L'UE vuole introdurre il diritto alla riparazione per smartphone e tablet entro il 2021

L'Unione Europea vuole puntare sull'economia circolare e per questo nel piano per diventare "carbon neutral" entro il 2050 ci sono alcune soluzioni come l'introduzione del diritto alla riparazione per smartphone e tablet entro il 2021.
di Manolo De Agostini pubblicata il 12 Marzo 2020, alle 08:21 nel canale TelefoniaSi chiama "EU Circular Economy Action Plan", ma con gli occhi degli appassionati di tecnologia si legge diritto alla riparazione, riuso, riciclo e contrasto all'obsolescenza anticipata (non programmata…). La Commissione Europea ha presentato il suo "piano d'azione" per un'Europa più pulita e competitiva. Le iniziative riguardano l'intero ciclo di vita dei prodotti, dalla progettazione e produzione fino ad arrivare al consumo, alla riparazione, riuso, riciclaggio e al ritorno delle risorse all'interno del circuito economico.
Tramite misure legislative e non, l'Unione Europea punta alla neutralità climatica. "La metà delle emissioni totali di gas serra proviene dall'estrazione e dall'elaborazione delle risorse. Non è possibile raggiungere l'obiettivo di neutralità climatica entro il 2050 senza passare a un'economia completamente circolare", si legge in una nota stampa.
L'obiettivo è quindi ridurre l'impronta di consumo dell'UE e raddoppiare il riuso dei materiali, favorendo al tempo stesso la crescita economica. "Applicando misure di economia circolare ambiziose in Europa possiamo aumentare il prodotto interno lordo di un ulteriore 0,5% entro il 2030 e creare circa 700.000 nuovi impieghi".
Allo stato attuale, molti prodotti si rompono troppo rapidamente, non possono essere riutilizzati, riparati o riciclati o possono essere usati solo una volta. L'UE mira a cambiare questa situazione con azioni volte a far diventare i prodotti ecologici la norma. "Le regole mireranno anche a premiare i produttori in base alle loro prestazioni di sostenibilità e collegare livelli di prestazioni elevate agli incentivi".
La Commissione lavorerà inoltre per rafforzare la riparabilità dei prodotti con l'obiettivo di integrare il "diritto alla riparazione" nelle norme entro il 2021. In termini di elettronica, l'Action Plan propone di istituire una "Circular Electronics Initiative" per promuovere una maggiore durata dei prodotti attraverso la riutilizzabilità e riparabilità, nonché aggiornabilità di componenti e software per evitare l'obsolescenza prematura.
"Il settore costituirà un'area prioritaria per l'attuazione del diritto alla riparazione. La Commissione intende adottare nuove misure normative per telefoni cellulari, tablet e laptop ai sensi della direttiva sulla progettazione ecocompatibile, nonché nuove misure normative sui caricabatterie per telefoni cellulari e dispositivi simili. Sarà inoltre preso in considerazione un piano per restituire o vendere vecchi telefoni cellulari, tablet e caricabatterie", favorendo così il mercato di "seconda" o "terza" mano.
L'UE mira anche a rendere riutilizzabili o riciclabili tutti gli imballaggi immessi sul mercato dell'UE entro il 2030. Qualcosa che quando si parla di elettronica non si può certo ignorare. Quanto alle batterie e ai veicoli, la Commissione proporrà un nuovo impianto normativo per le batterie. "Includerà misure per migliorare le percentuali di raccolta e riciclaggio di tutte le batterie e assicurare il recupero di materiali di valore, requisiti di sostenibilità delle batterie, il livello di contenuto riciclato nelle nuove batterie e la capacità di fornire informazioni ai consumatori". La Commissione proporrà inoltre la revisione delle norme sui veicoli fuori uso al fine di migliorare l'efficienza del riciclo, nonché le norme per affrontare il trattamento sostenibile degli oli usati.
In questo contesto s'inserisce la volontà dell'UE di "standardizzare" le porte di ricarica sugli smartphone e avere batterie facilmente sostituibili. L'UE ha introdotto il diritto alla riparazione per elettrodomestici come televisori e lavatrici l'anno scorso. Rimangono dubbi su quante di queste iniziative funzioneranno nella pratica e come. Le aziende dovranno consentire ai clienti di riparare i propri dispositivi dove vorranno o potranno vincolarli ai loro canali? Il processo legislativo è ancora nelle fasi iniziali e il tutto dovrà essere approvato dagli Stati membri dell'UE e dal Parlamento europeo prima che possa diventare legge.
42 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoUn brutto giorno di tanto tempo fa, mi cadde il cellulare e seguendo alla lettera la legge di murphy, finì sotto la ruota posteriore del trattore, finendo sbriciolato...
Era uno xiaomi mi6, quindi mi presi su e cercai i vari pezzi di ricambio e alla fine con 50-60 euro, lo rimisi a nuovo..
Quindi, volendo ripararli, si può !
Un brutto giorno di tanto tempo fa, mi cadde il cellulare e seguendo alla lettera la legge di murphy, finì sotto la ruota posteriore del trattore, finendo sbriciolato...
Era uno xiaomi mi6, quindi mi presi su e cercai i vari pezzi di ricambio e alla fine con 50-60 euro, lo rimisi a nuovo..
Quindi, volendo ripararli, si può !
E' anche vero che alcuni telefoni sono incollati e sigillati in maniera che aprirli anche seguendo eventuali guide, diventa davvero difficile. E quindi usare strumenti a calore che possono loro stessi danneggiare schermo o peggio la batteria..
Comunque sulla iniziativa, capisco il concetto di base ma alla fine dubito che cambierà qualcosa se poi i telefoni li fanno gli altri.
Comunque sulla iniziativa, capisco il concetto di base ma alla fine dubito che cambierà qualcosa se poi i telefoni li fanno gli altri.
Si, non è cosa agevole, ma è fattibile...
Però:
spero che questo non si traduca in crediti tipo quelli della CO2 che poi dei mascalzoni tipo quegli strxxxi dei Mittal si vendono in borsa comprando e poi chiudendo aziende in vari paesi, mandando in malora posti di lavoro e guadagnando vagonate di milioni sulla pelle degli altri.
BASTA a mettere l'economia davanti alla Salute del Pianeta e quindi di Noi stessi!!!
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