistica, facilitata non poco dalla tastiera fisica a disposizione dell'utente. Seppur ben studiata, infatti, la tastiera virtuale dell'OS di Google rimane comunque meno pratica della concorrente in "carne ed ossa".
Da segnalare l'assenza del pinch-to-zoom che, alle volte, rende molto difficile la visualizzazione degli elementi sullo schermo. Pinch-to-zoom che fa sentire la sua mancanza ad esempio nella lettura dei testi in immagini o documenti, i cui caratteri, anche a causa dell'alta risoluzione, risultano alle volte troppo piccoli.