Shopify: nuove assunzioni solo se l'IA non può fare il lavoro

Il CEO Tobi Lutke invia una nota ai dipendenti, nella quale espone l'approccio verso gli strumenti IA: ne caldeggia l'uso ma allo stesso tempo avvisa che la richiesta di nuovo personale potrà avvenire solo dimostrando che il lavoro non può essere fatto con l'IA
di Andrea Bai pubblicata il 09 Aprile 2025, alle 08:25 nel canale WebShopify, la piattaforma canadese che offre applicazioni e servizi per il commercio online, ha deciso di adottare un particolare approccio all'assunzione di nuove risorse. E' il CEO Tobi Lutke a tracciare la rotta in una nota inviata ai dipendenti e pubblicata su X, mettendo al centro di tutto l'intelligenza artificiale.
Lutke dispone che prima di richiedere nuove assunzioni o risorse aggiuntive, i dipendenti dovranno dimostrare perché non sia possibile raggiungere gli obiettivi prefissati utilizzando strumenti di IA: "Come apparirebbe questa area se agenti autonomi di IA fossero già parte del team?" ha scritto Lutke, suggerendo che questa domanda possa stimolare discussioni e progetti innovativi.
I heard this internal memo of mine is being leaked right now, so here it is: pic.twitter.com/Qn12DY7TFF
— tobi lutke (@tobi) April 7, 2025
Lutke ha inoltre sottolineato come l'adozione dell'IA sia ormai una "aspettativa fondamentale" per tutti i dipendenti di Shopify. Il CEO della società ha descritto l'IA come un "moltiplicatore" di produttività, citando esempi di collaboratori che hanno affrontato compiti apparentemente impossibili e con risultati di rilievo grazie ad un utilizzo creativo e brillante dell'intelligenza artificiale.
L'integrazione dell'IA non si limiterà agli aspetti operativi: Shopify valuterà anche l'utilizzo dell'intelligenza artificiale nelle revisioni delle performance dei dipendenti. L'azienda ha già introdotto strumenti basati sull'IA per i suoi commercianti, come il chatbot Sidekick e una suite di automazioni denominata “Shopify Magic”.
La nuova posizione di Lutke si inserisce in un contesto in cui le società, tecnologiche e non, stanno investendo in maniera significativa sullo sviluppo e sull'adozione e integrazione dell'intelligenza artificiale. Allo stesso tempo, però, molte di esse stanno cercando di ridurre i costi in altre aree, spesso ricorrendo a licenziamenti o alla chiusura di progetti non redditizi: a titolo di riferimento possiamo citare i dati di Layoffs.fyi, dai quali emerge che nel 2024 il solo settore tecnologico ha registrato circa 152.000 licenziamenti in 549 aziende, e in questi primi mesi del 2025 siamo già a oltre 27 mila licenziamenti da parte di 100 aziende.
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