L'intelligenza artificiale distruggerà la metà posti di lavoro: ora lo ammettono anche i CEO

I vertici delle grandi aziende non nascondono più l'impatto dell'intelligenza artificiale sull'occupazione: secondo le ultime dichiarazioni, metà degli impiegati rischiano il posto nei prossimi anni, con effetti profondi sull'intero mercato del lavoro
di Andrea Bai pubblicata il 04 Luglio 2025, alle 12:21 nel canale WebNegli ultimi mesi, i CEO delle principali aziende statunitensi hanno abbandonato ogni reticenza nel discutere apertamente l’impatto dell’intelligenza artificiale sull’occupazione. L'ultimo è Jim Farley, amministratore delegato di Ford, ha dichiarato senza mezzi termini che l’AI sostituirà letteralmente metà di tutti i "colletti bianchi" negli Stati Uniti, lasciando indietro una vasta fascia di professionisti impiegati in ruoli amministrativi, gestionali e di supporto. La previsione di Farley non è isolata: anche Marianne Lake, CEO del ramo consumer di JPMorgan Chase, ha affermato che l’adozione massiccia di nuovi strumenti di intelligenza artificiale porterà a una riduzione del personale del 10% nelle divisioni operative della banca nei prossimi anni, e che questa stima potrebbe essere addirittura conservativa.
Il CEO di Amazon, Andy Jassy, ha scritto ai dipendenti che il gruppo si aspetta di avere una forza lavoro corporate più snella nei prossimi anni, proprio a causa dell’adozione della cosiddetta “tecnologia AI irripetibile”. Jassy ha spiegato che “avremo bisogno di meno persone per alcuni lavori che oggi vengono svolti, e più persone per altri tipi di mansioni”, sottolineando il passaggio verso nuove competenze e la necessità di adattarsi rapidamente.
Dario Amodei, CEO di Anthropic, ha lanciato uno degli allarmi più forti: secondo lui, la metà di tutti i lavori entry-level potrebbe sparire in uno-due anni, con la disoccupazione negli Stati Uniti che potrebbe raggiungere il 10-20%. Amodei invita aziende e governi a smettere di “edulcorare” la situazione e a prepararsi a una eliminazione di massa dei posti di lavoro nei settori della tecnologia, finanza, consulenza e legale. “La maggior parte delle persone non si rende conto di ciò che sta per accadere”, ha dichiarato.
L'avvertimento di Amodei era già stato sollevato da Aneesh Raman, Chief Economic Opportunity Officer per LinkedIn, che aveva rilevato come il primo gradino della scala professionale stia già mostrando segni di cedimento.
Le grandi aziende stanno già rivedendo le proprie politiche di assunzione. Tobi Lütke, CEO di Shopify, ha comunicato ai dipendenti che non verranno fatte nuove assunzioni a meno che non si dimostri che l’AI non può svolgere quel lavoro. Moderna, invece, ha fuso i dipartimenti IT e risorse umane, affidando a sistemi AI compiti prima svolti da analisti junior. Il risultato è la creazione, eliminazione e trasformazione di ruoli in tutta l’azienda, con una riduzione del 10% dei posti di lavoro digitali solo nel 2024.
Altre aziende, come ThredUp, hanno licenziato il 25% del personale per puntare tutto sull’AI, mentre IBM ha già sostituito circa 200 posizioni HR con agenti AI, pur continuando ad assumere in aree dove le competenze umane restano fondamentali. La tendenza è chiara: l’AI automatizza le attività più ripetitive e amministrative, mentre le aziende cercano di spostare i dipendenti verso ruoli più strategici e creativi.
Non tutti i leader tecnologici condividono previsioni così drammatiche. Brad Lightcap, COO di OpenAI, ha dichiarato che non ci sono ancora prove di una sostituzione massiccia dei lavori entry-level da parte dell’AI, pur riconoscendo che ogni rivoluzione tecnologica comporta inevitabili spostamenti nel mercato del lavoro. Anche Sam Altman, CEO di OpenAI, si è detto scettico sulle stime più catastrofiche, sottolineando come la storia dimostri che l’innovazione crea anche nuove opportunità, anche se spesso in settori diversi da quelli colpiti dal ribaltamento dello status quo.Tuttavia, la pressione competitiva e la velocità con cui le aziende stanno implementando l’intelligenza artificiale rendono sempre più difficile ignorare il fenomeno. Molti CEO, anche se pubblicamente prudenti, in privato discutono di come riorganizzare le aziende con una frazione dell’attuale forza lavoro, sfruttando automazione, software e robot per rendere le operazioni più snelle ed efficienti.
