Hard disks IBM 7200 rpm DTLA vs DPTA

Hard disks IBM 7200 rpm DTLA vs DPTA, due dispositivi appartenenti a generazioni differenti.
di Alessandro Bordin pubblicato il 13 Dicembre 2000 nel canale StorageIBM
Metodologia di test
Metodologia di test
Al fine di valutare in modo oggettivo le prestazioni degli hard disks, quali tempo di accesso, velocità in lettura e scrittura ecc., si è scelto di utilizzare sempre, per questa e per le future prove, una postazione presente nel nostro laboratorio configurata come segue:
- Processore Pentium III 700E
- 128 Mb ram PC133
- motherboard Chaintech CT 6OJV2 socket 370
- Hard disk di boot IBM Deskstar DJNA 371350 13 Gb.
- Chipset Intel 815E
- Sistema Operativo Windows Millenium Edition
Per quanto riguarda il test degli hard disks si è scelto di
utilizzare i benchmark Ziff Davis Winbench 99
Il test, per ogni singolo hard disk, e stato eseguito formattando completamente il
disco da testare (FAT32) senza partizioni, utilizzando cioè tutta la superficie
disponibile, configurato come master sul canale ide secondario.
Il sistema è stato riavviato ad ogni test, eseguito per tre volte per ogni modello, indicando come valore di ogni singolo parametro la media dei tre riscontrati. In caso di valori esageratamente diversi tra un test e l'altro (eventualità molto rara) si è deciso di rifare completamente il set completo dei tre test, per minimizzare il più possibile eventuali errori di interpretazione o di eventi anomali.
Prestazioni
I test effettuati hanno portato alla luce le evidenti differenze dei due dischi, confermando i valori attesi in base alle premesse delle specifiche tecniche. Per quanto riguarda il transfer rate, ovvero il valore che indica la quantità di dati letta nell'arco di un secondo, sono state registrati i seguenti valori:
Il transfer rate di un hard disk non è costante, ragione per la quale viene indicato il valore "inizio", cioè quello relativo ai settori più esterni, e quello "fine", relativo cioè ai settori più interni dei piatti. La maggiore quantità di dati presente in un "giro" completo dei piatti nella parte esterna giustifica così la grande differenza di valori riscontrati.
La maggiore densità di memorizzazione del DTLA ha permesso di ottenere all'esterno dei piatti (gli hard disk, al contrario dei lettoriCD, procedono con la lettura dall'esterno all'interno) il valore massimo di 36,9 Mb (1 Mb = 1000 Kb), contro i 19,9 Mb del DPTA, dati che si commentano da soli circa la sostanziale differenza di velocità dei due supporti.
(Cliccare sulle immagini per ingrandire)
Meno marcata ma comunque significativa la differenza dei valori registrati nelle tracce interne; importante notare come il valore minimo di lettura del DTLA superi quello massimo del DPTA!
Analizzeremo adesso il valore di access time, meglio conosciuto come tempo di accesso ai dati. Questo valore, che indica il tempo medio che la testina impiega per spostarsi e leggere due dati in settori differenti, ci permette di notare come le case produttrici si impegnino per ottenere meccaniche sempre più veloci.
Anche se l'unità di misura del millisecondo sembra
esageratamente piccola, queste differenze si rivelano importanti, poichè influiscono in
maniera decisiva sulle prestazioni, se si pensa che la testina, durante il normale
utilizzo del PC, compie migliaia di spostamenti alla ricerca di dati che nella maggior
parte delle situazioni non sono in sequenza ma sparse su tutta la superficie dei piatti.
Anche in questa prova il DTLA si è rivelato più veloce, confermando l'importanza che le
case produttrici danno a questo valore e alla sua progressiva riduzione.
Passando alla misurazione della percentuale di occupazione della CPU ci si trova di
fronte ad un dato che potrebbe sembrare inatteso, poichè in questo caso il DPTA riesce a
fare meglio del DTLA.
Questo dato si può però giustificare con il maggiore lavoro a carico dell'elettronica e quindi di maggior potenza di calcolo necessaria al controllo degli errori di lettura, poichè ad un maggior transfer rate consegue una maggiore quantità di dati da analizzare nell'unità di tempo. In entrambi i casi comunque i valori si rivelano davvero bassi.
Dopo aver analizzato i parametri a basso livello, cioè concernenti la meccanica ed elettronica "pura", passiamo ora ad osservare il comportamento in ambienti di lavoro usati quotidianamente, con l'ausilio dei benchmark che simulano situazioni "business" (programmi di videoscrittura, fogli di calcolo, database e riproduzione di files multimediali) e situazioni "high-end" (tipicamente professionali, programmi di editing audio/video, modellazione 3D ecc.), che impegnano maggiormente il PC e di conseguenza tutte le sue componenti.
Con i dati ottenuti si può notare come le differenze esaminate in precedenza influiscano in maniera determinante sulle prestazioni in ambiti di utilizzo comune e professionale. I valori ottenuti sono numeri puri, che valgono come parametro di riferimento. La differenza già sostanziale in applicazioni business è ancora più marcata in applicazioni di tipo high-end, con differenze prestazionali nell'ordine del 30% e più.
Seguono, a titolo informativo supplementare, i parametri ottenuti nei singoli programmi.
DTLA 307030 | DPTA 372050 | |
AVS/Express 3.4 | 14500 | 11100 |
Frontpage 98 | 75000 | 63000 |
Microstation SE | 18800 | 14400 |
Photoshop 4.0 | 11900 | 9800 |
Premiere 4.2 | 21800 | 17600 |
Sound Forge 4.0 | 34200 | 22400 |
Visual C++ 5.0 | 21500 | 17400 |