Mini-PC piccoli, passivi e tascabili: ma possono sostituire un PC desktop?

Torniamo alla domanda che ci siamo posti nel titolo: alla luce della nostra prova e dei nostri test oggettivi, i mini-PC della generazione Broadwell possono di fatto sostituire un PC desktop tradizionale? E quali sono i vantaggi e gli svantaggi a cui andiamo contro? La risposta è parecchio articolata e tutto sta, come al solito, nelle esigenze. La potenza computazionale dei sistemi presi in esame è in tutti i casi molto limitata, ma abbinando l'hardware corretto è possibile ottenere qualche soddisfazione da tutte le tre macchine prese in esame. Insomma, è possibile liberarci dagli ingombranti case, senza venire contro a troppi compromessi.

Escludendo naturalmente a priori l'opzione dei Mini-PC come macchine da gioco, i tre dispositivi presi in esame si rivelano capaci durante le operazioni di tutti i giorni più comuni. Ad oggi un qualsiasi processore è in grado di eseguire con estrema disinvoltura il browser web e i client di posta elettronica e, se abbinati ad un sistema di storage a stato solido, si può sostanzialmente dire addio ad eventuali pause nel caricamento delle applicazioni meno pesanti. In più, anche in ambito produttività i tre mini-PC possono dare alcune soddisfazioni, con le suite più diffuse che vengono masticate con agevolezza dall'hardware in dotazione.

I tre mini-PC spiccano comunque in aree diverse: Acer Revo One non ha una soluzione a stato solido o ibrida integrata, e purtroppo questo si sente nelle prestazioni di tutti i giorni. Fra i sistemi presi in esame è stato quello più incerto nell'esecuzione delle applicazioni di Windows, e il più lento ed impacciato a gestire i suoi servizi in background (fra cui quelli di manutenzione si sono rivelati più invasivi del dovuto). È però al tempo stesso il più completo "out-of-the-box", con una serie di applicativi decisamente interessanti che, in base all'utilizzo, possono trasformare il piccolo computer in una serie di macchine diverse.

Revo One può essere un surrogato di un NAS e può anche essere un piccolo server cloud domestico, in cui immagazzinare i nostri file e condividerli con tutti i dispositivi di cui disponiamo. Ma può essere anche un potente media-center e, grazie al telecomando integrato (un po' scomodo da usare), può essere abbinato al televisore di casa senza troppi patemi, e senza andare a ricercare periferiche di input alternative. Curato nel design, inoltre, Revo One non sfigura fra il mobilio di un salotto. Anche il prezzo è decisamente vantaggioso per una soluzione della categoria e il sistema di hot-swap dei dischi la ciliegina sulla torta.

Acer Revo One: design e interni Guarda tutte le foto »

MSI Cubi: design e interni Guarda tutte le foto »

Shuttle Barebone DS57U: foto di interni ed esterni Guarda tutte le foto »

Shuttle Barebone DS57U sfrutta invece l'ottima efficienza energetica dell'architettura Intel Broadwell a 14-nm per offrire un sistema del tutto silenzioso. La CPU è infatti dissipata passivamente e, pertanto, mancano parti attive che generano rumori, fruscii o ronzii quando il PC è acceso. Premendo il tasto Power, infatti, si fa fatica a capire se il sistema sia già acceso o meno, e l'unico riscontro che otteniamo è un piccolo LED blu che fa capolino sul pannello frontale del computer. Si tratta del sistema meno potente fra i tre presi in esame ma, abbinando un SSD, le differenze prestazionali si riducono sensibilmente. Durante le nostre prove abbiamo installato un'unità da 40GB abbastanza desueta, e i risultati sono stati ottimi.

Si tratta di un computer che nasce per essere integrato in ambienti professionali, nella cartellonistica digitale o come sistema per la gestione di POS, laddove è necessaria una rumorosità di funzionamento minima. Ma DS57U può essere utilizzato tranquillamente anche come computer domestico e installato dietro al monitor o al televisore attraverso lo standard VESA. Purtroppo, Shuttle non prevede alcuna dotazione per quanto riguarda memoria di sistema e di storage, che dovranno essere acquistati separatamente aggiungendo un esborso non indifferente al prezzo del computer.

Infine abbiamo MSI Cubi, un computer che, a guardarlo, non scommetteremmo nemmeno un centesimo su di esso. Ma l'apparenza inganna e fra i tre provati il piccolissimo Cubi è quello che ci ha sbalordito di più per l'uso domestico. A fronte di dimensioni veramente ridotte ai minimi termini (può essere stipato all'interno della tasca di un giaccone), MSI Cubi si destreggia con estrema disinvoltura fra le funzioni basilari di Windows 8.1. Navigazione web, consultazione delle email, riproduzione di filmati Full HD, e anche alcuni semplici lavori di produttività sono portati a compimento senza troppi rallentamenti.

L'esperienza d'uso di MSI Cubi è ottimale e per circa 400/450€ consente di sostituire un PC desktop, soprattutto se non si hanno esigenze troppo stringenti. Si può anche risparmiare più di un centinaio di euro se si decide di acquistare la versione con CPU Celeron, meno performante ma comunque valida per via dell'unità SSD integrata. MSI Cubi non ha comunque il raffinato sistema di storage di Acer Revo One e, per quanto silenzioso, non raggiunge il silenzio assoluto di Shuttle DS57U, per una scelta che alla fine ricade soprattutto sulle proprie esigenze personali.

Certo è che non si tratta di macchine pensate per l'utente esigente che vuole avere il pieno controllo dell'hardware integrato. Come è possibile vedere dalle foto degli interni, la componentistica elettronica è stipata all'interno di form-factor non standard, e l'espandibilità è sostanzialmente nulla. Anche nel corso del tempo, sostituire l'hardware integrato non sarà semplicissimo (se non impossibile), per terminali che sono inevitabilmente destinati a divenire obsoleti nel corso del tempo. Ma se un parente, amico o conoscente dovesse chiedervi un PC piccolo, compatto, silenzioso e che non consuma molto, tutti i tre sistemi presi in esame possono dare anche più di qualche soddisfazione.