Secondo Micha Kaufman, CEO di Fiverr, nessun ruolo sarà immune dall’impatto dell’AI: programmatori, designer, product manager, data scientist, avvocati, operatori customer care, venditori e persino manager finanziari dovranno reinventarsi e acquisire nuove competenze, pena il rischio di dover cambiare mestiere in pochi mesi. “Questa è una sveglia”, ha scritto in un memo ai dipendenti, invitando tutti a diventare veri maestri nel proprio campo e a padroneggiare gli strumenti AI.La realtà che si sta delineando è quella di un mercato del lavoro in cui le mansioni più semplici vengono automatizzate, mentre le attività complesse e creative diventano il nuovo standard. Chi non si adatta rischia di essere lasciato indietro, mentre le aziende si preparano a una ristrutturazione profonda delle proprie strutture e delle competenze richieste. In questo scenario le dichiarazioni del CEO di Ford assumono una particolare importanza, poiché giungono da una grande azienda statunitense al di fuori della Silicon Valley. Le parole di Farley riflettono un cambiamento emergente nel modo in cui molti dirigenti spiegano il potenziale costo umano della tecnologia, anche al di fuori dell'ambito strettamente tecnologico. Finora, pochi leader aziendali hanno voluto riconoscere pubblicamente la portata della possibile scomparsa dei posti di lavoro impiegatizi.
La sfida riguarda ora le istituzioni: come evitare che milioni di lavoratori vengano esclusi dal mondo del lavoro e garantire che la transizione verso l’economia dell’intelligenza artificiale sia il più possibile inclusiva e sostenibile?
54 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMagari tassando il lavoro svolto dai Bot IA? Vediamo se la politica riuscirà a governare fin da subito questa transizione mettendo dei paletti... Lavorare significa reddito e ricchezza reale ( sia economica che sociale ), questa " magnifica " rivoluzione IA invece si sta mostrando sempre più per quello che è: una enorme conversione su posizioni di mera rendita a tutto favore degli azionisti.
1) qualità del lavoro in ampie fasce impiegatizie: mansioni vincolate alla pedissequa osservanza di norme e vincoli di vario genere, per cui non stupisce che alla fin fine è tanto meglio far fare quel lavoro ad una macchina
2) qualità del servizio reso ai cittadini: pensiamo ai call center di primo livello... che utilità mi dà un operatore completamente incompetent della materia, addestrato esclusivamente a leggere le FAQ ed a rispondere sulla base di quelle, filtrando la maggior parte delle risposte possibili indirizzate agli esperti veri (o almeno si spera che lo siano) cioè al secondo livello? Tanto vale allora che a fare quel filtro ci si metta una IA...
In generale in un ambito regolato - per fare un esempio - da una normativa pubblica farraginosa, contorta e contradditoria come ad esempio tutto ciò che attiene l' Agenzia delle Entrate, avere un IA che consenta all' addetto di azzeccare subito la normativa giusta da applicare al caso del momento sarebbe un aiuto non da poco.
In ambito legislativo sarebbe bello se le capacità di analisi di testi della IA fossero utilizzate per disboscare le leggi inutili, riprendendo un lavoro già iniziato da anni e talmente mastodontico che è impensabile che sia portato a termine senza un ausilio automatico.
...
E qui qualcuno che diceva il contrario ...https://www.hwupgrade.it/news/web/a...0.html#commenti
poi penso al mondo dell'intrattenimento, la gente si può creare i contenuti da sè stando davanti al pc e pure le grandi case cinematografiche eviteranno di spendere infiniti soldi in set e sviluppo quando basterà avere un team informatico/grafico. e ovviamente potrebbero nascere nuove case in cui nemmeno lavorano dei veri attori ma tutto viene svolto tramite IA
Siamo a 54 minuti e già la tutor si è bloccata 4 volte perché Copilot non funzionava. Andiamo bene. Utile questa IA.
Magari tassando il lavoro svolto dai Bot IA? Vediamo se la politica riuscirà a governare fin da subito questa transizione mettendo dei paletti... Lavorare significa reddito e ricchezza reale ( sia economica che sociale ), questa " magnifica " rivoluzione IA invece si sta mostrando sempre più per quello che è: una enorme conversione su posizioni di mera rendita a tutto favore degli azionisti.
E' qui che c'è da piangere.
Una rivoluzione capillare ed estesa a livello internazionale.. VELOCISSIMA e GIA IN ESSERE.
Una rivoluzione che sconvolge totalmente e pesantemente il sistema..
Un rivoluzione che sarebbe ststa da gestire molto prima che iniziasse..
E a gestirla governi inetti ed incapaci, totalmente ignari di cosa fare e come farlo.
I ragazzi che adesso iniziano le medie arriveranno sul mondo del lavoro che di lavoro per loro non ce ne sarà.
Verrà su un macello che è meglio cominciare a pararsi il culo come si può..
Siamo a 54 minuti e già la tutor si è bloccata 4 volte perché Copilot non funzionava. Andiamo bene. Utile questa IA.
Ti ricordi quando il PC costava un pacco di soldi e non ci facevi niente?
Ti ricordi quando internet non serviva ad una mazza tranne che per mandare qualche mail?
..e si che siamo su un forum di tencologia eh.
Siamo a 54 minuti e già la tutor si è bloccata 4 volte perché Copilot non funzionava. Andiamo bene. Utile questa IA.
fatto anch'io...
Non è male dai !
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