Garmin Forerunner 620: lo sportwatch per chi vive di corsa

Nel corso degli ultimi 18 mesi il mercato dell'elettronica di consumo è stato caratterizzato dalla crescente popolarità di prodotti mobile; accanto agli smartphone troviamo i tablet ma i prodotti che hanno più caratterizzato le aspettative degli utenti sono stati gli smartwatch. Si tratta, per chi non ne avesse sentito parlare sino ad ora, di orologi che integrano funzionalità avanzate che replicano quantomeno in parte quello che mettono a disposizione gli smartphone.

La logica dietro questi dispositivi è quella di poter avere rapidamente accesso ad alcune informazioni e servizi che sono accessibili da uno smartphone, ma che per il modo con il quale gli orologi sono indossati diventano di ancor più semplice consultazione. Dagli smartwatch passiamo in generale ai wearables, cioè ai prodotti che possono venire indossati e che mettono a disposizione funzionalità di comunicazione, di consultazione oltre che di tracciamento dei dati. Di fatto per questi prodotti il vero limite è quello dell'immaginazione: con la tecnologia al momento disponibile è possibile sviluppare dispositivi che rivestono molte tipologie di utilizzo.

Ecco il punto: qual è l'uso che può essere fatto di questa tecnologia? Se sulla carta gli smartwatch hanno da subito catturato come concetto l'attenzione degli utenti si è ben presto scoperto, con i primi modelli al debutto sul mercato, che si tratta di prodotti che vantano funzioni di notifica e che per poter operare al pieno delle proprie potenzialità devono sempre essere di fatto abbinati ad uno smartphone. L'interesse iniziale si è quindi prontamente raffreddato, con conseguenti ridotte vendite sul mercato.

Concettualmente prodotti molto interessanti, gli smartwatch devono ancora trovare sia una connotazione di mercato ben precisa per il pubblico consumer sia mettere a disposizione scenari d'uso che siano unicamente accessibili con questi prodotti e che, soprattutto, rappresentino una radicale differenza rispetto a quanto ottenibile con altri dispositivi mobile in commercio.

Samsung Galaxy Gear

Parlando di dispositivi da polso evoluti non si può non menzionare una categoria di prodotti che per molti versi ha similitudini con gli smartwatch. Parliamo degli sportwatch, cioè degli orologi sviluppati per fornire informazioni e dati durante l'attività sportiva. Diffusi in modo molto rapido nel corso degli ultimi 10 anni e caratterizzati da una costante evoluzione nelle funzionalità messe a disposizione, gli sportwatch rappresentano un accessorio molto importante per gli appassionati di corsa. Grazie a questi prodotti un podista, a prescindere dalla propria velocità e dal tipo di percorso scelto, può tenere traccia in tempo reale della distanza percorsa, della propria velocità e avere accesso ad un numero variabile di informazioni a corollario delle due precedenti, con un livello di dettaglio e complessità che varia da modello a modello.

Entriamo in questo mondo, particolarmente affascinante per chi scrive in quanto colpito alcuni anni fa dal "virus della corsa", analizzando l'ultima novità di Garmin in materia oltre che quello che si candida ad essere il riferimento tra gli sportwatch destinati agli appassionati di corsa: Garmin Forerunner 620.

Garmin è uno dei brand più popolari nel settore degli sportwatch, con una ricca famiglia di prodotti raccolta sotto il marchio Forerunner che si caratterizzano per prezzi, caratteristiche e utenti di riferimento che sono differenti tra di loro. Nella tabella seguente ne riportiamo alcune delle caratteristiche base:

Tutti i modelli, fatta eccezione per Forerunner 10, sono disponibili in versione con fascia cardio abbinata: il prezzo ufficiale consigliato aumenta in questo caso di 50,00€ per ciascuno degli sportwatch. I due modelli con sigla XT sono di tipo multisport, compatibili quindi non solo con la corsa ma anche con ciclismo e nuoto: da questo l'indicazione di riferimento che è quella del triathlon anche se possono essere utilizzati efficacemente con uno solo di questi sport.