Shopify: nuove assunzioni solo se l'IA non può fare il lavoro

Shopify: nuove assunzioni solo se l'IA non può fare il lavoro

Il CEO Tobi Lutke invia una nota ai dipendenti, nella quale espone l'approccio verso gli strumenti IA: ne caldeggia l'uso ma allo stesso tempo avvisa che la richiesta di nuovo personale potrà avvenire solo dimostrando che il lavoro non può essere fatto con l'IA

di pubblicata il , alle 08:25 nel canale Web
 

Shopify, la piattaforma canadese che offre applicazioni e servizi per il commercio online, ha deciso di adottare un particolare approccio all'assunzione di nuove risorse. E' il CEO Tobi Lutke a tracciare la rotta in una nota inviata ai dipendenti e pubblicata su X, mettendo al centro di tutto l'intelligenza artificiale.

Lutke dispone che prima di richiedere nuove assunzioni o risorse aggiuntive, i dipendenti dovranno dimostrare perché non sia possibile raggiungere gli obiettivi prefissati utilizzando strumenti di IA: "Come apparirebbe questa area se agenti autonomi di IA fossero già parte del team?" ha scritto Lutke, suggerendo che questa domanda possa stimolare discussioni e progetti innovativi.

Lutke ha inoltre sottolineato come l'adozione dell'IA sia ormai una "aspettativa fondamentale" per tutti i dipendenti di Shopify. Il CEO della società ha descritto l'IA come un "moltiplicatore" di produttività, citando esempi di collaboratori che hanno affrontato compiti apparentemente impossibili e con risultati di rilievo grazie ad un utilizzo creativo e brillante dell'intelligenza artificiale.

L'integrazione dell'IA non si limiterà agli aspetti operativi: Shopify valuterà anche l'utilizzo dell'intelligenza artificiale nelle revisioni delle performance dei dipendenti. L'azienda ha già introdotto strumenti basati sull'IA per i suoi commercianti, come il chatbot Sidekick e una suite di automazioni denominata “Shopify Magic”.

La nuova posizione di Lutke si inserisce in un contesto in cui le società, tecnologiche e non, stanno investendo in maniera significativa sullo sviluppo e sull'adozione e integrazione dell'intelligenza artificiale. Allo stesso tempo, però, molte di esse stanno cercando di ridurre i costi in altre aree, spesso ricorrendo a licenziamenti o alla chiusura di progetti non redditizi: a titolo di riferimento possiamo citare i dati di Layoffs.fyi, dai quali emerge che nel 2024 il solo settore tecnologico ha registrato circa 152.000 licenziamenti in 549 aziende, e in questi primi mesi del 2025 siamo già a oltre 27 mila licenziamenti da parte di 100 aziende.

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